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20/01/2018 - 12:18
Non sono sempre buone notizie
Scontro con Vestas
morto un pescatore
ALTRO VIDEO DELL'INCIDENTE - Tragico epilogo della quarta tappa Volvo Ocean Race: collisione nella notte tra Vestas (che era a 30 miglia dal traguardo in seconda posizione) e una barca di pescatori, che hanno avuto la peggio. Uno di essi è morto dopo il trasporto in ospedale. Vestas ritirato dalla tappa. Le prime notizie e immagini
VIDEO: IL RECUPERO DEL PESCATORE FERITO SULL'ELICOTTERO DELLA COAST GUARD
Non sono sempre belle storie quelle da raccontare, anche nella meravigliosa vela a volte capitano storie brutte e fatalità negative. L'incidente, una collisione, tra il VO65 di Team Vestas 11th Hour Racing e una barca da pesca, a 30 miglia dal traguardo e "fuori dalle acque ci Hong Kong" (come scritto in un comunicato VOR, probabilmente riferendosi alle acque territoriali, di per sè non sarebbe stato grave, se non fosse morto uno dei pescatori.
Vestas si è ritirata dalla tappa, la barca ha riportato danni non irreparabili ma ingenti, una grossa falla, uno spacco di un paio di metri sul mascone di sinistra, ed è rientrata a Hong Kong a motore. I soccorsi sono stati chiamati proprio dalla barca in regata, come potete leggere sempre dal comunicato, i nove marinai probabilmente cinesi sono stati recuperati, uno elicotterato in ospedale dove purtroppo è morto poco dopo.
L'incidente è accaduto alle 17:23 UTC (l'una e venti di notte sul posto, le 18:23 italiane). Vestas ha immediatamente inviato un Mayday per conto dell'altra imbarcazione, allertando l'Hong Kong Marine Rescue Coordination Centre, e si è anche adoperata per prestare i primi soccorsi. Poco dopo una barca commerciale che si trovava nell'area ha recuperato nove marinai, mentre un decimo è stato caricato da un elicottero e diretto in ospedale.
Nessuna ricostruzione al momento chiarisce la dinamica dell'incidente tra la barca a vela in regata e il peschereccio. Il fatto che Vestas abbia solo riportato una falla e nessun velista del team sia ferito, mentre l'altra barca ha avuto gravi danni, tali da essere abbandonata e i marinai recuperati da altra imbarcazione, fa pensare che si possa trattare di uno scafo piccolo (ma pur sempre in grado di trasportare 10 pescatori), probabilmente malandato, o che la meccanica dell'incidente gli ha fatto avere la peggio, la barca sarebbe affondata e i pescatori recuperati in mare.
Naturalmente la tragica fatalità costata la vita di un marinaio, colpisce tutti: la regata, il team e tutti i team, l'organizzazione dello stopover che per la prima volta vedeva Hong Kong al centro della grande vela oceanica, le comunità della gente di mare, le nazionalità, ancora non note, dei marinai coinvolti. C'è anche da capire se l'incidente ha delle responsabilità, dei "colpevoli", anche solo per imperizia o errore umano, se c'erano delle precedenze non rispettate, se tutte le luci di via erano accese correttamente. Una inchiesta è già in corso per fare luce sull'accaduto.
Considerando che Vestas era in regata, al secondo posto di una tappa di 20 giorni, a 30 miglia dall'arrivo, si può immaginare che in coperta ci fossero almeno 4-5 persone di turno, o forse anche tutto l'equipaggio, a poche ore dall'arrivo. Possibile che nessuno abbia visto o sentito il rumore di una barca che si avvicinava? E se era ferma, perchè non è stata vista? Forse la barca da pesca era a luci spente? Tutte domande che dovranno avere risposte nei prossimi giorni, con le inchieste in corso, e purtroppo sposteranno l'attenzione dalle bellezze della vela e della regata, ad altri temi. Tra questi anche l'opportunità di concludere una tappa di regata oceanica in un mare solitamente molto trafficato: come si impone limite di navigazione per evitare iceberg, allo stesso modo andrebbe considerato di evitare aree di traffico super e per di più disordinato e spesso con scarso rispetto delle regole di navigazioni (leggi luci spente).
Per Vestas, già vittima del grave incidente nella scorsa edizione della regata, quando la barca finì su un reeef corallino nel mezzo dell'oceano Indiano, un'altra sfortunata vicenda. Ora è corsa contro il tempo per il team: sarà in grado di riparare la barca ed essere al via della prossima tappa?
(Il comunicato Volvo Ocean Race) La Volvo Ocean Race è profondamente addolorata nel confermare che nella collisione fra Vestas 11th Hour Racing, un team che sta prendendo parte alla Volvo Ocean Race 2017-18, e una barca da pesca uno dei componenti dell’equipaggio del peschereccio è deceduto.
Volvo Ocean Race e Vestas 11th Hour Racing, manifestano i più profondi sentimenti di condoglianza alla famiglia della vittima.
L’incidente è avvenuto a circa 30 miglia dal traguardo della Leg 4, fuori dalle acque di Hong Kong. Il Race Control nella sede di Volvo Ocean Race è stato informato della collisione dal team pochi momenti dopo l’accaduto, alle 17:23 UTC circa di venerdì 19 gennaio, 2018 (le 01:23 locali del mattino ora locale).
Il team Vestas 11th Hour Racing, dove nessuno è rimasto ferito nella collisione, ha emesso un segnale di Mayday per conto dell’altra barca, lanciando l’allarme presso il Centro di Coordinamento del Soccorso in Mare di Hong Kong (Hong Kong Marine Rescue Coordination Centre, HKMRCC) e ha iniziato una azione di ricerca e soccorso.
L’HKMRCC ha informato il Race Control che una barca commerciale che si trovava in zona ha potuto recuperare nove componenti dell’equipaggio, mentre un decimo è stato trasportato in ospedale in elicottero, ma l’HKMRCC ne ha poi confermato il decesso.
La Volvo Ocean Race e il team Vestas 11th Hour Racing sono ora impegnati a fornire il massimo supporto a coloro che sono stati coinvolti nell’incidente. Tutte le organizzazioni preposte stanno collaborando con le autorità e stanno dando pieno contributo alle indagini.
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