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27/10/2019 - 08:50
L'evento biennale è uno dei più importanti della vela oceanica
Transat Jacques Vabre Replay della partenza
GUARDA IL REPLAY - Al via 59 equipaggi in doppio, Class 40, Imoca 60, trimarani: ci sono praticamente tutti i grandi nomi della vela oceanica, francesi soprattutto, ma anche inglesi, belgi, europei, qualche extra-europeo. Parte bene Giancarlo Pedote, per il quale questa è una tappa decisiva verso il Vendée Globe 2020-21. Previsioni meteo e strategie - LA PARTENZA ALLE 13:15 DA LE HAVRE, DA RIVEDERE NELLA DIRETTA FRANCE 3 - Come seguire la regata nei prossimi giorni, le classi e i record
Forza Giancarlo Pedote, forza Prysmian Group! L'Imoca 60 italianissimo è il nostro osservato speciale, il nostro vessillo, alla TJV, la Transat Jacques Vabre, la transatlantica biennale che dal 1993 costituisce uno degli appuntamenti immancabili, una superclassica della vela oceanica, una festa lungo le banchine con un villaggio aperto due settimane, il coinvolgimento della città, dei giovani, insomma la solita vela francese che non possiamo far altro che invidiare...
LA PARTENZA IN 4 MINUTI
Da Le Havre in Normandia a Salvador e Bahia in Brasile, in mezzo c'è tutto: l'Atlantico del Nord e il Golfo di Biscaglia, Finisterre, gli alisei, l'Equatore e il pot-au-noir con le sue insidie, poi altri alisei brasiliani...
LA TELECRONACA DIRETTA DELLA PARTENZA SU FRANCE 3, DA RIVEDERE IN VERSIONE INTEGRALE
Dopo il segnale di via, le imbarcazioni hanno fatto rotta verso Etretat per il passaggio di una boa di disimpegno prima di lanciarsi nelle 4.350 miglia verso Salvador de Bahia, in Brasile. Girata la boa, hanno lasciato l’andatura di bolina per navigare con andature portanti in direzione della punta della Bretagna, accompagnati da un vento che aumenterà progressivamente fino a raggiungere i 25 nodi e più sotto raffica: un’uscita express dal Canale della Manica.
PREVISIONI METEO COMPLICATE - Arrivati in pieno Atlantico li attenderà una situazione metereologica complicata, generata dalla grande depressione situata nel mezzo dell'Atlantico settentrionale. Un sistema stazionario che rallenterà le andature delle imbarcazioni, rischiando di spingerle a prendere rotte differenti che spaccheranno la flotta. Per quanto lo riguarda, il duo italo-francese, ha già le idee chiare in merito alla sua tattica di regata. Con in mente un primo obiettivo: finire la gara con una barca in buone condizioni e guadagnare miglia ed esperienza per il Vendèe Globe.
GIANCARLO: OGNI TRANSAT E' DIVERSA - «Ogni Transat è diversa dalle altre», aveva commentato Giancarlo Pedote pochi giorni fa, parlando delle sue passate partecipazioni alla Transat Jacques Vabre. È un dato di fatto e l'attuale situazione meteorologica, un po' insolita nell'Atlantico settentrionale, ne è la prova. «Di solito in questa stagione varie perturbazioni attraversano l'Atlantico, generando il passaggio di fronti che permettono agli skipper di navigare inizialmente verso Ovest e poi verso Sud. Quest'anno la grande depressione è stazionaria e costituisce una vera situazione di blocco», spiega Richard Silvani di Météo France.
Lo skipper di Prysmian Group e il suo co-skipper, Anthony Marchand, sono partiti ben consapevoli delle conseguenze che questa situazione potrà avere sulle rotte che verranno scelte dalla flotta. «Siamo rimasti molto concentrati sui file meteo. Ogni nuovo modello è stato studiato nei minimi dettagli al fine di poter visualizzare mentalmente ogni fase del percorso, e mantenere sempre il giusto ritmo», ha commentato Giancarlo prima di lasciate il porto di Le Havre.
«La situazione non è ancora ben definita, anche se ne cogliamo la portata a grandi linee. Di positivo c’è che le prime 24 ore della gara si preannunciano in condizioni buone per uscire dalla Manica, anche se ci ritroveremo con il vento controcorrente al livello di Cotentin e Raz Blanchard. Questo probabilmente ci costringerà a passare vicino agli scogli, quasi in modalità Figaro, anche se con un IMOCA dobbiamo ovviamente essere un più attenti, visto il pescaggio della barca (4,5 metri, ndr.). Avvicinandoci alla punta della Bretagna il vento continuerà a rafforzarsi; poi dovremo affrontare due depressioni, una di seguito all’altra. Questa sarà una fase importante perché dovremo fare delle scelte, e al momento differenti routages indicano soluzioni molto diverse tra loro», spiega Anthony riferendosi alle possibilità di andare verso Sud e di superare il sistema depressionario passando verso Ovest.
Vedremo la flotta dividersi? Ci saranno alcuni team che prenderanno il rischio di allungare significativamente il percorso per approfittare dei venti più forti? Pur non escludendo alcuna opzione, Giancarlo non vuole correre rischi irragionevoli.
«Per noi gli obiettivi di questa Transat sono: riuscire a condurre la barca al 100% delle sue polari (il 100% del suo potenziale, ndr.); navigare sempre con le vele giuste; fare le rotte giuste; finire con la barca in buone condizioni», ha dichiarato lo skipper italiano, che non vuole fissare obiettivi precisi in termini di risultati. «Ci sono cinque nuove barche che, a seconda delle condizioni, potranno navigare tra i 3 e i 5 nodi più velocemente della nostra. Sappiamo fin dall'inizio che ci saranno due o anche tre differenti gare in questa regata. Cercheremo di fare del nostro meglio con l’imbarcazione che abbiamo, senza perdere di vista il fatto che questa Jacques Vabre è un evento che conta per la qualificazione al Vendèe Globe», ha concluso Giancarlo, il cui spirito di competizione non è in dubbio.
«Parto con lo stesso spirito che avevo prima della Bermudes 1000 Race (che ebbe luogo lo scorso maggio e lo vide arrivare terzo. ndr) e che ho prima di tutte le gare a cui partecipo. Ovviamente voglio dare un senso a questa esperienza e continuare ad andare avanti», ha concluso Giancarlo Pedote che, secondo gli ultimi calcoli, dovrebbe impiegare tra i 14 e i 15 giorni per arrivare a Salvador Bahia.
QUI IL TRACKING PER SEGUIRE LA TJV E GIANCARLO PEDOTE CON PRYSMIAN
IN ARRIVO IL PUNTO TECNICO DI CHRISTOPHE JULLIAND
La linea di partenza sarà divisa in due dalla pattuglia della Navy PSP Flamant che fungerà da barca del comitato. La parte ovest della linea sarà riservata per le 29 Imoca e i 3 Multi50 (0,8 miglia di distanza), la parte est per i 27 Class40 (0,4 miglia). La procedura di avvio è tradizionale con un segnale di avviso a 8 minuti (13:07), 4 minuti preparatori, ultimo minuto e la pistola.
Non appena saranno partiti, i 59 equipaggi faranno rotta per la boa della Regione Normandia situata a 15 miglia a nord di fronte a Etretat. Con la previsione di un vento nord-nord-est (12 nodi), si raggiungerà con qualche virata, lasciando la boa del fairway Antifer a dritta.
Due ore circa per il più veloce, poi, dopo lo spettacolo tra le boe a beneficio di tv e pubblico sulla costa, la rotta sarà diretta per il Brasile e Salvador de Bahia. Nessun altro way point, ma solo aree vietate DST (Traffic Separation Device) da evitare: Les Casquets, Le isole Scilly, Ouessant, Capo Finisterre e lungo la Mauritania.
La cartografia sul sito della regata sarà aggiornata ogni 5 minuti fino alle 17h. Quindi ogni ora. Classifiche: saranno cinque al giorno a queste ore: 5h, 12h, 16h, 20h, mezzanotte...
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