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27/11/2011 - 13:34
Spagnoli in trionfo: 6.500 miglia in 21 giorni, 5 ore, 14 minuti e 25 secondi
Spagnoli in trionfo: 6.500 miglia in 21 giorni, 5 ore, 14 minuti e 25 secondi
Telefonica, Olè!
Flamenco Atlantico
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!--paging_filter--strongPartita da Alicante, la Volvo parla la stessa lingua a Cape Town per il trionfo spagnolo. Telefónica guidato dall'olimpionico Iker Martinez, stravince una tappa dura e storica: 6.500 miglia in 21 giorni, 5 ore, 14 minuti e 25 secondi. Camper 2°, in arrivo Groupama. E chi vince la prima tappa è favorito per il successo finale... uVIDEO/u/strong!--break--br /
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L'ARRIVO DI TELEFONICA A CITTA' DEL CAPOiframe allowfullscreen="" src="http://www.youtube.com/embed/q3gp2mXWp3A" frameborder="0" height="372" width="620"/iframeChe anno, il 2011 di Iker Martinez! Iniziato con Xabi Fernandez nella Barcelona World Race, il giro del mondo in coppia, nel quale hanno sfidato fino all'ultimo i fuoriclasse francesi (Jean Pierre Dick e Loick Peyron), insidiandoli e concludendo splendidi secondi. La regola ferrea di quella loro impresa fu l'affidabilità, la grande capacità di gestire quasi tre mesi attraverso cinque oceani da marinai veri, oltre che da atleti abituati al massimo della competizione (ne sanno qualcosa, viste le due medaglie olimpiche conquistate...). E adesso, dopo una breve parentesi (vincente, claro no?) sul 49er a Weymouth, sono al comando della Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio 2011-2012, la seconda regata per importanza nel mondo della vela dopo la coppa America. Ciliegina: nel corso della prima tappa, in mezzo all'Atlantico, hanno ricevuto il premio Rolex ISAF Sailor of the Year. Mai premio fu più tempestivo e giusto.br /
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La vittoria e il primo posto di Telefonica non sono comunque un esclusivo merito dello skipper Iker Martinez e del suo fido scudiero Xabi Fernandez. Il gruppo messo insieme per la sfida spagnola alla Volvo è di prim'ordine, viene da lontano, ha uomini chiave nei settori manageriali, ha mezzi garantiti da uno sponsor molto identificato nella nazione e al contempo desideroso di promuoversi a livello planetario. A bordo ci sono una serie di professionalità marinaresche da urlo. Dal navigatore australiano Andrea Cape, a Neal MacDonald, a Pepe Ribes che è un velista oceanico spagnolo da invidiare. Insomma è proprio una ciambella riuscita col buco. E il drammatico sviluppo della prima tappa, con la metà dell'esigua flotta costretta al ritiro per due disalberamenti (di due favoriti della vigilia: Abu Dhabi di Ian Walker e Puma di Ken Read) e per la delaminazione allarmante di Sanya di Mike Sanderson (unica barca iscritta che ha già un giro del mondo sulla chiglia), dimostra che una vittoria di tappa non è scontata, non è facile, non ha una sola ragione, ma deriva da un insieme di fattori. Arriva da lontano.br /
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E a dare ulteriore spinta di ottimismo ai ragazzi di Telefonica, c'è anche la storia del giro. La quale dice anche che una vittoria nella prima tappa è spesso il primo passo per la conquista del successo finale. Quattro volte, infatti, in passato gli equipaggi che hanno vinto la prima tappa si sono aggiudicati anche il giro: Ericsson 4 (nell'edizione 2008-09), ABN AMRO ONE (2006-07), Illbruck Challenge (edizione 2001-02 ) e EF Language (edizione 1997-98).br /
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Veniamo alla cronaca da Città del Capo. Telefónica è giunta a Città del Capo, salutata da molte barche con tifosi, famigliari, amici e organizzatori. Il team spagnolo, con questa vittoria si porta in testa alla classifica generale della Volvo Ocean Race con un totale di 31 punti, 30 guadagnati sulla prima tappa e uno per la regata di prologo, la In-Port Race di Alicante. La seconda barca attesa ai piedi della celeberrima Table Mountain di Città del Capo è Camper with Emirates Team New Zealand che si trova a circa 200 miglia alle spalle dei vincitori con un arrivo previsto nelle prime ore di domani, domenica 27 novembre e che otterrà quindi 25 punti, cioè solo due meno degli spagnoli. A seguire sarà la volta dei francesi di Groupama sailing team oggi staccati di oltre 800 miglia, che dovrebbero tagliare la linea nella giornata di martedì. Con il terzo posto Groupama guadagnerà 20 punti.br /
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Il team transalpino chiuderà la fase degli arrivi visto che Abu Dhabi Ocean Racing, Team Sanya e Puma Ocean Racing powered by Berg sono stati tutti costretti al ritiro dalla prima tappa a causa di problemi tecnici e stanno ora affrontando una vera e propria corsa contro il tempo per poter prendere parte alla In-Port Race in programma per il 10 dicembre e più ancora per la partenza della seconda tappa verso Abu Dhabi il giorno seguente.br /
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Il navigatore di Telefónica, l'esperto australiano Andrew Cape ha commentato così il successo del suo team: "E' difficile dire quale sia stato il fattore determinante, credo si possa indicare una capacità di prendere decisioni molto forte. Eravamo quasi sempre sicuri della rotta da seguire. I ragazzi hanno sempre fatto camminare veloce la barca e tutto in ordine a bordo, un aspetto fondamentale perché non si va da nessuna parte se si rompe e si va piano. Tutto l'equipaggio ha lavorato duro per portare a termine lo "show" ed è andato tutto benissimo."br /
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Era il quarto giorno di regata, l'8 novembre, quando Telefónica ha preso per la prima volta la testa della flotta ai danni degli americani di Puma Mar Mostro guidati dallo skipper Ken Read. Un duo che ha coperto le mosse dell'avversario in maniera continua, per quella che si è dimostrata una prima tappa piuttosto inusuale del giro del mondo a vela in equipaggio. Delle condizioni molto impegnative, immediatamente dopo la partenza, hanno obbligatonbsp; a dare forfait a Abu Dhabi Ocean Racing condotto dall'olimpionico britannico Ian Walker e al team cinese guidato dal neozelandese Mike Sanderson Sanya, prima dell'uscita in atlantico dove invece la flotta ha incontrato condizioni di vento piuttosto debole. Sia IkerMartínez che Read hanno scelto una rotta molto occidentale, e da quel momento è inziata la corsa a due fra Telefónica e Mar Mostro che sarebbe andata avanti per gran parte della tappa. Mentre i francesi di Groupama 4, con una scelta solitaria e coraggiosa, sceglievano di starae sotto la costa africana, mossa che li avrebbe portati a condurre la flotta per alcuni giorni.br /
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Il settimo giorno di regata, cambio di posizione fra Puma Mar Mostro e Telefónica e poi ancora il giorno seguente, quando le due barche sono entrate finalmente nel sistema meteo che avevano così tenacemente cercato, potendo abbandonare l'andatura di bolina.br /
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Giorno 11, dopo oltre 2.000 miglia di navigazione, Mar Mostro dista solo 7,2 miglia dalla barca azzurra degli spagnoli e, mentre i due entrano nella zoan delle calme equatoriali, il match race oceanico continua. Puma Mar Mostro e Telefónica tagliano la linea dell'equatore a una sola ora di distanza, un gap ridottissimo quello quello che li vedrà girare l'isola brasiliana di Fernando de Noronh, separati da soli 55 minuti. E' al quattordicesimo giorno che la fortuna gira per Telefónica, che prende il comando quando le due barche entrano nel fronte freddo che li deve condurre fino al traguardo di Città del Capo. Quel giorno Martínez dichiara: "Siamo vicinissimi a Puma. E' molto bello, la regata diventa più divertente."br /
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Una volta liberatisi dal controllo stretto di Puma, gli spagnoli riescono a distaccarli, facendo rotta verso sud per evitare l'anticiclone di Sant'Elena che blocca loro la via per i venti occidentali e la consueta corsa finale a grande velocità verso Città del Capo. E' il 21 novembre, il diciassettesimo giorno di regata, quando a sole 31 miglia alle spalle di Telefónica, Puma disalbera, segnando la fine dell'appassionate testa a testa fra le due barche leader. Gli americani, con un armo di fortuna, poco carburante e poco cibo sono costretti a far rotta per la remota isola di Tristan da Cunha, da dove cercheranno di raggiungere Città del Capo via nave in tempo per poter prendere parte alla In-port e alla seconda tappa, mentre Telefónica naviga in modo assolutamente impeccabile fino alla fine, resistendo agli attacchi degli ispano/neozelandesi di Camper fino alla meritata vittoria di oggi.br /
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strongLA SITUAZIONE DEI TEAM RITIRATI/strongbr /
Per quel che concerne gli altri team, che sono stati costretti al ritiro dalla prima tappa a causa delle ben note avarie, l'equipaggio di Abu Dhabi Ocean Racing sta per ritrovarsi in Sudafrica. Lo skipper Ian Walker dovrebbe arrivare oggi a Città del Capo e ritrovare il team pronto a mettersi al lavoro sulla barca non appena possibile per montare l'albero di rispetto e fare dei test in mare, due o tre giorni prima della In-Port race del 10 dicembre.br /
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Mike Sanderson, lo skipper di Sanya ha ammesso onestamente che il programma di lavori è serratissimo per il team cinese, che deve sostituire tutta la parte prodiera dello scafo, ciò nonostante Sanderson si è detto fiducioso di poter prendere parte In-Port.br /
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Il team americano di Puma Ocean Racing, intanto è arrivato questa mattina a Tristan da Cunha, dove è stato accolto calorosamente dall'esigua popolazione locale in attesa che giunga il cargo in partenza dal porto sudafricano di Durban per caricare la barca e portarla a Città del Capo. I velisti di Puma e l'equipe tecnica viaggeranno a bordo della nave in modo da poter cominciare il lavori necessari a sveltire le operazioni di montaggio del nuovo albero con un doppio obiettivo, partecipare alla In-Port e prendere il via della seconda tappa l'11 dicembre prossimo.br /
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Quando si sta per concludere la prima tappa arrivano anche dettagli sui record di percorrenza sulle 24 ore, tutti realizzati il 24 novembre. La barca a far registrare il miglior score è stata Camper con 554,16 miglia seguita da Telefónica con 549,16 e da Groupama 4 con 520,91. La barca rossa degli ispano/neozelandesi si aggiudicherà quindi l'esclusivo orologionbsp; messo in palio dall'official timekeeper IWC Schaffhausen.br /
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