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29/03/2018 - 00:36
Volvo Ocean Race, il primo comunicato del team manager di Skallywag
Skally, Fisher si era sganciato
Prima ricostruzione della dinamica dell'incidente di uomo in mare che ha causato la perdita della vita di John Fisher. Il velista gettato in acqua (forse già privo di conoscenza) dal colpo di frusta della scotta randa in una violenta strambata. Si era appena sganciato il cavo di sicurezza per una manovra, ma indossava la tuta di sopravvivenza e il giubotto di salvataggio. La timeline ricostruita dal team manager Tim Newton. "Adesso la prima preoccupazione è tornare al sicuro in porto" - VIDEO: LE REAZIONI SULLE ALTRE BARCHE
Si era sganciato un attimo, solo un secondo, il cavo che lo teneva attaccato alla lifeline con la cintura di sicurezza, e in quel momento la barca ha strambato e la scotta della randa lo ha scaraventato fuori bordo, con una violenza tale da tramortirlo. Questa la prima sintesi che trapela dalle parole del team manager di Scallywag. Ecco il comunicato integrale. Ancora incerte le scelte di rotta dell'equipaggio.
Lunedi 26 marzo, da Team Sun Hung Kai Scallywag è caduto in mare John Fisher nel Southern Ocean, circa 1.400 miglia a ovest di Capo Horn. Nonostante una continua ed esaustiva ricerca nella zona per molte ore in condizioni di mare in tempesta, Fisher non è stato ritrovato.
"E' la peggiore situazione che puoi immaginare accada al tuo equipaggio", ha detto il team manager della barca di Hong Kong Tim Newton, che ha parlato con lo skipper David Witt e con la navigatrice Libby Greenhalgh su quanto successo lunedi pomeriggio. "Siamo assolutamente disperati e col cuore spezzato, per la famiglia e gli amici di John. Conosco David, so che ha perso il suo migliore amico. E' un'esperienza devastante."
Newton ha detto di aver chiesto all'equipaggio di ricostruire una timeline degli eventi, per assicurare un report accurato dell'incidente. Ecco quanto è emerso.
- Lunedi 26 marzo, SHK/Scallywag è in regata per la settima tappa della Volvo Ocean Race da Auckland, a Itajai, e si trova a circa 1400 miglia da Capo Horn
- Le condizoni meteo sono di vento a 35-40 nodi, onde di 4-5 metri con scrosci di pioggia che riducono la visibilità. Mancano 15 minuti all'alba
- Il team sta navigando con una mano di terzaroli alla randa e il fiocco 2. Il Frazionato 0 è issato ma avvolto
- Alle 1300 UTC circa, Skallywag fa una lunga planata su un'onda grande che la porta a una accidentale violenta strambata
- John Fisher è sul ponte, in pozzetto. Al momento della strambata, si sta muovendo in avanti per riordinare la scotta del Frazionato 0 rollato, e per questo ha sganciato il suo cavo di sicurezza
- Al momento del passaggio della randa attraverso la barca nella strambata, il sistema di scotta randa cattura John e lo getta violentemente fuori dalla barca. L'equipaggio a bordo ritiene che John sia rimasto privo di conoscenza dal colpo, prima di finire in acqua
- Egli indossa una tuta di sopravvivenza, con cappuccio, guanti e giubbotto di salvataggio
- La boa JON e il salvagente a ferro di cavallo sono gettate fuori bordo a poppa, per segnalare la posizione
- E' necessario "del tempo" per rimettere la barca in controllo e riportare, a vela e motore, la barca verso la posizione nei pressi della caduta fuoribordo
- Alle 1342 UTC il team informa il Race Control, via email, che c'è un uomo a mare e che stanno tornando nella posizione della caduta, per iniziare le ricerche
- Dal contatto tra Maritime Rescue Coordination Centre e Race Control ad Alicante, una operazione di ricerca e salvataggio è condotta per numerose ore, ma senza trovare traccia del velista, del salvagente a ferro di cavallo, e della boa JON
- Con il deteriorarsi delle condizioni meteo, viene presa la difficile decisione di abbandonare le ricerche e preservare la sicurezza del resto dell'equipaggio
Newton dice che il team è distrutto, ma è concentrato nell'obiettivo di riportare a terra la barca e l'equipaggio. "Non è finita per noi, le condizioni sono estremamente difficili, con previsione di venti fortissimi che faranno montare lo stato del mare nei prossimi due giorni. L'unica nostra preoccupazione, con l'assistenza del Race Control di Alicante, è riportare il team al sicuro in porto.
"Una volta fatto ciò, avremo tempo di un debriefing più completo, e assicurarci che tutte le lezioni tratte da quanto accaduto a John siano immagazzinate dal resto della flotta per il futuro. Questa sarà la tremenda eredità di John, che ha speso così tanto tempo a trasferire gli insegnamenti tratti dalle sue esperienze di una vita in mare, ai giovani velisti del nostro team."
VIDEO: LE REAZIONI A BORDO DELLE ALTRE BARCHE
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