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12/06/2013 - 15:53

Il navigatore italiano è ormai in vista del traguardo di Newport

Mura: solo 200 miglia (di nebbia)

!--paging_filter--strongCala la nebbia sulla Ostar, ma Andrea Mura continua a restare in testa alla flotta /strong!--break--br / br / emAndrea Mura e Vento di Sardegna in vista del traguardo. Il 50 piedi italiano, una barca gloriosa, Vendée Globe storica con Pasquale De Gregorio, poi altre imprese in oceano con vari equipaggi e da alcuni anni rinvigorita anche nel palmares dal team di Mura, è passata da Sable Island, in Nuova Scozia, e sta entrando nell’ampio golfo di Boston. Naviga al momento di scrivere a 220 miglia dalla linea d’arrivo, e mantiene il vantaggio di circa 120 miglia sul trimarano francese, avversario più vicino alle sue spalle. Fa freddo, piove e c’è nebbia. Altro problema importante è il traffico di navi, molto consistente. Saranno ultime miglia di concentrazione e attenzione per Andrea./embr / br / strongIL DIARIO DI BORDO DI ANDREAbr / 12 giugno/strongbr / Quando mancano meno di 190 miglia al traguardo della Ostar, poco lontano da New York, la regata di Andrea Mura su Vento di Sardegna sta diventando nuovamente impegnativa “Sono in mezzo a 25 nodi di vento e con un mare incrociato che colpisce la barca da tutte le parti. Tutte le frustate prese da Vento di Sardegna stanno iniziando a lasciare dei segni. Le forti oscillazioni dell’albero hanno scosso il radar che ora rischia di cadere sulla coperta mentre la stazione del vento ha già preso il volo. I colpi del boma hanno nuovamente sollevato la rotaia della randa rendendo inutile la mia precedente riparazione. Ora sto andando a nord ovest, come il trimarano Branec IV che mi segue a 130 miglia di distanza, per intercettare il previsto vento da nord e nuovamente virare verso il traguardo a Rhode Island. E’ una regata dura dall’inizio alla fine.”br / br / strong11 giugno/strongbr / “Sto navigando sotto la pioggia in mezzo a una fitta nebbia che mi consente una visuale di soli 100 metri – commenta Andrea Mura dal cellulare su Vento di Sardegna mentre è in testa alla Ostar – e cerco di non farmi sorprendere dal mio rivale, il francese Roger Langevin sul trimarano Branec IV.br / In questi ultimi due giorni abbiamo sempre fatto scelte opposte, lui andava a nord e io a sud e viceversa. Insomma ci stiamo giocando il tutto per tutto. In questo momento non sto facendo grosse pianificazioni, decido ora dopo ora in base a questo vento estremamente incostante. Sto puntando all’isola di Nantucket e difendo con i denti il mio vantaggio di 110 miglia quando me ne mancano ancora 370. La possibilità del record è sfumata, ma considerata la violenza delle burrasche incontrate sono felice di essere ancora in gara e di stare davanti a tutti”.br / br / strongMA COS’E’ LA OSTAR/strongbr / La Ostar è la più dura e leggendaria regata atlantica in solitario, sul suo percorso di 3.000 miglia con partenza da Plymouth (UK) e arrivo in prossimità di New York si sono sfidati autentici miti della vela, fin dalla prima edizione nel 1960. I primi grandi nomi furono Francis Chichester, che vinse la prima edizione giungendo al traguardo dopo 40 giorni, e Blondie Hasler.nbsp; Secondo i rumors dell’epoca, i due famosi velisti diedero vita a questa grande sfida scommettendo una mezza corona. Questa è la ragione per cui ora esiste il “Half Crown Club”, per iscriversi basta partecipare alla Ostar, al momento il totale degli iscritti sono poco di 500, un club decisamente esclusivo per essere aperto a tutti.br / br / br / br /

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