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27/10/2015 - 13:50
Prime 72 ore della Super Transat Jacques Vabre
Prime 72 ore della Super Transat Jacques Vabre
Vabre in tempesta, tanti ritirati
Il punto sulle avarie e i ritiri in una durissima Transat Jacques vabre. Tutte le ultime notizie - FOTO – VIDEO SPECIALE VABRE SU SAILY TV
SU SAILY TV PROSEGUE LO SPECIALE VABRE: OGNI GIORNO NUOVI VIDEO DALLA REGATA
Dopo la soleggiata domenica dello start e il vento leggero, è arrivata la botta sulla Transat Jaques Vabre. Prevista, attesa, ma non per questo meno dura. Anzi. Segnalati venti a oltre 40 nodi e onde di 7 metri. Non proprio una passeggiata, la prima notte (con tanto di luna) e il secondo giorno di regata, per gli 8 trimarani, i 20 IMOCA 60 e i 14 Class 40, tutti con equipaggio in doppio. E puntuali sono arrivate le notizie di ritiri e avarie, persino di un ribaltamento.
IL TRIMARANO ROVESCIATO
La “scuffia”, se tale si può chiamare il ribaltamento di un maxi trimarano di quasi 30 metri, è capitata a Prince de Bretagne, multiscafo Ultime con a bordo uno dei grandissimi della vela oceanica francese, Roland Jourdain, in coppia con Lionel Lemonchois. L’incidente è avvenuto lunedi sera intorno alle 21, e la notizia è stata diramata intorno a mezzanotte. Al momento del ribaltamento il trimarano navigava di bolina con vento tra 20 e 25 nodi da SSW, la posizione è circa 140 miglia al traverso del porto di La Coruna (dove aveva riparato il Mini 650 Andrea Pendibene a seguito del disalberamento nella prima tappa della Mini Transat). I due skipper hanno fatto sapere di stare bene, sono riparati nella cabina stagna del trimarano rovesciato. I tecnici del team hanno provato a organizzanre in proprio un recupero dei naufraghi e della barca, ma poi si è proceduto con i mezzi della Marina spagnola in collabirazione con quelle francesi e irlandesi.
ECCO IL VIDEO DEL RECUPERO DEI NAUFRAGHI, IL TRIMARANO E' ALLA DERIVA E SARA' TENTATO IL RECUPERO DAL TEAM (le immagini del salvataggio sono nella seconda parte del video)
I RITIRI DEGLI IMOCA NUOVISSIMI
Prima della scuffia del trimarano erano arrivate altre brutte notizie dalla flotta, alcune inattese, perché riguardanti due barche favorite, due IMOCA 60 di ultimissima generazione, varate da poco, e dotate di foil. Prima è arrivata la notizia che Edmond de Rotschild, l’IMOCA 60 nuovo nuovo del team Gitana, con a bordo Sébastien Josse e Charles Caudrelier, a seguito di una serie di avarie decideva di invertire la rotta e puntare su Lorient (porto di base del team), e poco dopo arrivava la conferma del ritiro definitivo. Così le spiegazioni da bordo di Josse: “Sin dalla partenza abbiamo collezionato una serie di piccole avarie, tutti danni minori, che in condizioni meteo clementi avremmo potuto aggiustare restando in regata. Ma le avarie hanno cominciato a sommarsi, e le previsioni a largo dell’Irlanda indicavano vento a 40 nodi e onde di 7 metri, in queste condizioni anche le piccole avarie avrebbero messo a rischio l’integrità della barca. Con Charles abbiamo pensato che sarebbe stato irresponsabile proseguire, troppo rischioso. Questa barca è stata varata solo due mesi fa ed è stato fatto un grande lavoro per metterla a punto per questa regata. Decidere di abbandonare è sempre una scelta difficile e dura da fare, ma ricordiamoci che questa barca è nata per il Vendée Globe, che resta l’obiettivo principale della campagna.”
Quasi contemporaneamente a Gitana Team, è arrivata la comunicazione dei danni su Safran, con la decisione dei due skipper Morgan Lagravière e Nicolas Lunven, di fare rotta verso Brest, in Bretagna. Non è ancora stato confermato il ritiro dalla regata. I due velisti stanno bene e nel comunicare alla direzione di regata l’inversione di rotta hanno detto di essere in grado di raggiungere da soli il porto bretone.
Dunque si parla di tante piccole avarie, senza spiegazioni più dettagliate, magari arriveranno. Certamente c’è curiosità in tutto l’ambiente per capire le reazioni del sistema dei foil in condizioni dure di mare e vento. E’ la vera prova che tutti, navigatori, progettisti e costruttori, aspettano da questa Vabre e in vista del Vendée. Ricordate quante avarie capitarono alle prime versioni delle canting keel, le chiglie basculanti, prima che diventassero (un po’ più) affidabili come oggi? Se le piccole avarie erano tali da mettere a rischio la barca, è pensabile che almeno in parte possano essere legate ai foil.
ULTIM’ORA DA BORDO DI SAFRAN: CRACK DELLO SCAFO ALL’ALTEZZA DI UN FOIL…
Il Team Safran ha reso noto tempestivamente la ragione del ritiro dell’IMOCA dalla Transat Jacques Vabre. I due skipper Morgan Lagraviere e Nicolas Lunven sono stati costretti a invertire la rotta dopo aver constatato una fessura dello scafo all’altezza del foil di dritta, che ha generato una via d’acqua. Impossibile continuare la regata in queste condizioni. La coppia è attesa a Brest questa notte.
Morgan Lagraviere: “L’area del foil è danneggiata nella parte destra dello scafo, una fessura si è aperta e l’acqua entra nella barca. Abbiamo immediatamente virato per tenere la parte danneggiata fuori dall’acqua. Al momento dell’incidente le condizioni erano intense ma non estreme, con 25 nodi di vento e onde di 3-4 metri. Il mare non era molto mosso e non abbiamo sentito suoni particolari.”
Lagraviere e Lunven sono a circa 150 miglia da Brest e navigano a una velocità sui 13 nodi. “Navighiamo con un buon angolo per la nostra rotta e mure a dritta. Un po’ d’acqua continua a entrare dallo scafo fessurato quando qualche onda lo colpisce sopravento. Ma le condizioni non peggiorano e a bordo siamo al sicuro.”
Anche il morale resta buono: “Abbiamo avuto una buona partenza, manovre fluide, ottime scelte di vele, ottima coesione tra noi due, eravamo in corsa. Peccato sia finita presto, ma la barca ha dimostrato ottima velocità. Adesso il nostro scopo è portare la barca in porto senza ulteriori danni, poi analizzeremo l’entità dell’avaria e decideremo il da farsi.” Ma le possibilità di riprendere la regata sono remotissime.
Safran (lo sponsor è un gruppo internazionale leader nel settore della tecnologia aerospaziale, con business anche nel campo della sicurezza e della difesa) è il terzo IMOCA a ritirarsi dalla Vabre insieme a Edmond De Rotschild e a Maitre Coq (Jérémie Beyou/Philippe Legros)
28.10 - ULTIM'ORA: SAFRAN ARRIVA A BREST E UFFICIALIZZA IL RITIRO. BARCA IN CANTIERE
Un comunicato ufficiale conferma l'arrivo a Brest alle 23:30 di ieri. C'erano anche i responsabili del cantiere CDK che hacostruito la barca. Il danno è stato confermato ed è ben visibile: ampie fessure sullo scafo nella fiancata destra, e danni estesi alle paratie. Un problema strutturale che non ha dato altra scelta che il ritiro. Barca in cantiere, lo sponsor conferna il propsio appoggio, l'obiettivo resta il Vendée.
UN CLASS 40 VERSO L'IRLANDA
Non è finita, la lista dei colpiti della lunga notte di luna aggiunge anche il Class 40 Team Concise, con Jackson Bouttell (GBR/AUS) e Gildas Mahé (FRA): i due hanno comunicato alla direzione di gara che la barca ha subito danni e che hanno deciso di fare prua sul porto irlandese di Cork, a circa 120 miglia in direzione NE. A bordo stanno bene, contano di raggiungere l’Irlanda martedi pomeriggio, per valutare i danni, provare a riparare (quindi non è ancora un ritiro ufficiale), in questo modo dovrebbero riuscire a evitare la parte più violenta della depressione.
THE SHOW MUST GO ON
La regata prosegue intanto. In testa i super trimarani Sodebo (primo) e Macif (al seguito) sono già lungo la costa del Portogallo. Tra i trimarani Multi 50 la coppia italo francese con Giancarlo Pedote e Erwan le Roux su Fenetrea Prysmian è stata la prima a poggiare verso Sud dopo aver insistito molto in una rotta occidentale per aggirare la tempesta. Le 4 barche della classe sono vicinissime.
Tra gli IMOCA 60 è passato in testa Hugo Boss, con Alex Thomson e lo spagnolo Guillermo Altadill. Un’altra barca di nuova generazione e dotata di foil, nonché varata da poco. Si è rivelata giusta la scelta della coppia di navigare con una rotta più diretta verso Sud, a differenza di chi ha provato a fare prua su Ovest per prendere poi con un angolo più “comodo” i venti forti in arrivo. Da segnalare però che alcuni dei favoriti, come Armel Le Cleach su Banque Populaire VIII e Michel Desjoyeaux su SMA, sono più a Ovest di tutta la flotta, e corrono a 16-18 nodi. La regata è ancora lunga, e il porto di Itajaì, a sud di Rio de Janeiro, è una chimera per tutti.
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Dopo la soleggiata domenica dello start e il vento leggero, è arrivata la botta sulla Transat Jaques Vabre. Prevista, attesa, ma non per questo meno dura. Anzi. Segnalati venti a oltre 40 nodi e onde di 7 metri. Non proprio una passeggiata, la prima notte (con tanto di luna) e il secondo giorno di regata, per gli 8 trimarani, i 20 IMOCA 60 e i 14 Class 40, tutti con equipaggio in doppio. E puntuali sono arrivate le notizie di ritiri e avarie, persino di un ribaltamento.
IL TRIMARANO ROVESCIATO
La “scuffia”, se tale si può chiamare il ribaltamento di un maxi trimarano di quasi 30 metri, è capitata a Prince de Bretagne, multiscafo Ultime con a bordo uno dei grandissimi della vela oceanica francese, Roland Jourdain, in coppia con Lionel Lemonchois. L’incidente è avvenuto lunedi sera intorno alle 21, e la notizia è stata diramata intorno a mezzanotte. Al momento del ribaltamento il trimarano navigava di bolina con vento tra 20 e 25 nodi da SSW, la posizione è circa 140 miglia al traverso del porto di La Coruna (dove aveva riparato il Mini 650 Andrea Pendibene a seguito del disalberamento nella prima tappa della Mini Transat). I due skipper hanno fatto sapere di stare bene, sono riparati nella cabina stagna del trimarano rovesciato. I tecnici del team hanno provato a organizzanre in proprio un recupero dei naufraghi e della barca, ma poi si è proceduto con i mezzi della Marina spagnola in collabirazione con quelle francesi e irlandesi.
ECCO IL VIDEO DEL RECUPERO DEI NAUFRAGHI, IL TRIMARANO E' ALLA DERIVA E SARA' TENTATO IL RECUPERO DAL TEAM (le immagini del salvataggio sono nella seconda parte del video)
I RITIRI DEGLI IMOCA NUOVISSIMI
Prima della scuffia del trimarano erano arrivate altre brutte notizie dalla flotta, alcune inattese, perché riguardanti due barche favorite, due IMOCA 60 di ultimissima generazione, varate da poco, e dotate di foil. Prima è arrivata la notizia che Edmond de Rotschild, l’IMOCA 60 nuovo nuovo del team Gitana, con a bordo Sébastien Josse e Charles Caudrelier, a seguito di una serie di avarie decideva di invertire la rotta e puntare su Lorient (porto di base del team), e poco dopo arrivava la conferma del ritiro definitivo. Così le spiegazioni da bordo di Josse: “Sin dalla partenza abbiamo collezionato una serie di piccole avarie, tutti danni minori, che in condizioni meteo clementi avremmo potuto aggiustare restando in regata. Ma le avarie hanno cominciato a sommarsi, e le previsioni a largo dell’Irlanda indicavano vento a 40 nodi e onde di 7 metri, in queste condizioni anche le piccole avarie avrebbero messo a rischio l’integrità della barca. Con Charles abbiamo pensato che sarebbe stato irresponsabile proseguire, troppo rischioso. Questa barca è stata varata solo due mesi fa ed è stato fatto un grande lavoro per metterla a punto per questa regata. Decidere di abbandonare è sempre una scelta difficile e dura da fare, ma ricordiamoci che questa barca è nata per il Vendée Globe, che resta l’obiettivo principale della campagna.”
Quasi contemporaneamente a Gitana Team, è arrivata la comunicazione dei danni su Safran, con la decisione dei due skipper Morgan Lagravière e Nicolas Lunven, di fare rotta verso Brest, in Bretagna. Non è ancora stato confermato il ritiro dalla regata. I due velisti stanno bene e nel comunicare alla direzione di regata l’inversione di rotta hanno detto di essere in grado di raggiungere da soli il porto bretone.
Dunque si parla di tante piccole avarie, senza spiegazioni più dettagliate, magari arriveranno. Certamente c’è curiosità in tutto l’ambiente per capire le reazioni del sistema dei foil in condizioni dure di mare e vento. E’ la vera prova che tutti, navigatori, progettisti e costruttori, aspettano da questa Vabre e in vista del Vendée. Ricordate quante avarie capitarono alle prime versioni delle canting keel, le chiglie basculanti, prima che diventassero (un po’ più) affidabili come oggi? Se le piccole avarie erano tali da mettere a rischio la barca, è pensabile che almeno in parte possano essere legate ai foil.
ULTIM’ORA DA BORDO DI SAFRAN: CRACK DELLO SCAFO ALL’ALTEZZA DI UN FOIL…
Il Team Safran ha reso noto tempestivamente la ragione del ritiro dell’IMOCA dalla Transat Jacques Vabre. I due skipper Morgan Lagraviere e Nicolas Lunven sono stati costretti a invertire la rotta dopo aver constatato una fessura dello scafo all’altezza del foil di dritta, che ha generato una via d’acqua. Impossibile continuare la regata in queste condizioni. La coppia è attesa a Brest questa notte.
Morgan Lagraviere: “L’area del foil è danneggiata nella parte destra dello scafo, una fessura si è aperta e l’acqua entra nella barca. Abbiamo immediatamente virato per tenere la parte danneggiata fuori dall’acqua. Al momento dell’incidente le condizioni erano intense ma non estreme, con 25 nodi di vento e onde di 3-4 metri. Il mare non era molto mosso e non abbiamo sentito suoni particolari.”
Lagraviere e Lunven sono a circa 150 miglia da Brest e navigano a una velocità sui 13 nodi. “Navighiamo con un buon angolo per la nostra rotta e mure a dritta. Un po’ d’acqua continua a entrare dallo scafo fessurato quando qualche onda lo colpisce sopravento. Ma le condizioni non peggiorano e a bordo siamo al sicuro.”
Anche il morale resta buono: “Abbiamo avuto una buona partenza, manovre fluide, ottime scelte di vele, ottima coesione tra noi due, eravamo in corsa. Peccato sia finita presto, ma la barca ha dimostrato ottima velocità. Adesso il nostro scopo è portare la barca in porto senza ulteriori danni, poi analizzeremo l’entità dell’avaria e decideremo il da farsi.” Ma le possibilità di riprendere la regata sono remotissime.
Safran (lo sponsor è un gruppo internazionale leader nel settore della tecnologia aerospaziale, con business anche nel campo della sicurezza e della difesa) è il terzo IMOCA a ritirarsi dalla Vabre insieme a Edmond De Rotschild e a Maitre Coq (Jérémie Beyou/Philippe Legros)
28.10 - ULTIM'ORA: SAFRAN ARRIVA A BREST E UFFICIALIZZA IL RITIRO. BARCA IN CANTIERE
Un comunicato ufficiale conferma l'arrivo a Brest alle 23:30 di ieri. C'erano anche i responsabili del cantiere CDK che hacostruito la barca. Il danno è stato confermato ed è ben visibile: ampie fessure sullo scafo nella fiancata destra, e danni estesi alle paratie. Un problema strutturale che non ha dato altra scelta che il ritiro. Barca in cantiere, lo sponsor conferna il propsio appoggio, l'obiettivo resta il Vendée.
UN CLASS 40 VERSO L'IRLANDA
Non è finita, la lista dei colpiti della lunga notte di luna aggiunge anche il Class 40 Team Concise, con Jackson Bouttell (GBR/AUS) e Gildas Mahé (FRA): i due hanno comunicato alla direzione di gara che la barca ha subito danni e che hanno deciso di fare prua sul porto irlandese di Cork, a circa 120 miglia in direzione NE. A bordo stanno bene, contano di raggiungere l’Irlanda martedi pomeriggio, per valutare i danni, provare a riparare (quindi non è ancora un ritiro ufficiale), in questo modo dovrebbero riuscire a evitare la parte più violenta della depressione.
THE SHOW MUST GO ON
La regata prosegue intanto. In testa i super trimarani Sodebo (primo) e Macif (al seguito) sono già lungo la costa del Portogallo. Tra i trimarani Multi 50 la coppia italo francese con Giancarlo Pedote e Erwan le Roux su Fenetrea Prysmian è stata la prima a poggiare verso Sud dopo aver insistito molto in una rotta occidentale per aggirare la tempesta. Le 4 barche della classe sono vicinissime.
Tra gli IMOCA 60 è passato in testa Hugo Boss, con Alex Thomson e lo spagnolo Guillermo Altadill. Un’altra barca di nuova generazione e dotata di foil, nonché varata da poco. Si è rivelata giusta la scelta della coppia di navigare con una rotta più diretta verso Sud, a differenza di chi ha provato a fare prua su Ovest per prendere poi con un angolo più “comodo” i venti forti in arrivo. Da segnalare però che alcuni dei favoriti, come Armel Le Cleach su Banque Populaire VIII e Michel Desjoyeaux su SMA, sono più a Ovest di tutta la flotta, e corrono a 16-18 nodi. La regata è ancora lunga, e il porto di Itajaì, a sud di Rio de Janeiro, è una chimera per tutti.
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