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17/09/2017 - 15:56

Conclusione in grande stile per il Mondiale J/70 dei record, Italia sul podio

Supermondiale bye
Chi vince a Porto Cervo

Sul podio doppietta USA con Relative Obscurity e Savasana, ma grande terzo posto italiano con Notaro Team di Luca Domenici. Medaglia "di legno" per Petite Terrible Audi di Claudia Rossi, quarta. Giornata finale intensa all'insegna del Maestralone e delle bandiere nere. Titolo mondiale corinthian a Gianfranco Noè. Le dichiarazioni dei protagonisti, e il saluto del Commodoro Riccardo Bonadeo - GALLERY FOTO - VIDEO ULTIMO GIORNO - SU SAILY TV PARLA LUCA DOMENICI

 

A un certo punto era sembrato che il SuperMondiale della vela 2017, quello del monotipo-fenomeno J/70, fosse bersagliato dagli strali della sorte e che non si sarebbe riusciti a concluderlo. Prima le voci, poi le polemiche, poi le irregolarità di stazza sanzionate con la non iscrizione per 7 barche, poi le lettere di accuse, i veleni, le repliche, poi tre giorni di Maestrale che spettinava tutti a 30 nodi... Ma come abbiamo titolato, alla fine lo spettacolo della vela vince su tutto, e così è stato.

Un Mondiale notevole nei numeri, complicatissimo nella gestione (per un top-club mondiale come lo YC Costa Smeralda, è stato assai più duro gestire 162 monotipi di 7 metri che 40 maxi di 30), altrettanto tecnico e faticoso in mare per i velisti. E non è un caso che fossero presenti tanti nomi notevoli di questo sport. Come spesso accade, un monotipo di successo raccoglie trasversalmente campioni della vela, gente abituata a regatare e vincere sulle classi più svariate. 

La vittoria di Relative Obscurity porta la firma del tattico Jud Smith (velaio alla Doyle, un master dal passato enorme: velista dell'anno USA nel 2006, più volte mondiale Ecthell, Mumm 30, ma soprattutto randista di Stars and Stripes per Dennis Conner nella Coppa America del 1995) e del venezuelano Victor Diaz de Leon (ex di Melges, Etchell e anche Moth). Il secondo posto sempre statunitense con Savasana vede a bordo un certo Stu MacNay, tre volte olimpico USA nella classe 470, è stato quarto a Rio 2016). Tra poco arriveremo a parlare della firma italiana sul podio, grazie al Notaro Team di Luca Domenici. Ma anche per confermare il livello del campionato, giova scorrere la lista dei nomi eccellenti visti a Porto Cervo.

CHE PARTERRE DE ROIS - C'era Pietro Sibello, con Manuel Modena su B2 di Michele Galli, c'era Jonh Kostecki (Catapult), o Gabrio Zandonà (su Costanza di Paolo Scerni), Francesco Ivaldi e Giulia Zappacosta con Pietro e Giacomo Loro Piana, Karol Jablonski (Dralion.de), Alessandro Bonifacio con Mauro Parladori sulla barca tutta "Barcolana" di Dean Bassi, nientemeno che Vasco Vascotto e Claudio Celon (Enfant Terrible), Alan Adler con i brasiliani di Era Ora. E ancora: Giulio Desiderato (G-Spottino), Jonathan McKee (Hoss), Stefano Cherin, Federica Salvà e Federico Michetti, tutti sul JCurve di Mauro Roversi (quinto posto finale), Fabio Ascoli con Massimo Rama, Sandro Montefusco col monegasco Fassitelli, Daniele Cassinari con Solerio, lo spagnolo Jordi Xammar (olimpico 470 a Rio 2016), il tedesco Markus Wieser (Mission Possible), Gabriele e Giorgio Benussi (con Pigi Loro Piana), Michele Paoletti e Giulia Lantier (con la piccola terribile Claudia Rossi), persino Pietro D'Alì, con la Piccicina di Stefano Roberti, l'argentino Lucas Calabrese (bronzo 470 a Londra 2012) con Power Play (Cayman), Jas Farneti (Sasha Grey), il fresco mondiale di Nacra 17 foiling Ben Saxton (Soak Racing), Lorenzo De Felice, Lorenzo Bodini. E dire che la vicenda stazze ha tenuto fuori altri nomi super eccellenti come Lorenzo Bressani e Francesco Bruni...

DA DOVE ARRIVA LUCA DOMENICI - Chi è il timoniere romano che in mezzo a tanto ben di Dio ha portato il tricolore sul podio di piazza Azzurra? Luca Domenici, 40 anni, notaio romano, velista da sempre con carirera nata nella Anzio dei tempi d'oro, ha iniziato sull'Optimist, poi tanto Laser (lui stesso dice nell'intervista su Saily TV che da quelle classi ha imparato a correre regate affollatissime come questo mondiale) e infine approdare nel giro one-design, Melges 20 e J/70. Proprio qui arrivano i risultati più significativi. L'equipaggio allestito per il supermondiale è all'altezza della situazione, fatto tutto di amici di vecchia data come ricorda Luca: Diego Negri, tre volte olimpico, oggi starista indomito, classe che non tramonta, conosce Luca dai tempi delle regate Laser. Poi Piero Vigo, napoletano, tanta gavetta e campagne olimpiche in 470 ai tempi degli Ivaldi, globetrotter dei monotipi; Stefano Orlandi, professionista e velaio della North Sails. E infine la piccola grande Francesca Di Gangi, bravissima prodiera, cresciuta a pane e strambate sui Platu (dove ancora regata con gioia). Questa la squadra azzurra che ha portato l'Italia sul podio del mondiale italiano del J/70. Un misto di storia della vela, carriere diverse, scelte di vita, passione e professionalità. A loro i complimenti di tutti.

Quarto posto e medaglia di legno per la piccola terribile Claudia Rossi. La tiene fuori dal podio una bandiera nera nell'ultima regata. Un finale che non toglie lustro al mondiale onorato dalla campionessa d'Europa. Come scritto in altro articolo, la ragazza meriterebbe un test su qualche classe olimpica. Se a questo mondiale erano in gara ex olimpici e persino una medagliata come Hannah Mills (470ista che ha vinto l'argento a Londra 2012 e l'oro a Rio 2016, wow) con team tutto femminile, per non parlare degli altri citati in precedenza, gran parte dei quali battuti da Claudia sul J/70, l'idea di provarci non è affatto fuori luogo. 

Una chiusura nel segno di risultati e velisti, alla faccia della vigilia funestata da parecchie burrasche verbali. Qualche problema sul tappeto c'è, e andrà risolto. Ma un Mondiale così, alla fine, riconcilia con la vela. E basta.

SU SAILY TV IN ARRIVO IL VIDEO FINALE DEL MONDIALE CON INTERVISTA ESCLUSIVA A LUCA DOMENICI: "VI RACCONTO COME ABBIAMO FATTO!"

(YCCS) La giornata conclusiva dell' Audi J/70 World Championship, organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda in collaborazione con la J/70 International Class, il Title Sponsor Audi e il supporto dell'Official Sailmaker Quantum Sails è stata nel segno di un Maestrale sostenuto, che ha messo alla prova equipaggi e imbarcazioni, oltre 160 da 25 nazioni. Il titolo iridato va al dominatore dell'intera serie, Relative Obscurity guidato da Peter Duncan con le chiamate tattiche di Victor de Leon, che ha nettamente surclassato gli avversari con una serie perfetta (3-1-1-2-1-3) distaccando di ben 15 punti il secondo classificato Savasana (USA- Brian Keane/Stu MacNay).

Terzo posto per Notaro Team, dell'italiano Luca Domenici con il campione di Star Diego Negri alla tattica. Altri due team tricolori, entrambi alfieri dello YCCS, si posizionano tra i primi cinque: Petite Terrible #Audi di Claudia Rossi e J Curve di Mauro Roversi, giunti nell'ordine.

Così si è espresso entusiasta il vincitore: "Siamo felicissimi per aver vinto, ma anche perché la vittoria è arrivata in questo luogo fantastico per la vela. Non avremmo potuto chiedere di meglio, lo YCCS è stato un ospite meraviglioso e tutta l'organizzazione semplicemente perfetta. Per noi è stata la settimana perfetta, dove tutto quello per cui ci eravamo minuziosamente preparati ha funzionato con precisione millimetrica. Siamo un bel gruppo affiatato, ringrazio innanzitutto il mio equipaggio."

Gianfranco Noè al timone di White Hawk vince il titolo mondiale Corinthian, concludendo con un ottimo 10° posto assoluto, davanti a tanti nomi importanti: "Abbiamo lavorato tanto in vista di questo mondiale, era un nostro obiettivo da quando abbiamo iniziato con il J/70 l'anno scorso. Siamo felicissimi!".

Il campione uscente, Catapult di Joel Ronning - John Kostecki alla tattica - in questa occasione si è dovuto accontentare del 12° posto.

Nella Silver Fleet vittoria generale e Corinthian per Noberasco Das di Alessandro Zampori, davanti a Piccinina di Stefano Roberti, portacolori dello Yacht Club de Monaco. 

LA CRONACA DELL'ULTIMO GIORNO DI REGATEM ALL'INSEGNA DEL MAESTRALONE (E DELLE BANDIERE NERE) - Alle ore 10 sono iniziate le procedure di partenza per la Silver Fleet con un Maestrale sostenuto sui 18-20 nodi. Dopo ben due richiami generali, la flotta è finalmente riuscita a partire, consentendo così al Comitato di regata di procedere con lo start per la Gold Fleet. A imporsi nella prima prova è stato il solito Relative Obscurity, primo degli italiani Petite Terrible #Audi al nono posto. Molti gli esclusi eccellenti, essendo una partenza sotto bandiera nera, tra cui Notaro Team di Luca Domenici uscito in mare con ambizioni di podio. White Hawk di Noé consolida la leadership tra i Corinthian con un 14° posto.

La seconda prova consente di calcolare lo scarto e può rimescolare le carte, almeno per le posizioni dietro al vincitore in pectore, Relative Obscurity. Partita con Maestrale sui 25 nodi, al limite del regolamento di classe, e moto ondoso in aumento ha visto la bella affermazione del socio YCCS Mauro Roversi su J Curve che gli è valso il quinto posto nella classifica finale. Seguono Savasana, che sale così sul secondo gradino del podio, e Relative Obscurity, terza. Con il quinto posto Notaro Team si riscatta dall'esclusione dalla prova precedente e sale sul terzo gradino del podio. Si deve accontentare del quarto posto Claudia Rossi, incorsa nella tanto odiata squalifica per partenza anticipata con bandiera nera. 

Durante l'affollata cerimonia di premiazione in Piazza Azzurra la signora Sciakè Bonadeo ha consegnato il trofeo come miglior skipper donna e primo classificato tra i soci YCCS alla giovane Claudia Rossi, timoniera di Petite Terrible #Audi. Il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo si è rivolto ai presenti con le seguenti parole: "Desidero congratularmi con i vincitori e con tutti coloro che hanno reso un successo l'Audi J/70 World Championship. Oltre 160 sportboat in mare sono un record assoluto nella storia della vela e un grandissimo regalo per celebrare il nostro 50° anniversario. E' stato un onore e un piacere accogliervi presso la nostra Clubhouse e vedervi competere in queste meravigliose e ventose acque. Un ringraziamento speciale al Title Sponsor Audi, partner di lunga data che ci accompagna in sfide sempre nuove. Oltre agli armatori ed equipaggi, al Comitato di regata, alla Giuria internazionale, desidero ringraziare la J/70 International Class Association e la Classe italiana J/70 per la fiducia accordata allo YCCS. Ritengo che l'intero nostro staff abbia dimostrato di saper gestire al meglio un impegno così gravoso e impegnativo. Ci auguriamo di rivedervi presto."

Gli ha fatto eco Massimo Faraò, Direttore Marketing Audi Italia: "Siamo particolarmente lieti di aver legato il nome di Audi a un evento dai numeri record nella storia della vela, che va oltre agli alti contenuti sportivi di un campionato del mondo. Mi congratulo con lo YCCS per la sua organizzazione esemplare sotto ogni punto di vista, a partire della sostenibilità ambientale che per noi è un elemento determinante. Infine, congratulazioni a Claudia Rossi, armatrice e timoniera della barca sulla quale abbiamo lavorato, che si è ben distinta contribuendo a diffondere i valori di Audi."

La stagione sportiva dello YCCS prosegue con la Audi Sailing Champions League in programma settimana prossima dal 22 al 24 settembre. 

www.yccs.com.

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