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15/12/2014 - 12:57
Volvo Ocean Race, tutti ad Abu Dhabi (tranne Vestas...)
Volvo Ocean Race, tutti ad Abu Dhabi (tranne Vestas...)
Le ragazze by night
La tappa-maratona
La tappa-maratona
Con l'arrivo notturno delle ragazze di Team SCA si chiude una seconda tappa interminabile, spossante, dura, imprevedibile. Una tappa da marinai d'altri tempi. Quarti gli spagnoli di MAPFRE, un po' meglio della prima tappa, quinto Team Alvimedica. Alberto Bolzan racconta tutta la tappa su VOR STORIES #10 IN ARRIVO SU SAILY TV - GUARDA 2 VIDEO EMOZIONI
di Fabio Colivicchi
La seconda tappa si è chiusa con l'arrivo di tutte le barche tranne ovviamente Vestas. Una tappa lunga, più del previsto, e dura, intensa, con vento difficile, scarso, imprevedibile. Una tappa da marinai d'altri tempi, con rischi e problemi. Come stanno i velisti dopo un mese di mare così? VOR Stories #10, la decima puntata della nostra rubrica TV, lo ha chiesto ad Alberto Bolzan, l'unico italiano in regata. Il suo racconto della tappa prossimamente sulla TV di Saily.
LE RAGAZZE DELLA NOTTE
E' nel buio della notte di Abu Dhabi che l'equipaggio femminile di Team SCA ha potuto concludere la seconda tappa della Volvo Ocean Race 2014/15. Lo scafo magenta ha infatti tagliato la linea del traguardo alle 2.23 ora locale, cioè alle 23.23 ora italiana. L'equipaggio guidato dalla skipper britannica Sam Davies ha percorso 6.500 miglia (reali) fra Città del Capo e Abu Dhabi in 25 giorni, 6 ore, 23 minuti e 34 secondi chiudendo in sesta posizione.
Pochi festeggiamenti e poca gioia per le undici veliste nel rimettere finalmente piede sulla terraferma, e invece delusione e stanchezza dipinta sui volti delle atlete per non essere riuscite a confrontarsi direttamente con gli avversari.
Sam Davies, una volta giunta a terra, ha dichiarato con onestà: “Abbiamo fatto un errore di rotta e ci siamo trovate dietro i nostri avversari. Non abbiamo potuto restare in contatto e non abbiamo avuto l'opportunità di recuperare. Ma continuiamo a imparare. Abbiamo usato quello che avevamo appreso nella prima tappa e tutte abbiamo cercato di migliorare, nel rispettivo ruolo. Ci siamo concentrate su tutti gli aspetti, la velocità, le regolazioni, le manovre, la navigazione e la comunicazione. Ognuno di questi punti è importante quando navighi in una tappa così lunga. Abbiamo scelto fin dall'inizio di avere dei cambi regolari nella composizione dell'equipaggio e penso che continueremo su questa strada anche per le prossime tappe. E' una chance importante quella di poter fare turnover, perché le tappe sono molto lunghe e faticose. Io cerco di interpretare il mio ruolo di skipper, di leader del gruppo, al meglio possibile. Per me, che vengo dalla navigazione in solitario, è un apprendimento continuo e forse proprio per questo la parte più dura del mio ruolo è quella della comunicazione.”
L'equipaggio totalmente femminile ha semplicemente affidato nelle mani dello shore team la barca, per preparala alla prossima tappa. Nelle prossime due settimane Sam Davies e le altre componenti del team dovranno cercare di recuperare le massime energie, fisiche e mentali, dopo una tappa molto impegnativa. “Siamo determinate, vogliamo apprendere dagli errori fatti ed è quello che faremo nelle prossime due settimane e mezzo.” Ha detto l'Onboard reporter, Corinna Halloran. “Il debrief sarà il più importante fatto finora, perché adesso capiamo molto meglio le complessità della regata e la strategia degli altri team. Faremo un'analisi dettagliata delle nostre forze e delle nostre debolezze per poter capitalizzare le prime e rimediare alle seconde.” Di sicuro, quindi le veliste, faranno buon uso di quanto appreso negli oltre 25 giorni di navigazione appena trascorsi.
La partenza della terza frazione, da Abu Dhabi verso Sanya, in Cina, è prevista per il prossimo 3 gennaio., mentre la disputa della Abu Dhabi In-port race per venerdì 2 gennaio 2015.
GLI ARRIVI DI MAPFRE E ALVIMEDICA
Non era ancora l'alba in Italia ed era primo mattino a Abu Dhabi quando MAPFRE guidato dall'olimpionico spagnolo Iker Martìnez ha tagliato la linea del traguardo in quarta posizione, dopo 24 giorni e 11 ore di regata. Nel primo pomeriggio italiano, ma quando già stava calando la luce sul race village nell'emirato, è stato il turno di Team Alvimedica, con l'italiano Alberto Bolzan di concludere una seconda tappa particolarmente intensa per il giovane equipaggio turco/americano. Si attende ora l'arrivo delle veliste di Team SCA, previsto nella notte italiana.
MAPFRE, MEGLIO DELLA PRIMA, MA...
Dopo un deludente ultimo posto a Città del Capo, che ha portato a significativi cambi nella composizione dell'equipaggio, con l'inserimento del navigatore Jen-Luc Nélias e dell'esperto velista britannico Rob Greenhalgh, la barca spagnola guidata da Iker Martìnez era attesa a un cambio di passo e di strategia. Malgrado non siano riusciti a salire sul podio, Martìnez e i suoi hanno comunque dato prova di cambiamento e il quarto posto ottenuto è certamente importante. “Siamo più che felici del miglioramento rispetto alla prima tappa, sono molto orgoglioso di come tutti abbiano fatto un buon lavoro.” Ha dichiarato all'arrivo lo skipper iberico, spiegando che quello che provava erano “sentimenti contrastanti”. In effetti la barca rossa nel corso della tappa ha occupato per ben tre volte la posizione di leader, per poi perderla a causa di un'opzione est piuttosto coraggiosa da parte del navigatore francese Jean-Luc Nélias, che non ha pagato. L'obiettivo di MAPRE era quello di riuscire ad aggirare la zona delle calme equatoriali adottando una rotta differente rispetto agli avversari, ma sfortunatamente per la barca rossa, i tanto attesi alisei non si sono materializzati. Martìnez ha comunque tenuto a difendere la scelta. “Jean-Luc e io abbiamo preso la decisione insieme. Era un rischio, ma tutto l'equipaggio era d'accordo nel tentare qualcosa di diverso, anche quando non ha funzionato.” Il due volte olimpionico spagnolo ha concluso nella sua lingua dicendo:“No esta mal, la proxima mejor.” Non è male, la prossima sarà migliore.
ALVIMEDICA, TUTTA ESPERIENZA IN PIU'...
Alle 13 29 23 UTC, le 14.29 ora italiana, era il turno di Team Alvimedica, dopo molte ore di vento leggerissimo e dunque di velocità molto basse lungo la costa degli Emirati, di tagliare finalmente la linea del traguardo. Non si può negare che per Team Alivmedica sia stata una tappa lunghissima, con un finale al rallentatore, estenuante per chi si trova a sole poche miglia dall'obiettivo. Anche per il giovane equipaggio guidato dallo skipper Charlie Enright, la prima parte della tappa è stata molto positiva, con diversi giorni alla guida della flotta. Poi il noto stop per portare assistenza a Team Vestas Wind, la ripartenza e la riuscita rincorsa per riguadagnare terreno su Team SCA e MAPFRE. L'ultimo momento chiave della regata con il sorpasso dei spagnoli e, appunto, la lunghissima discesa lungo le coste degli Emirati con un vento leggerissimo.
“E' stata una tappa con tanti alti e bassi, e dobbiamo certamente lavorare sulla continuità.” Ha ammesso il giovane skipper statunitense. “Ma abbiamo un buon progetto e cercheremo di riuscire a portarlo a termine al meglio.” In effeti per l'equipaggio della barca nero e arancio, la seconda tappa è stata ancora terreno di grande apprendimento. “Abbiamo passato tanto tempo insieme e oltre a divertirci abbiamo parlato molto anche delle prestazioni.” Ha spiegato l'Onboard reporter Amory Ross, “La velocità è buona, in linea diretta siamo competitivi, ora dobbiamo migliorare la strategia. Non è un problema di persone, siamo un gruppo di giovani che vogliono migliorare.” Sicuramente una delle cose che il team ha imparato in questa tappa è la durezza della navigazione oceanica. “L'incidente di Vestas è qualcosa che resterà nelle nostre menti per molto tempo.” Ha detto Mark Towill, ammettendo di essere mentalmente esausto. Gli otto giovani velisti ora avranno tempo per un solido debrief ad Abu Dhabi. Poi alcuni di loro torneranno a casa e alcuni rimarranno nell'emirato fino alla partenza della terza tappa. “Avremo due o tre giorni qui per riesaminare la tappa. Alcuni vorrebbero ripartire già domani per la prossima, ma sarà bene avere qualche tempo per riposare e riflettere.” Ha detto Enright. “Siamo contenti di dove siamo, è solo questione di mettere a punto alcuni piccoli dettagli.”
Per Team Alvimedica ora rimane da vedere anche cosa deciderà la giuria internazionale, presieduta dal francese Bernard Bonneau, riguardo a una possibile richiesta di riparazione per le ore che l'equipaggio ha impiegato per portare assistenza a team Vestas Wind durante la notte del tragico naufragio sulla barriera corallina di St Brandon.
Con l'arrivo di Team SCA, previsto per questa notte, si concluderà la seconda tappa della Volvo Ocean Race 2014/15.
www.volvooceanrace.com
VIDEO EMOZIONI: IL RITORNO A CASA DI ABU DHABI
VIDEO E SORRISI PER L'ARRIVO DI MAPFRE
di Fabio Colivicchi
La seconda tappa si è chiusa con l'arrivo di tutte le barche tranne ovviamente Vestas. Una tappa lunga, più del previsto, e dura, intensa, con vento difficile, scarso, imprevedibile. Una tappa da marinai d'altri tempi, con rischi e problemi. Come stanno i velisti dopo un mese di mare così? VOR Stories #10, la decima puntata della nostra rubrica TV, lo ha chiesto ad Alberto Bolzan, l'unico italiano in regata. Il suo racconto della tappa prossimamente sulla TV di Saily.
LE RAGAZZE DELLA NOTTE
E' nel buio della notte di Abu Dhabi che l'equipaggio femminile di Team SCA ha potuto concludere la seconda tappa della Volvo Ocean Race 2014/15. Lo scafo magenta ha infatti tagliato la linea del traguardo alle 2.23 ora locale, cioè alle 23.23 ora italiana. L'equipaggio guidato dalla skipper britannica Sam Davies ha percorso 6.500 miglia (reali) fra Città del Capo e Abu Dhabi in 25 giorni, 6 ore, 23 minuti e 34 secondi chiudendo in sesta posizione.
Pochi festeggiamenti e poca gioia per le undici veliste nel rimettere finalmente piede sulla terraferma, e invece delusione e stanchezza dipinta sui volti delle atlete per non essere riuscite a confrontarsi direttamente con gli avversari.
Sam Davies, una volta giunta a terra, ha dichiarato con onestà: “Abbiamo fatto un errore di rotta e ci siamo trovate dietro i nostri avversari. Non abbiamo potuto restare in contatto e non abbiamo avuto l'opportunità di recuperare. Ma continuiamo a imparare. Abbiamo usato quello che avevamo appreso nella prima tappa e tutte abbiamo cercato di migliorare, nel rispettivo ruolo. Ci siamo concentrate su tutti gli aspetti, la velocità, le regolazioni, le manovre, la navigazione e la comunicazione. Ognuno di questi punti è importante quando navighi in una tappa così lunga. Abbiamo scelto fin dall'inizio di avere dei cambi regolari nella composizione dell'equipaggio e penso che continueremo su questa strada anche per le prossime tappe. E' una chance importante quella di poter fare turnover, perché le tappe sono molto lunghe e faticose. Io cerco di interpretare il mio ruolo di skipper, di leader del gruppo, al meglio possibile. Per me, che vengo dalla navigazione in solitario, è un apprendimento continuo e forse proprio per questo la parte più dura del mio ruolo è quella della comunicazione.”
L'equipaggio totalmente femminile ha semplicemente affidato nelle mani dello shore team la barca, per preparala alla prossima tappa. Nelle prossime due settimane Sam Davies e le altre componenti del team dovranno cercare di recuperare le massime energie, fisiche e mentali, dopo una tappa molto impegnativa. “Siamo determinate, vogliamo apprendere dagli errori fatti ed è quello che faremo nelle prossime due settimane e mezzo.” Ha detto l'Onboard reporter, Corinna Halloran. “Il debrief sarà il più importante fatto finora, perché adesso capiamo molto meglio le complessità della regata e la strategia degli altri team. Faremo un'analisi dettagliata delle nostre forze e delle nostre debolezze per poter capitalizzare le prime e rimediare alle seconde.” Di sicuro, quindi le veliste, faranno buon uso di quanto appreso negli oltre 25 giorni di navigazione appena trascorsi.
La partenza della terza frazione, da Abu Dhabi verso Sanya, in Cina, è prevista per il prossimo 3 gennaio., mentre la disputa della Abu Dhabi In-port race per venerdì 2 gennaio 2015.
GLI ARRIVI DI MAPFRE E ALVIMEDICA
Non era ancora l'alba in Italia ed era primo mattino a Abu Dhabi quando MAPFRE guidato dall'olimpionico spagnolo Iker Martìnez ha tagliato la linea del traguardo in quarta posizione, dopo 24 giorni e 11 ore di regata. Nel primo pomeriggio italiano, ma quando già stava calando la luce sul race village nell'emirato, è stato il turno di Team Alvimedica, con l'italiano Alberto Bolzan di concludere una seconda tappa particolarmente intensa per il giovane equipaggio turco/americano. Si attende ora l'arrivo delle veliste di Team SCA, previsto nella notte italiana.
MAPFRE, MEGLIO DELLA PRIMA, MA...
Dopo un deludente ultimo posto a Città del Capo, che ha portato a significativi cambi nella composizione dell'equipaggio, con l'inserimento del navigatore Jen-Luc Nélias e dell'esperto velista britannico Rob Greenhalgh, la barca spagnola guidata da Iker Martìnez era attesa a un cambio di passo e di strategia. Malgrado non siano riusciti a salire sul podio, Martìnez e i suoi hanno comunque dato prova di cambiamento e il quarto posto ottenuto è certamente importante. “Siamo più che felici del miglioramento rispetto alla prima tappa, sono molto orgoglioso di come tutti abbiano fatto un buon lavoro.” Ha dichiarato all'arrivo lo skipper iberico, spiegando che quello che provava erano “sentimenti contrastanti”. In effetti la barca rossa nel corso della tappa ha occupato per ben tre volte la posizione di leader, per poi perderla a causa di un'opzione est piuttosto coraggiosa da parte del navigatore francese Jean-Luc Nélias, che non ha pagato. L'obiettivo di MAPRE era quello di riuscire ad aggirare la zona delle calme equatoriali adottando una rotta differente rispetto agli avversari, ma sfortunatamente per la barca rossa, i tanto attesi alisei non si sono materializzati. Martìnez ha comunque tenuto a difendere la scelta. “Jean-Luc e io abbiamo preso la decisione insieme. Era un rischio, ma tutto l'equipaggio era d'accordo nel tentare qualcosa di diverso, anche quando non ha funzionato.” Il due volte olimpionico spagnolo ha concluso nella sua lingua dicendo:“No esta mal, la proxima mejor.” Non è male, la prossima sarà migliore.
ALVIMEDICA, TUTTA ESPERIENZA IN PIU'...
Alle 13 29 23 UTC, le 14.29 ora italiana, era il turno di Team Alvimedica, dopo molte ore di vento leggerissimo e dunque di velocità molto basse lungo la costa degli Emirati, di tagliare finalmente la linea del traguardo. Non si può negare che per Team Alivmedica sia stata una tappa lunghissima, con un finale al rallentatore, estenuante per chi si trova a sole poche miglia dall'obiettivo. Anche per il giovane equipaggio guidato dallo skipper Charlie Enright, la prima parte della tappa è stata molto positiva, con diversi giorni alla guida della flotta. Poi il noto stop per portare assistenza a Team Vestas Wind, la ripartenza e la riuscita rincorsa per riguadagnare terreno su Team SCA e MAPFRE. L'ultimo momento chiave della regata con il sorpasso dei spagnoli e, appunto, la lunghissima discesa lungo le coste degli Emirati con un vento leggerissimo.
“E' stata una tappa con tanti alti e bassi, e dobbiamo certamente lavorare sulla continuità.” Ha ammesso il giovane skipper statunitense. “Ma abbiamo un buon progetto e cercheremo di riuscire a portarlo a termine al meglio.” In effeti per l'equipaggio della barca nero e arancio, la seconda tappa è stata ancora terreno di grande apprendimento. “Abbiamo passato tanto tempo insieme e oltre a divertirci abbiamo parlato molto anche delle prestazioni.” Ha spiegato l'Onboard reporter Amory Ross, “La velocità è buona, in linea diretta siamo competitivi, ora dobbiamo migliorare la strategia. Non è un problema di persone, siamo un gruppo di giovani che vogliono migliorare.” Sicuramente una delle cose che il team ha imparato in questa tappa è la durezza della navigazione oceanica. “L'incidente di Vestas è qualcosa che resterà nelle nostre menti per molto tempo.” Ha detto Mark Towill, ammettendo di essere mentalmente esausto. Gli otto giovani velisti ora avranno tempo per un solido debrief ad Abu Dhabi. Poi alcuni di loro torneranno a casa e alcuni rimarranno nell'emirato fino alla partenza della terza tappa. “Avremo due o tre giorni qui per riesaminare la tappa. Alcuni vorrebbero ripartire già domani per la prossima, ma sarà bene avere qualche tempo per riposare e riflettere.” Ha detto Enright. “Siamo contenti di dove siamo, è solo questione di mettere a punto alcuni piccoli dettagli.”
Per Team Alvimedica ora rimane da vedere anche cosa deciderà la giuria internazionale, presieduta dal francese Bernard Bonneau, riguardo a una possibile richiesta di riparazione per le ore che l'equipaggio ha impiegato per portare assistenza a team Vestas Wind durante la notte del tragico naufragio sulla barriera corallina di St Brandon.
Con l'arrivo di Team SCA, previsto per questa notte, si concluderà la seconda tappa della Volvo Ocean Race 2014/15.
www.volvooceanrace.com
VIDEO EMOZIONI: IL RITORNO A CASA DI ABU DHABI
VIDEO E SORRISI PER L'ARRIVO DI MAPFRE
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