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19/11/2018 - 17:15

Vela oceanica e occasione per un giovane navigatore italiano

Alberto Bona: presto in volo sul Figaro 3!

GUARDA DUE VIDEO - Dopo due Mini Transat, diverse esperienze offshore, Class 40 con puntata alla Jacques Vabre, Alberto Bona annuncia un passo forse decisivo per la carriera di un navigatore oceanico: "Parte un programma Figaro 3!". La terza generazione del celebre monotipo offshore di Beneteau è quella con i foil. A dicembre al salone di Parigi il sorteggio per la consegna delle barche. Alberto racconta la prova in mare (con Michel Desjoyeaux!), la visita al cantiere e le date del programma

 

Mentre da stanotte inizierà la serie interminabile di arrivi dei piccoli e cattivissimi Class 40 alla Route du Rhum, tra i quali c'è Andrea Fantini con Enel Green Power che naviga intorno al 35° posto, arriva una gran bella notizia per la vela offashore e oceanica azzurra: Alberto Bona parte con un progetto Figaro 3!

I francesi si beccheranno un altro navigatore italiano nella flotta del circuito Figaro 3 che partirà nel 2019. Dopo i successi di Pietro D'Alì, molto amato in Francia proprio per alcune celebri tappe del Figaro, dopo l'esperienza fugace ma istruttiva di Giancarlo Pedote, a oggi l'unico italiano al via del prossimo Vendée Globe 2020, e dopo lo strapotere nell'ultima stagione Mini 650 di Ambrogio Beccaria, ecco Alberto Bona che sbarca sul più impegnativo, selettivo e formativo circuito di regate offshore e oceaniche in solitario o in doppio, con la terza generazione del celebre monotipo di Beneteau che porta il nome del quotidiano parigino che sponsorizza da sempre la classe, il campionato, il circuito e quindi la filosofia stessa della barca.

Alberto ci da questa bella notizia in redazione. Ci pare un gran bel modo di finire l'anno e iniziare il nuovo tra un mese o poco più. Un giovane navigatore solitario italiano che si spinge con coraggio alla sfida Figaro, l'accademia dei giovani velisti d'altomare, francese fin nel midollo, eppure passaggio obbligato per i migliori, se è vero che, tra Mini 650 e Class 40, il Figaro resta un cimento al quale è difficile sottrarsi se da grandi si vuole diventare navigatori.

Alberto ha provato la barca in un giorno di vento insieme ad altri skipper e con a bordo un personaggio d'eccezione, un certo Michel Desjoyeaux, vincitore di Vendée Globe, grande marinaio, oggi talent scout e project manager di programmi che mettono al centro skipper di estrazione ed età diverse, ma con la voglia di essere protagonisti.

Oltre a provare la barca, Alberto è stato in cantiere, affascinato dalla meticolosità con cui nascono assolutamente tutti uguali i Figaro 3, dotati come noto di foil che si muovono in senso laterale e verticale. Qui sotto le sue prime parole, e due video per capire barca e velista.

Da oggi Saily è al fianco di Alberto Bona e del suo progetto Figaro 3. E' un'occasione per tutta la vela italiana, vediamo se riusciamo a tirar fuori il meglio da questo ragazzo, dalla barca straordinaria e dal circuito difficilissimo nel quale andrà a confrontarsi!

Hai potuto provare la barca: quali sono le prime sensazioni?

Alberto Bona - Venendo dai prototipi Mini 650, si sente che non è una barca in carbonio e che pesa tre tonnellate. Ma al reaching e alle portanti, i foil entrano in azione e se non fanno volare la barca, creano tanta stabilità e fanno impennare la carena, limitando le ingavonate. A differenza del precedente Figaro 2, non ci sono water ballast e non c'è più un tangone da andare a manovrare a prua come sul 470 a ogni strambata. Una bella differenza!

Qual è il tuo programma nei prossimi mesi?

AB - A dicembre al Salone di Parigi, ci sarà il sorteggio per la consegna delle prime barche vendute, barche che saranno disponibili a gennaio sulla costa atlantica. Dopodiché andrò ad allenarmi in un centro di preparazione in Vandea dove c'è un po' più di sole che in Bretagna.

Lì ritroverò skipper che ho conosciuto sul circuito Mini 650 come Julien Pulvé. Anche il calendario definitivo della stagione 2019 del Figaro 3 verrà svelato a Parigi, sappiamo che ci saranno cinque regate principali, una prima in doppio a marzo, la Solitaire come evento clou a giugno e la regata delle Azzorre ad agosto. Il nostro programma dipenderà anche dai partner che ci accompagneranno in questo circuito.''

Vieni dai Mini Transat (ne hai fatte due!), e hai fatto esperienze anche in Class 40, cosa rappresenta per un velista come e il circuito Figaro? E cosa ti aspetti dalla tua partecipazione?

AB - Per me è una tappa obbligata verso il cammino che porta al giro del mondo, il mio sogno. Ci saranno i migliori competitors del nostro sport, per me è una motivazione enorme. E saremo su barche uguali che sulla carta vanno uguale. Questa è una prima assoluta per me che mi sono sempre dovuto arrangiare con barche meno competitive ma ne sono felice perché s’impara così a sfruttare il 100% di una barca! Poi il primo anno dipenderà molto dal sostegno che avrò dagli sponsor, c’è tanto da lavorare e il livello, lo sappiamo, è quello del figaro!

Gli unici italiani con esperienze Figaro sono Pietro D’Alì e Giancarlo Pedote, anche se la barca era diversa dal Figaro 3 con i foil. Hai sentito anche loro, avete condiviso esperienze e consigli?

AB - La sicurezza di partire è arrivata da pochi giorni, quindi non ne ho parlato con nessuno per scaramanzia. Ma sicuramente parlerò con chi ha una grande esperienza in italia!

Farai solo il circuito Figaro o con la barca potrai partecipare anche a regate fuori dal circuito, magari anche in Mediterraneo e in Italia?

AB - Dipenderà dalle esigenze dello sponsor. Se ci sarà bisogno, perché no? 

Anche per un progetto Figaro serve una squadra di supporto allo skipper. Ci puoi dire qualcosa del tuo team?

AB - Dal punto di vista tecnico l’unica certezza al momento è che mi allenerò in Francia in un centro che si chiama Team Vendee Formation a Saint Gilles Croix de Vie. L’allenatore si chiama Etienne e mi è piaciuto molto. Un’altro passo importante è stato di coinvolgere un’agenzia di PR che segue i contatti con gli sponsor (www.compact.it) che segue dei grandi campioni nel mondo dello sport, questo è stato un primo passo di professionalizzazione del progetto. Anche dal punto di vista della comunicazione vogliamo impegnarci per condividere questa avventura, tra l’altro stiamo ancora cercando la persona giusta... Poi ci sono tantissime persone che mi stanno dando una mano, non potrei citarle tutte ma a loro va un grande grazie!

www.alberto-bona.com

 

ALBERTO BONA E IL FIGARO 3: A BORDO E IN CANTIERE!

TRAILER FIGARO 3

Sezione ANSA: 
Saily - Altomare

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