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16/11/2018 - 15:53
Route du Rhum, entra in campo anche la Giuria Internazionale
Alex: è giusto così,
non merito di vincere
VIDEO DELL'ARRIVO DI HUGO BOSS - Dopo le riflessioni del primo grande sconfitto, Francois Gabart, ecco quelle del secondo, Alex Thomson. Le 24 ore di penalità a causa dell'uso del motore per liberare la barca dall'incaglio tra gli scogli la notte scorsa toglie a Thomson vittoria e (forse) anche il podio. Ma l’inglese sfodera un grande fair play: “Mi spiace ma la Giuria e’ nel giusto, ho sbagliato e non merito di vincere.” CONFERENZA STAMPA REPLAY - LA RHUM DI HUGO BOSS IN VIDEO
Dopo le riflessioni del primo grande sconfitto, Francois Gabart, ecco quelle del secondo, Alex Thomson. E' una Route du Rhum che regala pillole di saggezza e consapevolezza da due strepitosi perdenti. Marinai che hanno dimostrato in acqua tutta la loro capacità, eppure per errori o sfortune decisive hanno mancato l'appuntamento con la vittoria.
Alex non nasconde il disappunto, neanche un briciolo. La storia delle ultime 24 ore che hanno tramutato un vicinissimo trionfo in una cocente sconfitta brucia anche a 44 anni, anche dopo 20 anni di carriera oceanica. "E' una vergogna per me e per il team trovarci in una simile situazione - dice Alex, un terzo e un secondo posto agli ultimi due Vendée Globe - La decisione della Giuria significa che non vincerò questa regata. Come mi sento? Penso che sia giusto così: non credo di meritare la vittoria dopo essere finito sulla costa della Guadalupa." La sala dei giornalisti scoppia in un applauso fragoroso e spontaneo.
"Questo sport è fatto di dettagli e, negli ultimi minuti, i dettagli mi sono sfuggiti. Come ho detto, essendo andato a scogli la notte scorsa, mi sento semplicemente molto fortunato ad essere qui, con la barca che ha subito solo piccoli danni - un paio di buchi ma sono arrivato fino a qui in autonomia, quindi mi sento molto fortunato," ha aggiunto Thomson.
L'OROLOGIO-SVEGLIA SCARICO... - Mostrando un pezzo di roccia che deve aver trovato all'interno della barca, e che ha detto diventerà un souvenir del suo scontro con Grande Terre, Thomson ha spiegato che era andato a dormire sapendo che sarebbe presto arrivato il momento di strambare al largo della costa. Nonostante questo, l'orologio che aveva al polso, che avrebbe dovuto dargli una scossa elettrica per svegliarlo, non ha funzionato perché scarico e Thomson non ha sentito la sveglia audio. "Ho continuato a dormire - non ho sentito la sveglia - e quando mi sono svegliato gli allarmi stavano suonando e la barca era strana," ha detto Thomson. "Sono andato in coperta e potevo vedere Guadalupa - non sapevo che era Guadalupa - non riuscivo a capire che cosa stesse succedendo finché non ho guardato gli strumenti e allora ho visto che ero su Guadalupa...ah ah... Ero arrivato!"...
Thomson poi ha reso onore a Meilhat al quale in quel momento mancavano circa 150 miglia da percorrere su un'imbarcazione senza foil. "Spero che Paul vinca," ha detto Thomson, la sua voce rotta per un istante. "Sapete, ha fatto davvero una grande regata su una barca senza foil e non vedo l'ora di accogliero domani. Deve essere lui il vincitore. "Io," ha continuato, "tutto quello che posso fare è andare avanti e imparare - qui non si risparmia nessuno, come diciamo in Inghilterra. Devi cercare di essere forte; devi imparare, devi migliorarti e fondamentalmente, è ovvio, volevo vincere questa regata. Ma l'obiettivo è quello di vincere la Vendée Globe e credo in questa regata di aver dimostrato di poter vincere la Vendée Globe."
Quindi l'ultima sua regata su questa barca spettacolare che è Hugo Boss si è chiusa in modo molto insoddisfacente, nonostante una bella regata. Il britannico aveva lasciato Saint Malo a tutta carica e si era tenuto a nord rispetto alla flotta seguendo una rotta solitaria, tipicamente una scelta coraggiosa; da lì non ha più guardato indietro. Non si è risparmiato, per quasi tutto il percorso, ha stabilito un ritmo che nessun altro è riuscito ad eguagliare. Ora tutta la sua attenzione va alla nuova barca che sarà consegnata al suo team l'estate prossima.
RIVIVI LA RDR DI HUGO BOSS E ALEX THOMSON
CONFERENZA STAMPA IN REPLAY
LA STORIA - E' primo degli IMOCA, in 11 giorni, 23 ore, 10 minuti e 58 secondi, alla media di 12,33 nodi (sull'ortodromica), percorrendo un totale di 4713 miglia (media sull'acqua 16,4 nodi). Ma la Giuria assegna 24 ore di penalità a causa dell'uso del motore per liberare la barca dall'incaglio tra gli scogli la notte scorsa (è la pena minore per un caso simile, ha rischiato la squalifica). Ora la vittoria (la prima di un inglese dal 2002 di Ellen MacArthur) è ad alto rischio. E i francesi...
Alex Thomson dormiva, l'urto con gli scogli l'ha svegliato violentemente. Il marinaio, prima che l'uomo, ha reagito con prontezza: vele ammainate, motore spiombato per liberarsi dall'incaglio, verifica del galleggiamento. Si è rimesso in rotta a vela, e ha ripiombato il motore. Ha tagliato la linea per primo nella classe IMOCA, e quarto assoluto a Point-a-Pitre, ma poco dopo ha saputo: la giuria gli ha assegnato 24 ore di penalità per aver acceso il motore del suo Hugo Boss e disincagliarsi.
PENA MINIMA E SENZA APPELLO - Secondo Georges Priol presidente della giuria internazionale composta da due membri francesi, due inglesi e un tedesco, la pena è la minima prevista da un codice usato da World Sailing nelle regate offshore. Precisa anche che la Giuria non ha voluto squalificare il concorrente britannico e che la decisione è senza appello.
Per quanto la Giuria sia stata "buona" con Alex, l'inglese rischia di vedersi volar via la vittoria (sarebbe la prima volta per un inglese, dal lontano 2002 quando vinse Ellen MacArthur). A beneficio dei "soliti" francesi...
FRANCESI PRONTI AD APPROFITTARNE - Gli inseguitori sono entrambi transalpini e agguerriti: Paul Meilhat (SMA) e Yann Eliès (UCAR-StMichel, ci ripetiamo ricordando che questa barca è l'ex Gitana di Sebastien Josse e da dicembre sarà la barca di Giancarlo Pedote con la quale l'italiano si prepara a partecipare al Vendée Globe 2021), sono distanti rispettivamente 115 e 130 miglia da Pointe-à-Pitre. Lottano per il secondo posto, ma potrebbero anche risultare primi, se arrivassero entro le 13:10 UTC di sabato 17 novembre. In molti sono col fiato sospeso in queste ore... Un'altra volata Rhum dopo quella incredibile tra Gabart e Joyon.
Di sicuro, se Thomson dovesse essere superato per via della penalità, e perdere così anche i 23.000 euro di premio al vincitore di classe, non avrebbe che da recriminare con se stesso. Umanissima, ma imperdonabile, la leggerezza di addormentarsi in avvicinamento alla costa dell'isola di arrivo, dopo 3500 miglia di tempeste, alisei, e battaglia oceaniche.
In un certo senso, Alex ha fatto una delle sue celebri imprese teatrali: prima in smoking sulla kanting keel, poi di corsa in testa d'albero per tuffarsi da lassù, quindi in volo su un kite trainato dall'Imoca atterraggio comoreso... Sempre in smoking e sempre a beneficio di telecamera. Alex l'istrione che ha rivoluzionato il modo di comunicare la vela oceanica. Stavolta l'ha fatta grossa, sorprendendi anche se stesso.
Da parte loro, gli organizzatori non brillano per serena imparzialità: hanno trasmesso gli arrivi in diretta dei due trimarani Ultim di Joyon e Gabart, poi quello del terzo, un altro trimarano di 50 piedi di Armel Tripon, e invece "niente" per l'arrivo di Hugo Boss, che pure era da consoderare parecchio emozionante e significativo, anche visti i danni ingenti alla barca dopo l'incidente di poche ore prima.
Come per la vicenda della vela offshore alle Olimpiadi (appena iniziata e chissà quanti colpi di scena ci riserva), i francesi si comportano come se il grande altomare velico fosse una loro esclusiva. E il peggio è che hanno tutti i motivi per farlo...
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