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07/02/2019 - 11:16
36 America's Cup
Ultimissime sui 7 team di Coppa
Coppa America in fermento: prima decisione dell'Arbitration Panel (in favore della sfida maltese, facilità il principio di nazionalità), rapporti tesi tra defender neozalendese e challenger of record italiano (ma tutti sanno che alla fine conviene più l'intesa che la rottura). Ultimi colpi di mercato (Altus fa acquisti di velisti dall'ex team Artemis?) e settimane di lavori intensi nei cantieri. Squadra per squadra: a che punto sono, quando vareranno, quali gli uomini-chiave, i pregi e i difetti - CON 3 VIDEO
ARBITRATION PANEL: IL PRIMO VERDETTO E' IN FAVORE DI ALTUS - In sordina, senza squilli di tromba, l'Arbitration Panel della 36th America's Cup è stato sollecitato a intervenire su un primo contenzioso tra team. L'argomento era l'adesione ai rigorosi principi di nazionalità dei team previsti dal Protocollo.
L'intervento del Panel - formato da tre giudici internazionali: David Tillett (AUS), Chairman, Dr. Henry Peter (SUI), e Graham McKenzie (NZL) - è stato richiesto dal team maltese di Pasquale Cataldi, che ha ingaggiato nientemeno che Hamish Ross, nelzelandese, storico legale di Coppa America (è stato l'avvocato di Alinghi nelle due campagne vittoriose).
Alla fine l'Arbitration Panel ha stabilito che per essere in regola con le richieste del Protocollo sui principi di nazionalità, è sufficiente che un membro di un team abbia il passaporto della nazione del circolo sfidante, in qualsiasi momento prima dell'inizio delle regate della Prada Cup (Challenger Selection Series, alle quali si accede partecipando a tutte le precedenti AC World Series).
Per Altus Challenge (che ha pagato il costo dell'AP, pari a circa 8mila dollari nelzelandesi) si tratta di un successo nella strada che stava perseguendo e che probabilmente sarà annunciata nei prossimi giorni, ovvero l'ingaggio di molti velisti provenienti dal team svedese Artemis, a cominciare da Iain Percy. E nei prossimi giorni è atteso anche un riavvicinamento con il Governo maltese sul rispetto degli accordi di sostegno alla sfida.
Il primo intervento dell'AP è indicativo del clima un po' teso che si respira in Coppa tra i team. La "faglia" più aperta è quella tra defender e COR, New Zealand e Luna Rossa. Visioni e idee diverse su (quasi) tutto. Sfidanti, date, principi. E segnali di un Patrizio Bertelli poco incline all'indulgenza nei confronti dei nuovi sfidanti. L'Arbitration Panel avrebbe già in esame una interpretazione divergente tra defender e COR sull'accettazione dei late-challengers, decisione attesa per aprile... Gli avvocati e i consulenti legali dei team vivono giorni impegnativi, forse più dei designer. Ma alla fine - è la speranza più che la certezza - i protagonisti sanno bene che litigare troppo farebbe male all'evento e non converrebbe a nessuno, quindi un accordo si troverà. Poi i vari delle prime barche sposteranno l'attenzione sull'acqua.
FACCIAMO IL PUNTO SU TUTTI I 7 TEAM DI COPPA AMERICA - Tutti sono nella fase più delicata della campagna di Coppa: defender e sfidanti, tutti alle prese con la stessa barca. Sono i giorni in cui designer, strutturisti e progettisti (dello scafo, delle vele, delle attrezzature, dei foil, dei timoni, persino di ogni singola vite o meccanismo) lavorano a stretto contatto con i costruttori, i realizzatori dei manufatti che assemblati insieme diventeranno un fiammante AC75 con i colori della squadra.
Almeno quattro cantieri dei sette team iscritti alla Coppa hanno iniziato la costruzione delle barche. E' una fase in cui si guarda in casa propria ma anche in quella altrui, ci si studia, per capire in quale direzione si muovono le altre squadre. La scelta della nuova classe AC75 è radicale, totalmente nuova, una ripartenza da zero, che mette tutti sullo stesso piano.
I velisti, gli atleti, da parte loro si allenano come possono, non avendo la "vera" barca ancora a disposizione. C'è chi ha scelto di allenarsi al foiling usando i "vecchi" catamarani dell'edizione precedente, sui quali studiare in particolare soluzioni per la nuovissima randa a doppia pellicola. C'è chi ha costruito un modellino in scala simile a un AC75 sul quale provare e riprovare. C'è chi fa lo stesso montando il tipo nuovo di foil zavorrati senza chiglia sullo scafo di un monotipo piatto. C'è chi fa un uso intensivo del simulatore, divenuto oggi una componente essenziale di una campagna di Coppa America, come l'intelligenza artificiale e le learning manchine...
C'è anche il marketing, la comunicazione o i depistaggi che i team, i loro leader o personaggi mettono in campo per lanciare messaggi agli avversari, agli sponsor, ai media. In questo campo si accelera e si frena in continuazione, e spesso si deve leggere bene tra le righe, spesso la verità è l'opposto di quella che sembra o si dice.
A che punto sono con il budget, la squadra, la progettazione, la costruzione, la base, il programma. Di seguito la redazione di Saily ha fatto il punto sui sette team della XXXVI America's Cup 2021.
EMIRATES TEAM NEW ZEALAND - Il defender, che secondo molti parte comunque con un piccolo vantaggio strategico-culturale sul mondo foiling e i relativi sistemi di controllo, avendo vinto l'ultima Coppa e affondando le radici in una storia lunghissima di partecipazioni e sfide, ha avuto prima l'urgenza di ottenere i finanziamenti statali per la difesa e contestualmente per la riqualificazione della darsena di Auckland che ospiterà le basi dal 2020. Questo ha preso tempo e risorse.
Poi una seconda decisione chiave: chiuso lo storico cantiere Cookson, ETNZ ha deciso di farsi un cantiere tutto nuovo, per se e in futuro anche per il mercato (una bella ipoteca sul futuro), costruendo quindi prima il cantiere della barca. Su design e sailing team i kiwi non sono in discussione, possono tirare fuori la sorpresa in ogni momento, partendo da una base solidissima. Al punto che hanno potuto "vendere" alle ultime sfide il proprio pacchetto di barca 1.
ETNZ ha scelto di lavorare al simulatore e il team è libero di allenarsi con varie barche. Peter Burling e Blair Tuke hanno annunciato la ripresa della campagna olimpica sul 49er anche per Tokyo 2020... Il varo del loro primo AC75 è previsto tra giugno e agosto, inverno in Nuova Zelanda. Potrebbero essere i primi o i secondi.
COSTRUIRE IL CANTIERE CHE COSTRUIRA' LA BARCA...
LUNA ROSSA - Il Challenger of Record a sua volta si è dovuto sdoppiare: una parte si deve occupare come COR delle regate di avvicinamento alla Coppa, di rappresentare tutti gli sfidanti, di organizzare la Prada Cup visto che Patrizio Bertelli ha portato il marchio italiano a diventare sponsor di tutto l'evento, dall'altro c'è il team da implementare. Max Sirena è il plenipotenziario del team, che ha rimesso in piedi la super-base di Cagliari, Luna Rossa è anzi diventata ormai una componente della città, della sua vita anche sociale. La sintesi di queste due anime è l'attesissimo momento in cui, proprio a Cagliari, le nuove barche che rappresentano il massimo della vela moderna incroceranno le vele per la prima volta in regata. Annunciato per ottobre, questo momento è attualmente in bilico per i ritardi di tutti i team anche a causa dell'estrema novità delle barche. Cagliari sarà l'apertura ma non si sa bene quando, potrebbe esserci uno slittamento al 2020.
Francesco Bruni, James Spithill e i velisti dopo la stagione TP52 si allenano col catamarano foiling lontano da occhi indiscreti testando foil e vele e si allenano in palestra per alzare i battiti cardiaci. La prima barca è in costruzione da Persico, che è lo stesso cantiere incaricato di realizzare le parti one-design per tutti i team (i bracci laterali che sostengono i foil), e questo puo' essere allo stesso tempo un vantaggio (certe informazioni chiave si hanno in casa) e uno svantaggio (si deve dedicare del tempo prezioso a lavorare per tutti). Il varo? Teoricamente già da aprile la prima Luna AC75 potrebbe vedere l'acqua, ma è sempre più probabile (anche in relazione agli altri team) un progressivo rinvio tra giugno e agosto, come i kiwi.
MAX SIRENA E LA VELERIA DI LUNA ROSSA
INEOS TEAM UK - Ben Ainslie è il carismatico trascinatore del team che ha il più ricco budget nella storia dell'America's Cup. Con il suo record di medaglie olimpiche, indicato come il velista più forte di sempre, è il più indicato a dire "riporteremo la Coppa a casa". Ma la sua storia in Coppa non è irreprensibile. Loro si allenano da mesi con un 28 piedi "mascherato" da AC75, ne stanno testando segreti, reazioni, modo di navigare. Senza disdegnare la parte ricerca e sviluppo.
La barca INEOS è in costruzione da Carrington dalla fine del 2018 (forse sono stati i primi ad avviare la costruzione, e chissà che non siano i primi anche a varare la barca 1, in fondo nel gioco di marketing puo' essere un vantaggio prendersi gli onori della cronaca, tutti a vedere com'è e come naviga il mostro di Coppa. Ben ci sta provando, vedremo.
Intanto l'obiettivo principale è di sviluppare i sistemi di controllo (considerati l'elemento chiave), testare la gestione di questa barca e aiutare i risultati del simulatore. Ma gli inglesi si stanno distinguendo anche per una intensa attività di spionaggio e controspionaggio (è una tradizione di Sua Maestà da 007 in poi...), particolarmente in casa di Luna Rossa e American Magic.
BEN AINSLIE SU INEOS UK TEAM
AMERICAN MAGIC - Al lavoro con i consulenti del colosso aeronautico Airbus, la prima sfida USA ha messo base a Port of Pensacola, sulla costa occidentale della Florida. In acqua tutti i giorni col famoso "mulo", un surrogato di AC75 lungo 38 piedi, visto (fatto vedere quel che si poteva) in molti video circolati sul web, il team che riporta il New York Yacht Club in Coppa dopo 15 anni, è guidato da Doug DeVos, imprenditore (Amway) del marketing e delle vendite, maggiore azionista della veleria Quantum, armatore del TP52 che porta lo stesso nome e plurivincitore del circuito. Il suo skipper ed executive director è Therry Hutchinson, completo e maturo velista USA. La squadra è notevole, e puo' contare su una serie di talenti tra velisti olimpici, esperti di Coppa o eclettici, come Dean Barker, Paul Goodison, Bora Gulari, Maciel Cicchetti, Amory Ross, Caleb Paine...
Gli americani hanno fatto una scelta simile ai kiwi, mettendo in piedi un cantiere nuovo a Bristol, Rhode Island che ha già realizzato il muletto di 38 piedi e sta costruendo il primo AC75. Dalle voci il team di New York è a sua volta in corsa per essere il primo a varare.
STARS & STRIPES - La seconda sfida americana del Long Beach Yacht Club in California è davvero a Stelle e Strisce, non solo per il nome, ufficialmente richiesto e autorizzato dal grande Dennis Conner che l'ha fatto entrare nella storia della Coppa, ma anche per le voci che indicano un budget consistente. Le idee, almeno a parole, non mancano. Il co-fondatore e skipper Mike Buckley ha affermato di voler "modernizzare la tipica organizzazione di un team di Coppa America, a partire dalla selezione dei componenti". Infatti è in corso una gigantesca operazione di recruitment di talenti e atleti da vari sport, con l'obiettivo di un team 100% USA.
Intanto a Long Beach è stato istituito un Foiling Camp dove tanti velisti provano e si allenano alla vela volante. Tutto bello, ma di sicuro un bel po' in ritardo rispetto ai team che stanno per varare le loro barche. Il cantiere di S&S è Composite Builders di Holland, Michigan, che avrebbe avviato la costruzione di barca 1, con il lancio di una catena di alleanze nell'industria nautica statunitense. Tra le sfide ultime arrivate, questa californiana sembra l'unica in grado di lavorare su un programma a due barche. Per il momento gli allenamenti sono su catamarani foiling GC32. Il timoniere designato, Taylor Canfield, come anticipato da Saily sarà anche tattico sul F50 di Team US nel circuito pro SailGP di Russell Coutts...
(MALTA) ALTUS CHALLENGE - La storica prima sfida della piccola isola-stato nel cuore del Mediterraneo ha un'anima italianissima, quella del team principal Pasquale Cataldi, imprenditore con la sua Altus dell'immobiliare e lifestyle internazionale di alto livello. La sua è una passione per la Coppa, che probabilmente avrebbe comunque fatto con qualche altro club. L'idea di Malta è notevole, Cataldi si è mosso per quanto riguarda team velico e posizioni chiave della sfida, dopo l'accordo sul pacchetto barca con i kiwi, sembra sia tutto pronto e sul punto di essere annunciato.
Ma negli ultimi giorni sono da verificare i rapporti con il governo maltese, che dopo aver annunciato la sfida non starebbe dando seguito agli impegni presi per supportarla. Per questo Cataldi potrebbe togliere il nome "Malta" dal team. Voci su Iain Percy (ex Artemis, due medaglie olimpiche) nella squadra velica e altre scelte (dove costruire la barca) restano per ora da confermare, anche se un annuncio è più vicino, dopo il pronunciamento favorevole dell'Arbitration Panel sul principio di nazionalità. L'avventura maltese con spirito italiano, alla fine, potrebbe diventare una sorta di sfida-simpatia, ripercorrendo un po' quando accadde nel 2007 con il team sudafricano di Shosholoza.
THE NETHERLANDS (DUTCH SAIL) - Lanciata da due club, il RVMuidene il Royal Maas Yacht Club, il circolo più antico d'Olanda (tra i soci onorari Cornelius Van Rietschoten (1926-2013) vincitore della prima Whitbread Around The World Race con il mitico Flyer), la sfida orange è guidata da Simeon Tienpont, eclettico (a dir poco) velista capace di sbarcare e reimbarcarsi su AkzoNobel all'ultima Volvo Ocean Race. Trovati i fondi, confermato l'accordo con ETNZ per il pacchetto-barca, Tienpont (che la Coppa l'ha vinta due volte nel 2010 e 2013 con Oracle) ha scelto una velista fuoriclasse amatissima in Olanda come Caroljin Brouwer per fare la timoniera, e il compagno di oceani Peter Van Niekerk (ex di Alinghi) quale crew manager.
Sempre da Oracle s'è portato il design executive Dirk Kramers, ingegnere strutturista considerato una delle menti del clamoroso cambiamento che portò alla storica rimonta USA da 1-8 fino a vincere 9-8 sui neozelandesi a San Francisco 2013, ma anche coinvolto nel flop di Land Rover BAR nel 2017. Aperta la base a Scheveningen, dal team trapela l'intenzione di costruire un muletto di 12 metri simile a quello di American Magic, mentre l'unico AC75 sarà chiamato Salamander e varato a marzo del 2020.
L'Olanda ha tradizione e risultati da fare invidia nella vela: seconda nel medagliere di Rio 2016, prima ai mondiali di Aarhus 2018, due barche su sette all'ultima VOR erano olandesi. L'industria nautica del paese è forte e Amsterdam ospita il più grande salone nautico per il trade e gli accessori, il famoso METS in inverno. Risultati e seguito della vela portano sponsor.
PARLANO I PROGETTISTI DEGLI AC75
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