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11/12/2011 - 14:32

Il Mondiale della Vela Olimpica a Perth

Questa volta
l'ho fatta grossa!

!--paging_filter--strongAnche i supereroi a volte crollano. La crisi isterica di SuperBen Ainslie costa all'inglese due squalifiche non scartabili, l'esclusione dalla Medal, la rinuncia al Mondiale. Non è il crollo di un mito, ma almeno le regole e il buon senso hanno vinto. Eccovi tutta la storia. /strong!--break--br / nbsp;br / Sono stato smentito, e ne sono felice. La Giuria Internazionale del Grande Mondiale della Vela Olimpica di Perth 2011 - ovvero il più importante appuntamento dello sport della vela da molti anni a questa parte, benché qualcuno non se ne sia ancora accorto - ha visto tutto. La scenata isterica di Ben Ainslie, che ha colpito il driver del gommone tv, rei (secondo lui) di averlo danneggiato nella volata finale contro Postma. Ha perso il controllo dei nervi, c'è poco da fare. Scrivevo ieri che se una cosa del genere l'avesse fatta un italiano sarebbero stati dolori, invece a Ben si perdona tutto. E' andata diversamente, grazie al cielo.br / br / Ben deve aver capito di averla combinata davvero troppo grossa, tant'è che dalla squadra inglese lo hanno indotto a scrivere una lettera di scuse ufficiali (scuse accettate dalla media boat che a sua volta si scusava per le onde). Ma la Giuria ha aperto il fascicolo, e deciso in base alla regola 69. Trovate in allegato il documento ufficiale con le decisioni della Giuria e le motivazioni. In sostanza, la Giuria ritiene che una aggressione fisica è sempre da condannare, indipendentemente dalle scuse e dalle attenuanti. Peggio, se tale comportamento avviene in un mondiale, davanti al pubblico e da parte di un atleta di fama e di vertice: tutto ciò mette in cattiva luce la reputazione dello sport della vela. Le attenuanti (le scuse e l'effettivo danno provocato dalla media boat) hanno evitato a Ben Ainslie una squalifica forse di lunga durata (poteva fargli saltare magari la prossima tappa di Coppa America con Luna Rossa?), ma non lo stop al suo Mondiale. Squalifica non scartabile per grave comportamento scorretto: DGM (disqualification non-excludable for gross misconduct). Escluso dalla Medal, finisce 11°.br / br / Il mondiale Finn resta in Gran Bretagna grazie al successo di Gilles Scott, ma Ben perde la sua prima Finn Gold Cup partecipata. Perde anche la faccia. L'impressione è quella di un atleta che deve fare qualche passo di ricostruzione, per riprendersi il ruolo di esempio, testimonial dei valori olimpici dello yachting. Perdere il controllo può capitare e lo stress di un atleta a quei livelli è enorme: ma come è arrivato un atleta a schiaffeggiare in diretta un ufficiale? Capire è importante per evitare che si ripeta e che altri facciano gli stessi errori, in modo che la vela resti sempre quell'esempio di fair play che il mondo sportivo da sempre riconosce e per certi versi invidia. Da parte della Giuria internazionale (presieduta dal francese Bernard Bonneau con Jim Capron, Josje Hofland, e con due signore Ana Sanchez e Marianne Middelthon) un bell'esempio di prontezza e coraggio.br / nbsp;br / strongCOME SONO ANDATE LE MEDAL RACE/strongbr / Trovate tutte le classifiche finali in allegato, da studiare bene. Cominciamo col dire che l'unica azzurra presente, la farfalla Laura Linares, nell'strongRSX/strong ha concluso settima e questo le ha consentito di guadagnare una posizione: il suo Mondiale finisce ufficialmente con un'ottimo 9° posto. Vince l'israeliana Lee Korsitz, prima dal primo giorno, una tipa tutta colorata di creme in faccia e sul corpo, cresciuta fisicamente (era mingherlina) e tecnicamente. Un titolo che la mette in vista anche per Weymouth. Seconda la polacca Klepacka e terza la spagnola Alabau, forse quella di maggior classe, ma il ventone ha stordito tutti davvero. Crollata nel finale l'inglese Shaw.br / nbsp;br / Nel strong470/strong trionfo annunciatissimo dei padroni di casa Belcher e Page, festeggiatissimi e davvero i più forti, gestiti dal mostro tecnico di Victor Kovalenko (il "Mankin australiano", allenatore ucraino come il nostro). Secondi e felici gli inglesi Patience-Bithell, terzi e felici i croati Fantela e Marencic.br / nbsp;br / Nel strongFinn/strong, vicenda Ben a parte, trionfo di Gilles Scott, un gigantone giovane e forte che è volato nel Doctor, secondo l'olandese Postma e terzo l'altro british Wright, il defender. Cosa loro. Meno male che c'è il simpatico Postma a metterci lo zampino.br / nbsp;br / Nel strongLaser Radial/strong a volare è la bionda anche lei olandese Marit Bouwmeester (l'avevamo scritto, qualche tempo fa, che l'Olanda aveva la squadra più cresciuta e forte nella vela olimpica), che alla fine schianta la brava belga Van Acker, mentre terza per un punticino è l'americana Paige Railey, un'altra che alla fine è sempre dove deve stare.br / nbsp;br / Fine della prima metà del Mondiale di Perth-Fremantle. Si sono viste tante cose, c'è lo spettacolo della vela che purtroppo arriva pochissimo in Italia, e c'è il misto bilancio in chiave azzurra: gioia per le qualifiche, ma stordimento di naso per molti risultati sotto le aspettative. Ora inizia la seconda parte del Mondiale. Prima partono le Star (guardate sotto la presentazione e la prima giornata), poi via anche a 49er (con la straordinaria avventura di Ruggero Tita e Gianfranco Sibello, e Pietro che li segue da Alassio: ne parleremo a lungo), a 470 femminili con GG che a questo punto sono caricate di tanta responsabilità, diventando le azzurre a cui si chiede qualcosa di concreto..., e a Laser standard con Michelino Regolo e i suoi due scudieri Gallo e Marrai. Ci divertiremo anche nei prossimi giorni, e speriamo di coinvolgervi con i filmati e i servizi delle regate (molto seguiti in questa prima settimana sulla tv di Saily.it). Speriamo anche che arrivi qualche squillo azzurro che squarci i media italiani, per ora tenuti sotto cloroformio...br / nbsp;br / strongSTAR, ENTRANO IN SCENA DIEGO NEGRI E ENRICO VOLTOLINI/strongbr / Nel bailamme delle prime quattro Medal Race, è passato quasi inosservato l'avvio del Mondiale per le Stelle, classe che si avvia a vivere la sua ultima stagione olimpica con Londra 2012, essendo (salvo sorprese) stata esclusa da Rio 2016. La Star è la Star e non si discute, il livello della flotta dei 42 iscritti a Perth 2011 fa paura e non è un eufemismo definirla una vera e propria pre-Olimpiade. Mostri sacri e medaglie olimpiche a profusione, nonché titoli mondiali a bizzeffe, per non parlare dei titoli continentali. Tra questi ultimi, a buon titolo, ecco gli azzurri Diego Negri (Fiamme Gialle) e Enrico Voltolini (CN Livorno), campioni europei in carica e leader della ranking ISAF. Diego è qui per qualificare la nazione (l'equipaggio è già selezionatissimo) e prepararsi alla sua quarta Olimpiade (due in Laser e due in Star). Un poker che non ha tanti eguali nella storia della nostra vela e questo dice già abbastanza del timoniere di Diano Marina, bravo atleta e bravo papà, gran lavoratore, spesso lontano dai riflettori e anche dalle sirene della vela luccicante dell'altura. Il suo quadriennio olimpico era iniziato malissimo per guai fisici e confusione nella gestione tecnica del dopo-Qingdao. Tanti cambi di prodiere, poi sembrava trovata la quadratura del cerchio con Nando Colaninno, espertissimo e commilitone alle Fiamme Gialle. Invece non ha funzionato, la coppia s'è rotta e Diego, con il tecnico della classe Valentin Mankin, ha pescato il jolly del giovane spezzino Enrico Voltolini, da un paio d'anni all'opera nel circuito nazionale Finn, fisico giusto, carattere e disponibilità per la grande impresa. E così è iniziata la marcia verso Londra, impreziosita quest'anno con la gemma dell'Europeo, ma già sottolineata da ottimi piazzamenti nei momenti importanti. Dove può arrivare la coppia Negri-Voltolini, sulla Star alle ultime Olimpiadi e contro i tanti mostri sacri? Dove decideranno loro, Diego, Enrico, Valentino. E dove li faranno arrivare gli altri. Sentite: Robert Scheidt e Bruno Prada, il timoniere brasiliano ha già quattro medaglie olimpiche, Diego se lo ricorda già ai tempi del Laser, una bomba, un fuoriclasse. Iain Percy, l'inglese ha vinto l'oro in Finn a Sydney e l'oro in Star a Qingdao: serve dire altro di lui? Freddy Loof lo svedere, altra medaglia in Finn e stelle d'oro mondiali. Mateusz Kusnierevicz, il polacco, altro ex finnista d'oro e poi starista sul podio ai Giochi. C'è gente che pare proprio di casa con le medaglie e i titoli, e non manca mai, come fossero habitué. Sono battibili? Perché no, magari complice un lieve calo di concentrazione psicofisica. Ma occhio alle linee immediatamente successive (alle quali del resto appartengono anche Diego Enrico): i vari Szabo e Mendelblatt (USA), Marazzi (SUI), Rohart e Florent (FRA) (che tra l'altro saranno in selezione), Babendererde e Stanjek (GER), Echevarri (ESP, ex medaglia nel Tornado), Ian Murray (AUS) altra ex medaglia, Hestbaek (DEN), Lovrovic (CRO), Domingos (POR)... Mi accorgo che si potrebbe continuare e arrivare intorno al trentesimo dei quarantadue equipaggi.br / nbsp;br / strongSTAR, COME E' ANDATA LA PRIMA GIORNATA/strongbr / Mentre a Bather's Bay si assegnavano i primi titoli, le Star a largo hanno disputato le prime due regate del Mondiale. Regate strane, con vento medio, sui 10 nodi nella prima prova e sui 15 nella seconda, ma con accentuata irregolarità, e colpi di scena nella posizioni. Nella prima regata gli azzurri sono stati nel gruppo di testa, fino al 5° posto, per poi chiudere con un 9° comunque positivo. La seconda regata era iniziata discretamente, con i nostri che giravano al 13° posto, ma nel finale le posizioni sono cambiate e alla fine Diego e Enrico portano a casa un 21° posto che - nell'ottica delle cose - dovremmo pensare già come a uno scarto. In classifica generale gli italiani sono quattordicesimi. In testa subito Percy-Simpson (GBR), che per ora scelgono la regolarità (4-3), secondi molto a sorpresa i tedeschi Stanjek-Kleen (3-5), terzi gli irlandesi O'Leary-Burrows. Scheidt è 9° (13-7), Loof decimo (18-4), Kusnierevicz, che ha vinto la prima prova, è 21° perché si è dovuto ritirare nella seconda. Insomma un primo giorno con le carte molto mischiate. Boggi e Lambertenghi si divertono e sono buoni 32esimi (35-22).br /

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