Il direttivo di World Sailing, la federazione internazionale della vela presieduta da Carlo Croce, si è riunito per esaminare la questione dell'ammissione ai Giochi di Rio dei velisti russi, dopo la grande inchiesta che ha coinvolto il CIO e che ha rischiato di vedere l'intera squadra russa fuori dall'Olimpiade. Il CIO ha lasciato alle singole federazioni la decisione, dopo aver falcidiato l'Atletica (ammessa solo una atleta) e il canottaggio (più che dimezzato). Putin ieri ha salutato la squadra russa che ha perso 120 atleti su 380 in partenza per Rio. Un affare internazionale dai contorni ancora oscuri e comunque inquietanti.
E la vela? E i velisti russi? La World Sailing ha comunicato ieri di aver "confermato provvisoriamente" (un esercizio straordinario di equilibrio sulle parole) la partecipazione di 6 velisti della federazione russa. Eccoli: Stefania Elfutina (RS:X Women), Maksim Oberemko (RS:X Men), Liudmila Dmitrieva e Alisa Kirilyuk (470 Women), Sergey Komissarov (Laser Men), e il prodiere Denis Gribanov (470 Men).
Al timoniere del 470, Pavel Sozykin, è invece stata negata l'eleggibilità, in base a quanto emerso dalla grande inchiesta nota come McLaren Investigation Report, sul doping nello sport in Russia. "Poichè il 470 è una classe in doppio - si legge nel comunicato WS - la federvela russa ha l'opportunità di nominare un atleta in sostituzione." Una situazione che ricorda da vicino quanto recentemente accaduto alla nostra Roberta Caputo.
ROBERTA CAPUTO, LA DIFESA CERCA DI EVITARE UNA MAXI-SQUALIFICA DI 2 ANNI
A proposito della Caputo, proprio il caos-doping legato alla Russia, ha fatto passare sotto silenzio a livello internazionale la vicenda, e questo è senz'altro un bene. Ma quali saranno i prossimi passi? La difesa dell'atleta ha due strade: una passa per le controanalisi, strada delicata perchè qualora il risultato delle analisi fosse confermato non resterebbero altri argomenti di difesa, e scatterebbe una squalifica di 2 anni. (Di recente il canottiere dell'Aniene Mornati è stato squalificato per 4 anni, da leggere la sua lettera aperta su Repubblica.it, un altra visione sul problema doping e antidoping che lascia perplessi).
L'alternativa è rinunciare alle controanalisi e fornire una raffica di argomenti di difesa: dalla mancanza assoluta di precedenti e anche di warning, alla inutilità del doping per una timoniera di 470, dalla leggerezza e distrazione nell'assumere la sostanza non a scopo di doping ma in un farmaco da banco, e così via... Vedremo quali saranno gli aggiornamenti.
La situazione di Roberta è delicata: una squalifica significativa di uno o anche due anni la fermerebbe all'inizio del nuovo quadriennio (al netto della prossima decisione sulle nuove classi olimpiche di Tokio 2020 che potrebbe far fuori il 470 maschile e femminile e lasciarlo solo in formula mista uomo-donna, come il Nacra 17), con tutte le conseguenze del caso. Tornando ai criteri serguiti da World Sailing per i velisti russi, il Council ha seguito la decisioni del CIO che ha assegnato alle singole federazioni sportive mondiali le valutazioni; i criteri fissati dal CIO per l'eleggibilità; le regole e le procedure specifiche di World Sailing; il "curriculum" antidoping di ciascun atleta, e i risultati del McLaren Investigation Report commissionati dalla World Anti-Doping Agency (WADA). La decisione di WS deve essere ora confermatra dalla Court of Arbitration for Sport (CAS) a Losanna. I sei atleti russi a Rio comunque saranno soggetti a ulteriori controlli antidoping sotto la direzione di WS, test che verranno spediti ai laboratori WADA per le analisi. Un eventuale analisi negativa porterebbe immediatamente alla ineleggibilità dell'atleta dai Giochi. La dichiarazione del World Sailing Chief Executive Officer, Andy Hunt: "Serve anche equità" "Il World Sailing Board of Directors ha considerato attentamente tutti gli elementi e le regole. Si tratta però di un territorio completamente nuovo per lo sport internazionale, che sta combattendo aspramente la piaga del doping. Questi sforzi devono essere bilanciati dai principi di equità, processi regolari e regole chiare. Non c'è e non ci sarà spazio per atleti della vela che vogliano garantirsi vantaggi usando sostanze vietate, o manipolando i test antidoping. Per World Sailing questa è una priorità." |
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