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30/03/2015 - 14:22
Volvo Ocean Race, giorni decisivi della quinta tappa
Volvo verso Capo Horn
Capo Horn è ormai a meno di 200 miglia. Verso l'ennesimo passaggio di un capo mitico per i velisti. Storie e aneddoti. VIDEO SUL LEGGENDARIO CAPO HORN
Ora tutti i team si preparano per la forte perturbazione che dovrebbe investirli a breve, con venti molto forti, probabilmente le condizioni più dure che i sei Volvo Ocean 65 abbiano incontrato finora. Capo Horn, dove i leader dovrebbero giungere nel pomeriggio europeo di lunedì, potrebbe ancora una volta essere fedele alla sua leggendaria fama. Hanno detto: “Capo Horn è abbastanza per chi vive sulla terraferma da sognare una settimana di naufragi, pericolo e morte” (Cape Horn is enough to make a landsman dream for a week about shipwrecks, peril and death" ) Charles Darwin. Il mito. Capo Horn, il capo vicino alla punta più meridionale del sud America è considerato dai velisti come il punto più famoso e temibile di tutto il pianeta. Perchè è così temibile? E' un luogo freddo, desolato e pericoloso. E' il luogo dove si formano tempeste storiche con venti incredibilmente forti e una visibilità ridottissima. Si trova a sole 500 miglia dall'Antartide ed è spesso infestato da iceberg e growler. La storia. Il primo a doppiare il capo fu il navigatore olandese Willem Schouten, che lo chiamò così in riferimento alla sua città natale Hoorn, che si trova nella parte settentrionale dei Paesi Bassi. Per pochi. Anche oggi, sono di più le persone che hanno raggiunto la cima dell'Everest di quelle che hanno doppiato Capo Horn a vela. In mezzo al nulla. La necessità di passare da capo Horn è stata molto ridotta dalla costruzione e apertura del canale di Panama nel 1914, cosa che rende il luogo ancor più speciale, dato che le rotte commerciali non passano più dall'Horn e sono pochissime le navi che vi transitano. Dove. Le coordinate di Capo Horn sono 55°58′48″S 067°17′21″O. Per non dimenticare. Sull'isola di Hoorn si trova una imponente scultura dell'artista cileno José Balcells che riproduce un albatro in ricordo di tutti i marinai che hanno perso la vita doppiando il capo. Le tradizioni. I velisti celebrano il passaggio di Capo Horn in molti modi, fra cui fumare un sigaro, versare una bottiglia di liquore in mare a memoria dei naufraghi e per ingraziarsi il dio Nettuno. Onde grandi come case. I forti venti dell'oceano meridionale significano onde enormi che, libere da ogni costrizione data dalla terra, si fanno sempre più alte e potenti, potendo raggiungere persino i 30 metri. A sud di Capo Horn, tuttavia, spesso le onde sono più corte e ripide e possono davvero rappresentare un incubo per la navigazione a vela. La corsa all'oro. Nel 1800, Capo Horn era considerato così pericoloso che gli spagnoli preferivano trasportare i carichi di oro via terra, piuttosto che rischiare di navigare nella zona dove le forti correnti spinsero molte navi e i loro equipaggi sulle rocce. Ricordi. Coloro che hanno doppiato il capo possono, per tradizione, decidere di indossare un orecchino d'oro sul lobo destro o sinistro, a seconda di quello che era più vicino all'Horn. Alcuni marinai usano anche farsi tatuare una nave con tutte le vele issate. L'arrivo della flotta a Itajaì è previsto intorno al 5/6 aprile, dopo tre settimane di navigazione. L'avanzamento dei sei team può essere seguito con lo strumento del tracker, la cartografica elettronica, aggiornata ogni tre ore al link: http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html o tramite le app per smartphone e tablet.
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