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10/04/2017 - 18:59

Mini 650: non solo regate mediterranee

Pendibene-Valsecchi,
la scelta atlantica

Andrea Pendibene e Giovanna Valsecchi della Marina Militare hanno scelto di allenarsi e regatare in Atlantico. Ecco il diario di bordo durante la Bretagna Sud Mini, regata del circuito in preparazione della Mini Transat. Il bilancio finale è un 8° posto tra i Serie (circa 30 barche), con alcuni dei migliori specialisti della classe francesi. Un test probante, raccontato nei dettagli, corrente, nebbia, colpi di vento e bonaccia - FOTO, E UN VIDEO A 360 GRADI

 

Andrea Pendibene è uno dei nostri navigatori sui Mini 650 di maggiore esperienza. E quest'anno si avvicina a una nuova partecipazione alla Mini Transat con il Pogo 3 Pegaso Marina Militare, che sta preparando in collaborazione con un'altra navigatrice della Marina, Giovanna Valsecchi. La scelta del gruppo sportivo e del team di navigatori è stata di prepararsi in inverno a Barcellona con Anna Corbella, e di fare regate in Atlantico, anzichè il tradizionale circuito in Mediterraneo (il Grand Prix d'Italie è in corso propsio in questi giorni). Ecco il diario di bordo della loro prima regata nel difficile ambiente meteomarino della costa atlantica bretone. L'Università della vela.

DURA, DURA, DURA!

Dura, dura, dura questa Bretagna Sud Mini, solo 150 miglia difficili soprattutto per.. .la mancanza di vento! Una possibilità su un milione quella di trovare per tre giorni e tre notti una calma piatta con la notte stellata e la luna piena in Oceano Atlantico e più precisamente in Bretagna la patria del vento!

Il comitato di regata, lo stesso che gestisce l’accademia della vela francese in solitario e tutto il centro militare riconvertito a Cite de La Voiles, era ben preparato a gestire 60 minitransat, 120 equipaggi alla loro prima uscita in coppa del mondo con stampa e giornalisti assetati di gossip dopo il lungo inverno bretone.

Cinque giorni prima ci hanno consegnato 5 possibili percorsi quindi abbiamo preparato la navigazione su cinque rotte (sui minitransat è vietato il gps cartografico, il pc a bordo, telefono e ipad) quindi prendere le carte delle navigazione a bassa scala per verificare i dettagli, annotare dai libri dei fari e e fanali i rilevamenti e i periodi di segnalazione notturna, annotare tutte le cardinali e i segnali da nebbia (sui minitransat si naviga h24 in qualsiasi condizione meteo marina una volta data la partenza) etc etc poi dopo aver annotato tutto si preparano dei documenti e si cerca di plastificare per poterli utilizzare in coperta durante la navigazione con le cerate bagnate.

Tutto questo lavoro moltiplicato per cinque fatto la mattina e la sera in quanto dalle 10h alle 16h nei giorni pre-gara l’organizzazione controlla accuratamente le imbarcazioni se conformi alla stazza e anche la verifica di tutte le dotazioni di bordo incluso il corretto stoccaggio e la loro manutenzione. Il giorno precedente la gara abbiamo fatto un giorno intero di briefing, con la stampa, con la pattuglia F24 della Marina National (la squadra operativa incaricata del controllo, verifica intervento di recupero dei navigatori impegnati nelle difficili competizioni in solitario oceaniche) e il briefing ufficiale alle 18h durante il quale ci hanno annunciato che avrebbero cambiato nuovamente percorso e che lo avrebbero annunciato alle 20H della sera stessa (cioè la notte prima della regata!). Non nascondo che la preparazione,fatta con Giovanna, di tutti i waypoint della Bretagna iniziata due mesi fa ci ha aiutato anche se una decisione last-minute come questa la nostra vera priorità in questa regata era di navigare.

Sveglia alle 5.50 controllo della meteo, lancio del routage indicativo e annotazione dei punti dove la corrente potrebbe fare brutti scherzi. Partenza con 60 barche davanti a Lorient, il massimo permesso dalle autorità marittime (per le prossime regate saremo 90-100). Non prendiamo rischi e partiamo nel mezzo della flotta, piccolo disimpegno di 2 miglia per arrivare alla boa di bolina per poi scendere verso ile de Groix. Dopo 5 miglia sotto spi giriamo l’isola nella prima parte della flotta. Appena usciti da Ile de Groix il vento raddoppia la sua intensità fino ad arrivare a 20 nodi ma durerà solo per mezz’ora. Ora ci aspettano 30 miglia di bolina con arietta leggera per arrivare al secondo waypoint, la cardinale di Le Poilioux. La nostra rotta per arrivare al secondo waypoint ci fa passare per il faro di Birvidoux .

L’aria comincia a calare e la preoccupazione di arrivare in tempo al secondo waypoint prima del cambio della corrente è tanta. A 2 miglia dalla boa ci investe una bolla d’aria, cerchiamo di rientrare verso terra ma ormai è tardi la corrente inizia girare e iniziamo a fare 0,3-0,5-1 nodo nella direzione contraria. Dobbiamo fare zig zg per arrivare in boa cercando di evitare le altre barche che ahimè avevano già girato la cardinale. Un colpo al morale devastante girare in quintultima posizione dopo 30 miglia di regata ma... Pegaso reafisce e cerca di tornare nel gruppo di testa!

Dopo il passaggio disastroso della cardinale, issiamo subito lo spi e ci prepariamo per una lunga notte. Dormire non è per noi, dobbiamo recuperare il più possibile. Decidiamo di rimanere lontani da Ile de groix per evitare l’effetto tampone del vento sula costa. Non vediamo più nessuno se non sull’AIS, e notiamo che stiamo recuperando piano piano! Alle 5 del mattino il poco vento che c’era cala del tutto, passiamo due ore nella piatta totale. Verso le 7 del mattino inizia ad alzarsi un refolino di vento, in prua ovviamente. Guardiamo l’AIS per vedere le altre barche, e wow! ne abbiamo messe dietro parecchie. Ancora 15 miglia di bolina per arrivare al penultimo waypoint.

La corrente inizia ad aumentare, anche la nebbia. Non ci perdiamo d’animo e cerchiamo di navigare su ogni buono e scarso. Girata la cardinale sotto Glenan ci viene comunicato che il percors sarà ridotto a Lorient. Issiamo lo spi e puntiamo Lorient: 30 miglia, mancano solo 30 miglia. Sotto spi cerchiamo di dare tutto, sappiamo che i nostri spi del 2014 sono differenti dagli ultimi sfornati del 2017… pazienza e self. La rada di Lorient è piena di barche, tagliamo la linea ottavi dei Serie, felici per questa prima regata in Atlantico.

Bilancio della prima regata di stagione in Atlantico: 8° posto, tutti quelli davanti sono tre anni che si allenano a Lorient full-time, con vele nuove ,ma noi abbiamo il coltello tra i denti, dobbiamo studiare un po’ meglio le correnti e rischiare un po’ di più tra le rocce ma con la testa e gambe come si dice ci vuole testa e la prua sul nostro obiettivo oceano! Abbiamo anche una nuova videocamera a 360 gradi testata in regata per 20 secondi, qui sotto trovate il video.

VIDEO: A BORDO DI PEGASO A 360 GRADI (SPOSTA IL MOUSE E SCEGLI TU L'INQUADRATURA)

 

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