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08/08/2014 - 21:03

Gioia azzurra dal test-event olimpico della vela

Rio 2014,
prove di podio

Il sorriso biondo di Flavia Tartaglini spunta fuori sul terzo gradino del podio della Aquece Rio 2014 International Regatta, primo test-event olimpico nelle acque di Rio 2016. Un podio che viene da lontano, e che può guardare ancora più lontano. Le parole della surfista romana. Gli altri risultati del test (che prosegie) e degli azzurri. Giorgio Poggi in Medal Race nel Finn


di Fabio Colivicchi
 
Sali su quel podio, sorridi, prenditi gli applausi, Flavia. Guarda quel sole che tramonta e quelle acque carioca. Le acque della storia, delle Olimpiadi di Rio 2016. La prova generale, la prima prova, è andata benone, è andata come era giusto. Il bronzo del test olimpico di Flavia Tartaglini arriva da lontano, come un'onda lungo un fetch oceanico. Da anni di crescita e di supremazia internazionale, conclamata da vittorie in Coppa del Mondo e dai vertici nelle ranking mondiali. Il dopo-Alessandrs Sensini è servito, e se ci sono rivali (e ve ne sono, in casa e fuori), si accomodino, Flavia sorride sempre e adesso guarda al futuro come a una speranza ancora più accesa.

Il primo verdetto (i windsurf hanno iniziato prima delle altre classi) da Rio 2014 è dunque tinto di azzurro ed è bene così, va preso come ottimo augurio, spinta anche morale al lavorone di rifondazione e ripartenza dai valori di sempre della nostra vela olimpica, fatto dal DT Michele Marchesini. Lo spirito della squadra che ha lavorato bene e tanto, può trarre beneficio da questa medaglia. E adesso godiamoci la Medal Race di Giorgio Poggi, il finale degli altri, e - a settembre - prepariamoci al super-show del Mondiale dei Mondiali di Santander. Grazie Rio, grazie Flavia, e guardiamo avanti.


IL PRIMO VERDETTO E (ANCHE) AZZURRO
(federvela) Primi verdetti all’Aquece Rio-International Sailing Regatta, dopo una giornata caratterizzata da brezze molto leggere, ed è subito una medaglia per la vela azzurra, che ottiene un bronzo con la romana Flavia Tartaglini.

Ieri al test event che si sta disputando nella baia di Rio, con base al Marina da Gloria e regate negli stessi campi che ospiteranno le competizioni veliche delle prossime Olimpiadi brasiliane del 2016, le due classi della tavola a vela RS:X hanno concluso il proprio programma con le Medal races, prove secche finali a punteggio doppio riservate ai primi dieci della classifica, che hanno confermato i valori emersi durante la settimana.

In campo femminile, la Tartaglini si è classificata al nono posto della Medal - regata vinta dalla francese Charline Pichon, che ha così suggellato un successo finale che non è mai stato in discussione - concludendo nella graduatoria finale a pari punti con l'olandese Lilian De Geus, che ha però ottenuto l'argento in virtù del secondo posto ottenuto nella Medal (l’altra azzurra Laura Linares aveva già chiuso la sua esperienza a Rio con un 14mo posto). All'olandese Dorian Van Rijsselberge, quarto nella prova finale di ieri, è andato invece il successo tra gli uomini (con l’italiano Marcantonio Baglione 21mo).

LA PRIMA INTERVISTA (ARRABBIATA MA FELICE) DI FLAVIA
(federvela.it) Fresca della medaglia di bronzo conquistata ieri a Rio de Janeiro nel test event delle classi olimpiche, Flavia Tartaglini, l’azzurra della tavola a vela RS:X, ha sbollito l’arrabbiatura - merito anche di un’ora abbondante di corsa con il Tecnico federale Adriano Stella - ed è carica e determinata in vista del prossimo evento, il più importante della stagione: i mondiali Classi Olimpiche di Santander, in programma a settembre.

Flavia, torni a casa con un bronzo, ma poteva essere argento: cosa è successo nella Medal di ieri?

Ho imparato che in una Medal non è scritto niente finché non tagli la linea del traguardo: fino a 20 metri dall’arrivo avevo l’argento in tasca, poi mi è caduta la vela e da settima sono passata decima. Sono riuscita a recuperare una posizione, ma non è bastata. Chiaramente non è solo questo: volevo fare una Medal diversa, più aggressiva, invece non l’ho interpretata bene e quest’anno non è la prima volta che accade. Per questo quando sono rientrata a terra ero molto arrabbiata con me stessa.

Medal a parte, è stata comunque una settimana positiva.

Senza dubbio: sono arrivata qui con l’attrezzatura di scorta, dopo dieci giorni di vacanza, e questa regata non era un obiettivo della stagione, siamo venuti a Rio per conoscere il campo, raccogliere dati e lavorare in prospettiva. Però è pur sempre il posto dove si faranno le Olimpiadi, e riuscire ad andare bene in una regata così, con in acqua tutte le migliori della classe, fa sempre piacere.

Che impressioni hai avuto della baia e dei campi di regata?

Dopo i primi giorni, quando siamo usciti per allenarci, pensavo fosse un campo monotono, sempre la solita brezza di mare e poche variazioni, invece non è stato così. Intanto c’è parecchia corrente, poi è un campo molto rafficato, con un vento oscillante e condizioni che nell’arco di quattro giorni sono state sempre diverse, anche perché influenzate da fronti freddi che passano rapidamente. Alla fine mi è piaciuto molto e abbiamo avuto anche un paio di giorni di vento forte.

Di solito ti esalti quando c’è da lavorare molto su tattica e strategia.

Sono le mie caratteristiche, infatti la mia giornata decisiva è stata quando il vento saltava da tutte le parti: ho fatto tre belle regate, compresa una vittoria, e il nono posto era un terzo fino a 100 metri dall’arrivo, prima che il vento girasse di quasi 180°… Da quel giorno è andata bene, ho ingranato la marcia giusta, tranne che nella Medal. Se avessi finito seconda e appagata, però, magari avrei rischiato di rilassarmi, mentre adesso sono davvero carica e motivata per Santander.

Ultima domanda: come ti è sembrata l’organizzazione di questo test event?

Ottima, sono stati bravissimi su tutti i fronti e la marina è molto bella. Inoltre si respira già aria di Giochi, è stato emozionante. L’unica cosa è che qui è inverno, il vento c’è sempre ma si alza tardi, i campi sono lontani e fa buio presto, quindi la fascia oraria per regatare è abbastanza ristretta. Dovranno prevedere parecchi giorni di riserva, perché non sarà facile portare a termine il programma di regate.

FINN, GIORGIO POGGI IN MEDAL
Regate verso l’epilogo anche nella classe Finn, che ha in programma per oggi la propria Medal race, ma con l’oro già assegnato matematicamente all’imprendibile inglese Giles Scott. Scenderà in acqua anche l’azzurro Giorgio Poggi, che parte da ottavo con buone possibilità di risalire qualche posizione.

E MARRAI (LASER) NELLA MEDAL CI CREDE ANCORA...
L’ultimo rappresentante della spedizione italiana a Rio de Janeiro, Francesco Marrai (Laser Standard), ha terminato l’unica prova disputata ieri all’undicesimo posto (regata vinta dal brasiliano Robert Scheidt) e al momento è 13mo, con la Medal nel mirino in programma per domani.

ULTIM'ORA FINN E LASER, A RIO ARRIVA IL VENTONE: 25 NODI!
Si è appena conclusa la Medal race dei Finn, una regata epica con 25 nodi di vento, onda, bandiere gialle, scuffie e super spettacolo nel campo di regata Pão de Açúcar. Giorgio Poggi, che prima della medal era ottavo, ha chiuso la regata al sesto posto. Aspettiamo i risultati ufficiali, ma Giorgio dovrebbe aver chiuso al settimo posto, un risultato davvero ottimo considerato il livello dei Finnisti in acqua.

Nel frattempo sono ancora in corso le regate dei Laser Standard, con Francesco Marrai a caccia di un posto tra i top ten per partecipare alla Medal di domani. Purtroppo il vento che ha imperversato sul campo dei Finn, non è ancora riuscito a stendersi sul Campo Escola Naval, dove regatano i Laser. A breve, sul sito www.federvela.it, le dichiarazioni di Giorgio Poggi appena rientrato a terra.


Questi gli equipaggi leader nelle altre classi: Nacra 17, Besson-Riou (FRA); 470 M, Belcher-Ryan (AUS); 470 F, Aleh-Powrie (NZL); 49er, Burling-Tuke (NZL); 49er FX, Grael-Kuntze (BRA); Laser Radial, Evi Van Acker (BEL).

Venerdi penultima giornata dell’Aquece Rio-International Sailing Regatta, sono in programma le Medal race per quattro classi: la solita prova secca a punteggio doppio per Finn e Nacra 17, e tre regate a punteggio standard per 49er e 49er FX.

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