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02/11/2015 - 13:57
Mini Transat seconda tappa Day 2
Mini Transat seconda tappa Day 2
Mini, tutti a Sud
Zambelli coi primi
Zambelli coi primi
Una carovana diretta a Sud costeggiando l'Africa, e aspettando l'Aliseo nel quale strambare e fare rotta verso Ovest e Guadalupe. Michele Zambelli (Illumia 788) tra i primissimi. Ma ci sono colpi di scena: tra i Proto ritirato il superfavorito Baudart (viuncitore della prima tappa). E tra i Serie altri problemi per Nacho Postigo. Che però... - IL PUNTO SULLA REGATA - FOTO GALLERY - SPECIALE SU SAILY TV
di Fabio Colivicchi
Secondo giorno di navigazione nella seconda tappa della Mini Transat, e già si susseguono i colpi di scena, mentre la tendenza del grosso della flotta è inequivocabile: parola d’ordine Sud! Nessun Mini partito da Lanzarote ha fatto rotta diretta verso Guadalupe (praticamente Ovest), ma tutti stanno scendendo come forsennati costeggiando l’Africa e puntando quasi le Isole di Capo Verde. Il motivo è chiaro: sulla rotta diretta, più a Nord, non ci sono gli Alisei, causa i passaggi dei treni di depressioni nell’Atlantico settentrionale (quelle che hanno massacrato la flotta della Jacques Vabre), mentre più a Sud i flussi nord-orientali sono decisamente più stabili. Quindi è una grande corsa ad acchiappare l’Aliseo giusto.
COLPI DI SCENA
Prima di vedere la classifica, che è molto interessante sia tra i Proto che tra i Serie, il titolo va al ritiro di David Baudart con il suo 865 Flexirub dalla prua tonda, il superfavorito, il vincitore della prima tappa, quello che tutti inseguivano, ha comunicato la direzione corsa di aver abbandonato la regata. Motivi “tecnici”, poi chiariti meglio: la rottura dello spi medio (quasi come avere una ruota in meno in una tappa come questa su un Mini…), ma soprattutto l’inizio di delaminazione osservata dal navigatore sullo specchio di poppa della barca. In ogni caso, per abbandonare una regata già quasi vinta, si è trattato di guai seri. Capitati – difficile da capire - dopo poche ore dal via e dopo un mese di sosta a Lanzarote. Sta tornando indietro, bolinando, anche Maxime Eveillard (Heli Strategy 614)
CLASSIFICA PROTO
Tra i primissimi c’è l’inossidabile 667 (Microvitae) di Ludovic Mechin, la barca che ha vinto l’ultima Mini Transat, evidentemente ha proprio qualcosa in più, un’anima forse. Ma alle sue spalle (all’ultimo rilevamento stamattina a solo 0,9 miglia) ecco arrivare l’altra prua tonda, 888 Eight Cube di Simon Koster, che pare voler rompere gli indugi dopo una prima tappa col freno a mano tirato. Terzo Luke Berry (753 Association Reves), poi tutti molto vicini, anzi vicinissimi. Michele Zambelli è indicato al 7° posto ma è a sole 6 miglia dal leader, e va a quasi 13 nodi, sin dal via resta il più veloce della flotta. Distacchi minimi anche più giù: il 10° è lo spagnolo Fidel Turienzo con il glorioso 304 Satanas, a 23 miglia dal primo, seguito all’11° da Alberto Bona, a 26 miglia dalla testa.
Nel considerare le posizioni di classifica però va tenuto conto che il satellite tira una riga diretta verso Point-a-Pitre e chi s’è visto sé visto, senza considerare le scelte di rotta, più o meno estreme in relazione al meteo, e le previsioni sugli Alisei di cui sopra. Nella striscia di Mini che vanno tutti insieme verso Sud c’è chi sta leggermente più a Ovest e chi è più vicino alla costa africana, e questo influenza la posizione nella classifica, mentre altri elementi (velocità media soprattutto e quindi posizionamento verso Sud, dove ad esempio Zambelli è avanti a tutti) per il momento vengono sottostimati.
La prova è nell’aggiornamento che mette in testa Frederic Denis Nautipark 800 proprio dopo uno stocchetto a Ovest. Insomma situazione fluida. Conta far correre le barche adesso. E conterà scegliere bene il momento della strambata.
ANCHE TRA I SERIE IL COLPO DI SCENA: OH, NACHO….
Nacho Postigo, sempre lui, lo spagnolo attesissimo, poi protagonista dell’incredibile ritiro prima della partenza perché portato su uno scoglio dal rimorchio, quindi riammesso alla seconda tappa, ha dovuto fare uno stop a Fuerteventura per riparare un timone. A questo punto però sembra proprio diventata una sfida personale tra lui e la Mini Transat: Nacho è ripartito, deciso a proseguire il suo sogno contrastato.
Classifica (o quel che le somiglia): in testa Benoit Hantzperg (871 Yca Dhumeaux Secours Populaire), ma vicino c’è Ian Lipinski, leader della prima tappa (866 Entreprise(s) innovante(s), e non lontano anche Julien Pulve con 880 Novintiss. Sulle posizioni stesso discorso fatto per i Proto.
C’è invece da capire meglio cosa è successo nelle ultime 12 ore a Andrea Fornaro: fino a ieri sera era 10° e oggi è indicato al 20° posto. La velocità rilevata sembra piuttosto bassa e inferiore al resto della flotta, bisogna attendere comunicazioni radio per avere aggiornamenti e capire se qualcosa sta rallentando il navigatore toscano, oppure si tratta solo di un buco di vento. Buono l’avvio di tappa di Federico Cuciuc, 36°, che a quanto pare sembrerebbe aver scelto di strambare più a Nord di tutta la flotta.
CARTOGRAFIA E CLASSIFICHE
di Fabio Colivicchi
Secondo giorno di navigazione nella seconda tappa della Mini Transat, e già si susseguono i colpi di scena, mentre la tendenza del grosso della flotta è inequivocabile: parola d’ordine Sud! Nessun Mini partito da Lanzarote ha fatto rotta diretta verso Guadalupe (praticamente Ovest), ma tutti stanno scendendo come forsennati costeggiando l’Africa e puntando quasi le Isole di Capo Verde. Il motivo è chiaro: sulla rotta diretta, più a Nord, non ci sono gli Alisei, causa i passaggi dei treni di depressioni nell’Atlantico settentrionale (quelle che hanno massacrato la flotta della Jacques Vabre), mentre più a Sud i flussi nord-orientali sono decisamente più stabili. Quindi è una grande corsa ad acchiappare l’Aliseo giusto.
COLPI DI SCENA
Prima di vedere la classifica, che è molto interessante sia tra i Proto che tra i Serie, il titolo va al ritiro di David Baudart con il suo 865 Flexirub dalla prua tonda, il superfavorito, il vincitore della prima tappa, quello che tutti inseguivano, ha comunicato la direzione corsa di aver abbandonato la regata. Motivi “tecnici”, poi chiariti meglio: la rottura dello spi medio (quasi come avere una ruota in meno in una tappa come questa su un Mini…), ma soprattutto l’inizio di delaminazione osservata dal navigatore sullo specchio di poppa della barca. In ogni caso, per abbandonare una regata già quasi vinta, si è trattato di guai seri. Capitati – difficile da capire - dopo poche ore dal via e dopo un mese di sosta a Lanzarote. Sta tornando indietro, bolinando, anche Maxime Eveillard (Heli Strategy 614)
CLASSIFICA PROTO
Tra i primissimi c’è l’inossidabile 667 (Microvitae) di Ludovic Mechin, la barca che ha vinto l’ultima Mini Transat, evidentemente ha proprio qualcosa in più, un’anima forse. Ma alle sue spalle (all’ultimo rilevamento stamattina a solo 0,9 miglia) ecco arrivare l’altra prua tonda, 888 Eight Cube di Simon Koster, che pare voler rompere gli indugi dopo una prima tappa col freno a mano tirato. Terzo Luke Berry (753 Association Reves), poi tutti molto vicini, anzi vicinissimi. Michele Zambelli è indicato al 7° posto ma è a sole 6 miglia dal leader, e va a quasi 13 nodi, sin dal via resta il più veloce della flotta. Distacchi minimi anche più giù: il 10° è lo spagnolo Fidel Turienzo con il glorioso 304 Satanas, a 23 miglia dal primo, seguito all’11° da Alberto Bona, a 26 miglia dalla testa.
Nel considerare le posizioni di classifica però va tenuto conto che il satellite tira una riga diretta verso Point-a-Pitre e chi s’è visto sé visto, senza considerare le scelte di rotta, più o meno estreme in relazione al meteo, e le previsioni sugli Alisei di cui sopra. Nella striscia di Mini che vanno tutti insieme verso Sud c’è chi sta leggermente più a Ovest e chi è più vicino alla costa africana, e questo influenza la posizione nella classifica, mentre altri elementi (velocità media soprattutto e quindi posizionamento verso Sud, dove ad esempio Zambelli è avanti a tutti) per il momento vengono sottostimati.
La prova è nell’aggiornamento che mette in testa Frederic Denis Nautipark 800 proprio dopo uno stocchetto a Ovest. Insomma situazione fluida. Conta far correre le barche adesso. E conterà scegliere bene il momento della strambata.
ANCHE TRA I SERIE IL COLPO DI SCENA: OH, NACHO….
Nacho Postigo, sempre lui, lo spagnolo attesissimo, poi protagonista dell’incredibile ritiro prima della partenza perché portato su uno scoglio dal rimorchio, quindi riammesso alla seconda tappa, ha dovuto fare uno stop a Fuerteventura per riparare un timone. A questo punto però sembra proprio diventata una sfida personale tra lui e la Mini Transat: Nacho è ripartito, deciso a proseguire il suo sogno contrastato.
Classifica (o quel che le somiglia): in testa Benoit Hantzperg (871 Yca Dhumeaux Secours Populaire), ma vicino c’è Ian Lipinski, leader della prima tappa (866 Entreprise(s) innovante(s), e non lontano anche Julien Pulve con 880 Novintiss. Sulle posizioni stesso discorso fatto per i Proto.
C’è invece da capire meglio cosa è successo nelle ultime 12 ore a Andrea Fornaro: fino a ieri sera era 10° e oggi è indicato al 20° posto. La velocità rilevata sembra piuttosto bassa e inferiore al resto della flotta, bisogna attendere comunicazioni radio per avere aggiornamenti e capire se qualcosa sta rallentando il navigatore toscano, oppure si tratta solo di un buco di vento. Buono l’avvio di tappa di Federico Cuciuc, 36°, che a quanto pare sembrerebbe aver scelto di strambare più a Nord di tutta la flotta.
CARTOGRAFIA E CLASSIFICHE
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