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15/11/2017 - 18:45
Mini Transat, l'arrivo del navigatore italiano che ha sfiorato il podio
Un Fornaro Siderale,
Bel 4° posto a Le Marin
Italia e oceano, si può fare. Lo dice il 4° posto nella seconda tappa Mini di Andrea Fornaro e Sideral 931, con la prua solo quasi tonda. Barca e solitario in una grandissima seconda tappa. Traversata atlantica conclusa in 14 giorni, 3 ore e 50', alla media di 8,7 nodi, appena 0,1 in meno del terzo. Con una barca presa solo pochi mesi prima della Mini Transat, e finalmente senza i problemi che lo hanno rallentato nella prima tappa - IN ARRIVO FOTO, INTERVISTA E SPECIALE MINI TRANSAT SU SAILY TV - VIDEO, L'ARRIVO DEL 3°
Le medaglie di legno dei quarti posti possono avere sapori diversissimi. Quella di Andrea Fornaro nella seconda tappa della Mini Transat 2017 ha il gusto dolciastro della soddisfazione, per una mezza impresa. Alla seconda partecipazione, dopo il gioioso esordio del 2015 con barca di serie, Andrea era impegnato in una MT nata strana: prima con una barca di Serie e poi con il cambio in corsa in favore di un Proto innovativo e tutto da mettere a punto. Per il velista toscano, che viene dalle regate tra le boe con tanta voglia di fare i conti con l'oceano, i rischi erano tanti, e la prima tappa costellata di avarie (chiglia basculante e impianto elettrico) e conclusa al 15° posto, lo aveva confermato.
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La seconda tappa di Fornaro, invece, è stata Siderale, come il nome della barca e del suo fedelissimo (ed entusiasta) sponsor, la Pharmanutra dei Lacorte. Quando qualcuno crede in te, e quando anche tu credi di poter fare cose importanti, al momento della sfida davanti all'immensità dell'oceano i pensieri possono accecarti. Non Andrea, che ha rimesso i panni del gioioso marinaio, ha tirato meno bordi, s'è messo a parlare (e di sicuro a cantare! GUARDA SU SAILY TV LA SUA FAMOSA INTERPRETAZIONE DI ZUCCHERO E L'INTERVISTA NEI NOSTRI STUDI TRA LA PRIMA E LA SECONDA TAPPA) con la sua barchetta. 8,7 nodi di media seduto su uno scafo di sei metri e mezzo, pensate alle vostre crociere e fate due più due. E' tanta roba.
L'impresa di Andrea, che ha messo paura ai primi per mezza tappa, assegna dignità e riaccende la fiamma della vela oceanica italiana: abbiamo Giancarlo Pedote (che questa Mini ha rischiato di vincerla nel 2013, scippato solo nell'ultima notte dalla rottura del bompresso dopo un dominio di 13 giorni) impegnato già su un IMOCA nella Vabre, abbiamo altri ragazzi in questa Mini e altri pronti tra due anni, abbiamo Francesca Clapcich passata dalla vela olimpica alla Volvo Ocean Race. Abbiamo i Fantini, Bona, Zambelli. E abbiamo i soliti "riservisti" pronti a dire o a trasferire esperienze e successi, da Andrea Mura a Pietro D'Alì, fino al guru Giovanni Soldini che a gennaio ripartirà con il suo trimarano di 70 piedi. Tutti i nomi non possiamo farli qui, perchè questa pagina adesso celebra la festa di Andrea Fornaro, insieme ai Daiquiri e alla frutta esotica che starà sorseggiando in banchina, e al suo modo di essere solitario minista. Grazie Andrea, arrivederci presto!
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