News | Regata > Coppa America
05/11/2012 - 18:48
XXXIV America's Cup
XXXIV America's Cup
Paul Cayard vara
un AC72 rosso!
un AC72 rosso!
Artemis, challenger of record, ha varato (in due tempi) il suo grande cat AC72. Ma la barca è rossa (in Coppa non è un colore fortunato...) e infatti incappa subito in un piccolo problema. Risolto. Ecco perchè Paul sarà un grande rivale di Luna Rossa... GUARDA IL VIDEO
Vi eravate dimenticati di lui? C’è anche Paul Cayard tra i pochi (ma assai buoni) iscritti alla corsa chiamata Coppa America numero 34. Ultima stazione, San Francisco 2013. L’ex “baffo” della vela, vecchia e ancora molto amata conoscenza degli appassionati italiani, è alla guida di Artemis Racing, squadra svedese (la Svezia è nel cuore di Paul che ha sposato la figlia del mitico velista scandinavo Pelle Pettersson) che dopo la rinuncia di Mascalzone Latino è divenuta anche Challenger od the Record, ovvero il rappresentante degli sfidanti.
Un ruolo che per questa edizione, con solo tre sfidanti e un defender, sarà forse inutile. O forse no, visto che con le tantissime novità in ballo tra Louis Vuitton Cup e Coppa America vera e propria, non si potrà dire mai l’ultima parola.
E visto che, con buona pace dei tanti detrattori della prima ora, sarà la Coppa America dei catamarani e delle wingsail, ecco che anche Artemis e il suo CEO Paul Cayard hanno finalmente varato il loto AC72. Un varo che era in programma già lo scorso 18 settembre (quindi prima di Luna Rossa ad Auckland...) e che è stato rinviato perchè quel giorno, come racconta il general manager del team Laurent Esquier (altra vecchia conoscenza, ex del Moro di Venezia e assiduo collaboratore di Cayard) “abbiamo sentito un rumore sospetto, e abbiamo preferito ispezionare accuratamente gli scafi e l’attrezzatura rinviando il varo”.
Un po’ smacco (la rivalità tra Paul Cayard e Patrizio Bertelli è quasi leggendaria nella ristretta cerchia della vela di Coppamerica) e un po’ paura (l’ennesima prova della delicatezza estrema, forse eccessiva, di questi multiscafi), fatto sta che il varo di Artemis è regolarmente avvenuto solo il 3 novembre presso la base del sindacato ad Alameda, poco lontano da San Francisco.
E’ una barca già con una scia di problemi: scafi costruiti in Svezia (da regolamento), aveva subito danni significativi durante una sessione segreta di allenamento in Spagna. Quindi ad agosto il “pacchetto” è arrivato a San Francisco via cargo. Artemis non si scompone più di tanto, perchè, come annunciato, costruirà anche un secondo maxi catamarano AC72. Un privilegio che per questa Coppa Luna Rossa non avrà, avendo scelto di costruire un solo esemplare di AC72.
Tra i più curiosi di vedere finalmente all’opera Artemis AC72 dopo tante vicissitudini, c’è il suo progettista Jan Kouyoumidjian. Ma per chi voglia leggere l’intera storia attraverso la lente della cabala, il gioco è semplice: Artemis AC72 è di colore rosso. Una livrea che come noto non si addice alle barche di Coppa America, come tanti esempi hanno confermato (e smentito, ca-va-sans-dire!), a cominciare da Liberty, il 12 Metri SI di Dennis Conner che combinò il pasticcio più brutto perdendo il trofeo per la prima volta dopo 152 anni. Anche Il Moro di Venezia (e c’era Cayard) era rosso, e anche se fece sognare e battè nella finale della Louis Vuitton Team New Zealand (rossa anch’essa), alla fine perse 4-1.
Ma Paul è l’ultimo a cui importi della cabala: basta ricordarsi gli innumerevoli spinnaker verdi usati nel 2000, proprio nella finale della LVC persa con Luna Rossa... Il duello infinito sta per tornare.
IL VIDEO DEL VARO DI ARTEMIS AC72
Vi eravate dimenticati di lui? C’è anche Paul Cayard tra i pochi (ma assai buoni) iscritti alla corsa chiamata Coppa America numero 34. Ultima stazione, San Francisco 2013. L’ex “baffo” della vela, vecchia e ancora molto amata conoscenza degli appassionati italiani, è alla guida di Artemis Racing, squadra svedese (la Svezia è nel cuore di Paul che ha sposato la figlia del mitico velista scandinavo Pelle Pettersson) che dopo la rinuncia di Mascalzone Latino è divenuta anche Challenger od the Record, ovvero il rappresentante degli sfidanti.
Un ruolo che per questa edizione, con solo tre sfidanti e un defender, sarà forse inutile. O forse no, visto che con le tantissime novità in ballo tra Louis Vuitton Cup e Coppa America vera e propria, non si potrà dire mai l’ultima parola.
E visto che, con buona pace dei tanti detrattori della prima ora, sarà la Coppa America dei catamarani e delle wingsail, ecco che anche Artemis e il suo CEO Paul Cayard hanno finalmente varato il loto AC72. Un varo che era in programma già lo scorso 18 settembre (quindi prima di Luna Rossa ad Auckland...) e che è stato rinviato perchè quel giorno, come racconta il general manager del team Laurent Esquier (altra vecchia conoscenza, ex del Moro di Venezia e assiduo collaboratore di Cayard) “abbiamo sentito un rumore sospetto, e abbiamo preferito ispezionare accuratamente gli scafi e l’attrezzatura rinviando il varo”.
Un po’ smacco (la rivalità tra Paul Cayard e Patrizio Bertelli è quasi leggendaria nella ristretta cerchia della vela di Coppamerica) e un po’ paura (l’ennesima prova della delicatezza estrema, forse eccessiva, di questi multiscafi), fatto sta che il varo di Artemis è regolarmente avvenuto solo il 3 novembre presso la base del sindacato ad Alameda, poco lontano da San Francisco.
E’ una barca già con una scia di problemi: scafi costruiti in Svezia (da regolamento), aveva subito danni significativi durante una sessione segreta di allenamento in Spagna. Quindi ad agosto il “pacchetto” è arrivato a San Francisco via cargo. Artemis non si scompone più di tanto, perchè, come annunciato, costruirà anche un secondo maxi catamarano AC72. Un privilegio che per questa Coppa Luna Rossa non avrà, avendo scelto di costruire un solo esemplare di AC72.
Tra i più curiosi di vedere finalmente all’opera Artemis AC72 dopo tante vicissitudini, c’è il suo progettista Jan Kouyoumidjian. Ma per chi voglia leggere l’intera storia attraverso la lente della cabala, il gioco è semplice: Artemis AC72 è di colore rosso. Una livrea che come noto non si addice alle barche di Coppa America, come tanti esempi hanno confermato (e smentito, ca-va-sans-dire!), a cominciare da Liberty, il 12 Metri SI di Dennis Conner che combinò il pasticcio più brutto perdendo il trofeo per la prima volta dopo 152 anni. Anche Il Moro di Venezia (e c’era Cayard) era rosso, e anche se fece sognare e battè nella finale della Louis Vuitton Team New Zealand (rossa anch’essa), alla fine perse 4-1.
Ma Paul è l’ultimo a cui importi della cabala: basta ricordarsi gli innumerevoli spinnaker verdi usati nel 2000, proprio nella finale della LVC persa con Luna Rossa... Il duello infinito sta per tornare.
IL VIDEO DEL VARO DI ARTEMIS AC72
Commenti