Assegnati a Roma i premi più prestigiosi della Vela Italiana.
Mattia Camboni, sei
il Velista dell'Anno!
Il giovane surfista azzurro, mondiale Junior e 10° a Rio 2016, è il Velista dell'Anno 2016. Alessandro Rombelli si aggiudica il premio di Armatore-Timoniere dell'Anno. Il Cookson 50 Cippa Lippa è la Barca dell'Anno, il Club Velico Crotone è il Club dell’Anno. La Federazione Italiana Vela ha premiato i suoi atleti della squadra giovanile, autori di straordinari successi internazionali nel 2016
Una edizione fresca e sbarazzina, meno ingessata di altri anni, edizione giovane e per giovani, con presentatrice spigliata e velista al posto delle star bollite di qualche altra esperienza. Tanto sport, con i vertici CONI e FIV (tutto il Consiglio Federale), tanti amici, poca politica, insomma una serata del Velista dell'Anno che avvicina (anche se non raggiunge) quella che sogniamo da anni.
E poi la vittoria del premio del giovane Mattia Camboni. Nei profili di ieri lo avevamo detto: Mattia velista dell'anno sarebbe un premio che guarda al futuro. Oggi aggiungiamo che è un riconoscimento che guarda al lavoro di certi circoli, di realtà territoriali capaci con entusiasmo e dedizione di reclutare i giovanissimi e avvicinarli al mare fino a estrarre i migliori talenti. Vedere lo scanzonato Mattia, ciuffo indomito, impugnare il premio e parlare senza emozione ma con tanta umiltà di questa vittoria, di quel che significa, del suo modo di saltare sulle onde, dell'omaggio a sua maestà Sensini, del pensiero al suo amico-rivale Benedetti, al suo alenatore Riccardo Belli Dell'Isca, è stato vedere ieri oggi e domani della vela olimpica.
Il premio a Camboni, unico atleta olimpico tra i finalisti, è anche l'implicita conferma del decisivo ruolo della Federvela nel premio. In passato era accaduto che atleti azzurri fossero "bruciati" sul traguardo del premio da nomi che rappresentavano una vela più "commerciale", sull'altare degli sponsor e della presunta audience. I velisti olimpici per diventare velisti dell'anno dovevano vincere mondiali o medaglie olimpiche. E meno male che c'è stata Alessandra... Insomma un altro tassello della costruzione ettorriana, di una FIV di tutti, che apre, discute, è disponibile, però è ferma nelle posizioni e nei valori. Così come, ad esempio, si è opportunamente rinviata a tempo indeterminato (almeno alla seconda metà del quadriennio) la decisione sull'assegnazione del titolo "Italiano" ai campionati a squadre di club della Sailing League gestiti in Italia dalla Lega Italiana Vela.
Diego Negri era a nostro avvito l'altro meritevole del premio. Tre Olimpiadi non bastano a superare il giovanotto delle tavole che ha l'occhio magnetico e la beatà gioventù dalla sua. Ma Diego è ormai un fuoriclasse conclamato, e dovunque andrà a fare vela sarà sempre un papabile velista dell'anno.
Tra gli altri premi assegnati, tra assenti e presenti o presenti a metà (mogli, vicepresidenti), spicca a nostro avviso quello del Club Velico Crotone come Circolo dell'anno. Il sogno continua, il modello Crotone a questo punto potrebbe diventare un esempio esportabile e replicabile da altre realtà: gli sforzi, il lavoro, lo spirito di squadra, pagano sempre. Ci sono riusciti a Crotone, pensate che moltiplicatore di movimento velico sarebbe se il modello attecchisse lungo le coste italiane. Certe imprese sono un guadagno per tutti, non solo per chi le compie. Se a Crotone hanno portato centinaia e forse migliaia di persone in Calabria, Italia, ad assaggiare vento e mare del belpaese, hanno fatto il gioco di tutti.
Velista dell'anno 2018: visto che il ruolo FIV è diventato determinante, vediamo di fare l'ultimo miglio e traghettare il premio nel vero Oscar della Vela. C'è ancora un po' da fare. L'occasione di ieri poteva essere sfruttata per lanciare i festeggiamenti per i 90 anni FIV, che per il momento sembrano dimenticati. I media, più che partner possono e devono essere messi al centro del progetto del premio. La relazione tra voto online e ruolo della Giuria può essere migliorata e seguire regole più trasparenti. Certi aspetti commerciali dell'evento andrebbero attenuati, a vantaggio di quelli istituzionali. Con questi aggiustamenti, e continuando a riconoscere all'ideatore del premio Alberto Acciari il ruolo di anfitrione organizzativo, il VDA si può avviare al ruolo centrale e davvero di riferimento. Non "uno dei premi" con lo stesso nome, che causano sempre molta confusione.
(Dal comunicato Il Velista dell'anno) Villa Miani ha ospitato questa sera gli Oscar della Vela Italiana. Alla presenza di oltre 200 ospiti sono stati assegnati i premi nelle quattro categorie: Barca, Armatore-Timoniere, Club e Velista dell’Anno. La manifestazione organizzata da Acciari Consulting, con la Federazione Italiana Vela partner istituzionale e il supporto di Ucina Confindustria Nautica e Salone Nautico di Genova, è giunta alla sua 23a edizione.
Il premio Velista dell'Anno è stato assegnato a Mattia Camboni, 21 anni, atleta delle Fiamme Azzurre, che ha ottenuto un vero e proprio plebiscito di voti on line, è stato premiato per suo i risultati 2016, tra cui un primo posto nella classifica Under 21 del Campionato del mondo RS:X 2016 e un decimo posto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.Il presidente della FIV Francesco Ettorre ha consegnato al vincitore un'opera dello scultore velista Guido Armeni, raffigurante due vele realizzate in acciaio lucido e porcellanato.
Alessandro Rombelliè stato proclamato Armatore - Timoniere dell'Anno per i suoi risultati internazionali 2016 nelle classi Megles 20 e 32. Rombelli e ha ricevuto il premio da Marina Stella, direttore Generale di Ucina Confindustria Nautica.
Il Cookson 50 Cippa Lippa sale sul gradino più alto del podio nella categoria Barca dell'Anno. Il video della barca in planata a 31 nodi di velocità durante la Rolex Middle Sea Race 2016, dopo la giuria ha conquistato anche la platea. L'armatore Guido Paolo Gamucci è stato premiato da Mauro Pelaschier.
Nella categoria Club dell'Anno, premio istituito in collaborazione con la Lega Italiana Vela, il successo è andato alla Club Velico Crotone. Il premio è stato consegnato dal presidente della LIV Roberto Emanuele de Felice a Francesco Verri, presidente del sodalizio velico calabrese, premiato per aver bruciato le tappe ed essere diventato in pochi anni un punto di riferimento per la vela nazionale e internazionale.
Francesco Ettorre, presidente della Federazione Italiana Vela, al termine della serata ha dichiarato: “Non è la prima volta che partecipo a questa serata del Velista dell’Anno, lo è però come Presidente della Federazione Italiana Vela e chiaramente ha un sapore diverso, dal punto di vista prettamente personale. E’ una serata speciale, per me e per tutto il movimento della vela, che ha l’occasione di ritrovarsi in questa magnifica location nell’ambito di una piacevole serata fuori dagli schemi, per condividere la passione che ci unisce. Per quanto riguarda la vittoria di Mattia Camboni, non posso che essere molto, molto felice che abbia vinto questo importante premio. Se lo merita, per l’impegno che mette nel lavoro e per tutti i risultati che ha già ottenuto, ancora giovanissimo”.
La Giuria del Velista dell’Anno che, dopo aver preso atto delle preferenze espresse dal pubblico (oltre 16.000), ha proclamato i vincitori era composta da: Francesco Ettorre, presidente della Federazione Italiana Vela e presidente della giuria, Carlo Mornati vice segretario generale del CONI e responsabile della preparazione olimpica, Fabio Planamente, presidente dell'assemblea Vela di Ucina Confindustria Nautica e da Alberto Acciari ideatore e segretario del Premio.
LaFederazione Italiana Vela, partner istituzionale del Velista dell'Anno, ha premiato gli atleti juniores che hanno conseguito risultati di rilievo internazionale nel corso del 2016 come la vittoria al Nations Trophy ad Auckland dello scorso dicembre e gli autori tanti altri successi ancora. Questi i nomi dei premiati: Giorgia Speciale (RS:X-Techno 293), Gaia Bergonzini (Optimist), Francesca Russo Cirillo e Alice Linussi (420), Edoardo Tanas (Techno 293), Veronica Ferraro e Giulia Ierardi (420), Tommaso Cilli e Bruno Mantero (420), Marta Zattoni (Laser Radial), Paolo Giargia (Laser Radial), Alexandra Stalder e Silvia Speri (420), Carolina Albano (Laser Radial), Maria Ottavia Raggio e Paola Bergamaschi (49er FX), Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò (470), Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini (470).
Alberto Acciari e Cristiana Monina si sono alternati nella conduzione di serata ricca di emozioni e molto coinvolgente per il pubblico, che ha potuto rivivere le imprese dei finalisti attraverso spettacolari filmati e racconti dei protagonisti. La Monina e Acciari hanno accolto sul palco i finalisti e gli ospiti che si sono alternati insieme a campioni del calibro di Mauro Pelaschier e olimpionici come Alessandra Sensini e Carlo Mornati vice segretario generale del CONI.
Telesia (Gruppo Class Editori)media partner del Velista dell'Anno, trasmetterà le immagini dell’evento sui suoi canali televisivi digitali degli Aeroporti italiani e delle Metropolitane dal 20 marzo al 2 aprile prossimi. Tra i media partner anche le più importanti testate di settore, tra le quali Saily.it. Affiancano Il Velista dell'Anno in qualità di Fornitori Ufficiali Gaggia Milano, Feudi di San Gregorio e Club Amici del Toscano.
Il Velista dell’Anno nasce nel 1991 da un'idea di Alberto Acciari, giornalista, professore di marketing all'Università di Roma Foro Italico e presidente di Acciari Consulting, società specializzata in marketing e Comunicazione dello Sport. Il Velista dell’Anno è il più importante e ambito riconoscimento nel settore della vela. Tutti i più grandi nomi della vela italiana hanno ricevuto questo premio: da Francesco de Angelis a Giovanni Soldini, da Tommaso Chieffi a Vasco Vascotto, Vincenzo Onorato, Lorenzo Bressani e Alessandra Sensini, detentrice di ben quattro titoli. Nelle altre categorie sono stati premiati negli anni personaggi quali Ernesto Bertarelli, Paul Cayard, Fabio Perini e Pasquale Landolfi. Dalla seconda edizione è stata aggiunta una nuova sezione, quella delle Barche, più recentemente la categoria dell'Armatore/Timoniere e quella del Club dell’Anno, quest’ultima in collaborazione con la Lega Italiana Vela. Il Premio copre così tutta l’eccellenza della vela italiana, costituendo il vero punto di riferimento qualitativo della vela sportiva italiana.
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