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12/06/2021 - 20:20

MINI650 ROOM Breaking news - Rullo di notizie

L'arrivo di Alberto Riva: 'Atlantico, ritornerò!'

MINI TRANSAT: UN PO' DI STORIA... - Il Vector 993 EdiliziAcrobatica taglia il traguardo in Guadalupa al 2° posto, appena 37 minuti dopo il vincitore dei Serie, Hugo Dhalenne. La piazza d'onore confermata sulle due tappe - LE PRIME PAROLE - GLI ALTRI ITALIANI IN PORTO: Gianmarco "Mambo" Sardi 5°, Giovanni Mengucci 13°, Luca Del Zozzo 15°. IN ARRIVO: Francesco Renella 33° (60 miglia), 34° Massimo Vatteroni 35° (70), Sericano 20° Proto (120)

 

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16.11 ARRIVATO MATTEO SERICANO

Anche Matteo Sericano è arrivato. Il giovane skipper genovese conclude la seconda tappa della Mini Transat dopo 17 giorni, 22 ore e 12 minuti di regata. Per la sua seconda partecipazione, dopo il ritiro di due anni fa, Sericano prende il 20mo posto tra l i prototipi, anche se Gigali è un Wevo, modello progettato per la stazza delle barche di Serie ma non omologato perché che non ha superato i dieci esemplari prodotti. Un altro esmeplare di Wevo era presente in questa edizione della MT, quello della Minista tedesca Lina Ritxgens che ha dovuto però rinunciare alla seconda tappa a causa di problemi di chiaglia. Niente di tutto ciò e nessun problema grave a bordo di Gigali ITA 1011, che è quindi il primo Wevo a concludere una Mini Transat  ma anche l'unica barca italina nella progettazione e della costruzione a prendere parte a questa edizione...

  

Queste le dichiarazioni di Matteo al traguardo: E’ stata difficile  la scelta della rotta. La mia opzione non è andata bene, ma ahimé, è lo sport: o vinci o impari, non perdi mai! Ho imparato una grande lezione, vissuto una grande esperienza. Mi è piaciuta molto la traversata. Mi sono preso del tempo per guardare le stelle e il mare, non ho sentito la solitudine. Dopo qualche giorno ti rendi conto che stare da soli è bello. Sono super felice di essere arrivato. Sembra strano, perché questa è la fine di un progetto di quattro anni. Nel 2019 non sono riuscito a finire la regata a causa di una collisione con un oggetto semi sommerso, quindi sono tanto più felice di essere qui. Questa è la fine di un lungo lavoro e l'inizio di una nuova avventura. Spero in Class40!

 

16.11 ARRIVATI FRANCESCO RENELLA E MASSIMO VATTERONI

Sono arrivati di notte Francesco Renella e il suo Koati e Massimo Vatteroni a bordo di Kanak, i due Pogo 2 italiani concludono la seconda tappa rispettivamente al 34mo e 35mo tra le barche di Serie: 17 giorni, 10 ore e 34 minuti il tempo di Renella in questa seconda tappa. Vatteroni ha tagliato la linea un'ora dopo. 

Queste le dichiarazioni di Francesco Renella sul pontile: "Sono felice, è una grande gioia arrivare qui in Guadalupa dopo 18 giorni di mare! Alla partenza, Anne Liardet (che non ha potuto prendere il via a causa di un numero di concorrenti limitato a 90 in questa 23° edizione, ndr) è venuta a salutarmi e mi ha detto di godermela al massimo. È stata un'esperienza straordinaria ma l'ho trovata più difficile di quanto immaginassi, soprattutto mentalmente. Più volte mi sono sentito come se fossi su una grande autostrada ma con tutte le aree di servizio chiuse. Ho preso una rotta Sud e molto presto mi sono ritrovato da solo, abbastanza isolato. Sapevo che scendere sarebbe stata la mia unica possibilità di prendere un po' più di vento, ma non avevo previsto il fatto che mi sarei poi ritrovato 10 o 12 giorni completamente da solo, senza vedere mai nessuno all'AIS. Tuttavia, mi è piaciuto molto stare davanti a me in mare, mi ha dato il tempo di riflettere, di pensare a una moltitudine di cose, su me stesso ma non solo. Mi chiedevo perché i groppi passassero di là qui e non qui, quel genere di cose (ride)! Il mio obiettivo su questa Mini Transat era imparare e divertirmi. Ho imparato nella prima tappa e mi sono divertito nella seconda! Questa è la prima volta che arrivo in Guadalupa e anche la prima volta che approdo a un'isola caraibica. Ho navigato molto in Mediterraneo finora e sono felice di scoprire un posto nuovo per me e di farlo in musica con la colonna sonora di 'Fratello, dove sei?' dei fratelli Cohen perché è un film che mi ha enormemente ispirato durante la preparazione della regata.”    

Queste le dichiarazioni di Massimo Vatteroni: "È stata davvero una gran bella regata. Abbiamo avuto tutti i tipi di condizioni. L'inizio della tappa è stato complicato perché dovevamo scegliere se andare a Ovest o a Sud. Ho deciso di rimanere su una rotta intermedia per non correre troppi rischi. È stato fantastico. Ci sono stati dei momenti incredibili. Bellissime albe, tramonti, cieli stellati, belle e lunghe surfate, soprattutto gli ultimi giorni… E’ stato un bel viaggio e una bella gara. Avrei dovuto prendere più lettori MP3 perché dopo pochi giorni mi mancava ascoltare nuova musica. La mia barca ha funzionato bene. Ho rotto alcune piccole cose ma niente di grave. Sono riuscito a mettere il cursore al lovello giusto perché ho spinto pur essendo abbastanza conservativo. Sono estremamente felice di essere arrivato fino alla fine e di essere qui con tutti voi. Voglio davvero ringraziare la classe Mini, l'organizzazione, il partner dell’evento EuroChef… La Mini Transat è un'avventura unica, sicuramente.”

Gli abbracci di Massimo e Franceso con gli altri italiani

 

15.11 LA STORIA DELL'ITALIA ALLA MINI TRANSAT - Il secondo posto di Alberto Riva, che segue di due anni la vittoria di Ambrogio Beccaria, ma anche gli ottimi piazzamenti degli altri italiani in questa edizione. L'Italia dell'oceano cresce. Ecco una scheda con i piazzamenti dei navigatori italiani entro il 10° posto, nella storia della regata.

1° posto: Ambrogio Beccaria 2019

2° posto: Giancarlo Pedote 2013; Alberto Riva 2021

4° posto: Giancarlo Pedote 2009

5° posto: Andrea Fornaro 2017; Alberto Bona 2013; Gianmarco Sardi 2021

6° posto: Michele Zambelli 2015

7° posto: Andrea Romanelli 1993; Massimo Giacomozzi 1997

8° posto: Enrico Podestà 2003

9° posto: Antonio Solero 1979 (seconda edizione della Mini Transat)

10° posto: Simone Bianchetti 1995; Andrea Caracci 2005; Michele Zambelli 2013

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15.11 LUCA DEL ZOZZO 15MO TRA LE BARCHE DI SERIE

Luca Del Zozzo a bordo del Maxi Race=Care ha tagliato il traguardo in 15ma posizione nella categoria dei mini di Serie dopo 16 giorni, 13 ore e 52 minuti. Lo skipper romagnolo tornava alla Mini Transat dopo una prima esperienza nel 2009 che aveva concluso al 14mo posto in classifica generale. Cercare di bissare o di miglaiorare  il risultato era uno degli obiettivi sportivi del progetto. Non sappiamo ancora quale sarà la classifica 2021 definitiva, ma la performance di Luca, a quasi 60 anni il decano dgli italiani, in questa edizione, è meritevole.   

Queste le sue dichiarazioni all'arrivo: "È stata una grande regata. Ha fatto un tempo meraviglioso. Sono meno stanco che all’arrivo della prima tappa, ho potuto riposarmi, quindi ne ho approfittato. E’ stata una crociera estiva! Sono molto felice di arrivare e di ritrovare la mia famiglia qui. Non è stato affatto la stessa cosa che la mia prima partecipazione alla MiniTransat (nel 2009, ndr). Già le barche sono molto diverse. Navigare con un Pogo 2 o un Maxi sono due cose diverse. La preparazione questa volta mi è sembrata più difficile, perché la barca è più complicata. Ahimè, il mare non è cambiato! Groppi negli alisei, sargasse… Nel complesso, sono felice e orgoglioso di me stesso. Posso riposare e godermi la mia famiglia ” 

15.11 GIOVANNI MENGUCCI 13MO TRA LE BARCHE DI SERIE

Giovanni Mengucci (Apha Lyrae) ha concluso la seconda tappa al 13mo posto tra le barche di Serie in 16 giorni, 4 ore  . Di maturità e di costanza, la Mini Transat del giovane Mengucci (ha soltanto 21 anni) e del suo Pogo 3 Alpha Lyrae è probabilmente la sorpresa più bella della spedizione 2021 italiana.

Se era legittimo aspettare le belle performance da parte di Alberto Riva e Giammarco Sardi (di fatto si sono materializzate sul'acqua), più soprendente è stato vedere il giovane ingegnere Mengucci partito bene e ben piazzato nel gruppetto partito a Sud. Questa scelta stategica e le buona velocità medie gli hanno permesso di navigare a lungo nella top ten, dalla quale è uscito dopo una misteriosa giornata lenta a meno di 300 miglia dal traguardo, forse qualche problema di vela.

Queste le sue dichiiarazioni all'arrivo: ""È incredibile l'atmosfera che c’è qui! Non ero preparato per questo. Appena entrato nel canale del porto, mi sono accorto che c'era una grande festa, musica e tanta gente! Certo che l’avevo sognato di arrivare in Guadalupa, ma non sono bene cosa mi fossi immaginato in fatto di ospitalità. È davvero bello dopo 17 giorni in mare da soli, essere ricevuti in questo modo. Il ritorno a terra è quasi uno shock ma rimarrà un momento top della mia regata. E’ stata una regata lunga e difficile. Cosa provo ? Non lo so davvero. Questo è il culmine e la conclusione di un progetto iniziato due anni fa. Ho iniziato a rendermi conto di aver raggiunto il mio obiettivo quando mi sono presentato al comitato di regata alla radio VHF a 1 miglio dal traguardo. Emotivamente, a volte è stato complicato. Ci sono stati alti e bassi. Ho pianto un paio di volte senza sapere davvero perché. Solo perché mi sentivo vivo e avevo bisogno di sfogare un po’ di cose. Mi piacerebbe rifare la Mini Transat ma lo farò solo a condizione che sia a bordo di una barca progettata da me. Mi è piaciuta molto questa esperienza, questo è sicuro!

VIDEO ARRIVO DI GIOVANNI MENGUCCI

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14.11 GIAMMARCO SARDI QUINTO TRA LE BARCHE DI SERIE

Giammarco 'Mambo' Sardi (Antistene) ha tagliato il traguardo della seconda tappa della Mini Transat in quinta posizione dopo 16 giorni, 4 ore e 37 minuti. Una performance solida da parte dello skipper romano che aveva concluso la prima tappa alle Canarie difficilmente, dopo aver risolto in mare grossi problemi strutturali scoperti dopo la ripartenza della fatidica tappa in Spagna.

io gruppo di allenamento, il mio coach Ambrogio Beccaria e anche la classe Mini Italia.

Queste le sue dichiarazioni all'arrivo: È fantastico finire nella Top 5 questa seconda tappa! E’ di gran lunga il mio migliore risultato quest'anno sul circuito Mini 6.50. Conoscevo già il percorso tra le Canarie e i Caraibi, anche se è la prima volta che vengo in Guadalupa. mi sento benissimo. Mi sento come se fossi uscito dall’università delle regate oceaniche e avessi preso una laurea importante. Ho imparato molte cose. Penso di essere ora pronto per il Vendée Globe e inoltre, sto cercando sponsor! (Ride). E’ stato forse un po' rischioso scendere così a Sud come ho fatto perché allungava notevolmente la rotta, ma ero convinto della mia scelta. Oggi ho la conferma che la mia opzione era quella giusta. È fantastico e sono super felice. Sono contento anche per il mio amico Albi (Alberto Riva) che è arrivato 2° in questa tappa e probabilmente ha fatto molto bene anche nella classifica generale. Gli italiani erano presenti in prima linea su questa tappa e questo ci riempie un po' di orgoglio. Ringrazio il m

VIDEO ARRIVO DI GIAMMARCO SARDI

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14.11. ALBERTO RIVA, SPLENDIDO SECONDO TRA LE BARCHE DI SERIE IN GUADALUPA

E' arrivato Alberto Riva, il Vector giallo italiano 993 EdliziAcrobatica ha tagliato il traguardo della seconda tappa in seconda posizione tra le barche di serie, una mezz'ora dopo il vincitore Hugo Dhallenne. 16 giorni e 29 minuti il tempo di Riva per completare le 2700 miglia della seconda tappa.
26 giorni, 18 ore, 43 minuti e 5 secondi invece il tempo complessivo di Alberto Riva sulle due tappe dopo abbuoni della giuria.

Grande protagonista nella prima e nella seconda tappa di questa Mini Transat. Nonostante una partenza da La Palma da dimenticare, Alberto Riva è tornato agli avamposti andando a giocare bene un'opzione sud che gli ha consentito di prendere il comando e di conservare la leadership per 5 gioni prima di farsi superare da Dhallenne nelle ultime 48 ore.  

Alberto Riva dovrebbe mantenere il secondo posto  anche nella classifica generale. 

VIDEO ALBERTO IN GUADALUPA

LE PRIME PAROLE DI ALBERTO: "ATLANTICO, TORNERO'!" - “Hugo (Dhallenne) ci ha spinto al limite. L'ho visto scalare la classifica, mi chiedevo come facesse! È stato un incubo! E' stata una fase mentalmente difficile. All'inizio, soprattutto. Partire sapendo che non avrai vento per tutta la gara è difficile. Sapevo che sarebbe stata molto lunga. Le condizioni che avevamo erano più simili a un clima mediterraneo che all'Oceano Atlantico. Fortunatamente, la mia opzione del sud ha dato i suoi frutti.

Ho appreso la mia classifica solo quando sono arrivato. Sapevo di essere nel gruppo di testa, ma il secondo posto è una bella sorpresa. Sono molto contento di questo posto, ma soprattutto sono felice di essere qui, con la mia barca, e di aver attraversato l'Atlantico! Non mi fermerò, la Mini Transat mi ha dato un assaggio dell'Atlantico, un sapore che vorrei ritrovare».

VIDEO: L'ARRIVO DELLA PRIMA DONNA DELLA MINI TRANSAT 2021, IRINA GRATCHEVA

 

14.11 L'ARRIVO DI HUGO - Eccolo sul traguardo Hugo Dhallenne e il suo Maxi YC Saint Lunaire, primo al traguardo della seconda tappa e vincitore nella classifica overall della Mini Transat 2021 tra le barche di Serie.  

14.11 DHALENNE E RIVA, SUL TRAGUARDO DOMENICA SERA (ORA ITALIANA)? - Notte di grande percorrenza: Hugo a 61 miglia dall'arrivo, Alberto a 74. Velocità 8-10 nodi, l'aliseo è forte e stabile, anzi in aumento. A questo punto l'arrivo dei primi, che deciderà anche il vincitore assoluto tra i Serie di questa Mini Transat è prevedibile nelle ore serali (italiane) di domenica 14. Prossimo rilevamento cartografico alle 13.

DA NON PERDERE SU SAILY TV LA PUNTATA DI MINI MANIA #17 CON L'ANALISI DI AMBROGIO BECCARIA - Il vincitore dell'ultima Mini Transat

 

13.11 ULTIME STRAMBATE A 200 MIGLIA DAL TRAGUARDO

Incredibile finale tra le barche di serie. A poco più di 220 miglia dal traguardo questa è la situazione del gruppo di testa alle 12 UTC: uno scatenato Hugo Dhallenne (YC St Lunaire) ha completato la sua rimonta e ha strambato poco prima del rilevamento delle 12 UTC. Sulle altre mura (a dritta dunque) Alberto Riva (EdiliziAcrobatica) naviga fianco a fianco con Loic Blin probabilmente a vista o comunque a portata di AIS. E' lotta per il secondo posto provvisorio, prima dell'incrocio con Hugo. Molto più a Nord, quasi sulla layline di destra, Giammarco Sardi (Antistene) è rilevato al sesto posto con cinquanta miglia di ritardo, Mambo ha strambato anche lui e iniziato la discesa verso la Guadalupa. 

  

La flotta delle barche di Seria, i primi sono a poco più di 220 miglia della Guadalupa

Dietro Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) ha perso acqua nelle ultime 24 ore, è ormai 12mo a 70 miglia di Dhallenne. Stabili gli altri italiani in regata: Luca Del Zozzo (Race=Care) al quindicesimo posto, a 100 miglia del leader, Francesco Renella (Koati) 27mo a 200 miglia, Massimo Vatteroni (Kanak) 34mo a 231 miglia, più lontano Matteo Sericano (Gigali) a 555 miglia dal traguardo.    

13.11 SECONDO POSTO FABIO MUZZOLINI

Fabio Muzzolini (Tartine Sans Beurre) ha concluso la seconda tappa della MIni Transat in 14 giorni, 13 ore e 13 minuti prende il secondo posto anche in classifica generale. E' la seconda volta consecutiva che il prototipo Lombard 945 termina la Mini Transat al secondo posto. 

 

12.11 LA VITTORIA DI PIERRE LE ROY TRA I PROTOTIPI 

Alle ore 14.02, Pierre Le Roy (TeamWork) ha tagliato per primo la linea di arrivo della seconda tappa della Mini Transat. Ha messo 13 giorni, 23 ore e 2 minuti per completare le 2.700 miglia del percorso. Già protagonista della prima tappa che aveva concluso sul podio a circa un'ora del vincitore, dopo aver guidato per tutta la prima parte, ha dominato la seconda tappa dall'inizio alla fine e conclude con un grande vantaggio sugli inseguitori che sono ancora a 100 miglia del traguardo: Vantaggio che garantisce allo skipper di TeamWork, la vittoria finale nella Mini Transat Eurochef 2021. 

Le Roy 36enne francese, dopo un quinto posto nella scorsa edizione in categoria serie, è tornato quest'anno con un prototipo recente il 1019, progetto Raison quasi sistership del Maximum 865 vincitore delle due ultime edizioni della Mini Transat. Progetto quello di Le Roy sponsorizzato dalla società TeamWork, probabilmente il più longevole degli sponsor attivi nella classe Mini 650. Un brand, un nome che in passato ha fatto navigare sotto i suoi colori brillanti ministi come Alex Pella, Bertrand Delesne o Justine Mettraux. Senza dimenticare lo stesso David Raison, skipper / progettista che vinse la Mini Transat 2011 a bordo del rivoluzionario prototipo 747. 

Pierre Le Roy può festeggiare una bella vittoria sui pontili 

Sul pontile Le Roy, meteorologo di professione, ha detto di aver creduto in fondo nella sua opzione Sud (è sceso fino a 12° N di latitudine), che ha applicato una strategia elaborata a terra a partire di modelli di previsioni meteo. Ha raccontato poi che ha tirato sempre al massimo sulla barca e che ha comunque vissuto giorni di stress, che temava di veder ripetersi l'incubo della prima tappa e cioè il ritorno di qualche concorrente, "avevo paura di veder apparire dal nulla lo spi rosso di Fabio" ha detto Le Roy. Una bella vittoria quella di Pierre, con panache. A bordo di una "barca straordinaria che non smette mai di planare" e una barca nata bene grazie anche, ha ricordato Le Roy, "agli artigiani che hanno partecipato alla costruzione della barca. 1019 TeamWork quindi, l'ultimo prototipo varato del circuito Mini 650, a febbraio, il primo e di gran lunga a tagliare la linea do arrivo della Mini Transat.

  

L'intervista di Pierre Le Roy rilasciata sui pontili di Saint François in Guadalupa:

Hai fatto la doppietta seconda tappa e generale. Hai avuto momenti in cui hai dubitato? 

“Mi sono stressato per quattro giorni. Ero convinto della mia opzione a Sud. Ero sicuro che i miei avversari fossero più a Nord. Ho pensato che prima o poi gli avrei allineati tutti dietro di me ma finché non sono tornati in linea non potevo capire quanto fossero pericolosi. Fino alla fine ho avuto paura di vedere apparire all'ultimo momento lo spinnaker rosso di Fabio (Muzzolini), come era successo nella prima tappa. Non volevo che accadesse di nuovo. Ho tirato come un matto fino alla fine. Anche l'ultima notte, ho tirato al massimo, tutto quello che potevo. Non c'erano dubbi! Volevo vincere!” 

 

Quando avete lasciato le Canarie, eravate in tre quasi “a pari punti” in classifica dopo la prima tappa. Si sapeva che questa seconda tappa sarebbe stata decisiva… 

“Si è parlato molto della regata dei prototipi. Aspettavo il confronto con impazienza. Sono felice perché non è stata una questione di velocità ma di scelte meteorologiche. Avevo in mente il mio piano. Ho fatto affidamento su quello. Mi sono fidato di me stesso. Alla partenza a La Palma mi sono detto che o vincevo la regata con brio, alla grande. oppure cercavo di giocare 'sicuro' schierandomi dietro agli altri tre,  ma cosi sarebbe stato inutile." 

 

Sei sceso fino a 12° Nord, hai allungato notevolmente la rotta. È stata una scelta coraggiosa ma anche molto coinvolgente. Non deve essere stato così facile da gestire? 

“Mi sono detto che non potevo navigare giocando sul sicuro. Non volevo arrivare Guadalupa dicendomi che in effetti sapevo cosa fare senza averlo fatto. Non sapevo dove fossero gli altri, ma ho spinto forte a Sud. Ho davvero attaccato. Non è stato così facile, fisicamente e psicologicamente. Essendo molto basso in latitudine, ho avuto più alghe sargasse degli altri. Ho passato 48 ore a combattere contro queste alghe. Non ho dormito per toglierli, una volta ai timoni, una volta alla chiglia. Ho fatto proprio solo questo… In barca, non mi ero mai fatto male così tanto. Mi sono fatto male come mai prima d'ora. " 

 

All'inizio a Les Sables d'Olonne hai detto che speravi diventare un velista migliore facendo questa Mini Transat. È questo il caso? 

“Non lo so, ma sono contento di quello che ho fatto. Vorrei parlare di una cosa personale. Di solito non lo faccio mai, ma questo è molto importante per me. Due anni fa, quando ho partecipato alla Mini Transat per la prima volta (era arrivato 5° in Serie, ndr), c'era mio padre al traguardo. L'anno scorso gli ho detto che quando si fosse ripreso dalla malattia saremmo andati a fare un giro in barca insieme. Se n’è andato la settimana in cui ho ricevuto lo scafo. Ho pensato a lui per tutto il tempo, come mai prima d'ora. Questa vittoria è per lui. Le risorse che ho avuto provenivano da lì. Tutto quello che ho dato è stato per onorarlo." 

 

Immaginiamo che sia motivo di orgoglio per te ... 

"In ogni caso, è così che volevo che fosse. Essendo solido sull'aspetto meteorologico e non molando mai. Mi sono fatto male, ma è così che volevo vincere. Sono contento di come ho navigato. Essere in mare, mi piace davvero. Lo faccio solo da due anni ma adoro questo sport. Spero davvero di continuare a navigare in futuro. Vado matto per le regate oceaniche." 

 

Esattamente, quali sono i tuoi desideri adesso? 

"Mi piacerebbe navigare su barche più grandi con i computer a bordo per poter lavorare meglio le rotte. Quello che facciamo sulla Mini è un po' artigianale, anche se è ottimo per imparare. Avrei molti desideri. La Route du Rhum sarebbe incredibile, il Vendée Globe ancora di più anche se è un grande passo da fare. Questi sono argomenti che discuterò con i miei partner. Colgo l'occasione per ringraziarli per avermi seguito, per aver creduto in me. Cercheremo di organizzare l'anno prossimo per cercare di continuare a navigare. Sono così bene in mare! " 

 

Una parola sulla tua barca? 

E’ incredibile. David Raison ha creato una barca straordinaria. Plana sempre. Con 15-16 nodi di vento, vola. Voglio veramente rendere omaggio al suo progettista ma anche a tutte le persone che hanno partecipato alla costruzione. Penso a questi artigiani che hanno un know-how incredibile ma anche a Cédric Faron che mi ha aiutato a organizzare tutto. TeamWork è stata varata soltanto lo scorso febbraio, mi sono davvero innamorato. Abbiamo scritto una bella storia insieme." 

 

12.11 - ULTIME MIGLIA PER LE ROY TRA I PROTOTIPI - SPRINT FINALE PER LE SERIE 

Al pos. report delle 8 UTC, Pierre Le Roy (TeamWork) è a 55 miglia del traguardo con oltre 100 miglia di vantaggio sul primo inseguitore, Muzzolini. Ancora un paio di strambate e tra poche ore, la vittoria nella seconda tappa e overall andrà al 36enne francese, meteorologo di professione, che dopo un quinto posto nella scorsa edizione in categoria serie, è tornato quest'anno con un prototipo recente il 1019, progetto Raison... Ne riparleremo.

Ultime miglia per Pierre Le Roy (TeamWork) prima della vittoria nella seconda tappa e in classifica generale tra i prototipi

Nella categoria Serie, invece, la situazione è molto più aperta. Al rilevamento delle 8, i primi sono a 460 miglia dal traguardo (oltre 48 ore di regate). Lo sprint finale è iniziato e non sarà un rettilineo bensì un bordeggio, le ultime, decisive strambate.

Al rilevamento delle 8 UTC, le prime barche di serie sono a 460 miglia dal traguardo

A sinistra del campo di regata, cioè a Sud, Alberto Riva (EdliziAcrobatica) naviga gomito a gomito con Loic Blin (Technique Voile) e si disputano la leadership. Sul lato opposto, a destra, 80 miglia più a Nord, Giammarco Sardi (Antistene) è al quinto posto a 22 miglia del leader e 480 miglia dal traguardo. Tra questi due estremi, Hugo Dhalenne (YC Saint Lunaire) è tornato in quarta posizione a 11 miglia del leader.

Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) ha perso qualche posizione tirando un bordo mure a sinistra verso sud nelle ultime ore: è al nono posto, a 49 miglia del leader ed è ripartito mure a dritta, sul bordo di maggior avvicinamento. Quindicesimo posto per Luca Del Zozzo (Race=Care) che ha strambato da poco e tira un bordo verso Sud.

Francesco Renella (Koati) 26mo a 160 miglia del leader,  Massimo Vatteroni (Kanak) 34mo a 200 miglia del leader e 659 miglia dal traguardo. Più staccato Matteo Sericano (Gigali) a 788 miglia dall'arrivo, 22mo tra i prototipi.

11.11 - PRONTI A UN WEEKEND TUTTO MINI TRANSAT? I PRIMI PROTO AL TRAGUARDO VENERDI, PRIMI SERIE NEL WEEKEND L’aliseo pompa senza sosta, oltre duemila miglia sono in scia, e la striscia di isole caraibiche è in vista. Pierre Le Roy sarà il primo Proto. Battaglia tra i Serie, con Alberto Riva sempre in testa. Gianmarco Sardi 4° (ma veloce) e Giovanni Mengucci 7°, tutti raccolti in appena 30 miglia… - MINI MANIA SPECIALE SU SAILY TV

Siete pronti? Li abbiamo seguiti negli anni e nei mesi della preparazione, nelle regate italiane e francesi, nelle qualifiche, negli alti e bassi. Li abbiamo visti partire e finire ingoiati nel caos della prima tappa, fuga in porto per sfuggire a una burrasca, ripartenza in ordine sparso e arrivi alle Canarie, con ulteriore confusione negli abbuoni. Ora dopo una dozzina di giorni dalla partenza, e dopo le scelte divaricanti per aggirare il bucone d’aria al centro dell’Atlantico, spinti da un Aliseo finalmente dichiarato e stabile, i ministi annusano a prua per sentire la terra. L’arrivo, la gioia. Che a sua volta si carica della storia di due settimane oceaniche full immersion.

Le ultime miglia di una Mini Transat sono sempre emozionanti. Ma questa 2021, caspita. Dopo che l’ultima edizione ha visto trionfare un italiano, il grande Ambrogio Beccaria, assistere a un arrivo, che sarà in volata, tra Alberto Riva (EdiliziAcrobatica 993) primo a 500 miglia dall’arrivo di St Francis di Guadalupa, Loic Blin che lo tallona a 5 miglia, Jean Cruse a 8, Giannarco Sardi 4° a 8,3 ma che è anche il più veloce (rilevamenti delle 18:30 di giovedi 11), e Giovanni Mengucci 7° a 30 miglia, quindi con tre italiani nei primi sette (!) ha un significato troppo profondo per non vederlo. Ogni 100 nuovi francesi che fanno vela oceanica ce ne sono 15 italiani, la proporzione più o meno è questa. Ma poi in classifica occupiamo il 40% dei primi posti. La scia di Bogi è tracciata. Pronti a seguire questo arrivo. Ci prepariamo anche a farlo con ospiti illustri per commentare questa tappa e le sue sentenze, anche con puntate speciali di MINI MANIA, la webserie dei record di ascolto.

Oltre ai citati primi tre italiani, anche gli altri in gara non stanno demeritando, tutt’altro: Luca Del Zozzo è 15° a sole 70 miglia dal primo. Francesco Renella 25° a 140 miglia (10 miglia davanti al “fenomeno” tedesco Melwin Fink, 27° che aveva vinto la prima tappa). Massimo Vatteroni 33° a 180 miglia dal primo Serie e a 750 dall’arrivo. Tra i Proto anche Matteo Sericano è 21° a 650 miglia dal primo e circa 800 dall’arrivo.

>>>>> INTANTO RIVEDETEVI QUA LE PUNTATE DI MINI MANIA ALLA PARTENZA DA LES SABLES, CON RIVA, SARDI E MENGUCCI <<<<<

 

10.11 ALLORA MAMBO

Giammarco Sardi (Antistene) in testa alla classifica delle barche di serie questa mattina al rilevamento delle 8 UTC. Davanti ad Alberto Riva (EdilziAcrobatica) a circa 820 miglia dal traguardo. Due italiani in testa. Meno di un miglio il vantaggio di Mambo come viene sopranominato il navigatore romano sul milanese Alberto Riva. In realtà Alberto è cinquanta miglia più a Sud, stessa distanza al traguardo.  

Si va verso un finale di seconda tappa al cardiopalma per le barche di serie con il gruppo di testa ancora molto compatto che dovrà sfruttare al meglio le oscillazioni e le nuvole dell'aliseo. In questo gruppo rimane Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae), ben piazzato all'ottavo posto e a 32 miglia del leader. Ed è tornato dalla sua poisione Sud Hugo Dhalenne (YC Saint Lunaire), settimo, anche lui a 32 miglia del leader. Più a nord Luca Del Zozzo (Race=Care) è 13mo a 53 miglia del primo.

Tra i prototipi, PIerre Le Roy (TeamWork) continua la sua cavalcata verso la Guadalupa. Alle 8 è a 542 miglia dal traguardo e ha 66 miglia di vantaggio sul secondo, Muzzolini.     

7.11 ALBERTO RIVA IN TESTA

Tra le barche di serie, Alberto Riva (EdliziAcrobatica) ha preso il comando ieri sera e rimane in testa oggi alla classifica delle 12 UTC. Dopo quasi 11 giorni di regata, il tracking indica 1.154 miglia ancora da percorrere per Alberto Riva che, come tutto il gruppo di testa, dopo essersi buttato a sud ha inziaito un lungo bordo mure a dritta, negli alisei da NE verso i Caraibi.

 

Alberto Riva al comando, grande battaglia tra le barche di Serie

 

Mengucci e Sardi nella top ten

Alberto Riva ha 8 miglia di vantaggio sul secondo, Jean Cruse e quasi 12 sul terzo, un ottimo Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae). Poco lontano, a meno di 20 miglia,Giammarco Sardi (Antistene) è saldamente nella top ten, settimo al pos. report delle 12. Luca Del Zozzo (Race=Care) è risalito al 13mo posto a circa 50 miglia del leader ed è un pochino più a nord dei primi. 

 

Sempre tra i Serie e nel gruppo di testa, il concorrente più a Sud della flotta è Hugo Dhallenne (YC Saint Lunaire). Dhalenne, percioloso anche perché secondo nella classifica generale dopo gli abbuoni della giuria per la prima tappa, risulta per ora 26mo, a 83 miglia di Alberto Riva, ma è anche quello che registra i numeri migliori in VMC e potrebbe recuperare ancora nelle prossime ore.   

 

Con i loro vecchi Pogo 2, Francesco Renella (Koati) occupa un più che onorevole 27mo posto a 84 miglia del leader, e Massimo Vatteroni (Kabak) il 33mo a 122 miglia. 

 

Il leader tra i prototipi Pierre Le Roy allunga a poco più di 900 miglia del traguardo

 

Tra i prototipi, Matteo Sericano (Gigali) continua a pagare la sua opzione nord di qualche giorno fa, è 19mo, a 1.313 miglia dell’arrivo e a oltre 400 miglia del leader. Un leader overall, Pierre Le Roy (Teamwork) che potrebbe aver fatto l’allungo decisivo nelle ultime 48 ore. Alle 12 UTC è a 908 miglia dal traguardo della Guadalupa, ha 57 miglia di vantaggio sul secondo, Bouroullec ed è ancora il più veloce. 

 

6.11 ALBERTO RIVA AL SECONDO POSTO

ITA 993 EdiliziAcrobatica e il suo skipper Alberto Riva al secondo posto tra le barche di serie, al rilevamento delle 12 UTC dopo quasi otto giorni di regata. In un aliseo più costante con velocità medie più alte, continua il momento buono del navigatore milanese che potrebbe prendere la leadership nelle prossime ore. Alle 12 UTC, Riva ha poco più di 2 miglia di ritardo sul nuovo leader, Jean Cruse, e 9 di vantaggio sulla terza, Marine Legendre. 

Ottime ultime 24 ore anche per Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) risalito al sesto posto in classifica e a 30 miglia del leader, e per Giammarco Sardi (Antistene) 12mo, a 40 miglia. 

Per il gruppo d testa sono iniziate, le ultime 1.500 miglia fino alla Guadalupa. Dovrebbe essere più veloce rispetto all'inizio di questa seconda tappa, con alisei più costanti ma con i quali bisognerà sempre bordeggiare e scegliere il lato giusto.

Davanti alle prime barche di serie, Pierre Le Roy, leader overall e tra i prototipi a 1.300 miglia del traguardo, sembra deciso a difendere il lato sinistro, cioè a Sud dove gli alisei sono più forti. Vedremo probabilmente la stessa strategia tra le barche di serie nelle prossime ore.         

5.11 VANTAGGIO SUD. RIVA ALL'ATTACCO

Sono totalmente cambiate rispetto a ieri le classifiche. I concorrenti partiti nell'ozione Sud hanno preso il comando della regata, quelli che avevano scelto una traiettoria più Nord continuano a perdere terreno, è il caso tra i nostri di Matteao Sericano (Gigali), 17mo a 160 miglia del leader.

La flotta dei prototipi dopo quasi una settimana di regata

Tra i prototipi, Le Roy (Teamwork) è il nuovo leader con 7 miglia di vantaggio su Bouroullec e un po' più di 8 sull'ottimo Arno Biston con il prototipo Bahia Express.

La situazione diventa molto interessante tra le barche di Serie anche perchè sono nel gruppo giusto tutti i conccorenti italiani. Loic Blin nuovo leader ha superato le 200 miglia percorse nelle ultime 24 ore.

La flotta delle barche di Serie con Alberto Riva in ottava posizione, ben piazzato a sud del gruppo di testa

Molto veloce anche Alberto Riva (EdiliziAcrobatica). è risalito all''ottavo posto in classifica, è a poco più di 20 miglia da Blin e in una posizione, un pochino più a sud, sottovento alla'avversario molto interessante per il futuro.

Gammarco Sardi (Antistene) e Giavanni Mengucci (Alpha Lyrae) sono risaliti rispettivamente al 21mo e 22mo posto in classifica, a 37 e 38 miglia del leader. Massimo Vatteroni (Kanak) è 41mo a 60 miglia. Luca Del Zozzo (Race=Care) è 48mo a 70 miglia. Francesco Renella (Koati) 51mo a 75 miglia.

 

 

4.11 L’OPZIONE SUD INIZIA A PAGARE

Le relative classifiche provvisorie premiano ancora i concorrenti che hanno scelto una rotta Nord più vicina all’ortodromica, come François Champion attuale leader tra i prototipi con e il 950 Porsche Taycan o Melwin Fink (SignForCom) primo al rilevamento delle 8 tra le barche di Serie, il gruppo più a Sud naviga sfruttando venti più stabili ha iniziato a recuperare terreno e a raccogliere i frutti di una rotta più lunga. Mentre i nordisti hanno rallentato e soffrono in venti molto più deboli, i sudisti mantengono velocità medie più elevate. E questa inversione di tendenza dovrebbe confermarsi nelle prossime ore.  

Da tenere d’occhio quindi il gruppo di concorrenti posizionati più a Sud, intorno al parallelo 18°, perché è da questo gruppo che potrebbero emergere i futuri leader, sia tra i prototipi che tra le barche di serie.

 

Tra i prototipi dell'opzione sud, continua l'ottimo inizio di regata da parte del giovane Arno Biston con il vecchio prototipo Bahia Express (progetto Manuard 2005). Biston sta dando filo da torcere ai dominatori della prima tappa, tutti con Mini molto più recenti, come Bouroullec, Muzzolini o Pierre Le Roy, tutti vicini, mentre ancora più a Sud, ritroviamo Irina Gracheva la concorrente russa già protagonista delle prima tappa che ha conclusa al quarto posto. 

 

Tra i Mini di Serie, nel gruppo di sudisti c'è Alberto Riva con EdliziAcrobatica (42mo a 112 miglia del leader) davanti a Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) e Giammarco Sardi (Antistene). Tre concorrenti ben piazzati per recuperare posizioni e miglia ancora nelle prossime ore.  

 

2.11. UN OCEANO DI INCERTEZZE

Questa mattina al rilevamento delle 8, quando è passata la quarta notte e sta per iniziare il quinto giorno di regata, gli 84 Mini 650 partiti venerdì scorso da LA Palma alle Canarie hanno percorso meno di 500 miglia. Ne rimangono oltre 2000 fino al traguardo di Saint François in Guadalupa.

 

In questo lento inizio di regata appaiono sempre più nette le diverse strategie per affrontare la traversata: il gruppo più a Nord, intorno a 25°N, ha privilegiato la rotta diretta verso W, mentre il gruppo più a Sud che si sta avvicinando alla latitudine di 20°N ha investito in una rotta più lunga sperando trovare venti alisei più stabili. Un investimento a medio e lungo termine quello di allungare la rotta a Sud che potrebbe peròiniziare a pagare se non nelle prossime ore, nei prossimi giorni.

 

Giovanni Mengucci e GIammarco Sardi sono in concorrenti più a Sud della flotta, Ci sono quasi 300 miglia di separazione laterale in latitudine, tra i nordisti più viciini alla rotta ortodromica e i sudisti alla ricerca di un aliseo più stabile.

 

Tra i concorrenti posizionati più a Sud ci sono due dei nostri: Giammarco Sardi (Antistene) e Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) rispettivamente 58mo e 61mo nella classifica delle barche di serie con 121 e 138 miglia di ritardo sul leader provvisorio Brieuc Lebec (Velotrade) che si trova nel gruppo dei nordisti, così come nordista è il leader della classifica generale dopo le decisioni della giuria sulla prima tappa: Melwin Fink  (Signforcom) e il suo secondo Hugo Dhallenne (YC Saint Lunaire). Sulla rotta Nord anche Matteo Sericano (Gigali) 12mo tra i prototipi. 

 

Ha scelto finora una rotta intermedia Alberto Riva con EdliziAcrobatica. Alberto risulta 36mo a 70 miglia del leader. In realtà la separazione laterale Nord/Sud tra Riva e l’attuale leader è di 150 miglia e questa separazione potrebbe aumentare ulteriormente. Nella scia di Riva, e sulla medesima opzione ‘’giù a Sud ma non troppo", più staccati gli altri italiani: Luca Del Zozzo con Race=Care è 45mo a 97 miglia del leader, Massimo Vatteroni (Kanak) è  è 51mo a 106 miglia del leader e Francesco Renella (Koati) 47mo a 98 miglia del leader. 

 

Una situazione molto incerta quindi, anche perché sulla lunga e tortuosa rotta per i Caraibi, gli alisei sono deboli e c’è una zona di alta pressione in arrivo. 

 

E' in arrivo un'immensa zona di alta pressione sul campo di regata. Gli alisei soffiano in modo regolare in una fascia molto a Sud, intorno a 15°N, la latitudine di Capo Verde 

30.10 GIU' A SUD, LENTAMENTE

Dopo la prima notte di regata la flotta ha passato l'isola di El Hierro, una settantina di miglia a Sud di La Palma, da lasciare a dritta secondo le istruzioni di regata. Il vento è ancora leggero e ci sono da gestire le zone di devento create dalle alte montagne delle Canarie. C'è sopratutto da decidere fino a dove continuare a spingere quel bordo verso sud.

Al rilevamento delle 10 (8 UTC), a bordo dei primi prototipi, Muzzolini, Bouroullece e Pebelier hanno sensibilmente accelerato (da 5 a 8 nodi) e sembrano intenzionati a proseguire verso sud alla ricerca di alisei più stabili.

La flotta dei prototipi alle 10 UTC. I primi sembrano partiti per una rotta Sud

La flotta dei Serie alle 10, Qualcuno potrebbe cercare una rotta più diretta.

Da segnalare il ritiro della giovane tedesca Lina Rtxgens che ha scoperto alla vigilia della partenza un problema di attacco del bulbo alla lama di deriva del suo Wevo.

Dopo la partenza, due concorrenti sono tornatI a Santa Cruz de la Palma per risolvere diversi problemi: un po' di stratificazione da fare in seguito a una collisione con un concorrente per Tanguy Aulanier e autopilota da sistemare per la veterana spagnola PIlar Pasanau.   

29.10 - E' IL GRANDE GIORNO DELLA PARTENZA DELLA SECONDA TAPPA - LE ULTIMISSIME - Alle 16 di venerdi 29 ottobre la flotta dei Mini parte per la seconda tappa di questa edizione 2021. LA PARTENZA SARA' TRASMESSA IN DIRETTA DALLE 15:50, da vedere (o rivedere in replay) qui!

Da Santa Cruz de la Palma, alle Canarie, i 90 skipper solitari sui barchini di 6 metri e mezzo faranno rotta attraversando l'oceano Atlantico verso l'arrivo di Saint Francois alla Guadalupa (Caraibi). Le previsioni meteo sembrano stabili e non minacciano situazioni estreme lungo la rotta. C'è già un aliseo da Nord Est nella zona delle Canarie, il grande quesito della prima settimana di navigazione riguarda la scelta di stare più a nord o a sud, perchè in mezzo, sulla rotta diretta, al centro dell'Atlantico c'è una vasta area con una saccatura e venti leggerissimi, che va aggirata. 

Le ultime ore prima della partenza hanno consentito ai navigatori di completare manutenzioni e preparazioni, carico delle provviste, check dell'attrezzatura e dei (pochi) strumenti elettronici consentiti (il più importante è l'autopilota). Lato organizzatori, c'è stata una ulteriore decisione riguardante gli abbuoni in ore, per una maggiore equità, dopo i problemi della prima tappa (soste forzate di sicurezza per evitare una burrasca, che non hanno impattato per tutti i concorrenti nello stesso modo). Si è cercato di dare abbuoni personalizzati che effettivamente parificassero la situazione della classifica. Ricordiamo che la classifica finale della Mini Transat è la somma dei tempi di percorrenza delle due tappe.

Questa la decisione ultima sugli abbuoni personalizzati. Sabato 23, la giuria internazionale incaricata di esaminare le richieste di risarcimento del tempo presentate dopo la prima tappa della 23a edizione della Mini Transat EuroChef ha deciso di rettificare la propria decisione. Ha deciso di erogare ad ogni barca che si è fermata un compenso di tempo corrispondente al tempo dei loro pit stop, con un limite di 24 ore. Pertanto, 75 corridori che si sono rifugiati per più di 24 ore ricevono il massimo consentito. Altri sei hanno ricevuto un bonus di tempo corrispondente alla durata effettiva delle loro soste, eccoli: 14 ore per Christian Kargl (Tutti gli Hands On Deck); 20 ore per il nostro Massimo Vatteroni (Kabak); 21 ore per Miguel Rondon (Kristina II); 23 ore per Rémi Lamouret (Gironde au Large); 23h30 per Thomas Grandin (Poch'trot); e infine 23h30 per Ignasi Tico Artalejo (Tutur).

DIRETTA E REPLAY DELLA PARTENZA DELLA SECONDA TAPPA 29.10 H.15:50

28.10, LA VIGILIA DI ALBERTO RIVA E EDILIZIACROBATRICA: PRONTI AL GRANDE SALTO! - Alberto Riva e EdiliziAcrobatica (ITA 993) sono in partenza per la seconda tappa della Mini-Transat 2021: per molti concorrenti si tratta del vero inizio della storica transatlantica in solitario. La prima tappa è stata, infatti, ampiamente contestata da parte dei concorrenti che hanno accusato la Direzione di regata di avere gestito in modo approssimativo lo stop e la ripartenza, quindi facendo formale richiesta di una riparazione.

Riva, che era in testa alla flotta al momento dello stop “fortemente raccomandato” dal comitato di regata, si è fermato sulle Coste del Portogallo insieme alla maggioranza dei marinai. La regata tuttavia non è stata sospesa ufficialmente, e il tedesco Melwin Fink e l'austriaco Christian Kargl, non hanno ascoltato la raccomandazione e hanno proseguito, il primo vincendo con un grande vantaggio la prima tappa.
 
Il Grande Salto - La seconda tappa, 2700 miglia nautiche (5000 chilometri), va da Santa Cruz de La Palma, alle isole Canarie a Saint-François in Guadalupa, sull'altra sponda dell'Atlantico. Una traversata in solitario, a bordo di piccoli monoscafi di 6 metri e mezzo che rappresenta un grande salto nell’ignoto per chi come Alberto Riva e molti altri concorrenti partecipano per la prima volta alla leggendaria traversata.
 
Una prima tappa complicata - Arrivati a Santa Cruz de La Palma, Alberto Riva, insieme ad altri 18 skipper, hanno presentato una protesta formale in cui si fa presente alla Direzione di regata di avere gestito in modo approssimativo lo stop, senza alcuna indicazione per le ripartenze, non garantendo il corretto svolgimento della corsa. 
Le contestazioni arrivano da quegli skipper che, seguendo il consiglio della Direzione della Corsa, si sono fermati lungo le coste del Portogallo per evitare una forte perturbazione. Dopo un lungo silenzio, il 20 ottobre scorso il comitato ha respinto la richiesta di annullamento e la Giuria internazionale della Mini-Transat ha deciso per un risarcimento agli skipper che si sono fermati. Inizialmente accordando a tutti loro 24 ore da detrarre dai loro tempi di gara, poi, in una successiva decisione, rimodulando l'abbuono per alcuni partecipanti.

La classifica modificata - Le posizioni del podio della prima tappa sono state quindi leggermente modificate rispetto all’arrivo: Melwin Fink mantiene il primo posto con un vantaggio di 1 ora e 52 minuti su Hugo Dhallenne (979 - YC Saint Lunaire), ora secondo, mentre Alberto Riva sale dal dodicesimo all’undicesimo posto. Trattandosi di una regata dove il vincitore si decreta con la somma dei tempi tra prima e seconda tappa, assegnare 24 ore, indiscriminatamente a quasi tutta la flotta, non ripristina  la situazione che c’era prima del caos dovuto agli stop in porto.

Le procedure non sono state corrette”, commenta Alberto Riva, “non c’è stata data udienza dalla Direzione, né la possibilità di parlare con nessuno. Una volta che è stato ammesso che c’è stato un errore da parte della direzione, per quanto mi riguarda la tappa doveva essere annullataL’unica cosa che ci manca è farci l’Atlantico di bolina, pensavo mentre navigavo dalle Coste del Portogallo alle Canarie, dopo che la prima tappa era sostanzialmente andata in malora, dopo due anni di progetto in tempi di Covid e il vulcano di La Palma che erutta… Ora sembra proprio che ci faremo un po’ di Atlantico di bolina! C’è infatti una depressione molto bassa che va a “schiacciare” sopra di noi l’Anticiclone delle Azzorre. Questo significa che l’aliseo alto è molto debole e che la partenza sarà con pochissimo vento. I casi sono due: o si va a Sud a cercare l’Aliseo profondo, che è la strada più lunga, o potrebbe aver senso fare una rotta molto a Nord per sfruttare questa depressione con il suo fronte freddo e in questo modo fare appunto un  bel pezzo di bolina. Vedremo! Comunque sia, il mio obiettivo è fare podio, come sempre, e per quanto mi riguarda è la seconda tappa è la vera Mini-Transat”, conclude Riva.

 

20.10 DECISIONI DELLA GIURIA, ABBUONO DI 24 ORE AI CONCORRENTI CHE HANNO FATTO SCALO NELLA PRIMA TAPPA - Mercoledì 20 ottobre, la giuria internazionale incaricata di indagare sulle proteste di 19 skipper della 23a edizione della Mini Transat EuroChef presentate al termine della prima tappa ha emesso il proprio verdetto. Quest'ultimo ha ritenuto che le raccomandazioni, informazioni o consigli sulla sosta nel porto più vicino fornite dalla Direzione di Gara il 1° ottobre, dopo l'emissione di un BMS (avviso di burrasca) relativo alle zone di Finisterre Sud e Finisterre Nord, fossero state vaghe ed imprecise, e quindi non chiaramente comprensibile ai concorrenti.

Di conseguenza, ha ritenuto che si trattasse di un'azione inappropriata. Si è quindi deciso di concedere una riparazione a tutti gli 80 skipper interessati. In questo caso, 24 ore saranno detratte dai loro tempi di gara. Questo bonus non riguarda però i primi quattro della classifica Proto. Non interessa inoltre i velisti che non si sono fermati a seguito del messaggio meteo trasmesso dalla DC, ovvero Piers Copham (719 - Voiles des Anges), Melwin Fink (920 - SingForCom) e Christian Kargl (980 - All Hands On Deck), quest'ultimo avendo effettuato solo uno scalo tecnico a seguito di un blackout.

In questo contesto, l'ordine del podio per la prima tappa della manifestazione è leggermente modificato. Il giovane tedesco mantiene la leadership con 1 ora e 52 minuti su Hugo Dhallenne (979 - YC Saint Lunaire), ora secondo, e l'austriaco Kargl che perde quindi una posizione. Tra i Proto, nessun cambiamento nella gerarchia attuale, ma buone notizie per Camille Bertel (900 - Cap Ingelec). La skipper arrivata fuori tempo viene infatti riclassificata in 23° posizione nella sua categoria.

 

12.10 LE DICHIARAZIONI DI TUTTI I CONCORRENTI ITALIANI

Welcome to La Palma. Dopo Allberto Riva sono arrivati a Santa Cruz gli altri concorrenti italiani, termine di una rocambolesca e lunga, molto lunga prima tappa. Ecco le loro prime dichiarazioni  

 

Francesco Renella (Koati), 13 giorni, 9 ore e 56 minuti, 61mo Serie. "Esperienza positiva"

Che accoglienza incredibile! Non ci posso credere ! Ci sono tutti gli amici, non me l'aspettavo arrivandoo all'1:30 del mattino! Alla fine, ho diritto pure io  a una bella festa. Questo significa qualcosa per me, tanto più dopo questa prima tappa che è stata davvero molto lunga. Più a lungo di quanto tutti inizialmente immaginassimo, questo è sicuro. Ci sono stati momenti più difficili di altri, ma nel complesso è stato molto divertente. Non ho iniziato molto bene e molto rapidamente sono stato un po' staccato. Speravo riuscire a correre più a contatto con il gruppo, ma non è andata così. In ogni caso per me è stato una prima tappa costruttiva. È sempre interessante passare del tempo in barca per capirla meglio. Alla fine ci sono  molte cose positive. Spero che la seconda tappa sarà diversa e che rimarrò di più nella partita, ma dipende da me!

 

 

Massimo Vatteroni (428 - Kabak), 12 giorni, 2 ore e 35 minuti, 34mo Serie. “Una prima tappa fanatastica"

Questa prima tappa è stata fantastica: durissima i primi due giorni, più complicata del previsto, ma fortunatamente senza avarie. Una volta che fai rotta verso Sud e che le temperature iniziano ad aumentare, diventa davvero favoloso. Ho dormito bene ieri notte e oggi. È stata una giornata abbastanza facile quindi sono molto felice. Sono molto contento di essere arrivato a la Palma. Ho visitato spesso le altre isole delle Canarie, anche questa è molto bella.” 

Luca Del Zozzo (998 - Race=Care) 12 giorni, 1 ora e 12 minuti, 32mo Serie: “Problemi di energia”

È stata un'ottima regata all’inizio. Però alla fine ho avuto problemi du gestione dell’energia a bordo è stato un po' difficile per me. Ho avuto problemi con le batterie al litio che non so usare correttamente. Ho avuto un black-out, quindi ho dovuto passare quattro giorni e tre notti al timone.” 

Giammarco Sardi (992 - Antistene), 11 giorni, 22 ore e 34 minuti, 24mo Serie : “La realizzazione di un sogno”

È stata una regata pazzesca, con condizioni meteorologiche altrettanto pazzesche e alcuni concorrenti incredibili. Mi è piaciuto molto e mi sono divertito tantissimo in mare, anche se inevitabilmente ci sono state alcune fasi un po' più complicate di altre. A 900 miglia del traguardo, quindi poco dopo l'inizio della regata, subito dopo essere ripartito al largo di Muros, un pezzo strutturale della mia barca si è delaminato a prua. Per fortuna ora ho due settimane davanti a me per riparare tutto ed essere pronto per la seconda tappa. Alla fine sono riuscito ad arrivare fin qui e questa è la cosa principale perché la classifica non è molto importante per me. Sono qui principalmente per l'aspetto avventuroso della transat. Il mio sogno Mini Transat è iniziato cinque anni fa a Lanzarote ed questa è la realizzazione di un sogno. Per me è già un sogno che si avvera partecipare alla gara. Il mio obiettivo è di sfruttare al massimo ogni minuto passato in acqua. Ho imparato molto e so che questo processo continuerà nella seconda tappa. Sono già impaziente di ripartire!

 

 

Giovanni Mengucci (1000 – Alpha Lyrae), 11 giorni, 21 ore e 36 minuti, 21mo Serie: “Il meglio deve ancora arrivare!”

Diciamo che non è stata la tipica prima tappa di una regata transatlantica. Non so davvero cosa pensare, sono sfinito. Non dormo da 24 ore, ma è fantastico finire qui. E non è ancora finita. Il meglio deve ancora arrivare. E’ stata una tappa lunga, con una sosta in mezzo. Stavo per finire le riserve di cibo. Mi resta solo una colazione. Era ora di arrivare. È stato molto divertente. Di notte a volte chiudevo il portello della barca per stendermi nel pozzetto senza luce e guardare le stelle mentre la barca andava avanti a più di dieci nodi! È stato favoloso!” 

 

 

Matteo Sericano (1011 – Gigali), 11 giorni, 21 ore e 16 minuti; 13mo Prototipo : “Una prima tappa divertente!”

Questa prima tappa è stata molto divertente! È la mia seconda Mini Transat e l'inizio di questa è stato molto diverso della prima. Mi sono goduto al massimo tutto il mio tempo in acqua. Sono davvero contento del modo in cui la barca si è comportata e felice di essere arrivato al traguardo. È un po' un peccato che questa tappa sia stata giocata in due parti perché prima dello stop ero in una buona posizione. Ho avuto una buona visione di tutta la gara. La sosta è stata un po' stressante perché la sfida consisteva nel riprendere la navigazione il più rapidamente possibile. La seconda parte, soprattutto dopo il Portogallo, è andata molto bene. Sono orgoglioso di me stesso e penso che una volta che avrò dormito bene, sarò pronto per salpare per la seconda tappa

 

 

9.10. ALBERTO RIVA 12mo A SANTA CRUZ 

Alberto Riva (EdiliziAcrobatica) ha concluso la prima tappa della MIni Transat questa mattina, poco prima delle 10. Tra i Mini di Serie è il12mo concorrente arrivato a Santa Cruz de La Palma, ha impiegato 11 giorni, 18 ore e 14 minuti per completare le 1.350 miglia del percorso. 


 

A parte il risultato falsato dal pasticcio degli scali in Spagna e oltre la classifica particolarmente severa per Alberto che chiude la prova 42 ore dopo Fink, lo skipper italiano ha confermato in tutte le fasi di questa prima tappa di essere un osso duro di questa Mini Transat. Ha navigato bene, occupato più volte il primo posto in classifica, ha saputo difendersi in condizioni non favorevli alle caratterische della sua barca, attaccare quando ha potuto e recuperare quando ha dovuto.  

Queste le sue dichiarazioni sul pontile:

"Non ho ancora digerito quello che è successo con lo scalo che ha creato distacchi così grandi tra il primo e gli altri. Invece sono contento del modo in cui, all'interno del gruppo di testa, ci siamo organizzati per rifugiarci. Abbiamo comunicato tutti insieme. Abbiamo fatto una scelta collettiva per non mettere in pericolo i concorrenti più indietro che senza dubbio avrebbero continuato la loro corsa per inseguirci se lo avessimo fatto, questo li avrebbe portati a fare qualcosa di stupido. Alla fine non abbiamo raggiunto il risultato sperato, ma a Baiona ci siamo organizzati davvero molto bene per fare una ripartenza scaglionata nel rispetto di una certa correttezza sportiva. Abbiamo davvero parlato molto e mostrato grande solidarietà, nello spirito Mini. Una volta partiti, tre skipper sono scappati e il resto della flotta è rimasto sotto una grande nuvola al largo della Galizia. Poi è stato difficile trovare la motivazione per finire la tappa. Mi sembrava di essere un po' in modalità trasferimento. Non ho ancora capito perché non hanno neutralizzato la regata. Alla fine del percorso, ho lottato per bene con Brieuc (Lebec) ed è stato molto stimolante."  

 



7.10 IL GIOVANE FINK PRIMO TRA LE BARCHE DI SERIE 

Melwin Fink ha tagliato il traguardo della prima tappa della 23a edizione della Mini Transat EuroChef in prima posizione nella categoria delle barche di serie questo giovedì 7 ottobre alle 16:05:37.

Il giovane skipper tedesco del Pogo 3  SignForCom ha impiegato 10 giorni, 35 minuti e 37 secondi per completare le 1.350 miglia del percorso tra Les Sables d'Olonne in Vandea e Santa Cruz de La Palma alle Canarie (velocità media di 5,56 nodi). 

 

PRIME REAZIONI A SANTA CRUZ

Sconosciuto dal grande pubblico ma non dal folto gruppo di Ministi che si allena a Lorient dove si è istallato da due anni per preparare la sua prima Mini Transat, il giovanissimo skipper tedesco del Pogo 3 ai colori di SignForCom, ha preso il controllo della flotta il 2 ottobre, a sud di Capo Finisterre che aveva doppiato in 17ma posizione. Una scelta audace quella di continuare la regata quando tutti i suoi concorrenti hanno fatto la scelta collettiva di rifugiarsi per evitare il passaggio di un fronte sulla Galizia. Una scelta grazie alla quale non ha fatto che guadagnare miglia accumulando un vantaggio più che sostanziale su tutti gli avversari. Così il giovane velista tedesco, a soli 19 anni, ha sicuramente fatto un colpaccio e probabilmente ipotecato la vittoria finale in Guadalupa. Di fatto partirà per la seconda tappa tra le Canarie con un vantaggio enorme in termini di tempo. 24, 36, 48 ore? Vantaggio ancora tutto da definire visto che i primi inseguitori devono ancora arrivare…

 

Ecco le sue dichiarazioni raccolte sul pontile

 

Cosa si sente ad essere il primo tedesco ma anche il più giovane skipper a vincere una tappa della Mini Transat? 

Non lo so ancora davvero. Non ho mai osato sperare una cosa del genere! Sono stato un po' fortunato e probabilmente ho anche preso le decisioni giuste. In ogni caso, è stata una tappa difficile. Ho esitato ad andare al fronte o meno.  Alla fine è andato tutto bene, tutto esattamente secondo le previsioni. Le condizioni che ho avuto sono state conformi a quanto era stato annunciato dal bollettino: 30 nodi di vento medio, con raffiche a 40. Tutto sommato, il primo fronte che ha affrontato la flotta nella Biscaglia è stato più violento del secondo." 

 

Hai capito cosa stava succedendo per il resto della flotta? 

Dopo aver ricevuto il  BMS (cioè il Bollettino Meteo Speciale emesso dalla direzione di regata con invito ai concorrenti di usare il buon senso marinaresco e di valutare la possibilità di cercare riparo in qualche porto, Ndr) , ho sentito delle conversazioni sulla radio VHF ma non ho capito che alcuni pensavano a trovare ripararo trentasei ore prima del passaggio del fronte. Ho pensato fosse troppo presto per decidere di sospendere la sua gara. Ho parlato con Christian Kargl (il concorrente austriaco attualmente secondo tra le barche di serie che si è fermato in un porto più a Sud). Abbiamo deciso insieme di continuare a scendere il più a Sud possibile e, una volta arrivato il momento, di scegliere se raggiungere un porto o meno. Man mano che avanzavamo, ci rendevamo conto che, come era stato specificato nel bollettino meteorologico, le condizioni a sud della latitudine di Porto erano gestibili e che, quindi, non c'era motivo di fermarsi.

 

Avresti potuto immaginare uno scenario del genere in quel momento? 

"In nessun momento. E’ sicuramente un grande vantaggio per me per la seconda tappa. È stata una decisione importante, ma l'ho valutata bene. Non ho mai avuto l’impressione di correre rischi importanti. Prima dell'arrivo del secondo fronte, la mia barca era in condizioni perfette, nonostante la prima burrasca nel Golfo di Biscaglia. Trenta nodi con raffiche di 40 sono tanti ma le nostre barche sono robuste, abbiamo diverse possibilità di ridurre la tela e tante opzioni per assicurare l'albero. La mia unica paura è stata di vedere cadere l’albero perché le onde erano abbastanza alte ma tutto è andato bene.

 

Sei stato audace, ma hai anche navigato bene in seguito: sei riuscito ad aumentare notevolmente il tuo vantaggio da 60 a 100 miglia sull'austriaco Christian Kargl dopo Madeira ... 

"Cento miglia, davvero? Oh! non ci ho pensato più di tanto! Ho fatto a modo mio, senza farmi troppe domande, semplicemente facendo le cose come le sentivo.

 

Sembri molto intimidito! 

"Non posso credere che stia succedendo a me! Prima di partire sognavo di entrare tra i primi dieci ed eccomi qui con la prima barca di Serie ad arrivare a La Palma, con un vantaggio importante sulla seconda! È pazzesco! Mi mette un po' sotto pressione per la seconda tappa ma niente è ancora deciso. Ci saranno condizioni diverse, tante andature portanti. Vedremo come andrà a finire."

 

 

7.10 ULTIME MIGLIA PER MELWIN FINK  
Al rilevamento delle 10, dopo la decima notte di regata, al giovane skipper tedesco Melwin Fink (Signforcom) rimangono soltanto 34 miglia per completare questa interminabile e rocambolesca prima tappa della MIni Transat.

Fink, unico concorrente a non aver fatto scalo in Spagna, sta realizzando quello che potrebbe diventare uno hold up perfetto e definitivo. Non tanto per il quinto posto overall e il suo primo posto tra le barche di Serie ma per il distacco che sta per dare agli inseguitori. Distacco determinante per l’esito della Mini Transat stessa, dato che la classifica finale è calcolata facendo la somma dei tempi di percorrenza delle due tappe. 

 

La flotta delle barche di Serie alle ore 10. 

 

Tra le barche di Serie quindi, dietro il Pogo 3 del giovane Melwin, c’è sempre il Maxi dell'austriaco Christian Kargl (All Hands On Deck) a un po’ più di 100 miglia. Il terzo Hugo Dhalenne è a 170 miglia, la quarta Julie Simon a oltre 200 miglia del leader. Questo mentre il grosso della flotta sta passando la latitudine di Madeira, 250 miglia più a Nord. Per loro, viste le condizioni previste fino al traguardo (bordeggio di poppa non super veloce), il conto sarà di partire per la seconda tappa con un gap da recuperare di minimo 24 ore (più probabilmente 36 o più) sul leader.       

 

In questo gruppo, è tornato a farsi vedere Alberto Riva con EdilziAcrobatica. Grazie al bel recupero delle ultime 48 ore, è rientrato dalla sua opzione Est al passaggio di Capo Sao Vincente in Portogallo, ha incrociato davanti gran parte della fllotta, Alberto è risalito al 13mo posto. Sembrano buoni i suoi numeri in questa fase di bordeggio di poppa sotto spinnaker. Luca Del Zozzo (Race=Care) è 14mo. I due scow di Serie italiani, il Vector giallo di Alberto e il Maxi di Luca sono rispettivamente a 307 e 309 miglia del traguardo (sempre al rilevamento delle 10). 

 

Così gli altri italiani:

Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) a 352 miglia dall’arrivo, 19mo  

Giammarco Sardi (Antistene) a 361 miglia del traguardo, 27mo

Matteo Sericano (Gigali) a 364 miglia del traguardo, 14 mo tra i prototipi. 

Massimo Vatteroni (Kabak) a 372 miglia del traguardo, 34 mo 

Francesco Renella (KoatI) a 587 miglia, 62mo 


5.10 I QUATTRO PRIMI PROTOTIPI SONO ARRIVATI A SANTA CRUZ
A bordo del Pogo Foiler 969 Tollec MP, Tanguy Bouroullec ha vinto la prima tappa della Mini Transat. Ha tagliato il traguardo lunedi 4 ottobre alle ore 17.42 dopo 7 giorni, 2, ore, 12 minuti e 30 secondi di regata. Un po' più di 7 nodi la velocità media per completare le 1350 miglia del percorso.

Secondo posto per Fabio Muzzolini con il prototipo 945 Tartine Sans Beurre che è arrivato un'ora, 3 minuti e 7 secondi dopo dopo il vincitore della prima frazione. 

Pierre Le Roy  (1019 Teamwork) rimasto leader della flotta si deve accontentare del terzo posto e taglia il traguardo un po' più di 6 minuti dopo Muzzolini, un'ora, 9 minuti e 29 secondi dopo Bouroullec . 

Da sinistra Pierre Le Roy (3), Tanguy Bouroullec (1) e Fabio Muzzolini (2): il podio della prima tappa Les Sables d'Olonne Santa Cruz de la Palma

E' arrivata in piena notte, il martedi 5 ottobre alle 3 e 22, Irina Gracheva con il prototipo 800 Path. La navigatrice russa prende il quarto posto della prima tappa e partirà per la seconda con un ritardo di 9 ore e 40 minuti su Bouroullec. 

Irina Gracheva è arrivata quarta sulla linea di arrivo della prima tappa, a Santa Cruz de la Palma

4.10 RIPARTITI - Tutti i concorrenti della Mini Transat che avevano cercato rifugio nei porti spagnoli per evitare la burrasca passata sabato sul campo di regata ha ripreso il mare ieri domenica, in ordine sparso. Tra le barche di Serie, in testa c'è il giovane e temerario skipper tedesco Melwin Fink con Signforccom, uno dei pochi concorrenti ad aver deciso di non fermarsi in qualche porto.

Al rilevamento delle 10, ha superato la latitudine di Capo San Vincente è a 567 miglia del traguardo e ha 89 miglia di vantaggio sul secondo, l'austriaco Christian Kargl (All Hands On Deck) e 166 miglia sulla terza, Julie Simon.

A differenza del gruppone, non si è fermato il giovane Melvin Fink. Il nuovo leader tra le barche di serie ha superato Capo Sao Vincente in Portogallo mentre il grosso della flotta è 200 miglia più a nord.    

Il grosso della flotta composto principalemnte da barche di Serie è 200 miglia più a Nord con gli italiani Luca Del Zozzo (17mo, a 229 miglia), Alberto Riva (21mo a 233 miglia), Giovanni Mengucci (26mo, a 240 miglia), Giammarco Sardi e Massimo Vatteroni 37mo e 38mo a 254 miglia. In questo gruppo ritorviamo anche Matteo Sericano e il suo prototipo Gigali (12mo tra i proto). Più lontano, Francesco Renella che si era fermato a La Corugna, prima di Finisterre è 63mo a 358 miglia del leader dei Mini di Serie. 

Alle 10, i tre primi prototipi stanno passando e hanno passato il gate delle isole Selvagens, 80 miglia circa a nord di La Palma 

Nel frattempo, siamo arrivati alle ultime 80 miglia per i quattro prototipi fuggitivi in testa. Dopo aver superato Le Roy nelle ultime 48 ore, Bouroullec è di nuovo sotto la minacccia sia di Le Roy (8 miglia di ritardo) che di Muzzolini (15 miglia di ritardo). Vantaggio Bouroullec quindi ma per i prototipi, il podio della prima tappa è ancora da decidere.        

3.10 BLACK MAMBA A SCOGLI. GORGES KICK SANO E SALVO - Nella notte tra sabato e domenica, è finito a scogli vicino all'entrata del potrto di Ribadeo, sulla costa Nord della Galizia,  il Pogo 2 Black Mamba di Georges Kick. A 66 anni, lo skipper francese, decano di questa 23ma edizione della MIni Transat, alla sua seconda partecipazione consecutiva, sta bene. E' il secondo ritiro ufficiale, il prima nella categoria delle barche di serie. 

Black Mamba, il P2 di Georges Kick è finito a scogli mentre il suo skipper cercava rifugio nei pressi di Ribadeo, sulla costa Nord della Galizia

2.10 Il RACCONTO DI ALBERTO RIVA. Dopo aver ormeggiato a Baiona insieme a una ventina di MIni 650 lo skipper di EdliziAcrobatica racconta la prima parte di questa impegnativa ed imprevidibile prima tappa. La decisione, collettiva presa dal gruppetto di testa delle barche di Serie di fermarsi per non mettere a rischio la regata degli inseguitori... 



2.10 REGATA TRA PARENTESI - La Mini Transat in una situazione molto complicata. I 4 Proto fuggitivi in testa stanno passando la latitudine di Gibilterra, hanno iniziato o inizieranno in giornata il conto ala rovescia delle ultime 500 miglia del percorso di questa prima tappa. Il loro arrivo a Santa Cruz de La Palma è previsto per lunedì mattina.

Gli altri 85 concorrenti (tutti tranne tre) hanno passato la quinta notte in uno dei porti della Galizia, al riparo. E vi rimaranno, finché non sarà passata la botta, questa burrasca prevista per oggi quando saranno di condizioni di navigazioni praticabili. La regata e l’avventura, le due dimensioni nella Mini Transat, la prima tra parentesi, largo alla seconda, l’avventura, l’imprevisto. Regata tra parentesi ma la Mini Transat dovrà andare avanti e superare una situazione a dir poco complicata. Un bel grattacapo logistico e sportivo sia per i concorrenti, sia per gli organizzatori della regata. Come uscirne con una soluzione sportiva equa?

Il caso ricorda la Mini Transat del 2013, la cui prima frazione fu anch’essa perturbata dal mal tempo dopo una successione di rinvii. Con la differenza che, finora, la direzione di regata non ha cancellato la tappa come fece all'epoca.

COSA DICONO LE REGOLE SULLE SOSTE DURANTE LA MINI TRANSAT – Approfondiamo i dettagli. Sul piano delle regole, va ricordato che gli scali sono autorizzati dal regolamento della Mini Transat. Al capitolo 14 delle istruzioni di regata, quelle che riguarda gli aiuti esterni si legge che: “ogni barca può fermarsi dove vuole quando vuole per approvvigionare e riparare”. Si precisa che una volta ancorata o ormeggiata può accogliere altre persone a bordo e che entro le 2 miglia dal porto, i Mini possono essere presi a rimorchio. Ogni scalo deve essere dichiarato alla direzione di regata, deve durare minimo 12 ore, massimo 72.” Più in là infine si precisa che per prendere la partenza della seconda tappa, i concorrenti devono aver raggiunto il porto di Santa Cruz a La Palma entro il 23 ottobre.”

Queste sono le regole del gioco. Prima delle regole del gioco però ci sono quelle del buon senso, e il buon senso vuole che non si mette a rischio la vita per un gioco. Questo è stato rispettato (quasi) da tutti. Ora si tratta di capire come e quando le barche riprenderanno il mare: tutte insieme in modo da formare una "ripartenza"? Ciascuno per proprio conto?

https://www.minitransat.fr/wp-content/uploads/2020/12/Notice_of_race_-_Mini_Transat_2021.pdf

2.10 REGATA TRA PARENTESI
 
La Mini Transat in una situazione molto complicata. I 4 fuggitivi in testa stanno passando la latitudine di Gibilterra, hanno iniziato o inizieranno in giornata il conto ala rovescia delle ultime 500 miglia del percorso di questa prima tappa. Il loro arrivo a Santa Cruz de La Palma è previsto per lunedì mattina. 
Gli altri 85 concorrenti (tutti tranne tre) hanno passato la quinta notte in uno dei porti della Galizia, al riparo. E vi rimaranno, finché non sarà passata la botta, questa burrasca prevista per oggi quando saran-o di condizioni di navigazioni praticabili. La regata e l’avventura, le due dimensioni nella Mini Transat, la prima tra parentesi, largo alla seconda, l’avventura, l’imprevisto. Regata tra parentesi ma la Mini Transat dovrà andare avanti e superare una situazione a dir poco complicata. Un bel grattacapo logistico e sportivo sia per i concorrenti, sia per gli organizzatori della regata. Come uscirne con una soluzione sportiva equa? 
 
Il caso ricorda la Mini Transat del 2013, la cui prima frazione fu anch’essa perturbata dal mal tempo dopo una successione di rinvii. Con la differenza che, finora, la direzione di regata non ha cancellata la tappa come fece. Sul piano formale, quello delle regole, va ricordato che gli scali sono autorizzati dal regolamento della Mini Transat. Al capitolo 14 delle istruzioni di regata, quelle che riguarda gli aiuti esterni si legge che: “ogni barca può fermarsi dove vuole quando vuole per approvvigionare e riparare”. Si precisa che una volta ancorata o ormeggiata può accogliere altre persone a bordo e che entro le 2 miglia dal porto, i Mini possono essere presi a rimorchio. Ogni scalo deve essere dichiarato alla direzione di regata, deve durare minimo 12 ore, massimo 72.” Più in là infine si precisa che per prendere la partenza della seconda tappa, i concorrenti devono aver raggiunto il porto di Santa Cruz a La Palma entro il 23 ottobre.”
Queste sono le regole del gioco. Prima delle regole del gioco però ci sono quelle del buon senso, e il buon senso vuole che non si mette a rischio la vita per un gioco. Questo è stato rispettato. 
2.10 REGATA TRA PARENTESI
 
La Mini Transat in una situazione molto complicata. I 4 fuggitivi in testa stanno passando la latitudine di Gibilterra, hanno iniziato o inizieranno in giornata il conto ala rovescia delle ultime 500 miglia del percorso di questa prima tappa. Il loro arrivo a Santa Cruz de La Palma è previsto per lunedì mattina. 
Gli altri 85 concorrenti (tutti tranne tre) hanno passato la quinta notte in uno dei porti della Galizia, al riparo. E vi rimaranno, finché non sarà passata la botta, questa burrasca prevista per oggi quando saran-o di condizioni di navigazioni praticabili. La regata e l’avventura, le due dimensioni nella Mini Transat, la prima tra parentesi, largo alla seconda, l’avventura, l’imprevisto. Regata tra parentesi ma la Mini Transat dovrà andare avanti e superare una situazione a dir poco complicata. Un bel grattacapo logistico e sportivo sia per i concorrenti, sia per gli organizzatori della regata. Come uscirne con una soluzione sportiva equa? 
 
Il caso ricorda la Mini Transat del 2013, la cui prima frazione fu anch’essa perturbata dal mal tempo dopo una successione di rinvii. Con la differenza che, finora, la direzione di regata non ha cancellata la tappa come fece. Sul piano formale, quello delle regole, va ricordato che gli scali sono autorizzati dal regolamento della Mini Transat. Al capitolo 14 delle istruzioni di regata, quelle che riguarda gli aiuti esterni si legge che: “ogni barca può fermarsi dove vuole quando vuole per approvvigionare e riparare”. Si precisa che una volta ancorata o ormeggiata può accogliere altre persone a bordo e che entro le 2 miglia dal porto, i Mini possono essere presi a rimorchio. Ogni scalo deve essere dichiarato alla direzione di regata, deve durare minimo 12 ore, massimo 72.” Più in là infine si precisa che per prendere la partenza della seconda tappa, i concorrenti devono aver raggiunto il porto di Santa Cruz a La Palma entro il 23 ottobre.”
Queste sono le regole del gioco. Prima delle regole del gioco però ci sono quelle del buon senso, e il buon senso vuole che non si mette a rischio la vita per un gioco. Questo è stato rispettato. 

2.10 GAËLL LEDOUX (886) ATTACCATO DA UN'ORCA: PER FORTUNA SOLO TANTA PAURA - E’ una Mini di continui colpi di scena! Venerdì pomeriggio, mentre era in testa tra i Serie, Gael (uno dei due ministi che non si sono fermati per evitare la tempesta in arrivo) ha subito l'attacco di un'orca. Lo skipper ha visto il cetaceo sbucare sul fondo dello scafo e poi tra i suoi timoni. Fortunatamente, ha raccontato che tutto si è risolto con un grande spavento e senza conseguenze per il navigatore che si è riprendeso lentamente dalle emozioni ed è tornato sulla sua traiettoria normale.

 

UN RARISSIMO VIDEO DEI MINI IN OCEANO! (DA UNA DELLE BARCHE ASSISTENZA)

 

1.10 TUTTI AL RIPARO - Colpo di scena sulla Mini Transat! Data la scarsa progressione del grosso della flotta rallentato da due giorni intorno alla punta nord occidentale della Spagna e vista la degradazione delle previsioni meteo per la giornata di domani con il passaggio di una violenta perturbazione che genererà venti da SW di 30 nodi e fino a 50 nella notte tra sabato e domenica, la direzione di regata ha inoltrato ai concorrenti il bollettino meteo speciale emesso nel primo pomeriggio e consigliato loro di mettere la regata tra parentesi e di raggiungere un porto sicuro.

 

 

La flotta sparpagliata intorno alla punta nord occidentale della Spagna. Molti concorrenti stanno giustamente cercando un porto per evitare la burrasca in arrivo da domani. Il vento indicato corrisponde alle previsioni tra 24 ore. Soltanto il gruppetto in basso guidato da Alberto Riva, potrebbe aver il tempo di sfuggire verso Sud ed evitare la burrasca.      
 

A vedere la cartografia e il rilevemento delle 18 è quello che sta facendo gran parte dei concorrenti TRa questi ci sono i nostri: Francesco Renella farà sosta a La Corugna, mentre Giammarco Sardi, Giovanni Mengucci, Matteo Sericano, e Luca Del Zozzo stanno entrando nella profonda baia di Muros che potrebbe essere la destinazione anche di Massimo Vatteroni un po' più staccato. 

 

Situazione diversa per il gruppetto di testa composto da una quindicina di barche, principalmente di serie. Un gruppetto che ha ripreso velocità nel pomeriggio e dovrebbe riuscire a guadagnare acqua verso Sud ed evitare il peggio della burrasca. In testa a questo gruppetto c’è Alberto Riva con EdiliziAcrobatica 993. Ha quasi raggiunto la latitudine di Vigo, dovrebbe raggiungere quella di Porto (70 miglia più a Sud) entro domani sera per evitare di affrontare condizioni proibitive. 

 

1.10 FRANCK LAUVRAY DISALBERATO E' A LORIENT

La notte da martedì a mercoledì è stata particolarmente agitata nel Golfo di Biscaglia. Franck Lauvray è stato vittima di un disalberamento. Ha sistemato le cose e con una attrezzatura di fortuna si è messo in sicurezza. Una barca di supporto della flotta lo ha raggiunto per assisterlo. Quindi, preso al traino dal trimarano di Adrien Hardy intorno alle 19:30, il prototipo 346 - Alice di Franck Lauvray ha raggiunto il porto di Lorient intorno all'una la scorsa notte. Lo skipper potrà ora fare un inventario della sua barca e riprendersi dalle emozioni di questi giorni. Non ha annunciato nulla sull'ipotesi di una ripartenza.

1.10. QUATTRO PER UN PODIO TRA I PROTOTIPI. NUOVA PARTENZA A FINISTERRE PER I SERIE

 

In questa prima tappa della Mini Transat, le ultime 24 ore di regata hanno totalmente cambiato la fisionomia della corsa, almeno per quanto riguarda la leadership. Non c’è più una ma due regate. 

 

La prima riguarda i quattro prototipi partiti in fuga dopo aver doppiato Finisterre ieri. Corrono ormai veloci negli alisei portoghesi, sulla rotta diretta per Santa Cruz de La Palma: Pierre Le Roy (TeamWork 1019) rimane saldamente in testa con 46 miglia di vantaggio sul primo inseguitore.

 

Pierre Le Roy TeamWork, fotografato da una barca appoggio nei pressi di Capo Finisterre 

Al rilevamento delle 6, il leader si trova a 739 miglia del traguardo, il tracking indica che Le Roy ha macinato la bellezza di 238 miglia nelle ultime 24 ore. Più veloce di lui, nello stesso periodo, soltanto Bouroullec e il Pogo Foiler 969 che ne ha fatto 244 e si ritrova al secondo posto ma con un vantaggio minimo sul terzo, Fabio Muzzolini con il 945 Tartine.

In questa corsa di velocità, ha perso miglia la navigatrice russa Irina Gracheva (800 Path), si ritrova quarta a 15 miglia del terzo e a 64 del leader. Siccome per i prossimi giorni le previsioni danno vento stabile e andature portanti sulla parte sud del campo di regata, è probabile che la corsa di velocità tra i quattro fuggitivi si prolunghi forse fino al traguardo. Traguardo che i primi potrebbero raggiungere nella notte di domenica a lunedì o lunedì mattina.   

 

Nuova partenza a Finisterre per i Mini di serie

 

La seconda regata è quella del gruppone rimasto intrappolato nei venti leggeri al largo della punta nord occidentale della Spagna. Le velocità registrate al rilevamento delle 6 sono ancora scarse. Si bordeggia ai limiti della zona di separazione del traffico e si cerca di guadagnare acqua verso sud. Pebelier quinto tra i prototipi e apripista del gruppone aveva 45 miglia di ritardo sul leader ieri alla stessa ora: ora sono 208 ed quel distacco già abissale è destinato a crescere ulteriormente… 

 

La flotta dei Mini di Serie al rilevamento dell 6. Tra i primi c'è Alberto Riva con EdiliziAcrobatica

 

Se la regata dei prototipi ha preso una piega che sembra definitiva (una corsa in 4 per il podio della prima frazione, quindi), la situazione è totalmente diversa tra le barche di serie. Lì i giochi sono più che mai aperti, con un gruppo di testa ancora molto compatto e distacchi minimi: a circa 950 miglia del traguardo le 5 prime barche sono tutte in meno di un miglio, le dieci prime in meno di 5. Ed è proprio in questo gruppo che troviamo Alberto Riva con EdiliziAcrobatica, al nono posto con soltanto 3,7 miglia di ritardo sul leader. Se la Biscaglia e questa prima parte della regata è stata poco favorevole per le caratteristiche del Vector giallo di Albi (tanta bolina, mare contro e bonaccia), la seconda invece, con molte andature da reaching e vento teso, dovrebbe essere più vantaggiosa e permettere a Riva l’Acrobata di passare all’attacco. 

 

Si difende benissimo Matteo Sericano (Gigali) 11mo tra i prototipi a 220 miglia del leader e 959 miglia del traguardo, non lontano da Albi Riva.

Solido inizio di regata anche da parte di Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae), 21mo a 19 miglia del leader, di Giammarco Sardi (Antistene) 22mo, a 21 miglia, di Luca Del Zozzo (Race=Care), 31mo a 29 miglia,

Più staccati i due Pogo 2 di Massimo Vatteroni (Kabak) 43mo, a 44 miglia e di Francesco Renella (Koati) 58mo a 79 miglia.

    

Tanta bolina, onda contro e bonaccia per finire, la Biscaglia è stata poco favorevole per le caratteristiche del Vector di Alberto Riva. Queste condizioni dovrebbero cambiare nella seconda parte delle regata 

 

30.9 SUSPENCE A FINISTERRE

 

I concorrenti della Mini Transat hanno passato la terza notte di regata a bordeggiare di poppa in uno stretto corridoio di venti leggeri, al largo delle coste della Galizia, per cercare di guadagnare acqua verso Ovest e andare a doppiare Finisterre. Al rilevamento delle ore 6, il gruppone si trovava all’altezza di Capo Ortegal poco a Est di La Corugna a velocità ridotte. Davanti invece quattro barche stavano già girando la punta nord occidentale della Spagna passando tra la zona di separazione del traffico nella quale i concorrenti non devono entrare (la zona indicata in rosso sulla mappa). 

 

Quattro in fuga

 

Diciamo quattro barche anche se la cartografia ne mostra soltanto tre poiché il Pogo Foiler di Bouroullec ha evidentemente problemi di geolocalizzazione (la barca risulta ferma da ieri sera). Oltre a Bouroullec, gli altri concorrenti sono Pierre Le Roy, a priori nuovo leader con l’ultimo prototipo varato, Teamwork 1019 un progetto di David Raison, sistership del 865, due volte vincitori della Mini Transat; Fabio Muzzolini con il 945 Tartine, progetto 2018 di Lombard che ha concluso la scorsa edizione della Mini al secondo posto con Axel Tréhin ed Irina Gracheva con l’800, altro progetto Lombard un pochino più datato (2011) e vincitore della Mini Transat 2015 con Frederic Denis.

 

Basandosi sul rilevamento delle ore 6: il quarto in classifica che si trova in testa al gruppone, Sebastien Pebellier con il prototipo 787 Decosail, registra 45 miglia di ritardo sul leader. Distanza che potrebbe aumentare parecchio in giornata se i quattro davanti trovano vento da Nord sempre più sostenuto Man mano che scenderanno verso Sud dopo aver girato la punta e se il gruppone continua a faticare in venti deboli nel tratto di oltre 70 miglia tra Capo Ortegal e Capo Finisterre. Due condizioni che se riunite potrebbero creare un gap difficilmente recuperabile anche se rimangono un po’ meno di 1000 miglia fino a La Palma. 

      

29.9 QUANDO IL GIOCO SI FA DURO...

Ha fatto danni nella flotta Il passaggio del fronte della scorsa notte (la seconda in regata) sinonimo di mare formato e incrociato, venti forti (25 nodi di intensità media, raffiche oltre i 30 nodi). Alice il prototipo vintage di Franck Lauvray ha disalberato, una delle sette barche che accompagno la regata si sta dirottando per portare assistenza allo skipper francese. Altri quattro o cinque skipper hanno comunicato alla direzione di regata di aver problemi risolvibili o meno: avarie di crocette all’albero, pulpito di prua rotto, problemi con la timoneria o con il pilota automatico… 

 

E i nostri? Fin qui tutto bene: nessuno dei sette italiani in regata ha segnalato problemi. Quindi “pas de nouvelle, bonne nouvelle” (nessuna notizia, buona notizia) come dicono spesso i francesi a proposito delle regate Mini dove, ricordiamo, le possibilità di comunicare si limitano alla radio VHF e ai sistemi di sicurezza (compresa la balise di geolocalizzazione). 

 

La flotta dei prototipi (25 barche) al rilevamento delle 10

 

West was best

 

Il passaggio del fronte ha avuto conseguenze importanti sulla morfologia della flotta che si è allungata rispetto a ieri. Premiati i concorrenti che hanno scelto di spingere più a Ovest il bordo mure a sinistra prima della rotazione del vento da SW a NW, superando il fronte prima degli altri, sono entrati nella nuova brezza prima degli altri, hanno potuto sfruttare un angolo più favorevole sulla rotta verso Finisterre e possono continuare a farlo. 

 

Tra i prototipi, è il caso delle due barche che si stanno staccando dal resto della flotta: e cioè il 969 Chafoil di Tanguy Bouroullec che ha preso il comando ma con meno di un miglio di vantaggio sul 1019 di Pierre Leroy. Questi due hanno già accumulato oltre dieci miglia di vantaggio sul numero 800 di Irina Gracheva, terza. Gap destinato a crescere ulteriormente viste le velocità rilevate alle ore 10: 12 nodi per il primo, 14 nodi per il secondo, questo i primi inseguitori viaggiano a meno di 10 nodi. 

Logicamente più staccato perché disegnato per la stazza delle barche di serie e non dei prototipi, il Gigali di Matteo Sericano occupa l’undicesimo posto con oltre 30 miglia di ritardo ma il suo posizionamento sopravvento al resto della flotta potrebbe rivelarsi decisamente vantaggioso nelle prossime ore. 

 

La flotta dei Mini di serie (65 barche) al rielvamento delle ore 10

 

Il grande come back dell’acrobata Albi Riva

 

E’ rimasta molto più compatta la flotta delle barche di serie. Anche qua, “west was best” e cioè chi ha spinto il bordo di ieri più a Ovest ha guadagnato come Hugo Dhalenne, nuovo leader con il suo Pogo 3. Da segnalare il gran bel recupero di Alberto Riva con EdiliziAcrobatica: l’acrobata è tornato agli avamposti, terzo in classifica a meno di 2 miglia del leader e con un’orda di avversari alle calcagna (i 15 primi non hanno più di dieci miglia di ritardo rispetto al nuovo leader). 

Così gli altri concorrenti italiani al rilevamento delle 10: il beniamino Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) 23mo con 16,3 miglia di ritardo sul leader, Giammarco Sardi (Antistene) 28mo a 19,1 miglia, Luca Del Zozzo (Race=Care) 39mo a 26,6 miglia, Francesco Renella (Koati) 41mo a 28,2 miglia e Massimo Vatteroni (Kabak) 43mo a 28,9 miglia.

Il bordo di reaching selvaggio in corso nel vento teso dovrebbe durare ancora qualche ora poi l'intesità della vrezza andrà a calare. Prima di passare Finisterre, ci sarà da negoziare una nuova fase di transizione: le previsioni mostrano una bolla in formazione sulla rotta con venti più leggeri ma dai settori orientali, quindi sinonimo di andature portanti. La punta nord occidentale è a meno di 150 miglia della prua dei primi prototipi e a 170 miglia delle prime barche di serie e secondo le previsioni.          

 

28.9 IN MARCIA VERSO IL FRONTE

Superata durante la prima notte la transizione di venti leggeri, tutta la flotta fa rotta verso W in un vento da SW, di bolina quindi mure a sinistra. Un vento che, dicono le previsioni, andrà rinforzando durante la giornata fino a raggiungere i 20/25 nodi di intensità (di più sotto i groppi) man mano che la flotta guadegnerà acqua verso Ponente. Si tratta per i 90 concorrenti di superare il fronte e sfruttare poi la rotazione a destra (da SW a NW) per fare rotta diretta veloce verso Finisterre. Il passaggio del fronte potrebbe verificarsi già per la prossima notte, o domani mattina.  

Al rilevamento delle ore 10, la flotta risulta ancora compatta. In testa troviamo la navigatrice russa Irina Gracheva a bordo del prototipo 800 Path. Un pochino sottovento ma già più a Ovest, c'è Bouroullec e il suo foiler 969. E' in questa classifica, quella dei prototipi, che risulta il Gigali di Matteo Sericano, 14mo a 10 miglia della leader ma posizionato più a Nord.

Tra le barche di serie, ha perso qualcosa durante la prima notte, Alberto Riva con EdlliziAcrobatica 21mo a 4,5 miglia del leader, Gael Ledoux. Ha recuperato e parecchio invece Massimo Vatteroni con il suo Pogo 2 Kabak: attualmente 28mo a 5,4 miglia del leader. Seguono Giovanni Mengucci (Alpha Lyrae) 36mo a 6,3 miglia, Francesco Renella (Koati) 48mo a 7,9 miglia, Giammarco Sardi (Antistene) a 7,9 miglia e Luca Del Zozzo (Race=Care) 59mo a 9,2 miglia del leader.    

La flotta alle ore 10: tutti di bolina mure a sinistra in un vento da SW che rinforzerà in giornata

27.9. BUONA PARTENZA!

Con un po' di ritardo sul programma, lo start della prima tappa della 23ma edizione della Mini Transat è stato dato nel pomeriggio dopo le 15 in un vento da intorno ai 15 nodi. Se diverse barche si trovavavno sopra la linea di partenza al momento del colpo di cannone (nessuna delle barche italiane coinvolte) non ci sono state collisioni da segnalare.

ITA 993, EdiliziAcrobatica di Alberto Riva durante il bordeggio verso la boa di disimpegno 

Ottima partenza di Alberto Riva

Alberto Riva con EdiliziAcrobatica ha fatto un'ottima partenza a centro linea che gli ha consentito di virare la boa di disimpegno al quinto posto overall, terzo tra le barche di serie. E' iniziato poi un bordo di bolina, mure a dritta, leggermente sotto la rotta diretta verso Finisterre. In questa andatura Alberto è riuscito a prendere il comando della flotta. Dopo la rotazione a sinistra da NW a SW, verso mezzanotte/l'una il vento è calato parecchio, i primi hanno virato. Passata questa fase di transizione, c'è il passaggio di un fronte da negoziare, quindi ritorno del vento anche forte da SW (bolina), passato quel fronte ci sarà una nuova rotazione del vento questa volta a destra, che permetterà alla flotta di tornare a macinare miglia verso la punta nordoccidentale della Spagna: il famoso e temuto Capo FInisterre.     

L'abbraccio di Francesco Renella (Koati) al preparatore Tommaso Stella


26.9 LA BISCAGLIA IN SALITA

Mare formato e vento, parecchio vento anche: intorno ai 20 nodi di intensità, dai settori occidentali quindi nel naso: questo aspetta i 90 concorrenti della Mini Transat Eurochef dopo la partenza delle 15 di oggi. Dopo questa fase di bolina tosta, sin dalla prima notte ci sarà una prima zona di transizione con venti leggeri da negoziare, prima del ritorno del vento di nuovo bolina. Insomma, una prima parte di regata decisamente in salita quindi. Tre probabilmente quattro giorni per uscire dal Golfo di BIscaglia, passare Capo Finisterre e iniziare la discesa lungo le coste iberiche. 

 

 

Una situazione meteo impegnativa dal punto di vista tecnico e complessa dal punto di vista strategico. Questo è stato l’oggetto dal briefing meteo di ieri ma sopratutto del routage fornito ai sette concorrenti italiani dal coach Ambrogio Beccaria.   

 

E’ confermato l’arrivo della prima tappa a Santa Cruz de La Palma, l’isola dove il vulcano Cumbre Vieja ha avuto una spettacolare quanto distruttiva fase esplosiva qualche giorno fa. Nel caso lo scalo nel porto canarino finora risparmiato dall’eruzione fosse impossibile, l’organizzazione e la direzione della regata in contatto permanete con le autorità locali hanno deciso di aggiungere al percorso della prima tappa una gate posizionata a 80 miglia a Nord dell’isola di La Palma, nei pressi degli isolotti Selvagens. Sarebbe questa la linea di arrivo in caso di cambio di programma, ipotesi poco probabile secondo l’organizzazione.

 

Come seguire la partenza 

 

La partenza prevista alle 15 è da seguire in diretta sul sito internet della Mini Transat Eurochef e relativi canali YouTube e Facebook. Inizio della diretta dalle 14.30 con i commenti in francese di Anne Liardet (veterana della Mini Transat 1984, nonché del Vendée Globe 2008/2009, che ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione quest’anno ma intende partecipare alla MT 2023) e di Violette Dorange (Mini Transat 2019).

 

In italiano, con i commenti di Ambrogio Beccaria dalle 14.50 è prevista una diretta sul canale Facebook della Classe Mini Italiana.

 

 

25.9 LE DIFFICOLTA DELLA PRIMA TAPPA
Biscaglia, Capo Finisterre e le altre difficoltà della prima frazione spiegate dai Ministi 

24.9 PARTENZA RINVIATA DI 24 ORE
Viste le previsioni meteo nelle prossime ore nel Golfo di BIscaglia, l'organizzazione della regata ha deciso di rimviare la partenza della 23ma edizione della Mini Transat di un giorno: lunedì alle 14 quindi il via della prima tappa fino a Santa Cruz de la Palma alle Canarie.

22.9 LA PARATA DEI MINI A PORT OLONA
A quattro giorni della partenza confermata per domenica alle 14, la flotta ha lasciato i pontili per una parata al largo di Port Olona sotto il sole e con una bella brezzolina. 


 

22.9 MINI TRANSAT 2021: PREVIEW 

90 partenti tra cui sette italiani questo il LINK all'articolo completo

 


Dai pontili di Port Olona, le nostre interviste ai sette italiani presenti al via della 23ma edizione della Mini Transat

Alberto Riva

Giammarco Sardi

Giovanni Mengucci




 

GUARDA LA PRIMA PUNTATA: IL PUNTO DOPO IL CIRCUITO ITALIANO: CON STEFANO PALTRINIERI

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Sezione ANSA: 
Saily - Altomare

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