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26/03/2019 - 10:56

Vela olimpica futuribile

Mondiale Offshore 2020 con L30

World Sailing ufficializza: la classe L30 scelta per il primo Campionato del Mondo Offshore Keelboat in coppia mista, a Malta 2020. Tutto come previsto, il progetto offshore olimpico va avanti come un treno. Nostro commento: speriamo che sia un bene - INIZIA LA CORSA: LA BARCA SARA' CHARTERIZZABILE GIA' DALL'ESTATE 2019

 

Previsto, detto, fatto. Sempre senza tanti fronzoli, selezioni, trials, e tantomeno consultazioni col mondo della vela, figurarsi. La marcia di World Sailing verso la prima medaglia olimpica di vela Offshore va avanti come un treno. L'ultimo atto, dopo l'annuncio del primo campionato del mondo Offshore (a Malta, insieme alla Rolex Middle Sea Race, nel 2020), è l'ufficializzazione della scelta della classe che sarà adottata per questo primo evento: L30.

Si diceva: come previsto. Infatti L30, dall'ucraino Luka Rodion, ex regatante di Laser (olimpico ad Atlanta 1996) e 49er (medaglia d'argento ad Atene 2004 e tre volte iridato), avversario dei nostri fratelli Sibello, nonchè alla Volvo Ocean Race 2008-2009. Luka ha lavorato a questa barca insieme a un'altra vecchia conoscenza, lo sloveno Andrej Justin, designer, tra l'altro, del famoso RC44 concept di Russell Coutts.

L30, andato in acqua per la prima volta a fine 2015, è un one design di linee moderne, leggero e pensato prevalentemente per un uso in regate medie o lunghe, nonchè per una logistica a terra facilitata (costi di gestione, trasporti, invasi etc).

Al Mondiale di Malta 2020 correranno 20 L30 con coppie miste, uomo-donna, della stessa nazione. Le barche - specifica World Sailing - saranno charterizzate dalle nazioni una settimana prima dell'evento, con un sistema di sorteggio (sul genere di quello usato per i Figaro 3) per consentire ai team di conoscerle meglio.

Non è specificato, ma pare scontato, se un team o una nazione possa comunque acquistare una barca L30 prima del campionato per allenarsi in proprio. Questo verosimilmente accadrà con le nazioni e le squadre più ricche e avviate nel segmento offshore, e certamente non contribuirà al contenimento dei costi per una classe olimpica. Non vedremo regatare sull'Offshore Keelboat nazioni cosiddette in via di sviluppo. Ma senza fare inutili moralismi, benchè il "nation program" sia tra le finalità di CIO e WS, la vela olimpica non è (anche per molte altre classi) uno sport in economia...

Tuttavia WS annuncia anche che metterà a disposizione una flotta di L30 per le nazioni "nuove" nel settore Offshore, e il cantiere renderà disponibili barche da charterizzare già dall'estate 2019. Dunque questa è la notizia: si puo' navigare con la (più che probabile) futura classe olimpica di Parigi (Marsiglia) 2024, affitandola, già questa estate: chi è interessato in Italia? Per rispondere, sarebbe forse interessante sapere quali sono i prezzi: sia per la barca nuova che per l'affitto (a settimana, mese, anno). Cercheremo di capire.

Kim Andersen tutto contento: "La classe L30 ci aiuterà nell'obiettivo di far crescere la vela offshore in doppio a livello globale." E poi rivela che la barca è stata già testata da alcuni top-velisti come Ian Walker (DT della vela olimpica inglese, ma guarda...), Abby Ehler (GBR), Charles Caudrelier (il vincitore della VOR con Dongfeng), e Torben Grael (uno dei sette vicepresidenti WS, non brillantissimo per autonomia e idee proprie, nella carica).

Luka Rodion da parte sua è "orgoglioso di essere partner tecnici di World Sailing e supportare il primo Mondiale Offshore. Non ho dubbi che sarà un evento che potrà portare il nostro sport su un nuovo livello, coinvolgendo una audience più vasta e aprendo nuovi orizzonti per velisti d'altura in tutto il mondo."

WS si riserva di comunicare successivamente il sistema di qualifica e il format del Mondiale di Malta 2020. Ma intanto, tra tre o quattro mesi, vedremo sfrecciare le prime coppie che sognano l'Olimpiade sulla classe L30 (forse persino prima degli attesissimi AC75 di Coppa America!).

Al di là dei metodi decisionali di WS sui quali mezzo mondo si è già espresso in modo critico, sullo specifico della specialità Offshore per coppie miste alle Olimpiadi, non siamo critici aprioristicamente. Anche se magari non sarà una sola nuova classe e due notti di regata a creare la "più vasta audience" rispetto alle altre classi, quantomeno il concetto di innalzare a livello olimpico una tipologia velica diffusa e in crescita è da rispettare. Tra i valori dello sport della vela abbiamo sempre inserito l'avventura, il viaggio: una traversata, un percorso offshore, di sicuro risponde a questi richiami. Sarà una classe olimpica costosa e per pochi, creerà nuovi o vecchi personaggi e campioni, implicherà logistiche impegnative (e altri costi), andrà comunicata con schemi e tecniche nuove (camere onboard, tracking live, video ai passaggi chiave del percorso), e forse sarà una novità che a fronte di investimenti ingenti porterà in cambio ritorni di immagine. Tutto da vedere. Anzi da augurarsi.

VIDEO L30

Sezione ANSA: 
Saily - Vela Olimpica

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