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21/05/2020 - 11:31

36 America's Cup

Nuova Zelanda chiusa sfidanti arrabbiati

BARCHE IN ACQUA A LUGLIO A AUCKLAND, OBIETTIVO IMPOSSIBILE? - Al momento in Nuova Zelanda possono entrare solo i cittadini o i residenti permanenti, con 14 giorni di quarantena. Con gli AC75 in arrivo, l'incertezza crea tensioni. Tornano l'ipotesi di un rinvio di un anno e le lobby per lo spostamento di sede

 

Gli AC75 per il momento vanno a 15-20 nodi si qualche cargo in giro per il pianeta. Ma la destinazione è la stessa: Auckland, Nuova Zelanda, dove a dicembre (17-20) sono previste le prime regate di quel che resta dell'America's Cup World Series, poi a febbraio (15-22) la Prada Cup tra gli sfidanti, e infine a marzo (6-21) il match finale per la Coppa America numero 36 della storia.

Già, la storia. Come noto, quest'anno la storia la sta scrivendo la pandemia, il diffondersi del nuovo coronavirus, e tutte le conseguenze globali in ogni paese del mondo. Nessuno escluso. Neanche downunder, laggiù in mezzo al Pacifico. I kiwi, pur riuscendo a tenere sotto controllo la loro curva epidemiologica, hanno in atto restrizioni più severe di altri paesi, in cui si salda anche la storica diffidenza dell'isola in mezzo all'oceano. Al momento in Nuova Zelanda possono entrare solo i cittadini oppure chi ha la residenza permanente. E se arrivano da fuori, devono fare 14 giorni di quarantena obbligatoria.

Un bel problema per i tre team sfidanti alla Coppa: i primi che prevedono di arrivare sono i newyorkesi di American Magic. Il loro primo AC75 Defiant è in viaggio per Auckland, e il CEO Therry Hutchinson ha rivelato i piani per iniziare ad allenarsi nell'Hauraki Gulf già a luglio. Più compassati (si fa per dire) gli inglesi si Ineos UK e gli italiani di Luna Rossa Prada Pirelli, challenger of record per quello che può ancora valere.

L'arrivo di personale, barche, strutture, e l'apertura delle basi nel villaggio della Coppa sul waterfront di Auckland, dovrà essere completato per l'estate, o subito dopo. Oggi questo appare difficile e gli sfidanti alla XXXVI America's Cup mostrano insofferenza soprattutto per la mancanza di notizie certe dal Governo neozelandese su come evolverà la possibilità di entrare nel paese, l'eventuale quarantena e le regole sanitarie. Due tra gli sfidanti di Emirates Team New Zealand hanno espresso una crescente preoccupazione per un problema che potrebbe mettere in pericolo lo svolgimento della Coppa nel 2021 in Nuova Zelanda.

La deadline organizzativa dei team si sta rapidamente avvicinando, e senza indicazioni dal Governo su quando potrebbero essere in grado di portare i loro cittadini stranieri nel paese, c'è una crescente sensazione di disagio. Più di una voce, come riportato dal quotidiano locale New Zealand Herald, ritiene che, qualora il personale della Coppa non possa essere operativo a Auckland entro l'inizio di luglio, gli sfidanti chiederanno un rinvio dell'America's Cup fino a un anno, o peggio ancora, prenderanno fiato le aggressive lobby che puntano a spostare la regata dalla Nuova Zelanda ad altra località.

Le prossime settimane saranno decisive, ma la sensazione è che si vada verso un allentamento delle restrizioni che faciliterebbe l'ingresso degli sfidanti. Rinviare o spostare la Coppa sono, almeno al momento, alternative troppo costose per tutti

www.nzherald.co.nz

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Saily - America's Cup

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