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16/08/2010 - 19:23

Partita la quarta frazione di 435 miglia. Attesi venti forti. Al via, due ritiri per collisione

Solitaire
ultimo atto

I 44 concorrenti hanno lasciato Kinsale nel pomeriggio. Li attendono 435 miglia lungo il canale della Manica. Armel Le Cleac'h è saldamente primo ma dovrà sudare per mantenere il primato.

Erano le 14 in punto quando dalla barca comitato si è sentito lo sparo che ha dato il via alla quarta e decisiva frazione della Solitaire du Figaro 2010. I 44 skipper hanno lasciato la quiete dell’incantevole Kinsale. Di fronte, nei prossimi due giorni (e due notti) si ritroveranno 435 miglia. I concorrenti torneranno verso l’imponente Faro del Fast Net. Poi ritroveranno le isole Scilly e il Faro di Bishop Rock. Di lì proseguiranno all’interno del canale della Manica fino ad arrivare a Cherbourg Octeville, nella Bassa Normandia.

Il maggiore indiziato per la vittoria finale è – per forza di cose – Armel Le Cleac’h su Britair. È lui ad aver vinto le prime due tappe (nella terza è arrivato sesto ma con un distacco assai contenuto). È lui, soprattutto, a poter vantare 1 ora e 17 secondi dal diretto inseguitore, François Gabart (Skipper Macif 2010) e 1 ora e 36 dal terzo,  Tomas Rouxel (Credit Mutuel de Bretagne).

Gli avversari ovviamente non possono darsi per vinti. Tutti i “solitari” sanno perfettamente che una rotta sbagliata o un salto di vento può compromettere quanto di buono fatto fino a quel momento.

Tra l’altro le previsioni lungo il percorso non promettono nulla di buono. Gli esperti di Meteo France prevedono che la flotta, una volta aggirato il Fastnet, nella loro rotta verso Lizen Ven, dovrebbero incontrare due differenti situazioni: una con venti più deboli da nord-ovest, attorno ai 15-20 nodi. E un’altra con venti ben più robusti, che potrebbero sfiorare i 30. Occhi aperti e grande attenzione a manovre e vele. Una rottura di spi potrebbe essere sufficiente per far perdere varie posizioni in classifica.

Ultim'ora: I solitari rimangono in 42. Una collisione costringe al ritiro Stamm e Girolet.

Capita nelle regate. Soprattutto nelle partenze in cui molti hanno molto da giocarsi. E così, nelle manovre tra la prima e la seconda partenza dell'ultima tappa de La Solitaire du Figaro, una collisione ha coinvolto gli scafi dello svizzero Bernard Stamm e di Matthieu Girolet, rispettivamente 38esimo e 19esimo in classifica.
I danni sono stati, in ambedue i casi, troppo gravi per poter proseguire e i due sono stati quindi costretti ad abbandonare la gara. Il Figaro di Stamm, in particolare, presenta un vistoso buco a prua che, nonostante l'intervento assai sportivo dei team degli altri concorrenti, non sarebbe riparabile in un tempo ragionevole. La barca di Girolet lamenta invece danni a varie parti sotto coperta, tali da non rendere sicura la navigazione. I due concorrenti saranno a questo punto dati come "DNF", ottenendo quindi il tempo dell'ultimo classificato di tappa, aggravato di due ore.

Nel frattempo, la gara continua per i restanti 42 skipper. Il passaggio alla boa Seamobile indica una brezza di 10-12 nodi e delinea una corsa intensa e molto combattuta. I divari sono ridotti al minimo. Primo è passato Laurent Pellecuer (Arnolfini.fr), tallonato da Jean Pierre Nicol e da un brillante Francisco Lobato, la cui barca Roff-Tempo Team fa segnare ottime andature sotto spinnaker. Seguono poi Jérémie Beyou (BPI) e Yann Eliès (Generali Europ Assistance). Dietro di loro, un gruppone di barche, che ha creato confusione, varie collisioni - per fortuna di poco conto - e bandiere di protesta.
Il nostro Pietro D'Alì su I.nova3 è transitato in 11a posizione.
 

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