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03/08/2011 - 21:21
Un anno a Londra 2012: classe per classe, una mini-guida per il sogno olimpico
Un anno a Londra 2012: classe per classe, una mini-guida per il sogno olimpico
Vela e Olimpiadi,
le prove generali
le prove generali
!--paging_filter--strongUna baia sperduta nella Manica che scriverà la storia della vela. A Weymouth Portland 460 atleti da 66 nazioni, in gara nelle stesse date dei Giochi di Londra 2012. Meteo variabile con prevalenza di venti robusti. Le statistiche, i favoriti, le speranze azzurre. Una guida completa per vivere il sogno/strong!--break--br /
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Quattrocentosessanta atleti (60 in più di quelli che saranno invece alle Olimpiadi, qui tra un anno), da 66 nazioni (poco meno della metà di quelle che aderiscono all'ISAF) sono a Portland, sede della Sailing Academy inglese e delle regate di Londra 2012, nella baia di Weymouth, che si affaccia sulla Manica a una trentina di miglia a ovest dell'Isola di Wight, dove nacque la vela da diporto. E' la prova generale delle Olimpiadi della vela. Del sito olimpico, dell'organizzazione e della meteorologia vi parliamo (e vi facciamo vedere) in altra parte del portale (e sulla webTV). Qui parliamo di sport e regate. Perché il circo della vela olimpica vivenbsp; a perdifiato a 365 giorni dall'arrivo della fiaccola olimpica, in questa baia un po' sperduta che ancora una volta scriverà un pezzo di storia dello sport che si corre con il vento.br /
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Il motivo dei 60 atleti in più (e delle relative nazioni), sta nel fatto che il processo di qualifica ISAF non è ancora partito. Come è noto il primo, enorme passo in tale direzione sarà a dicembre a Perth-Freemantle, in Australia, con i Mondiali ISAF di tutte le classi olimpiche che assegneranno il 75% dei posti nazione ai Giochi. Per il restante 25% ci saranno gli appuntamenti di riparazione nel 2012. Ma oggi qui a Weymouth Portland (WP), a parte il limite classico di un equipaggio per nazione in ciascuna classe, mancando le qualifiche ogni nazione può essere presente. Per toccare con mano, per testare, per sognare ancora. C'è una zona di "limbo", una fascia di 30 nazioni che si contendono la presenza all'Olimpiade nella vela, fosse anche su una sola classe.br /
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Solo sette nazioni (come al solito) sono presenti in tutte le 10 classi olimpiche qui a WP 2011: Australia, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Germania, Nuova Zelanda, USA). Tra esse non c'è l'Italia che di solito faceva sempre l'en-plein e che stavolta lascia a casa il match race femminile (forse l'ha lasciato a casa due anni fa, ma questo è un altro discorso). Tra i top seven ci sostituisce la Germania, in crescita e ben vitaminizzata da una campagna sponsorizzatissima. L'Italia segue a ruota in una sorta di "seconda fascia", tra le sei nazioni con 9 classi al via (insieme a Argentina, Brasile, Canada, Danimarca, Grecia). Con 8 classi nazioni emergenti come Croazia, Cina, Portogallo, Russia e Svezia. Sono solo statistiche, ma storicamente alla fine anche il medagliere ne tiene il giusto conto. E' come avere più fiches sul tavolo da gioco. Non è determinante, ma aiuta. Certo ci sono i costi e da qui le scelte conseguenti. L'Italia è un paese in difficoltà, la vela soffre (inutile negarlo: siamo fuori dalla Coppa America, dalla Volvo Ocean Race) ed essere comunque in corsa per un podio in due o tre classi è un punto d'onore del nostro movimento e della preparazione olimpica FIV.br /
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Classe per classenbsp;nbsp;br /
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strongRSX Maschile (regate dal 4 all'11 agosto, con 2 giorni off), 34 concorrenti/strongbr /
Osservato speciale (e tifato) l'inglese Nick Dempsey che ha vinto qui l'ultima di Coppa del Mondo a giugno. Ma occhi puntati anche sull'olandese Dorian Van Rijsselberge (primo a Miami e Palma), e al sorprendente kiwi Jon-Paul Tobin, che ha strappato la selezione per questa regata all'oro olimpico in carica Tom Ashley (mica male no?). E a proposito di medaglie come non guardare anche al francese Julien Bontemps (argento a Pechino 2008). Il nostro Federico Esposito, una delle sorprese delle selezioni azzurre (ha superato Fabian Heidegger sul quale tutti puntavano), parte a mente leggera e si getterà nella mischia per vedere cosa succede.br /
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strongRSX Femminile (regate dal 4 all'11 agosto, co 2 giorni off), 28 concorrenti/strongbr /
La veterana e la più vittoriosa e medagliata della flotta è cosa nostra: la capitana Alessandra Sensini, con le sue 5 Olimpiadi (Londra sarà la sesta), le tre medaglie i 12 mondiali, insomma la regina, l'esempio al quale tutte le atlete guardano. Intanto lei è ancora qui, a sbattachiare la vela del suo surf e, spesso, anche le avversarie assai più giovani. Avversarie che non mancheranno: dalla rivale spagnola Marina Alabau (tre vittorie di Coppa del Mondo quest'anno), alla polacca Sofia Klepacha e alla israeliana Lee Korsitz (seconda e terza qui a WP a giugno, evidentemente gradiscono il campo di regata). Senza dimenticare la francese Charline Picon e la britannica Bryony Shaw, che fu bronzo a Pechino 2008. Fortunatamente (si fa per dire) per il giorno di apertura si prevede pioggia e vento forte. Come dire: roba sua...br /
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strongLaser Standard Maschile (regate dal 5 al 12 agosto, con 2 giorni off), 56 concorrenti/strongbr /
Il superfavorito c'è e si chiama Tom Slingsby. L'australiano ha un conto aperto con l'Olimpiade (era campione del mondo a Pechino quando crollò), quest'anno vince tutto, comanda la Ranking e la Coppa del Mondo. Chi può fermarlo? Ci proverà l'uomo di casa, oro olimpico in carica, Paul Goodison. Oppure il kiwi Andrew Murdoch (che con Slingsby condivide lo sponsor tecnico italiano: SLAM), o l'argentino Julio Alsogaray (ex amico e rivale del "nostro" Diego Romero, del quale vorrebbe ripercorrere le gesta), o il croato Tonci Stipanovich, o l'austriaco Andrea Geritzer. Traffico lassù. E il nostro Michele Regolo, la super-sorpresa delle selezioni azzurre, miracolato dalla Medal di Riva del Garda (lui primo e Giacomo Bottoli ultimo, per il ribaltone del secolo)? E' qui che si allena, sereno e spavaldo, non deve dimostrare nulla e può solo mettere in carniere idee e crescite per centrare la qualifica a Perth e acciuffare definitivamente i Giochi.br /
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strongLaser Radial Femminile (regate dal 5 al 12 agosto, con 2 giorni off), 49 concorrenti/strongbr /
Bisogna per forza partire dalla numero 1 della ranking list, l'olandese Marit Bouwmeester, una che si esalta nel tosto (l'abbiamo intervistata: presto un servizio sulla nostra tv). Può seguirla (come la segue nella ranking) la belga Evi Van Acker. Ma i nomi da podio ci sono tutti e non sono pochi: dall'americana Paige Railey, all'irlandese Annalise Murphy che qui si sente a casa, alla lituana Gintare Scheidt (che a sposare l'asso brasiliano della Star Robert Scheidt ci ha guadagnato nel cognome: Volungevinciute è terribile), alla cinese Lijia Xu, queste ultime entrambe medaglie di Pechino 2008. Oltre alle solite Sophue De Turckeim (FRA) Sari Multata (FIN), Sarah Winther (NZL). La nostra Francesca Clapcich, cresciuta fisicamente, se in forma può graffiare e se restasse costante potrebbe anche vedere non troppo lontana la Medal Race.br /
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strongFinn (regate dal 6 al 13 agosto, con 2 giorni off), 27 concorrenti/strongbr /
Ecco una flotta di omoni pronti a fare a sportellate per guadagnare dal secondo posto in giù. Perché il primo, no-doubt, è già di sua maestà Ben Ainslie, l'inglese che sembra un Frankenstein della vela perfetta prodotto in laboratorio. Cammina in banchina storto e schivo, ma in acqua sembra che suoni la nona di Beethoven mentre gli altri strimpellano canzonette. Non c'è partita. Lo sanno, ma concorrono lo stesso, Ivan Gaspic (CRO) e Zach Railey (USA), argento e bronzo a Pechino 2008, lo spagnolo Rafa Truijllo (che l'argento lo vinse ad Atene 2004), l'australiano Brendan Casey, il ceco Michael Maier, il danese Jonas Hoegh-Christensen, l'olandese Jan Pietre Postma. Noi schieriamo la terza sorpresa delle selezioni azzurre, il marchigiano giovane e gentile Filippo Baldassari, che ha due possibilità: o uscire stritolato nella battaglia tra titani, o fare il furbo (e lui è in gamba) e divertirsi a piazzare stoccate. Così, tanto per fare esperienza.br /
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strong470 Maschile (regate dal 5 al 12 agosto, con 2 giorni off), 33 equipaggi/strongbr /
Nick Rogers, timoniere inglese, tre Olimpiadi e due medaglie d'argento, cambia prodiere e passa a Chris Grube per centrare l'oro in casa. Ma gli assi del 470 sono australiani e si chiamano Matthew Belcher e Malcolm Page, trionfatori in Coppa del Mondo. E poi Pierre Leboucher e Vincent Garos (FRA), Sime Fantela e Igor Marenic (CRO), Panagiotis Mantis e Pavlos Kagialis (GRE), e naturalmente la vecchia guardia, che ai Giochi può far valere l'esperienza: l'islaeliano Kliger, gli olandesi Coster, l'argentino Calabrese. Dei più esperti fa parte anche il nostro Gabrio Zandonà, con il prodiere Enrico Zucchetti. Con la flotta di sole 33 barche, e se baciato da una settimana di grazia, ha tutti i numeri per giocarsela lì davanti.br /
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strong470 Femminile (regate dal 5 al 12 agosto, con 2 giorni off), 26 equipaggi/strongbr /
Una battaglia navale tra Australia (Tessa Parkinson e Blinda Stowell), Francia (Camille Lecointre e Mathilde Geron), Spagna (Tara Pacheco e Berta Betanzos), Grecia (Virginia Kravarioti e Olga Tsigaridi), Giappone (Ai Kondo e Wakako Tabata), Olanda (Lisa Westerhof e Lobke Berkhout), Nuova Zelanda (Jo Aleh e Polly Powrie) e USA (Erin Maxwell e Isabelle Kinsolving Farrar). Tutte toniche e convinte. Ma a dirigere la battaglia, al centro (e si spera davanti) nella contesa chi ci sarà? Le nostre Giulia Conti e Giovanna Micol, che sanno benissimo quello che valgono. E ora, proprio ora, è il momento di accendere i retrorazzi.br /
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strong49er (regate dal 6 al 13 agosto, con 2 giorni off), 24 equipaggi/strongbr /
La crema della crema dei velisti acrobatici dello skiff olimpico, solo 24 nazioni. Quindi i migliori. E tra i migliori si trovano anche le storie migliori: come quella di Iker Martinez e Xabi Fernandez, i due spagnoli fuoriclasse della vela, due medaglie olimpiche già vinte e successi oceanici ma ancora tanta fame, in grado di convincere (o esserne convinti) la Federazione spagnola a venire qui nel bel mezzo della loro campagna per la Volvo Ocean Race, perché si, tutto sommato si può fare: la Volvo inizia a novembre e finisce a giugno. E dopo Capo di Buona Speranza, Capo Leewin, Capo Horn e qualche tempesta nell'Indiano, avranno giusto due mesi per tornare a masticare un po' di sano 49er e andare all'assalto di quella che sarebbe la terza medaglia olimpica. Incredibile? Lo vedremo già in questi giorni a WP. Sul tetto della classe, storie esagerate a parte, ci sono i nostri, i brothers Pietro e Gianfranco Sibello, coraggiosi e sereni, consistenti ed esperti (guardare le date di nascita). Qui hanno già fatto bene e qui dovranno far bene tra un anno. Allora perché non far bene anche adesso? Avversari permettendo: gli australiani Nathan Outteridge e Iain Jensen sono accompagnati dall'impressionante palmares, gli inglesi Steve Morrison e Ben Rhodes sono motivatissimi nelle acque di casa, gli austriaci Nico Delle Karth e Nikolaus Resch sono sempre lì davanti. E si, in gara a sorpresa, preferito per il peso della medaglia al collo ad altri equipaggi che hanno fatto il quadriennio, c'è anche il danese Jonas Warrer, oro di Qingdao 2008, con il prodiere Soeren Hansen.br /
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strongStar (regate dal 6 al 13 agosto, con 2 giorni off), 22 equipaggi/strongbr /
Robert Scheidt e Bruno Prada (BRA), oltre alla non piccola soddisfazione di aver (per ora) messo fuori dai Giochi un certo Torben Grael, rivale in casa (che spreco!), sono i top-runner della Star: hanno vinto volando la Coppa del Mondo con successi a Miami, Hyeres, Medemblik e Weymouth. Certo, qui a WP avranno a che fare con Iain Percy e Andrew Simpson (GBR), che già li batterono a Pechino 2008 per l'oro, e in casa puntano al bis. Poi ci sono gli svedesi Frederik Loof con il nuovo prodiere Max Salminen, i polacchi Mateusz Kusnierevicz e Dominik Zichy, i kiwi Hamish Pepper e Craig Monk, tutta gente con la stella d'oro. Tanti bei nomi, ma nell'elite c'è anche la coppia azzurra: Diego Negri e Enrico Voltolini, secondi (non per caso) nella Ranking di stagione. Diego è alla sua quarta Olimpiade (anche questo non può essere un caso) e ci arriva con uno strano cocktail di esperienza e rabbia, che può risultare micidiale. Per gli avversari.br /
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strongMatch Race Femminile Elliott 6 (regate dal 31 luglio al 12 agosto), 12 equipaggi/strongbr /
Se le sono date di santa ragione per tre anni e adesso prova generale dell'Olimpiade che sarà tristemente la prima e l'ultima del Match Race femminile. Ragione in più per entrare nella storia. Dodici team per il Round Robin, le prime otto avanzeranno ai Quarti di finale e così si procederà in base alle sfide dirette che ne deriveranno. Favorite? Le solite, e le nuove leve. L'americana Sally Barkow, per il solo titolo di aver superato nelle selezioni USA Anna Tunnicliffe, vincitrice della Coppa del Mondo (!), la francese Claire Leroy, la spagnola caliente Tamara Echegoyen, la finlandese sorprendente Sija Lehtinen, la britannica Lucy MacGregor, la russa Ekaterina Skudina. Peccato non vedere nomi italiani in questa classe.br /
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Come vedete (e come si sapeva) nbsp;la spedizione azzurra sui mari olimpici può contare su tre o quattro punte di diamante e su un gruppo di belle speranze. Ora la parola è agli elementi naturali, che anche quando parlano inglese, raramente sbagliano. Per lo staff tecnico azzurro presente qui a WP, vi rimando al breve commento che trovate sul blog in Piazza Vela.br /
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em(Nella copertina, Giulia Conti e Giovanna Micol in un'onda. Foto Marine Partners)/embr /
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