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13/04/2022 - 09:28
Vela Olimpica
Ripensando a Palma, guardando a Hyeres
CON L'OCCHIO DELL'ATLETA - Cosa ci lascia la tappa di Coppa del Mondo che apre il triennio verso Parigi 2024, nelle analisi dei velisti azzurri
di Francesca Frazza
Settimane Olimpiche, coppe del Mondo, chiamatele come volete. La leggenda narra che Hyères sia la più ventosa, Medemblik la più fredda, Kiel la più impegnativa, ma cosa si dice di Palma? Per anni Palma ha perso il titolo di Coppa del Mondo, ma è comunque sempre rimasta una tappa obbligatoria per chiunque avesse sperato di strappare un ticket per le Olimpiadi.
Giovanni Coccoluto Giorgetti (ILCA 7, sezione vela Guardia di Finanza), durante l’intervista dice bene: “Le ultime stagioni abbiamo sicuramente trovato molto più vento e Palma questa volta non ci ha perdonati.” Palma in realtà è uno dei campi più equilibrati di tutto il circuito di classe Olimpica e durante le diverse edizioni del Trofeo Princesa Sofia le condizioni si sono viste tutte, dal fortissimo e rafficatissimo nord, a quello strano e ondoso sud-ovest, passando per la calda e tranquilla termica. Questa edizione del Trofeo Princesa non perdona niente a nessuno ed è forse stata la Palma più ventosa che si sia vista negli ultimi anni, facendo quasi morire di invidia l’altrettanto nota Semaine Olimpique de Hyères. Nell’ormai lontano 2020, che poi alla fine se ci pensiamo bene sembra ieri, Palma era stata la prima regata ad essere annullata a causa Covid. Questa 51esima edizione sa un po' di rinascita da questo periodo un po' scuro e tetro che forse, finalmente, ci stiamo lasciando alle spalle e segna anche l’inizio di questo breve triennio che avrà come destinazione le Olimpiadi di Parigi 2024.
Il bello delle classi olimpiche sono le diverse tonalità che questo piccola sfaccettatura della vela assume. Prende i colori lenti del Laser, la velocità delle classi foil, la bellezza del 470 e prende i volti di tutti gli atleti che ne fanno parte. Il team italiano a questa Palma si è comportato bene ed in linea con la dura preparazione sostenuta da tutti gli equipaggi durante questo lungo inverno. C’è chi si è allenato a Cagliari, chi a Lanzarote, chi ha lavorato di nascosto, con le luci proiettate su qualcun altro, ma la ricetta sembra sempre essere la stessa. Citando Giulio Calabrò, prodiere del team 49er Crivelli Visconti- Calabrò (Marina Militare): “la preparazione è stata molto semplice, siamo usciti per mare, abbiamo navigato tanto, il più possibile.” In un mondo come l’Olimpica, dove per mettere la prua davanti bisogna rasentare la perfezione, ogni ora, giornata, settimana passata in acqua conta. Lavorare più degli altri per cercare di ottenere quel “di più” che poi ti permette di rimanere in controllo della flotta. Ho avuto il piacere di chiacchierare con diversi atleti di tutte le classi e io, che fino a poco tempo fa avevo solo la prospettiva del laser davanti ai miei occhi, sono stata proiettata in un mondo dove i ragazzi mi hanno parlato di foil, centrature, rake di regolazione dei timoni in navigazione, comunicazione con l’equipaggio, tutti però uniti da questa grande determinazione e con gli occhi puntati verso Scheveningen 2023 e le tanto sognate Olimpiadi.
Arrivando al quarto giorno di regate, armata di telefonino e agenda, quest’ultima tra l’altro portata solo per darmi un po' di tono, sono stata accolta da occhi stanchi e sono stata travolta da una marea di emozioni che è difficile far trasparire in un articolo e che è difficile da vedere quando sei immerso nella competizione. Quando regati difficilmente ti rendi conto delle emozioni che stai provando, positive o negative che siano. Passi dall’allegria alla frustrazione, dalla stanchezza all’adrenalina che provi solo in partenza, ma sei abituato a cancellare e ricominciare da capo ogni giorno, tirando le somme a regata finita. Invece da “questo lato” della vela, le emozioni le senti e arrivano tutte.
C’è Luca di Tomassi (Marina Militare Iq foil M) che ti guarda tutto soddisfatto e dice “inizio finalmente a regatare stando davanti, le sensazioni sulla tavola sono buone, mi sento veloce, ovviamente per stare davanti ci sono da fare meno errori possibili. Per il momento è tutta la settimana che mi sto difendendo bene e sono contento.” Chiara Benini Floriani (sez.vela Guardia di Finanza, ILCA 6) che nonostante le dure giornate mi parla di quanto le piaccia cinghiare, di queste onde giganti, di quanto si sia divertita e di quanto sperasse che il vento si facesse vedere anche il giorno successivo.
Ho visto Uberto Crivelli Visconti saltare di gioia per l’entrata in medal race. C’è stato chi l’intervista quasi non me l’ha voluta concedere perché, diciamola tutta, quando sei stanco e affranto dalla giornata l’ultima cosa che vorresti fare è concedere un’intervista e i “Fra, ti prego, l’intervista facciamola domani, ora non ce la faccio” e questa frustrazione mi è arrivata come uno schiaffo in faccia. Alla fine però hanno riso tutti perché effettivamente fa ridere che io, che fino a qualche mese fa regatavo con tutti loro, adesso sia quella che li ha intervistati. Sugli obiettivi da porsi sono stati quasi tutti abbastanza riservati. Si dice che quanto più tu condivida un obiettivo con qualcuno, quanto più questo obiettivo, poi, sia difficile da realizzare. Ruggero Tita e Caterina Banti (sez. vela Guardia di Finanza e Canottieri Aniene) veterani della classe Nacra 17, oro a Tokyo 2021 e vincitori del Trofeo Princesa Sofia, mi hanno diplomaticamente riferito di dover lavorare su questo nuovo sistema di regolazione del rake dei timoni in navigazione e che ora che la barca vola più alta anche di bolina, la barca stessa cambia.
Giorgia Speciale (Polizia di Stato, Iq foil w) rispondendomi alle domande a macchinetta, con la stanchezza di quattro giorni di regate sulla schiena, fa spallucce e mi dice che si pone obiettivi a breve termine, cercando di lavorare il più possibile passo dopo passo, costruendo poi la strada verso obiettivi più grandi e a più lungo raggio. Da quello che ho potuto constatare, però, il morale è alto e fa ben sperare per il futuro, soprattutto con la Settimana Olimpica di Hyères alle porte, dal 23 al 30 aprile 2022. Che dire quindi, stay tuned su Saily!
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