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12/03/2012 - 14:22
Cina-Nuova Zelanda, vittoria francese. Brividi finali per una via d'acqua
Cina-Nuova Zelanda, vittoria francese. Brividi finali per una via d'acqua
Volvo, a Auckland trionfa Groupama
!--paging_filter--strongMeritata vittoria per i francesi di Groupama 4 nella tappa Cina-Nuova Zelanda. Brividi finali per la scoperta di una via d'acqua nello scafo! Ad Auckland il giro in trionfo: volata per il podio con sorprese finali. Puma secondo, Telefonica terzo su Camper. Ecco la nuova classifica. Prossima tappa: Capo Horn.../strong!--break--br /
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Groupama vince e riapre la lotta per la vittoria al giro del mondo in equipaggio. Telefonica brucia per un minuto e mezzo dopo 4000 miglia Camper e tiene la testa. Sono state ore ad altissima tensione a bordo di Groupama 4 e non solo perché il team si stava avviando a una storica vittoria della quarta tappa nelle acque neozelandesi, ponendo una battuta d'arresto alla striscia vincente degli spagnoli di Team Telefónica e regalando all'unico kiwi di bordo, il prodiere Brad Marsh un ritorno a casa da ricordare per tutta la vita.br /
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strongCHE PAURA PER QUELLA VIA D'ACQUA!/strongbr /
Poche ore prima dell'arrivo, infatti, hanno vissuto momenti intensi quando a circa 70 miglia dall'arrivo hanno scoperto una via d'acqua nella parte prodiera della loro barca, probabilmente dovuta a una delaminazione per le condizioni dure incontrate anche negli ultimi giorni, che ha causato l'entrata di un'enorme massa d'acqua di circa una tonnellata e mezzo. Grazie alla prontezza dell'equipaggio, che si è messo subito all'opera, si è evitato un disastro potenziale e i francesi hanno potuto continuare la loro corsa verso una meritata vittoria nella City of Sails.br /
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I francesi hanno tagliato la linea del traguardo alle 10:33:47 GMT (le 11:33:47 italiane) fra moltissime barche spettatori e gli applausi dell'appassionato pubblico neozelandese. Il tempo totale impiegato da Groupama per coprire le oltre 5.200 miglia teoriche della tappa è stato di 19 giorni, 15 ore, 35 minuti e 54 secondi e con questa vittoria i francesi hanno confermato di essere seri pretendenti al titolo overall.br /
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"Sono molto emozionato. E' un grande giorno per Groupama 4 ed è bellissimo vincere ad Auckland. Sono sicuro che sarà una tappa fantastica con tutti i fan della vela neozelandesi. E' sicuramente un bel posto per vincere." Sono state le prime parole dello skipper di Groupama Franck Cammas dopo che l'equipaggio francese è stato accolto e festeggiato da due Waka Hourua, le tradizionali canoe a due scafi polinesiane all'ingresso del celeberrimo Viaduct Harbour di Auckland, palcoscenico di molte storiche battaglie veliche del passato. "La chiave della tappa era velocità e prendere buone decisioni. Sapevamo di dover essere veloci e di dover scegliere bene e lo abbiamo fatto. Ed è andata a finire così. Il momento cruciale è stato quando abbiamo preso l'opzione di andare a nord insieme a Puma, una mossa che ha pagato."br /
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Certamente la persona più felice a bordo dello scafo verde e arancio è il giovane prodiere Brad Marsh, che è nato proprio ad Auckland ed è stato il primo dei 20 velisti neozelandesi a rimettere piede nella sua nazione. "E' incredibile" ha detto euforico Marsh "per me è un sogno di bambino che diventa realtà. Fino a oggi ho cercato di non pensarci. Ma, man mano che ci avvicinavamo alla costa l'emozione aumentava e mi sono reso conto che stava succedendo davvero." Brad Marsh ha condiviso con i suoi compagni un momento storico per la vela oceanica transalpina, dato che Groupama con questa vittoria diventa la prima barca francese ad ottenere i line honours ad Auckland nella storia della Whitbread/Volvo Ocean Race. Prima di loro ci riuscì solo 33 Export, dello skipper Alain Gabbay, che vinse la tappa nel 1977/78 ma quando la flotta era suddivisa in classi e si correva in tempo compensato.br /
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La quarta tappa della Volvo Ocean Race 2011/2012 di oltre 5.200 miglia teoriche, in realtà le barche ne hanno coperte molto di più a causa della strategia meteo che li ha costretti a distanziarsi molto dalla rotta ortodromica (la più corta fra due punti), era iniziata lo scorso 19 febbraio con un percorso costiero nella baia di Sanya, pensato per evitare che la flotta incontrasse le durissime condizioni meteo presenti nel mar cinese meridionale al momento. Dopo un attesa di qualche ora i sei Volvo Open 70 avevano ripreso il mare con una partenza scaglionata, secondo i tempi ottenuti il giorno precedente.br /
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Dopo aver concluso in terza posizione la prima frazione, Groupama 4 era in testa alla flotta nell'ingresso nel mar cinese meridionale, uno dei tratti più pericolosi e duri dell'intera tappa. Il secondo giorno, lo skipper Franck Cammas e il suo navigatore Jean-Luc Nèlias hanno preso la decisione di andare a sud, una opzione che ha fatto prendere la leadership agli ispano/neozelandesi di Camper. Se il vento andava progressivamente diminuendo, in questa prima fase l'ostacolo maggiore che hanno dovuto affrontare i team è stato un mare molto formato, con onde molto ripide e pericolose, fino all'uscita dal mar cinese meridionale.br /
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Il quarto giorno di regata, un cambio di waypoint faceva scendere il team francese in quarta posizione ma il giorno successivo Groupama riprendeva la testa, mentre la flotta continuava a far rotta nord con la prua verso il Giappone. La mossa vincente per Franck Cammas e i suoi avviene il settimo giorno, quando i francesi optano per una rotta molto più settentrionale degli avversari, che li riporta a coprire il ruolo di battistrada e li mette in una posizione di controllo tattico della flotta, potendosi muovere a nord o a sud a seconda delle variazioni del vento. Da quel momento, Groupama, guida oltre il cosiddetto Cerchio di Fuoco del Pacifico e rimane leader fino a oggi, tagliando in prima posizione il traguardo di Auckland e ottenendo una meritata vittoria e trenta punti sul tabellone.br /
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strongIL RACCONTO DELL'ARRIVO DEL RESTO DELLA FLOTTA: PUMA SECONDO, SOLO 93 SECONDI TRA TELEFONICA E CAMPER!/strongbr /
Nelle ultime ore Puma, Telefónica e Camper si sono ingaggiati in una lotta all'ultimo bordo lungo la costa della Nuova Zelanda, in un vento piuttosto leggero, per aggiudicarsi i restanti due gradini del podio. Alla fine in una mattinata grigia e piovosa, ma accolti dal calore di migliaia di fan gli americani di Puma Ocean Racing powered by Berg hanno conquistato un meritato secondo posto per cui hanno lottato senza risparmiarsi per le quasi tre settimane di regata, ottenendo il loro primo podio nella Volvo Ocean Race 2011/12.br /
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Meno di un'ora più tardi è stata la volta di Team Telefónica di tagliare la linea del traguardo al termine di un incredibile match race con Camper with Emirates Team New Zealand e una battaglia di strambate che ha visto i due team separati da una vera inezia, solo 93 secondi dopo più di venti giorni e oltre 6.000 miglia di navigazione.br /
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Abu Dhabi ha tagliato meno di 34 minuti dopo, chiudendo al quinto posto che lascia un po' di amaro in bocca allo skipper Ian Walker, comunque autore di una bella rimonta "Veramente non so cosa avremmo potuto fare di più per migliorare la nostra posizione. A un certo punto eravamo terzi. E deludente arrivare quinti, ora è arrivato il momento di un po' di navigazione al lasco." Ha detto l'olimpionico britannico al suo arrivo. Sesto Team Sanya guidato dal neozelandese Mike Sanderson, che ha chiuso l'arrivo della flotta nella City of Sails 35 minuti dopo.nbsp;br /
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Migliaia di fan si sono dati appuntamento per dare il benvenuto alle barche in mare, e altre migliaia hanno affollato il noto Viaduct Harbour di Auckland per seguire da vicino gli ultimi momenti di una tappa quanto mai appassionante, che ritorna nella capitale neozelandese dopo dieci anni di assenza ma che qui trova sempre un'accoglienza straordinaria. Come quella riservata a tarda sera a Groupama 4. Proprio quando i francesi facevano il loro ingresso trionfante in una City of Sails illuminata da mille luci, gli americani di Puma controllavano il loro piccolo margine sugli inseguitori, con l'intera flotta racchiusa in meno di quaranta miglia riuscendo, in una battaglia di velocità, tattica e di nervi a giocare con il vento e le correnti per estendere il loro vantaggio assicurandosi un prezioso secondo posto e 25 punti nella classifica generale.br /
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Puma ha tagliato il traguardo alle 10:33:47 GMT (le dieci di sera in Italia) dopo 20 giorni, 3 ore e 57 minuti di regata. "E' bellissimo essere ad Auckland" ha detto lo skipper Ken Read mentre lui e il suo team ricevevano il tradizionale benvenuto in stile maori. "Questa tappa è stata dura fin dal primo giorno, quando eravamo nel mar cinese meridionale. So che questo è ciò per cui ci siamo qui, ma vi assicuro che è stata una regata tosta. Questo risultato è la base per costruire il futuro. Ci piacerebbe solo avere qualche settimana in più da passare ad Auckland." Il secondo posto di Puma mostra che gli americani sono tornati in gioco, dopo la sfortunata prima tappa in cui sono stati vittima di un disalberamento che ha concesso loro poco, se non pochissimo tempo per prepararsi alle tappe successive e segna il primo podio per il team a stelle e strisce. Un risultato venuto al termine di una tappa tutta all'inseguimento, dato che alla partenza scaglionata da Sanya gli americani avevano già quasi un'ora di gap. Ma, con una coraggiosa strategia e una rotta molto a nord, Ken Read e i suoi hanno risposto alla sfortuna, si sono riportati nel gruppo dopo giorni di navigazione solitaria con prua quasi verso il Giappone, e non hanno gettato la spugna fino alla fine allo spettacolare arrivo ad Auckland.br /
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Se gli americani sono riusciti a controllare, alle loro spalle si è svolto un'altra battaglia ad alta tensione per il terzo posto, con Telefónica e Camper autori di un serrato duello di strambate fra le barche del pubblico e un arrivo quasi al photofinish con le due barche separate da un solo minuto e mezzo. Con il terzo posto di Auckland, gli spagnoli che fino ad ora si erano aggiudicati tutte e tre le tappe oceaniche, hanno ottenuto 20 punti che li mantengono al vertice della classifica generale con 121 punti. Comunque soddisfatto lo skipper Iker Martínez che al suo arrivo ha dichiarato che: "E' un ottimo risultato. Il livello è così alto che andare sul podio è sempre molto difficile. I team sono tutti molto forti. Senza dubbio è un risultato importante per il futuro. Volgiamo anche congratularci con Groupama che ha fatto una tappa fantastica. Si meritano la vittoria."br /
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Con la vittoria nella quarta tappa, Groupama con 103 punti è salito in seconda posizione, scavalcando gli ispano/neozelandesi di Camper, che ora è terzo a 98 punti. Lo skipper Chris Nicholson non è sembrato troppo deluso per non essere riuscito a superare Telefónica in un finale al cardiopalmo fra i due team, come era giànbsp; successo nelle fasi finali della seconda tappa a Malè, nelle Maldive. "E' stata una regata molto combattuta, ma alla fine ci è mancata un po' di acqua. Siamo stanchissimi e adesso vogliamo solo goderci questo ritorno a casa." Ha detto lo skipper il cui team ha proprio Auckland come base. Le speranze di Camper, come si ricorderà, avevano subito una battuta d'arresto quanto il team era al comando ma ruppe il J2, una vela indispensabile in quelle condizioni e fu superato dai francesi di Groupama, perdendo oltre 60 miglia mentre l'equipaggio lavorava non-stop alla riparazione della vela. Da quel momento per gli inseguitori la regata è diventata una lotta per il secondo posto, con tre team impegnati in una battaglia che si doveva concludere solo sulla linea del traguardo mentre Abu Dhabi e Sanya si facevano sempre più vicini.br /
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Basti pensare che Team Sanya il diciassettesimo giorno aveva un distacco di 393 miglia e di sole 30 all'alba dell'arrivo ad Auckland. Un recupero che rende orgoglioso il team guidato da Mike Sanderson. "E' bello essere a casa" ha dichiarato il velista kiwi "con tutti questi supporter. Non potrei essere più orgoglioso della nostra tappa. Il fatto che abbiamo tenuto duro e che abbiamo finito così vicini dimostra che possiamo essere competitivi."br /
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I sei team al termine di una tappa che è stata più lunga e impegnativa del previsto, non avranno molto tempo per riposare, e soprattutto gli shore team hanno davanti quattro giorni di lavoro intenso. Già ieri, poco dopo l'arrivo Groupama 4 è stato alato e sono iniziate le operazioni per riparare la delaminazione nella zona di prua, che aveva fatto temere conseguenze gravi. Il primo appuntamento è fissato per il prossimo giovedì 15 con la regata di prova. Il programma prevede la Pro-am il giorno seguente e la Auckland In-port race, valida ai fini della classifica in quanto prova puntabile, sabato. La partenza della quinta tappa, da Auckland a Itajaì in Brasile, la più lunga della Volvo Ocean Race 2011/12 con oltre 6.700 miglia, avverrà la prossima domenica 18 marzo.br /
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strongOrdine di arrivo tappa 4 Sanya-Auckland/strongbr /
1. Groupama sailing team, 019d 15h 35m 54sbr /
2. Puma Ocean Racing powered by Berg, 020d 03h 57m 50sbr /
3. Team Telefónica, 020d 04h 45m 22sbr /
4. Camper with Emirates Team New Zealand, 020d 04h 46m 55sbr /
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 020d 05h 20m 35sbr /
6. Team Sanya, 020d 05h 55m 43sbr /
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strongClassifica generale provvisoria Volvo Ocean Race 2011-12/strongbr /
1. Team Telefónica, 101 puntibr /
2. Camper with Emirates Team New Zealand, 83br /
3. Groupama sailing team, 73br /
4. Puma Ocean Racing powered by BERG, 53br /
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 43br /
6. Team Sanya, 17br /
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