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29/01/2013 - 20:33

Luca Tosi e Andrea Rossi, mail dalla petroliera. Come abbiamo perso tutto. E sui timoni rotti...

Tirati a bordo
come salami!

La prima mail di Luca e Andrea da bordo della Genmar Angus, la petroliera che li ha tratti in salvo in mezzo all’Atlantico. Ci sono rimasti solo i vestiti che avevamo addosso, 2 orologi Traser e 2 coltelli...tutto il resto perso. Riflessioni sui timoni rotti

Salvataggio complicato, come può esserlo caricare a bordo di una nave di oltre 200 metri, che ha una fiancata di una trentina, due piccoli velisti da un catamaranino minuscolo che si accartoccia ogni volta a contatto con la petroliera... Di storie così è piena la vela. Il giovane Soldini vide la sua prima barca, un 40 piedi, distrutto dalla nave che lo salvò insieme ad altri 3 dell'equipaggio dopo il ribaltamento a causa della perdita della chiglia (c'è stata anche una coda in tribunale tra assicurazio e e società armatrice), Miceli e Picciolini videro Biondina Nera messa maluccio dopo il loro salvataggio, e così via...

A essere complicata è un po' tutta la vicenda. I commenti in rete e non solo si sprecano. La vela estrema fa discutere e divide gli appassionati tra possibilisti (fautori dei tentativi e delle imprese al limite) e contrari (che ritengono troppo alto il rischio in relazione al risultato). E' una bella discussione, interessante e dalla quale si può uscire tutti con maggiore consapevolezza e idee chiare. Diciamo che è (anche) una discussione sul livello culturale della nostra vela in generale. Dunque trattiamola bene, diamoci da fare, documentiamoci. Non fermiamoci alle considerazioni "di pancia". La stessa cosa, beninteso, dobbiamo pretenderla dai protagonisti: i navigatori, i velisti e i loro team. In questo senso, leggere dalla mail di Luca e Alberto che "anche così si sono divertiti", non è proprio un esempio fulgido. Il sollievo per essersi salvati da una situazione difficile ci sta tutto, ma il divertimento pare un po' gratuito. Luca e Alberto sono stati comunque notevoli marinai. Ora hanno anche la responsabilità di parole che arrivano al grande pubblico.


IL COMUNICATO CON IL TESTO DELLA PRIMA MAIL DI LUCA E ANDREA DALLA PETROLIERA
Dakar/Guadalupa 28 gennaio – Questa la prima mail ricevuta da Luca Tosi e Andrea Rossi che ora si trovano a bordo della petroliera Genmar Argus diretta ad Abijan, in Costa d’Avorio. Nel recupero hanno perso tutto e l’unico contatto, per il momento, è il telefono satellitare della nave delle isole Marshall e la mail di bordo, ma con un numero di parole limitato. La tensione, però, sembra essere passata.

“Che storia – scrive Luca - peccato per il record, ma anche cosi ci siamo divertiti! Il recupero è stato degno di un film di Spielberg! Ma un film lungo 6 ore! Dopo aver visto le eliche della nave da 2 metri, con onde da 4-5 e vento a 25-30 nodi, siamo finiti col catamarano messo in verticale a 90 gradi, con le prue per aria, attaccato con un cavo per la testa d’albero alla nave di 260 metri che, essendo  scarica, non riusciva a fermarsi e con l’abbrivio ci trascinava via con noi 2 appollaiati sulla traversa. Alla fine ci hanno trascinato su per la fiancata come 2 salami. Abbiamo fatto dei filmini. Dobbiamo ancora vederli ma mi sa che saranno spettacolari. Noi stiamo bene, andiamo in West Africa. Ci sono rimasti solo i vestiti che avevamo addosso, 2 orologi Traser e 2 coltelli...tutto il resto perso.”

LA SECONDO MAIL E LE RIFLESSIONI SULLA ROTTURA DEI TIMONI
Dakar/Guadalupa 29 gennaio – Secondo giorno a bordo della petroliera Genmar Angus per Andrea Rossi e Luca Tosi, che si cominciano ad interrogare sul perché della loro avaria ai timoni.

“Non riesco ancora a spiegarmi come si siano potuti rompere – ci dice Luca in una mail -  Avevano fatto più di 10.000 miglia!!! Avevano dei fusibili che dovevano saltare salvando la pala, e invece si sono rotte le scatole dei timoni, entrambe allo stesso modo e senza sbattere su oggetti in acqua. Sembrano scardinati dalla pressione laterale della pala. Magari in qualche onda frangente li abbiamo sforzati troppo.”
Sull’operazione di salvataggio, invece, non si interrogano affatto, ma continuano a ringraziare tutti. Luca e Andrea hanno un nuovo mito: è Umberto Verna, della Safety World, che ha coordinato tutte le operazioni fin dal primo momento in cui sono rimasti senza timoni.

“ Veramente impagabile  - commentano all’unisono – ci ha sempre fatto sentire tranquilli e spinti a prendere le giuste decisioni. Se da questa situazione ne siamo usciti tutti interi gran parte del merito è suo, oltre che del comandante della Genmar Argus che ha dimostrato tutta la sua perizia affiancando la sua immensa nave al nostro cat senza schiacciarci. Le operazioni di salvataggio sono state decisamente rocambolesche, perché la petroliera è lunga 274 metri, ha un motore solo, è scarica e quindi scarroccia e rolla un casino.”
Tosi pensa anche al record:” Un po' di amaro in bocca per il record è rimasto, ci credevamo davvero!! Noi e la barca eravamo in buone condizioni. Ora siamo molto incazzati! Maledetti timoni!”

Andrea Rossi ieri ha informato tutti gli amici sul recupero e i suoi toni non erano diversi: ”L’operazione di salvataggio è cominciata alle 09:00 e terminata alle 15:00... non vi dico che numeri e che difficolta salire su una murata di 30 metri con il rollio e la petroliera vuota dal carico. Un incubo. Jrata3 è perduta, distrutta dalle operazioni di salvataggio. Peccato, non meritava una fine simile. Abbiamo perso tutto, quello che abbiamo salvato sono due coltelli un epirb portatile e due orologi. Niente soldi ne’ passaporti, nulla di nulla. Comunque stiamo bene e ci trattano benissimo. Equipaggio polacco e filippino. Si mangia bene e sono simpatici.”

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