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25/01/2013 - 16:55
Giro del mondo in solitario senza scalo
Giro del mondo in solitario senza scalo
Vendee Globe
la grande volata
la grande volata
Gabart a meno di 800 miglia da Lase Sables. Le Cleac’h che insegue a 100 miglia. E in mezzo, il Golfo di Biscaglia. Il Vendée Globe del record si conclude in volata nella notte di sabato 26 gennaio. In banchina si prepara la festa. Ma tutti sono col fiato sospeso per JP Dick che continua senza chiglia...
di Alberto Mariotti
Spettacolare volata finale per i due leader del Vendée Globe, Gabart e Le Cléac’h, che stamattina hanno varcato la fatidica soglia delle 1.000 miglia dal traguardo e per il primo, Gabart, l’arrivo è previsto nella notte tra sabato e domenica. Sembra ancora ieri quando li salutavamo dai pontili di Les Sables d’Olonne. Il tempo vola, si sa. Ma non è l’unico a volare. Lo fanno anche le barche, gli Imoca 60 di ultima generazione che vanno come i multiscafi di una quindicina di anni fa. Comunque vada tra i due, sarà record. E che record.
ARRIVO PREVISTO NELLA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA
Stando alle ultimissime previsioni, François Gabart su Macif è atteso a Les Sables d’Olonne per domenica 27 alle tre del mattino, con Armel Le CLéac’h a seguire dopo 6/7 ore. Se le previsioni saranno rispettate, Gabart avrà quindi impiegato circa 77 giorni a completare la regata. Desjoyeaux solo quattro anni fa impiegò 84 giorni. Circa una settimana in meno, ora più ora meno.nelle ultime quattro edizione il record è sempre stato migliorato. Nel 1996/1997 Auguin lo migliorò di circa 5 giorni, impiegando 105 giorni e 20 ore. Nel 2000/2001 Desjoyeaux tolse ben 12 giorni al record, impiegando 93 giorni e 3 ore. Nel 2004-2005 Vincent Rioutolse altri 6 giorni, impiegando 87 giorni e 10 ore. Nel 2008/2009 Desjoyeaux lo abbassò di altri 3, fissandolo a 84 giorni. Ora ne verranno tolti altri sette. Incredibile.
Ma nei tre giorni di regata che ancora mancano possono succedere ancora tante cose, quindi occhio a non dare nulla per scontato. Il Vendée Globe finisce veramente solo quando si taglia la linea del traguardo. Con un distacco così minimo tra i due, solo 108 miglia, basta il minimo problema per ribaltare la classifica.
JEAN PIERRE DICK SENZA CHIGLIA: L’ORA DELLE DECISIONI...
Lo sa bene, purtroppo, Jean-Pierre Dick che a bordo di Virbac Paprec 3 ha perso la chiglia quando aveva appena rafforzato la sua terza posizione dopo il bellissimo recupero dell’inglese Alex Thomson su Hugo Boss, che ora, salvo altre sorprese, finirà terzo. Grande sfortuna per il francese, e grande bravura per l’inglese. Protagonista di una regata entusiasmante, con una barca di seconda generazione ha dovuto far fronte a diverse riparazioni che avrebbero costretto a terra molti skipper. Alex è invece sempre andato avanti senza mai perdersi d’animo, fermandosi a resinare e incollare barre del timone e idrogeneratori. Ha proseguito, ha agguantato la terza posizione, poi l’ha ripersa ma è sempre rimasto lì. Certamente la fortuna gli ha dato una mano, ma senza togliere nulla ai suoi grandi meriti.
Per Dick ora invece si prospetta un’importante decisione: continuare senza chiglia o fermarsi. A così poco dal traguardo il desiderio di completare la regata è molto forte, ma le questioni legate alla sicurezza della barca e di lui stesso avranno l’ultima parola sulla decisione finale. Con l’aiuto dei ballast nelle ultime 24 ore ha percorso una distanza di 230 miglia. In giornata verrà comunque passato da Thomson, che avrà anche lui la sua bella decisione da prendere: restare nei paraggi di Dick in caso di emergenza o andare avanti? Le prossime ore saranno decisive.
DURA LOTTA NELLE RETROVIE
Ma quella tra il primo e il secondo non è l’unica battaglia epica di questo Vendée. Jean Le Cam e Mike Golding se le stanno dando di santa ragione per il quinto posto. Al momento il francese è in vantaggio di circa 40 miglia. Entrambi hanno passato di nuovo l’equatore e si navigano nell’emisfero nord: Le Cam ha impiegato 75 giorni, 6 ore e 58 minuti, Golding solo cinque ore in più. Ancora nell’emisfero sud è invece Dominique Wavre su Mirabaud, 440 miglia alle spalle di Le Cam dovrebbe passare l’equatore nel giro di circa 30 ore. Arnaus Bossières su Akena Verandas naviga in ottava posizione a 233 miglia da Wavre, mentre lo spagnolo Javier Sansò su Acciona 100% EcoPowered è al momento intrappolato in un buco di vento e naviga a solo 4,2 nodi. Sansò si deve anche guardare alle spalle, perché Bertrand De Broc su Votre Nom Autour du Monde avec ED è a circa 168 miglia.
Tanguy De Lamotte su Initiatives Cœur è a 300 miglia da De Broc, mentre sempre ultimo è Alessandro Di Bendetto suTeam Plastique, che qualche giorno fa si è rotto una costola e sta proseguendo con grande coraggio. Non importa come finirà, Alessandro sarà accolto come un vincitore a Les Sables d’Olonne.
di Alberto Mariotti
Spettacolare volata finale per i due leader del Vendée Globe, Gabart e Le Cléac’h, che stamattina hanno varcato la fatidica soglia delle 1.000 miglia dal traguardo e per il primo, Gabart, l’arrivo è previsto nella notte tra sabato e domenica. Sembra ancora ieri quando li salutavamo dai pontili di Les Sables d’Olonne. Il tempo vola, si sa. Ma non è l’unico a volare. Lo fanno anche le barche, gli Imoca 60 di ultima generazione che vanno come i multiscafi di una quindicina di anni fa. Comunque vada tra i due, sarà record. E che record.
ARRIVO PREVISTO NELLA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA
Stando alle ultimissime previsioni, François Gabart su Macif è atteso a Les Sables d’Olonne per domenica 27
Ma nei tre giorni di regata che ancora mancano possono succedere ancora tante cose, quindi occhio a non dare nulla per scontato. Il Vendée Globe finisce veramente solo quando si taglia la linea del traguardo. Con un distacco così minimo tra i due, solo 108 miglia, basta il minimo problema per ribaltare la classifica.
JEAN PIERRE DICK SENZA CHIGLIA: L’ORA DELLE DECISIONI...
Lo sa bene, purtroppo, Jean-Pierre Dick che a bordo di Virbac Paprec 3 ha perso la chiglia quando aveva appena rafforzato la sua terza posizione dopo il bellissimo recupero dell’inglese Alex Thomson su Hugo Boss, che ora, salvo altre sorprese, finirà terzo. Grande sfortuna per il francese, e grande bravura per l’inglese. Protagonista di una regata entusiasmante, con una barca di seconda generazione ha dovuto far fronte a diverse riparazioni che avrebbero costretto a terra molti skipper. Alex è invece sempre andato avanti senza mai perdersi d’animo, fermandosi a resinare e incollare barre del timone e idrogeneratori. Ha proseguito, ha agguantato la terza posizione, poi l’ha ripersa ma è sempre rimasto lì. Certamente la fortuna gli ha dato una mano, ma senza togliere nulla ai suoi grandi meriti.
Per Dick ora invece si prospetta un’importante decisione: continuare senza chiglia o fermarsi. A così poco dal traguardo il desiderio di completare la regata è molto forte, ma le questioni legate alla sicurezza della barca e di lui stesso avranno l’ultima parola sulla decisione finale. Con l’aiuto dei ballast nelle ultime 24 ore ha percorso una distanza di 230 miglia. In giornata verrà comunque passato da Thomson, che avrà anche lui la sua bella decisione da prendere: restare nei paraggi di Dick in caso di emergenza o andare avanti? Le prossime ore saranno decisive.
DURA LOTTA NELLE RETROVIE
Ma quella tra il primo e il secondo non è l’unica battaglia epica di questo Vendée. Jean Le Cam e Mike Golding se le stanno dando di santa ragione per il quinto posto. Al momento il francese è in vantaggio di circa 40 miglia. Entrambi hanno passato di nuovo l’equatore e si navigano nell’emisfero nord: Le Cam ha impiegato 75 giorni, 6 ore e 58 minuti, Golding solo cinque ore in più. Ancora nell’emisfero sud è invece Dominique Wavre su Mirabaud, 440 miglia alle spalle di Le Cam dovrebbe passare l’equatore nel giro di circa 30 ore. Arnaus Bossières su Akena Verandas naviga in ottava posizione a 233 miglia da Wavre, mentre lo spagnolo Javier Sansò su Acciona 100% EcoPowered è al momento intrappolato in un buco di vento e naviga a solo 4,2 nodi. Sansò si deve anche guardare alle spalle, perché Bertrand De Broc su Votre Nom Autour du Monde avec ED è a circa 168 miglia.
Tanguy De Lamotte su Initiatives Cœur è a 300 miglia da De Broc, mentre sempre ultimo è Alessandro Di Bendetto suTeam Plastique, che qualche giorno fa si è rotto una costola e sta proseguendo con grande coraggio. Non importa come finirà, Alessandro sarà accolto come un vincitore a Les Sables d’Olonne.
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