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22/01/2015 - 21:27

Volvo Ocean Race, verso una vittoria storica dopo riparazione record?

Nessuno fermi Dongfeng
Volata per la storia...

L'equipaggio franco-cinese ancora in testa alla flotta dopo una riparazione lampo della scotta di una vela di prua quando ormai mancano circa 900 miglia all'arrivo a Sanya in Cina.  Dietro è grande battaglia in un fazzoletto di mare tra il resto degli equipaggi. Distaccato il team femminile che non molla la rincorsa - GUARDA UN VIDEO


di Alessandro Danese

"Nessuno fermi Dongfeng!" sembra urlare il destino di questa appassionante terza tappa della Volvo Ocean Race quando manca poco meno di una settimana all'arrivo nell'isola tropicale di Sanya in Cina. E neanche l'ennesima rottura infatti ha fermato la corsa dell'equipaggio franco-cinese iniziata venti giorni fa ad Abudhabi verso quella che sarebbe una vittoria storica, in 40 anni di Volvo Ocean race, per un team con bandiera cinese proprio in terra cinese e che oltretutto  li porterebbe in testa alla classifica generale.
Ma come abbiamo imparato, nulla alla Volvo Ocean Race va dato per scontato, il vento e il mare non si comandano e tantomeno gli inevitabili problemi tecnici che ormai sappiamo  sono sempre in agguato. E proprio dopo aver superato il tormentato passaggio nello stretto di Malacca caratterizzato da un vento leggerissimo  e della successiva zona di grande traffico di Singapore, oggi, l'ennesima riprova a bordo di Dongfeng Race Team dove si è verificata la rottura del punto d'attacco della scotta del J1, la vela di prua utilizzata per le andature di bolina.
 
La vela ha una superficie di ben 132 metri quadrati e con la rottura della scotta è risalita lungo lo strallo di prua costringendo i velisti a una riparazione immediata. E ancora una volta Kevin Escoffier, vero “aggiustatutto” del team e Eric Péron hanno dato prova della grande preparazione e polivalenza di questi super velisti all'insegna della Volvo Ocean Race dove "tecnologia e umanità" corrono nella stessa direzione. I due francesi in poco più di trenta minuti hanno trovato una soluzione temporanea grazie ad uno stroppo di rispetto che ha permesso di issare di nuovo la vela. In queste ore Escoffier, già protagonista nelle tappe passate della riparazione di un timone e della rotaia della randa sull'albero, sta lavorando per trovare una soluzione più stabile grazie alle preziose indicazioni fornite via email dai responsabili delle vele del Boatyard, il centro di assistenza unificato della regata.

Dongfeng continua comunque la sua corsa verso Sanya con il gruppo degli inseguitori  che dall'ultimo rilevamento si trovava a poco più di 40 miglia, ma dall'equipaggio non hanno dubbi che questa rottura sia stato "un vero e proprio segnale".  Infatti per lo skipper francese, Charles Caudrelier  "quello che è successo a bordo è stato un messaggio, ammesso che ne avessimo bisogno, di conferma per noi e per coloro che ci seguono da terra, che abbiamo ancora una strada lunga e difficile, prima di finire questa tappa. Ovviamente siamo felici di avere un buon vantaggio, ma siamo consci del fatto che potrebbe svanire in fretta per un problema meccanico come questo o per molti altri.” 

Così il dragone franco-cinese  è sempre in testa, ma dietro i cinque inseguitori non mollano e stanno dando il massimo per cercare di agganciarli. Abu Dhabi Ocean Racing guida la rincorsa a circa 40 miglia, Team Alvimedica e Team Brunel seguono praticamente a braccetto in terza posizione a meno di 45 miglia e gli spagnoli di Mapfre in quinta a meno di 46 miglia.

A 114 miglia rincorre l'equipaggio femminile di Team SCA che lotta ancora per riemergere dalla calma disarmante dello stretto di Malacca che in questi giorni  aveva intrappolato tutti i bolidi della regata. Le ragazze che chiudono la flotta stanno facendo comunque registrare una velocità molto simile e in alcuni tratti anche superiore degli avversari.

Intanto prima dell'ultima bolina verso Sanya, i Vo 65 dovranno lasciare l'isola di Ritan a sinistra, evitando così due piccole aree di esclusione dalla navigazione sulla rotta di una  zona di estrazione petrolifera al largo della costa vietnamita. Potranno passare, invece, liberamente fra le numerose isole e isolette del Mar Cinese Meridionale dove però il  rischio di rimanere vittime di oggetti galleggianti o reti da pesca, come successo ieri agli spagnoli di  Mapfre non è scongiurato.

Dunque la corsa verso la Cina continua ma "nessun fermi Donfeng!" per quella che sarebbe una vittoria storica, meritata e inseguita con le unghie e con i denti.  Mare, vento e imprevisti sono avvertiti. Gli avversari? Alla Volvo Ocean Race, una volta in banchina saranno i primi a festeggiarli. 

LE ULTIME A MENO DI 500 MIGLIA DAL TRAGUARDO...
Altra barriera abbattuta, meno di cinquecento miglia alla linea del traguardo di Sanya per Dongfeng Race Team, sempre alla guida della flotta nel Mar Cinese Meridionale, e che naviga a poca distanza dalla costa vietnamita. Gli inseguitori con il quartetto formato da Abu Dhabi Ocean Racing, Alvimedica, Team Brunel, MAPFRE e più dietro Team SCA, provano ad attaccare giocando sul giro del vento, ma i franco/cinesi si mettono in posizione di difesa. Le ultime miglia saranno ancora dure, tutte di bolina, e gli equipaggi dovranno fare i conti anche con le forti correnti dell'ultimo tratto. Meno di 500 miglia, ma moltissimo ancora in gioco.

Continua la leadership, la più lunga vista finora nella Volvo Ocean Race, dell'equipaggio con bandiera cinese guidato dallo skipper Charles Caudrelier e con il navigatore Pascal Bidegorry, che sembra non perdere un colpo. Anche nelle ultime ore lo scafo rosso e grigio di Dongfeng Race Team si è posizionato bene per rispondere al progressivo giro di vento da destra. Se ieri notte, infatti, la direzione del vento era da 40° stamattina, al traverso della costa vietnamita poco più avanti della città di Ho Chi Min, gli strumenti di bordo segnavano 82°, ossia un “buono” come si dice in gergo di oltre 40 gradi. Le posizioni di classifica non sono variate nelle ultime 24 ore, e le sei barche navigano a buona velocità in un'aria costante sui 15/18 nodi, lo stato del mare non è troppo fastidioso e provoca solo qualche occasionale onda in coperta.

Da un punto di vista tattico, questo tratto finale della tappa è assolutamente strategico, una sorta di match race oceanico, anche se nessun team ha deciso per l'opzione destra, come ci si attendeva. Ian Walker, skipper di Abu Dhabi Ocean Racing ha ben riassunto la situazione, ieri, in un blog inviato al race control centre di Alicante: “Uno scenario tattico abbastanza interessante, direi. Siamo rimasti più a sinistra e l'aria ha continuato a girare a destra. Cerchiamo di guadagnare al vento su tutti, ma non è una cosa semplice. Abbiamo preso circa un grado ogni ora su MAPFRE e quando ci avvicineremo a terra dovremmo prendere ancora del buono. Però ci sarà una compressione e dovremmo anche poter contare sull'effetto della marea. Mi sembra che siamo abbastanza vicini a Brunel per tenerli a bada. Team America (Alvimedica) sta navigando molto bene e tiene una prua molto simile alla nostra, ma quando ci avvicineremo a terra dovremmo guadagnare qualcosa. Il software di navigazione dice che la nostra è la scelta giusta e durante la scorsa edizione Telefonica vinse questa tappa andando in terra per prima. Credo che sia per questo che Capey (Andrew Cape, il navigatore di Brunel) viene da questa parte. In pratica è ancora lotta ravvicinata, sono contento della nostra posizione ma non posso dire di sentirmi in controllo della situazione al 100%.”

In effetti, i quattro immediati inseguitori continuano a controllarsi, tutti mure a destra, e sono racchiusi in un raggio di meno di venti miglia. Quello a cui si assisterà, probabilmente, sarà una battaglia di virate lungo la costa del Vietnam, un vero e proprio campo minato. Le carte mostrano una zona piena di ostacoli, un campo minato nel senso letterale della parola visto che sono molte le mine ricordo dei passati conflitti militari che ancora sono presenti sui fondali. Questo non costituisce un pericolo per le barche, ma certo i velisti saranno impegnati in innumerevoli manovre, virate continue e continui spostamenti dei pesi a bordo, che con la stanchezza già accumulata in tre settimane di regata e la carenza di sonno metteranno ulteriormente alla prova gli equipaggi. Per non parlare delle tante barche da pesca senza luci di navigazione e reti poco segnalate.

Un finale tutto da seguire, anche perché potrebbe segnare un omento storico nella oltre quarantennale storia del giro del mondo a vela in equipaggio, se Dongfeng dovessero vincere una tappa proprio in terra cinese. Le ultime proiezioni parlano di un possibile arrivo sul traguardo nelle prime ore di martedì 27 gennaio. Intanto a Sanya, con una colorata e spettacolare cerimonia, si è aperto ufficialmente il race village.

L'avanzamento dei sei team può essere seguito con lo strumento del tracker, la cartografica elettronica, aggiornata ogni tre ore al link: http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html o tramite le app per smartphone e tablet.

VIDEO: LA DIFFICILE STRATEGIA NEL MARE CINESE MERIDIONALE


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