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04/02/2018 - 16:20
Rischi crescenti, maggiori attenzioni
Velista danese ferito
in incidente Nacra 17
Un altro grave incidente a un velista della catamarano olimpico misto Nacra 17 foiling. E' accaduto ad Auckland nel corso della regata Oceanbridge NZL Sailing Regatta: il prodiere danese Christian Stephenson è scivolato in acqua ed è stato colpito a una gamba dal timone. Trasportato in ospedale, dovrà essere operato. L'appello del tecnico FIV Ganga Bruni
Christian Stephenson, prodiere dell'equipaggio danese timonato da Lin Ea Christensen, è rimasto ferito in modo piuttosto serio in un incidente mentre era in regata sul catamarano olimpico misto Nacra 17. La dinamica dell'incidente: a causa della rottura del gancio del trapezio, Stephenson è caduto fuori bordo, ed è stato colpito a una gamba dal timone in piena velocità. Era l'ultima regata del giorno, e i primi ad accorrere in aiuto del velista danese sono stati i neozelandesi Liv Mackay e Micah Wilkinson, i numeri due della squadra kiwi del Nacra 17 olimpico.
Il primo comunicato parla di "leg sliced" (gamba affettata in una traduzione letterale), ma al di là delle parole, la gravità dell'infortunio è testimoniata dal fatto che l'atleta danese è stato trasportato in ospedale, dove sarà sottoposto a una operazione chirurgica alla gamba. L'incidente terrà l'atleta lontano dalle regate per parecchio tempo.
La classe Nacra 17, passata in questi anni dalla grande soddisfazione per aver riportato un catamarano tra le classi olimpiche, alle polemiche per la qualità costruttiva e l'affidabilità di scafi e attrezzature, dopo una bella Olimpiade (nella quale l'Italia ha sfiorato il podio con Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri) a Rio 2016, è tornata sotto i riflettori per l'introduzione dei foil che fanno alzare gli scafi dall'acqua. Novità tecnologica forse inevitabile per il progresso intrapreso dalla vela, ma gestita dalla classe in modo frettoloso e senza una reazione da parte della federvela internazionale.
I velisti tuttavia hanno accettato la novità, pur con qualche riserva e distinguo, e dopo una lenta gestazione che ha causato anche l'annullamento della medal race all'ultima tappa di Coppa del Mondo nel 2017 per la scoperta di problemi di tenuta dei foil che potevano causare rischi, la flotta si è progressivamente adeguata e ormai praticamente tutti navigano con la versione N17F. Quello di Auckland non è il primo incidente grave (quelli minimi non si contano ma non fanno testo): lo scorso anno alla fine di agosto, alla vigilia del Mondiale in Francia a La Grande Motte, il popolare velista USA Bora Gulari ebbe un incidente simile, in una scuffia, finendo con un paio di dita della mano tagliate. In quella occasione il primo a soccorrere Gulari era stato il coach azzurro Gabriele Bruni.
L'Italia è all'avanguardia nella classe Nacra 17: oltre al quadriennio di successi per i citati Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, nel 2017 si sono messi in grande evidenza Ruggero Tita e Caterina Banti, vincendo l'Europeo e finendi terzi al Mondiale. Ottimo anche il recente piazzamento a Miami in Coppa del Mondo di Lorenzo Bressani e Cecilia Zorzi, mentre sotto la guida del coach Ganga Bruni sono continuati questo inverno i raduni di allenamento della squadra che si compone - oltre che dei tre equipaggi accennati - anche di altri giovani di grande prospettiva.
Il foil non è sotto processo, ma è evidente che le nuove velocità e le nuove dinamiche delle regate con barche che usano la tecnologia che fa alzare gli scafi dall'acqua, implicano da un lato tecniche specifiche che vanno assimilate a lungo, e dall'altro materiali di sicura affidabilità: un gancio di trapezio, come tanti altri elementi chiave dell'attrezzatura, va controllato in maniera meticolosa prima di uscire su una barca foiling, ben più di quanto si fa su barche "normali".
L'INTERVENTO DEL TECNICO FIV GANGA BRUNI - Oggi purtroppo si e' verificato un altro incidente durante una regata Nacra 17. L'alta velocita' ed i foils sono materie affascinanti ed attraggono molti giovani. In qualita' di tecnico federale invito pero' tutti quanti a dedicare la giusta attenzione all aspetto " sicurezza" . So bene che non possiamo prevedere gli incidenti ma possiamo diminuirne le conseguenze utilizzando delle precauzioni.
Guanti in Dyneema anti taglio , mute in neoprene con protezioni, stivali con caviglia alta, caschi con colori fluorescenti per far si che altre barche ci vedano mentre siamo in acqua, una routine adeguata nel recupero del compagno caduto in acqua. Credo siano aspetti molto importanti da non sottovalutare mai. Mi piacerebbe che gli equipaggi piu' "esperti" fossero un buon esempio per i piu' giovani e che gli allenatori di Club non trascurassero mai questi aspetti.
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