News | Regata > Altura

25/10/2010 - 11:38

I PRIMI SONO IN PORTO. PER GLI ALTRI, 30 NODI

Middle Sea Race
Chi vince, chi soffre

Esimit Europa 2 vince in tempo reale. Ma stavolta non fa il record della regata. E per la classifica in compensato è ancora battaglia: il vento lungo il percorso potrebbe aiutare le barche piccole. Hanno tagliato il traguardo anche Leopard e Alegre.

ULTIM'ORA 26/10/2010: Sono bastati 2 giorni, 6 ore, 52 minuti e 32 secondi a Esimit Europa 2 per tagliare il traguardo di Marsamxett Harbour e concludere la propria Middle Sea Race. Sufficiente per vincere la regata in tempo reale e incrementare la bacheca del mostruoso 100 piedi dell’armatore sloveno Igor Simcic. Ma non abbastanza per strappare il record al Rambles di George David (era di 47 ore, 55 minuti e 3 secondi).
Dopo Esimit, in porto hanno fatto il loro arrivo altre due imbarcazioni: ICAP Leopard, giunta alle 22, tre ore e mezza dopo l’equipaggio vincitore. E alle 8.04 di oggi è giunta anche Alegre, accolta da pioggia e vento impetuoso.
 “È stata una gara abbastanza lenta nella prima parte”, commenta con un po’ di rammarico Flavio Favini, skipper di Esimit: “Solo verso la costa della Sicilia il vento è aumentato. La prima vera difficoltà l’abbiamo avuta nello Stretto di Sicilia, perché c’era vento alquanto leggero e gestire il passaggio non è stato semplice. Dopo un po’ la corrente ci ha dato una mano e ci siamo lasciati alle spalle lo Stretto abbastanza rapidamente”.
 
La vittoria in tempo reale potrebbe però non essere seguita da quella in tempo compensato: “Abbiamo conquistato la Line Honours, ma non so come andrà a finire in compensato. Dobbiamo solo aspettare. Se le imbarcazioni più piccole prendono un gran vento non abbiamo possibilità, se il vento cala invece sì”.
E le condizioni meteo in effetti sembrano avallare le preoccupazioni dello skipper di Esimit. Lungo la rotta sta soffiando un vento di 30 nodi che potrebbe aiutare chi sta ancora navigando.
La classifica in compensato è quindi ancora aperta: una lotta all’ultima raffica che coinvolge, oltre ad Esimit anche le imbarcazioni maltesi J/122 Artie e J/133 Jaru e la statunitense TP52 Lucky.
Costrette al ritiro invece le italiane X-55 Capricciricci e VIva 48 Futura, che hanno portato a sette il numero di barche ritirate.


LA CRONACA DI IERI
I 100 piedi di Esimit Europa 2 sono a metà strada. Da Capo San Vito inizia la volata verso Malta e l'arrivo vittorioso con la conquista dell'ennesima line-honour in una superclassica, per questo super Maxi dal pedigree indimenticabile.  E' ancora lunga la strada: Pantelleria, Lampedusa. E soprattutto una meteo che lascia molti interrogativi. L'equipaggio del team sloveno di Igor Simcic e dello skipper Flavio Favini dorme poco in turni regolari, in coperta sono sempre in molti perché manovrare e domare un mostro del genere richiede teste pensanti e muscoli conseguenti.

Le condizioni di vento e mare fin qui sono state clementi, morbide con barche e marinai. Semmai il problema è il vento leggero e instabile, associato alla pioggia a tratti. Ma tra lunedì e martedì le previsioni parlano di una mezza burrasca in arrivo sulla flotta, con vento da Ponente in aumento fino a superare i 35 nodi. Più probabile che interessi la parte centrale della flotta, il grosso del gruppo in regata che avrà quindi venti forti sul naso, mentre Esimit Europa 2, con oltre 50 miglia di vantaggio su Icap Leonard di Mike Slade, altro 100 piedi, ne potrebbe ricevere solo una coda (peraltro in poppa). L'ultima mossa è proprio di Icap Leonard, che ha orzato di 45 gradi per evitare di scadere sotto la costa settentrionale della Sicilia occidentale, e anche per andare incontro al nuovo vento in arrivo.
 
Esimit Europa 2 (ex-Alfa Romeo) ha debuttato nel mondo delle regate all'inizio dell'anno e da allora ha accumulato una vittoria dietro l'altra: Line Honours alla Giraglia Rolex Cup, vittoria di classe alla Maxi Yacht Rolex Cup e un nuovo record di regata alla Barcolana. La barca slovena, condotta dallo skipper Flavio Flavini e da un equipaggio di professionisti italiani, oggi ha trascorso il pomeriggio in mare.  Era rimasta bloccata a terra per un paio di giorni per riparare l'impianto elettrico che era stato danneggiato da un fulmine lunedì scorso durante il trasferimento a Malta.
 
Prima del via il tattico Tiziano Nava dopo aver studiato bene le previsione meteorologiche, aveva abbozzato la strategia: "Da mezzogiorno di sabato fino a mezzanotte sono previsti venti leggeri intorno a 8-12 nodi. Il nuovo vento sarà Maestrale e probabilmente arriverà dopo Stomboli e Palermo. Per il secondo e terzo giorno, ci aspettiamo un forte Maestrale di 25-30 nodi. Per noi sarà importante riuscire a percorrere la massima distanza possibile nella prima parte della regata, poiché la seconda tratta favorirà probabilmente le barche piccole, che saranno sospinte da forti venti fino al traguardo. Date le previsioni, il passaggio dal vento di sud est al nord ovest sarà cruciale. Penso che quello sarà il momento decisivo della regata. Probabilmente dovremo rimanere attaccati a Leopard per capire qual è la differenza di passo con vento leggero o forte. Stando ai calcoli, con aria leggera e media dobbiamo andare un po' più veloci. Con vento forte, soprattutto al lasco, Leopard sarà probabilmente più forte di noi."
 
GLI INSEGUITORI
Proseguono i passaggi tra lo Stretto di Messina e le Eolie, con i paesaggi che rendono mitica la Rolex Middle Sea Race: Stromboli con i suoi fumi, Strombolicchio e il suo faro, albe e tramonti su un mare di storia, affrontati tra cambi di vele frenetici e turni al timone. Dietro ai supermaxi in testa ci sono Alegre (il vincitore dello scorso anno), e un bel gruppetto di scafi tra 50 e 60 piedi: E1, Pace, Lucky, Wild Joe, Cantankerous, Latetia, Dralian, Brave, Ambersail, and Altair 3.
 
Viene intanto seguita con molto interesse l'evolversi della classifica in tempo compensato con sistema IRC. Al rilevamento di Messina l'organizzazione dava in testa un J122 maltese,  Artie II di Christian Ripard, protagonista di una gran bella prima parte di regata, seguito dal TP52 USA Lucky di Bryon Ehrhart, dal J/133 Juno di Soenke Stein, da Mandolino, lo Swan 45 di Martino Orambelli che è anche il primo italiano, e dallo Swan 56 spagnolo La Floresta del Mar, di Jaime Olazabal.
 
Il record della Rolex Middle Sea Race è di Rambler (USA)di George David, con 47 ore, 55 minuti, e 3 secondi, realizzato nel 2007. Per battere il record, il vincitore della line-honour dovrebbe arrivare sul traguardo di Malta entro lunedì mattina alle 11,45.
 
LA VIGILIA
Il percorso della Rolex Middle Sea Race è spesso descritto come uno dei più spettacolari al mondo - disseminato di vulcani attivi tra cui Etna, Stromboli e Vulcano - e alcuni equipaggi hanno sentito il bisogno di eseguire un giro di ricognizione prima della partenza. Due giorni prima della regata Bryan Ehrhart, skipper e armatore di Lucky, con uno dei membri del suo equipaggio ha deciso di prendere il traghetto veloce per la Sicilia per scalare l'Etna, che a 3.350 m è il vulcano attivo più alto d'Europa: un modo sicuro per distogliere il pensiero dall'imminente partenza della regata.
 
Sulle banchine di Grand Harbour, le conversazioni erano tutte incentrate sul meteo e sulle condizioni che la flotta dovrà affrontare. Come solito, sono circolate varie previsioni ed è compito dei navigatori decidere quale piano seguire. A bordo di Alegre (GBR) di Andres Soriano, vincitore della Rolex Middle Sea Race 2009, questo compito spetta al gallese Will Best. A poco più di 24 ore dal via, Best aveva spiegato la sua strategia: "Quest'anno la regata sarà un po' diversa. Ma ci sono sempre due barche più grandi e più veloci delle altre e cercheremo di tenere il passo con loro." Best si riferisce al 30 metri Esimit Europa 2 (SLO) e al vincitore in tempo reale della Rolex Middle Sea 2009, il Farr 100 ICAP Leopard (GBR). Best ha aggiunto: "Gli staremo addosso tutto il tempo."
 
Il Mills 68 Alegre ha avuto un'ottima stagione, piazzandosi secondo all'edizione inaugurale del Mini Maxi Rolex World Championship del mese scorso, dove ha mancato il gradino più alto del podio per un margine minimo. Riguardo alle previsioni, Best ha commentato: "la situazione sembra abbastanza favorevole, sappiamo di andare abbastanza bene con vento leggero quindi per ora siamo felici, ma ovviamente sappiamo bene che alla Rolex Middle Sea Race le cose possono cambiare e ci può essere un po' di tutto. Per il momento pare che sarà una regata con meno di 15 nodi. Abbiamo lavorato molto per cercare di aumentare il nostro range di condizioni: siamo molto più competitivi con i venti sostenuti, ma siamo riusciti a migliorare le nostre prestazioni anche con vento medio fino a 15 nodi e ora anche fino a 20. Abbiamo fatto delle grosse modifiche per la bolina, la barca è molto più rigida."
 
Best ha poi aggiunto: "Questo percorso mi piace molto soprattutto perché ci sono molti angoli e non è solo un semplice avanti e indietro. Anche da un punto di vista geografico è un bel percorso e ci sono delle viste spettacolari, ad esempio quando ti trovi di notte sotto a un vulcano in piena eruzione - questa regata non è mai monotona. Le condizioni meteorologiche variano moltissimo, non solo mare e vento, quindi è una sfida molto appassionante.
 
LA PARTENZA
I cannoni della Saluting Battery hanno sparato sabato le cinque partenze della 31esima edizione della Rolex Middle Sea Race. Una cospicua flotta di 76 yacht - solo due in meno rispetto al record di 78 partenti del 2008 - ha tagliato la linea del via tra l'albero della Saluting Battery e la boa al largo di Forte Sant'Angelo. La brezza da sud est ha consentito agli yacht che sono riusciti a conquistare la pin end (l'estremo sinistro) della linea presso l'imboccatura di Galley Creek di puntare direttamente all'uscita della baia. Gli equipaggi meno fortunati, invece, hanno dovuto districarsi nella baia bolinando contro una leggera brezza di otto nodi - impresa tatticamente non facile, poiché il vento deviato dalle antiche fortificazioni saltava continuamente.
 
L'unico Multiscafo
L'unico multiscafo in gara, SIG45, è partito per primo allo scoccare delle 11.00, seguito dalle altre classi a intervalli di dieci minuti, in ordine di dimensione dalla più piccola alle più grande. Le partenze delle classi intermedie con venti e passa barche in ciascuna divisione sono state molto concitate, ma ciò nonostante solo tre yacht sono stati costretti a ripartire.
 
La barca più piccola
La barca più piccola della flotta è il 9.9 metri BOV Plain Sailing (MLT), uno dei tre iscritti nella divisione "Double-Handed" (ossia condotte da due sole persone d'equipaggio). L'armatore Anthony Camilleri è alla sua decima Rolex Middle Sea Race, mentre il suo socio Gilbert Azzopardi è al debutto. Lo skipper maltese ha vinto la regata nel 2008 in questa stessa categoria a bordo di Bavaria Flyer Mlt52, dotato di verricelli e sistemi avvolgibili elettrici.
 
I grandissimi
Le barche più grandi sono state le ultime a lasciare Grand Harbour alle 11.50: il Baltic 77 Black Pearl (GBR) è partito perfettamente al suono del cannone, con Esimit Europa 2 (SLO) e ICAP Leopard (GBR) sottovento, mentre Alegre (GBR) si è mantenuta molto vicina al lungomare di La Valletta.
 
In banchina il navigatore di ICAP Leopard Hugh Agnew aveva commentato: "E' una regata un po' insolita. Potrebbe assecondare le barche grandi; ovviamente se sarà una regata equa, bisognerà tenere sott'occhio il favorito, Alegre. Le barche grandi potrebbero arrivare a ovest in fretta, entrare nel vento giusto e raggiungere il traguardo in volata, lasciando le piccole molto indietro, fino a Stromboli. Con il secondo scenario invece, le barche piccole, stando più tempo in regata, navigheranno più a lungo nel vento forte: in questo caso potrebbe essere una regata a favore dei 40 piedi con un buon equipaggio. Le barche grandi dovranno regatare contro il tempo." Morale: può ancora accadere di tutto.
 
Il percorso della flotta può essere seguito (quando il sito funziona, perchè in questi giorni ci sono stati frequenti problemi di connessione) sul sito www.rolexmiddlesearace.com/tracker/#tracker

Commenti