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14/02/2022 - 17:18
America’s Cup, le ultimissime voci dal silenzio (ma il 31 marzo è vicino)
AC37, le ultimissime
AUCKLAND, L'ADDIO E' QUASI CERTO, AVANZA MALAGA – Una foto della sfida USA che smobilita la base in Nuova Zelanda è l'ultimo segnale che la prossima Coppa non sarà in Nuova Zelanda (e anche i kiwi non protestano più). All'Expo di Dubai documentato un incontro tra Matteo De Nora (ETNZ Team Principal) e una delegazione della città andalusa, considerata la scelta più probabile. Il primo AC75 kiwi la più probabile barca di lancio della sfida svizzera (in mare dal 17 giugno). Intanto Luna Rossa…
Manca poco più di un mese alla scadenza per l’annuncio della località della prossima 37ma America’s Cup, il silenzio apparente lascia intravedere parecchi indizi sulla direzione che sta prendendo l’evento. In Nuova Zelanda si sono placate le resistenze di chi insisteva per la difesa nelle acque di casa. Non c’è verso, non ci sono neanche soldi autoctoni, ergo la scelta di Grant Dalton di mettere l’intero team e il pacchetto dell’evento sul mercato al migliore offerente sembrerebbe stata quantomeno lungimirante.
Chi paga supporta Emirates Team New Zealand per la campagna da defender in vista della Coppa America 2024, e si prende onori e oneri di organizzare la fase finale delle regate sul proprio mare. In corsa come noto l’Irlanda con Cork (destinazione gradita agli inglesi che sono ricchi grazie a Ineos e challenger of record, ma ultimamente avvolta in uno strano silenzio che puo’ dire tutto o niente); poi Jeddah in Arabia Saudita (che ricca, anzi ricchissima, la più ricca di tutte lo è di sicuro, ma anche parecchio invisa, scomoda, problematica e via dicendo, anche da laggiù non ci sono state altre conferme o rumors); e poi la Spagna, addirittura con tre, forse rimaste due proposte: Valencia (dicono ritirata), Barcellona (grande e dispersiva), Malaga (l’ultima emersa e ad oggi la più gettonata).
MALAGA, LO SCATTO DECISIVO? - C’è una foto di queste ore che ritrae Matteo De Nora, team principal di ETNZ, che ha incontrato all’Expo di Dubai i rappresentanti di Malaga e dell’Andalusia: con la fame di notizie causata dalla carenza di news sulla Coppa, questa per molti è la smoking gun, la prova decisiva che Malaga sta tirando la volata verso l’annuncio di marzo. E prende corpo anche la sensazione che sotterraneamente si stia lavorando a una sfida spagnola. Coppa America a Malaga 2024, tra aprile e giugno, seguita dalle Olimpiadi a Marsiglia tra luglio e agosto: si profila un Mediterraneo al centro del pianeta vela tra due anni…
TE AIHE SI VESTE DI BLU PER ALINGHI? – Girerebbe una foto-spia che mostra Te Aihe, il primo AC75 del defender neozelandese (poi rimpiazzato per la finale da Te Rehutai, decisamente rivoluzionario), uscire dal cantiere in una inedita livrea blu scuro. Per alcuni la prova che sarebbe questo l’AC75 acquistato dall’unico sfidante senza barche (perché nuovo), ovvero Alinghi Red Bull Team. Puo’ essere, ma non mancano i dubbi. Da quale località arriva la foto (che pochi hanno visto)? Gli svizzeri, essendo nuovi sfidanti, secondo il Protocollo possono navigare con il loro AC75 dal 17 giugno (tre mesi prima degli altri: ETNZ, Ineos Britannia, Luna Rossa, American Magic): se la barca è ancora a Auckland siamo quasi al limite in caso di viaggio via nave. E dove sarà la base di Alinghi? Lago di Ginevra o costa spagnola? In ogni caso la scelta di Te Aihe sembra la più probabile: Defiant e la prima Britannia erano decisamente più lente, mentre Luna Rossa non vende nulla. Altri AC75 in giro non ce ne sono, quelli di ultima generazione serviranno ai team più storici per riprendere il filo.
Il foglio bianco di Alinghi, comunque, suscita curiosità e attese. Il progettista dovrebbe essere Marcelino Botin (strappato proprio a New York), ma del team di Ernesto Bertarelli fa paura come sempre l’approccio “no-limits”, questa volta applicato alla sfida tecnologica rappresentata dalla terza generazione del concept aero-velico della classe AC75. Ne vedremo delle belle e tra poco sapremo meglio dove.
LUNA ROSSA – A Cagliari si lavora quasi a pieno regime, sailing team (compreso Ruggero Tita, l’oro olimpico di Tokyo 2020) al simulatore, design team a scervellarsi. Mentre gli inglesi fanno campagna acquisti, però (annunciato il ritorno del 26enne scozzese Neil Hunter, alla sua terza Coppa nonostante la giovane età, figlio d’arte – papà skipper e mamma Sally Hunter protagonista del mitico equipaggio femminile di Maiden alla Whitbread 89-90), dalla sfida italiana filtrano segnali di cessioni o addii eccellenti, come quello di Pietro Sibello, tra i personaggi centrali nell’ultima campagna, del quale si parla già come di un ex… Solo venticelli?
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