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07/02/2011 - 15:55
Lo statunitense Brad Van Liew guida la classifica provvisoria
Lo statunitense Brad Van Liew guida la classifica provvisoria
Velux 5 Oceans-3
Verso Capo Horn
Verso Capo Horn
I quattro concorrenti in gara hanno lasciato la Nuova Zelanda per raggiungere Punta del Este in Uruguay. Tra loro e il traguardo, la mitica punta meridionale tra Pacifico e Atlantico. "Il buco nero del mondo", come l'ha definito tempo fa il meteorologo della corsa.
Pochi luoghi sulle mappe portano con sé lo stesso carico di ricordi, storie, leggende ed emozioni. Per i velisti, sentir pronunciare le parole “Capo Horn” non lascia mai indifferenti. Quindi: occhi puntati sulla terza tappa della Velux 5 Oceans. Il giro del mondo in solitario a tappe è ormai al “giro di boa” (e che boa…). Nel giorno del Waitangi Day, festa per la nascita dello Stato neozelandese, i quattro concorrenti superstiti (il quinto – Christophe Bullens si è ritirato pochi giorni dopo la partenza della seconda frazione) sono partiti da Wellington, con destinazione Punta del Este in Uruguay. In mezzo, tra loro e il traguardo, la mitica punta meridionale del continente americano, che già in passato ha dato filo da torcere ai concorrenti.
Per gli Italiani, l’episodio più noto è ovviamente quello che ha visto protagonista Isabelle Autissier, scuffiata con la sua barca nel “buco nero del mondo”, come l’aveva definito all’epoca il meteorologo della corsa. Celebre fu il tentativo (riuscito) di salvataggio di Giovanni Soldini che lasciò la rotta per andare in suo soccorso.
Dopo aver affrontato i mari del Sud, sinonimo di freddo, forti onde e tempeste, i concorrenti dovrebbero trovare condizioni climatiche più clementi. Il traguardo, inizialmente annunciato a Salvador in Brasile (giusto in tempo per godersi i bagordi del Carnevale di Bahia), è stato invece fissato per motivi logistici a Punta del Este in Uruguay.
La flotta lascerà Wellington il giorno del Waitangi Day. La prima parte di questa tappa si giocherà nei mari del sud, sinonimo di freddo, forti onde e tempeste. I concorrenti passeranno Capo Horn prima di risalire verso il Brasile con condizioni climatiche più clementi. I concorrenti faranno scalo in Brasile proprio durante il periodo del Carnevale di Bahia. Un risparmio di oltre mille miglia per i solitari.
Dopo la seconda tappa, il gruppo è guidato saldamente dallo statunitense Brad Van Liew, vincitore di ambedue le frazioni finora concluse. Il velista di Charleston (South Carolina) precede in classifica, con 7 punti di vantaggio (30 contro 23), il polacco Zbignew Gutowski. Seguono il canadese Derek Hatfield (21 punti) e Chris Stanmore-Major (16). Unico ritirato, finora, Christophe Bullens. Per lui la partecipazione a questa edizione della Velux 5 Oceans è stata segnata dalla sfortuna fin dalla partenza da La Rochelle. Anzi, da ancora prima dello start. Arrivando nel porto francese infatti, Bullens ha rotto l’albero ed è partito con molti giorni di ritardo rispetto agli altri concorrenti. Una volta giunto in Sudafrica a Cape Town ha provato a risolvere alcuni problemi tecnici del proprio Eco 60 ma sono bastati pochi giorni di navigazione nella seconda tappa per costringerlo alla resa.
Pochi luoghi sulle mappe portano con sé lo stesso carico di ricordi, storie, leggende ed emozioni. Per i velisti, sentir pronunciare le parole “Capo Horn” non lascia mai indifferenti. Quindi: occhi puntati sulla terza tappa della Velux 5 Oceans. Il giro del mondo in solitario a tappe è ormai al “giro di boa” (e che boa…). Nel giorno del Waitangi Day, festa per la nascita dello Stato neozelandese, i quattro concorrenti superstiti (il quinto – Christophe Bullens si è ritirato pochi giorni dopo la partenza della seconda frazione) sono partiti da Wellington, con destinazione Punta del Este in Uruguay. In mezzo, tra loro e il traguardo, la mitica punta meridionale del continente americano, che già in passato ha dato filo da torcere ai concorrenti.
Per gli Italiani, l’episodio più noto è ovviamente quello che ha visto protagonista Isabelle Autissier, scuffiata con la sua barca nel “buco nero del mondo”, come l’aveva definito all’epoca il meteorologo della corsa. Celebre fu il tentativo (riuscito) di salvataggio di Giovanni Soldini che lasciò la rotta per andare in suo soccorso.
Dopo aver affrontato i mari del Sud, sinonimo di freddo, forti onde e tempeste, i concorrenti dovrebbero trovare condizioni climatiche più clementi. Il traguardo, inizialmente annunciato a Salvador in Brasile (giusto in tempo per godersi i bagordi del Carnevale di Bahia), è stato invece fissato per motivi logistici a Punta del Este in Uruguay.
La flotta lascerà Wellington il giorno del Waitangi Day. La prima parte di questa tappa si giocherà nei mari del sud, sinonimo di freddo, forti onde e tempeste. I concorrenti passeranno Capo Horn prima di risalire verso il Brasile con condizioni climatiche più clementi. I concorrenti faranno scalo in Brasile proprio durante il periodo del Carnevale di Bahia. Un risparmio di oltre mille miglia per i solitari.
Dopo la seconda tappa, il gruppo è guidato saldamente dallo statunitense Brad Van Liew, vincitore di ambedue le frazioni finora concluse. Il velista di Charleston (South Carolina) precede in classifica, con 7 punti di vantaggio (30 contro 23), il polacco Zbignew Gutowski. Seguono il canadese Derek Hatfield (21 punti) e Chris Stanmore-Major (16). Unico ritirato, finora, Christophe Bullens. Per lui la partecipazione a questa edizione della Velux 5 Oceans è stata segnata dalla sfortuna fin dalla partenza da La Rochelle. Anzi, da ancora prima dello start. Arrivando nel porto francese infatti, Bullens ha rotto l’albero ed è partito con molti giorni di ritardo rispetto agli altri concorrenti. Una volta giunto in Sudafrica a Cape Town ha provato a risolvere alcuni problemi tecnici del proprio Eco 60 ma sono bastati pochi giorni di navigazione nella seconda tappa per costringerlo alla resa.
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