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26/02/2015 - 19:59

Volvo Ocean Race, troppo bello: arriviamo anche noi

Vieni ad Auckland con Saily

Gli inviati di Saily volano ad Auckland per raccontarvi lo stopover e il backstage della Volvo Ocean Race! Venite anche voi?


di Fabio Colivicchi

Il calcio fa parlare più per la cronaca nera che per lo sport. Nello sci l'Italia non vince più nulla. E allora? vela! Guardate che emozioni all'arrivo della quarta tappa del giro del mondo in equipaggio Volvo Ocean Race: dopo quasi 5000 miglia di oceano, sei barche in 30 miglia, e i primi che si preparano alla volata navigando a vista! Peccato non ci sia una barca italiana, ma alla Volvo Oean Race non mancano di certo le eccellenze italiane: il cantiere Persico, gli impianti idraulici Cariboni, i controlli QI Composites, l'attrezzatura Harken (a guida italiana), le cime Gottifredi Maffioli, e c'è anche un velaio italiano nel loft ufficiale... Trovate tutto negli ultimi due episodi della rubrica VOR STORIES sulla nostra webtv.

Sarà anche per tutto questo che Saily è volata ad Auckland con due inviati speciali, che vi racconteranno il backstage della regata intorno al mondo, i protagonisti, le ultimissime, le emozioni. E saranno anche a bordo nelle regate pro-am! Sintonizzatevi su Saily TV e Saily Magazine!

TRA POCO SU QUESTA PAGINA IL SEGNALE VIDEO PER SEGUIRE L'ARRIVO DI AUCKLAND






27 febbraio - ULTIM'ORA: 100 MIGLIA ALL'ARRIVO: ABU DHABI ALLUNGA, MAPRE RESISTE, DONGFENG A 4 MIGLIA
La testa della flotta è ormai passata oltre la punta settentrionale della nuova Zelanda, Auckland dista poco più di 125 miglia, ma la notte che separa i sei team dalla linea del traguardo di Auckland sarà tutto tranne che tranquilla. Vento leggero, correnti e maree per le ultime ore e nulla può essere dato per certo. E' ormai evidente che bisognerà aspettare fino a domani, per sapere chi fra Abu Dhabi Ocean Racing, MAPFRE e Dongfeng Race Team potrà festeggiare nella City of Sails, teatro di tante storiche battaglie. Un finale tutto da seguire in diretta streaming e sulla cartografia elettronica.

I primi tre sono entrati stamane nell'aria leggera e la classifica è di nuovo cambiata, in in testa rimane Abu Dhabi Ocean Racing mentre in seconda posizione sono risaliti gli spagnoli di MAPFRE, che hanno superato Dongfeng Race Team. Però le tre barche navigano in sole tre miglia, hanno prue differenti e sono separate lateralmente di una decina di miglia. Di fronte a loro hanno la navigazione lungo la costa fino a Cape Brett in notturna, il che significa che potrebbe essere meno rilevante l'effetto termico della terra. E, tuttavia le ultime 100 miglia saranno percorse di giorno e quindi gli effetti del vento locale potrebbero avere un'importanza decisiva. Come scrive nel suo blog l'onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing Matt Knighton: “Sarà una lunga notte!”

Alle spalle del terzetto di testa c'è Team Alvimedica, che ha ancora qualche nodi di aria in più e cammina un poco più veloce cercando, e sperando, di poter rientrare sui primi nel tratto finale fino ad Auckland magari sfruttando la conoscenza delle situazioni locali dei due velisti kiwi a bordo, il watch captain Ryan Houston e il prodiere Dave Swete. Il giovane team guidato dallo skipper Charlie Enright, e con cui regata il solo velista italiano Alberto Bolzan, è riuscito a mettere fra sé e gli olandesi di Team Brunel una cinquantina di miglia e più di 63 su Team SCA. Racconta Amory Ross da bordo di Alvimedica: “Stanotte saremo vicino a terra e se le condizioni saranno di aria leggera come previsto, potremo forse prendere qualche rischio in più per cercare di attaccare il podio, avendo un buon margine su Brunel. Ma si tratta sempre di un equilibrio fra coprirsi dagli inseguitori e la ricerca di una via per sorpassare chi sta davanti.”

La situazione insomma è ancora tutta da definire e il finale si prospetta emozionante, con distacchi minimi. Come, del resto è quasi tradizione ad Auckland, che nel corso degli anni è sempre stata palcoscenico di arrivi che sono rimasti nella storia. Uno fra tutti quello dell'edizione 1989/90, con l'incredibile colpo di scena fra i due maxi ketch Steinlager 2 di Peter Blake (ai tempi non ancora baronetto) e Fisher and Paykel guidato da Grant Dalton. Una lotta fratricida fra due skipper kiwi, che si risolse solo nelle ultime centinaia di metri, sotto gli occhi di oltre duecentomila fan venuti ad accogliere i loro eroi di casa, dopo una battaglia durata oltre 3.500 miglia nella quarta tappa da Fremantle in Australia ad Auckland. Un momento storico, come le immagini video dell'epoca commentate dal famoso giornalista neozelandese Peter Montgomery, che vide la vittoria di un soffio di Steinlager 2, e perchè Fisher and Paykel fu investito da una raffica violenta che non permise all'equipaggio di ammainare il grande spinnaker, Era la prima volta che una barca kiwi vinceva nelle acque di casa e lo skipper Peter Blake dichiarò: “Credo sia valsa la pena di aspettare 17 anni!”

Le ultime proiezioni indicano che i team potrebbero giungere ad Auckland nella mattinata di domani sabato 28 (ora europea). L'arrivo, con collegamenti in diretta dalle barche sarà come di consueto trasmesso in live streaming da seguire sul sito della regata www.volvooceanrace.com, sulle app e sui siti dei media partner.

Per verificare l'avvicinamento alla linea del traguardo si può utilizzare il tracker, la cartografica elettronica al link : http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html

26 febbraio - LA VOLATA CHE PUO' VALERE IL GIRO
Vincere a Auckland può significare guadagnare i punti decisivi per la vittoria finale. E' una volata incredibile, con i leader ingaggiati: Abu Dhabi e Dongfeng, i due più accreditati avversari per il successo finale, l'hanno lanciata a 350 miglia dall'arrivo!

Solo poco più di mezzomiglio  divide le tre barche di testa, e solo poco più di 350 sono le miglia al traguardo di Auckland: il finale della quarta tappa della Volvo Ocean Race si fa sempre più incerto e sempre più emozionante. Pare proprio che bisognerà attendere fino alla giornata di sabato per capire chi sarà il vincitore della frazione, partita 18 giorni fa da Sanya in Cina alla volta della City Of Sails.

Solo ieri Dongfeng Race Team sembrava aver staccato i due inseguitori, ma oggi tutto è di nuovo cambiato ed è Abu Dhabi Ocean Racing ad aver ripreso la leadership, inseguito a pari distanza dagli spagnoli di MAPFRE e dai franco/cinesi. E, inoltre, il terzetto che insegue formato da Team Alvimedica, Team Brunel e Team SCA ha recuperato parecchia distanza nelle ultime 24 ore e non può considerarsi totalmente fuori dai giochi.

I tre battistrada continuano ad avvicendarsi al vertice, navigano quasi allineati e con un gap laterale di una decina di miglia con prua verso Capo Brett, la punta settentrionale della Nuova Zelanda. Si preparano ad affrontare l'ultimo tratto lungo la costa dell'isola nord, dove potrebbe verificarsi una situazione di vento leggero e forse una nuova ripartenza.

E' una lotta al decimo di nodo e tutti sono coscienti del fatto che la vittoria o la sconfitta è nelle mani di madre natura, come spiega Ian Walker nel suo blog: “L'aria dovrebbe tornare e darci ottime condizioni al lasco, ma poi calerà di nuovo, nell'approccio ad Auckland. L'ultima parte potrebbe essere davvero complicata e penso che la flotta si riavvicinerà molto. Credo che saranno i venti e le correnti locali a decidere il nostro destino, ed è molto difficile immaginare qualcosa di diverso da un finale molto, molto serrato.”

Della stessa opinione anche lo svedese Martin Strömberg, imbarcato su Dongfeng Race team e vincitore di questa tappa la scorsa edizione a bordo di Groupama, come il suo skipper Charles Caudrelier. “Siamo partiti bene, poi abbiamo avuto dei momenti difficili, ma siamo riusciti a rientrare e a passare in testa. Ora pare che cambi di nuovo tutto, ed è una sensazione amara. Siamo rimasti intrappolati sotto una grossa nuvola, e gli altri sono riusciti a uscirne più velocemente di noi, nel giro di pochi minuti. E' duro perdere quello per cui hai lavorato duramente per tanti giorni. Abbiamo voglia di arrivare ad Auckland, ma prima ci sono ancora due giorni di battaglia. Non molleremo e abbiamo già dimostrato di poter recuperare. Certo in passato ho visto dei finali duri, ma questo è pazzesco. Non penso di aver mai visto tutti i team in cinquanta miglia a questo punto di una tappa così lunga.”

L'Onboard reporter di MAPFRE, Francisco Vignale, dice nel suo blog di oggi: “E' stata una tappa dura, ma è difficile credere che dopo 18 giorni di navigazione, siamo a meno di 2 miglia dal primo. Bisogna restare freddi come iceberg e camminare bene.”

In effetti la pressione psicologica sui 57 velisti è molto forte e tutti i team, soprattutto i navigatori, devono aver fatto analisi approfondite delle condizioni locali lungo la costa settentrionale dell'isola, baia dopo baia ci saranno brezze locali e correnti di marea da sfruttare a proprio favore. Il velista neozelandese di Team Alvimedica, Dave Swete, potrebbe avere qualche asso nella manica in qualità di pratico locale. Ne avrà bisogno se vorrà arrivare in tempo per l'incontro di cricket fra Australia e Nuova Zelanda in programma per sabato per cui ha già comprato il biglietto.

Le ultime proiezioni indicano che i team potrebbero giungere ad Auckland nelle prime ore di sabato 28 (ora europea). L'arrivo, con collegamenti in diretta dalle barche sarà, come di consueto trasmesso in live streaming, da seguire sul sito della regata www.volvooceanrace.com, sulle app e sui siti dei media partner. Per verificare l'avvicinamento alla linea del traguardo si può utilizzare il tracker, la cartografica elettronica, aggiornata ogni tre ore al link: http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html

Saily è volata ad Auckland con due inviati speciali, che vi racconteranno il backstage della regata intorno al mondo, i protagonisti, le ultimissime, le emozioni. E saranno anche a bordo nelle regate pro-am! Sintonizzatevi su Saily TV e Saily Magazine!

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