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13/11/2013 - 21:10
Italiani alla Jacques Vabre
Italiani alla Jacques Vabre
L'alba di Bet1128
Pit-stop per D'Alì
Pit-stop per D'Alì
!--paging_filter--strongPit-stop a tempo record per Gaetano Mura e Sam Manuard a La Coruña: solo 8 ore di lavori febbrili a bordo. Di nuovo in gara, vogliono dare battaglia. Scalo tecnico in vista anche per Pietro D’Alì e Stefano Raspadori (Fantastica) per rtiparare due stecche della randa/strong!--break--br /
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Sono i giorni della lotta dei velisti italiani con l’oceano. 6 alla Mini Transat (vedi articolo dedicato) e 6 alla Jacques Vabre. Alcuni anche molto vicini, si trovano a navigare in un fazzoletto di miglia, su classi diverse, regate diverse. Globetrotter della vela senza confini e con pochi limiti.br /
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Le storie parallele dei due Class40 italiani lo dimostrano. Gaetano Mura e il suo compagno francese Sam Manuard sono appena ripartiti da La Coruna dopo un pit-stop ferrarisrico, 8 ore per riparare danni alla prua e all’elettronica, e via di nuovo a mezzanotte e mezza. Erano tra i primi della flotta, vogliono ritornarci. Ufficialmente sono rientrati al 21° posto, a 286 miglia dal leader GDF Suez. Il traguardo dista ancora 4600 miglia, e di mezzo c’è l’Equatore.br /
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Avventura anche per Pietro D’Alì e Stefano Raspadori, che in una “strambata cinese” rompono due stecche della randa. E decidono di fermarsi (Cascais o Canarie) per ripararle. La gestione dei pit-stop sta entrando davvero nella strategia delle regate oceanica, come elemento da considerare. Una volta era tabù (a parte i casi in cui è vietato, tipo Vendée), adesso è una opzione considerata e spesso scelta. Motivo della rottura: su Fantastica tiravano da matti: volavano e sono stati tra i più veloci della flotta nelle ultime 24 ore, 260 miglia percorse e se posizioni recuperate.br /
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Sentiamo i racconti e i dettagli dei due equipaggi.br /
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strongBENEDETTO FINISTERRE/strongbr /
Cabo Finisterre, o Fisterra in galiziano, è il granitico promontorio attraverso cui la terra di Spagna si tuffa nell’Oceano Atlantico, più noto come punto di arrivo del famoso “Cammino di Santiago”, faticosa meta per i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. E’ questo il punto doppiato dalla flotta dei Class40 fra la notte e la mattinata di oggi.br /
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I 12 metri di questa che è decisamente la più numerosa fra le quattro categorie che corrono questa 20esima edizione della Jacques Vabre si stanno lasciando alle spalle la Spagna per portarsi lungo il Portogallo, dapprima circa 260 miglia al largo di Lisbona, per poi proseguire a sfiorare Madeira, le Canarie e infine le Isole di Capoverde. Di li, seguendo la rotta ortodromica, ossia matematicamente la più breve, il salto attraverso l’Atlantico fino in Brasile.br /
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Gaetano Mura, skipper di Bet1128, assieme al co-skipper francese Sam Manuard, progettista di questo Class40, hanno una vasta esperienza in regata e hanno affrontato numerose traversate atlantiche, classificandosi al terzo posto nell’ultima edizione della Les Sables-Horta-Les Sables. Sam Manuard ha vinto la precedente edizione della Jacques Vabre a bordo del Multi 50 ACTUAL con il co-skipper Yves Le Blevec.br /
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strong48 ORE VISSUTE A PERDIFIATO/strongbr /
Ripercorriamo rapidamente gli eventi. Nel cuore della notte dell’11 scorso Bet1128 subisce una grave avaria all’albero che piomba sulla coperta. Tutto sembra finito, ma Gaetano e Sam reagiscono facendo appello a tutta la loro energia e determinazione. Nel giro di un’ora recuperano le vele, finite in acqua, e riescono a rialzare l’albero in carbonio da 18 metri di lunghezza, che fortunatamente non si è spezzato.br /
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Ma occorrono comunque alcune importanti riparazioni, a cominciare dall’elettronica di bordo. Infatti, l’acqua imbarcata a causa delle condizioni del mare ha danneggiato il computer e il sistema di navigazione. Gaetano e Sam decidono di riparare nel primo porto raggiungibile, La Coruña in Spagna.br /
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Immediatamente dall’Italia parte la macchina organizzativa per approntare la spedizione aerea di tecnici e ricambi. In loco vengono reperiti gli specialisti in grado di ripristinare e mettere a punto l’elettronica di bordo. Dopo questa tappa non vi saranno altre chance per effettuare scali tecnici se qualcosa non dovesse andare.br /
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Ogni minuto, ogni ora persi per gli interventi necessari aumentano il distacco contro cui Gaetano e Sam dovranno combattere. Ma emerge un altro nemico: la bonaccia, un improvviso calo di vento che rallenta la navigazione e “divora” tempo utile.br /
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Finalmente, alle 16.30 Bet1128 approda in porto, accolta da Francesco Milani, Console Italiano a La Coruña. I tecnici sono si mettono all’opera, ma gli interventi si rivelano più complessi del previsto e proseguono fino a oltre la mezzanotte. I tecnici lavorano arrampicati in testa d’albero per quattro ore sotto la pioggia battente, mentre vengono torniti, fresati e adattati nuovi pezzi fabbricati sul posto. A dare man forte l’equipaggio di Gaes, uno dei Minitransat pronti a partire domani in regata da Sada, a 18 km da La Coruña.br /
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Finalmente tutto è pronto. Il computer di bordo è stato riassemblato e customizzato per Bet1128, vengono installati tutti i software di navigazione e trasmissione dati, i componenti dell’alberatura sono riparati e messi in sicurezza. 8 ore di pit-stop e si riparte. Gaetano dichiara “Ce l’abbiamo fatta. Siamo stanchi, ma ancora in gioco”. Sono passati 30 minuti dalla mezzanotte, Bet1128 esce silenziosa dal porto di La Coruña e prende il largo, determinata a farsi valere.br /
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strongFANTASTICA ALLA “CINESE”/strongbr /
Questa notte alle ore 05.15CET un'onda particolarmente “aggressiva” e una raffica a oltre 30 nodi hanno provocato una strapuggia a causa della quale tre stecche della randa si sono rotte urtando violentemente sulla sartia volante in forza al momento. Raspadori e D’Alì hanno così deciso di programmare un breve pit stop alle Isole Canarie per sostituire le stecche danneggiate. Il loro ETA è previsto per venerdì 15 tra le ore 21.00 e le le 03.00.br /
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Questo il racconto al telefono satellitare di Pietro D’Alì: “emAvevamo inserito il pilota automatico per riposare qualche minuto dopo aver sostituito il Code 0 con il fiocco Solent a causa dell’aumento del vento. Purtroppo un’onda ci ha fatto fare la classica strambata cinese, la randa è passata due volte da una parte all’altra e tre stecche si sono rotte”./embr /
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“emEravamo sicuramente in una situazione limite al lasco con molto vento, la barca lanciata in velocità e pochissima visibilitànbsp;perché le nuvole nascondevano la luna – /emha continuato Stefano Raspadori nbsp;- emnbsp;l’onda che ci ha raggiunto era davvero ‘fuoriserie’ rispetto alle altre e il pilota automatico non ce l’ha fatta... il danno fortunatamente è limitato. Le stecche, anche se rotte, sono tenute insieme dalle tasche integrate della randa. Il tessuto della vela, infatti, ha resistito e sarà sufficiente sfilare le stecche rotte e inserire quelle nuove, Infatti, dopo esserci consultati con il nostro armatore Lanfranco Cirillo che ci segue costantemente, abbiamo pianificato una sosta alle Canarie, sosta che non dovrebbe essere più lunga di un’ora. Le nuove stecchenbsp;sono già pronte e che cinbsp;raggiungeranno alle Canarie con il flying doctor di OneSails International.nbsp;Al momento stiamo navigando con 40 nodi al lasco, tre mani di terzaroli sulla randa e fiocco Solent. C’è talmente tanto vento che, a parte il tempo che abbiamo perso al momento dell’incidente, non pensiamo di essere meno veloci degli altri”./embr /
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strongGLI INGLESI SI RITIRANO/strongbr /
Nel frattempo il Class 40 britannico emConcise 8/em ha informato la direzione di gara del suo ritiro definitivo dovuto ad avarie tecniche, mentre un altro Class 40 emSolidaires en Peloton/em si sta dirigendo a Cascais in Portogallo per una sosta tecnica. Al comando della flotta c’è sempre emGDF Suez/em dinbsp;Sébastien Rogues e Fabien Delahaye.br /
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strongIL METEOROLOGO: UN AUTOSTRADA PER I CLASS 40/strongbr /
Andrea Boscolo, responsabile Area Sport e Performancenbsp;di MeteoSport presso l’Università di Torino, spiega l’attuale situazione meteorologica che interessa l’area dove stanno transitando i concorrenti della Transat Jacques Vabre 2013:br /
"emIl fronte freddo che nei giorni scorsi si trovava ad W del Golfo di Biscaglia è transitato nella giornata di ieri, martedì 12 novembre, sul Golfo di Biscaglia./embr /
emL'alta pressione presente ad E del fronte freddo è stata “trasferita" ad W generando un nuovo anticiclone di 1040 hPa./embr /
emIl nuovo anticiclone ha dato vita ad un robusto Aliseo, con venti di oltre 30 nodi ad ovest del Portogallo, che ha raggiunto la flotta che naviga alle andature nbsp;portanti ormai dalla scorsa notte./embr /
emL'alta pressione prevista per i prossimi giorni si sposterà con il suo centro a Sud delle Azzorre sembra proprio aver aperto una vera e/embr /
empropria autostrada ai Class 40. Per i prossimi 4/5 giorni infatti, la flotta sarà prima accompagnata per far rotta sulle Canarie e/embr /
emsuccessivamente su Capo Verde, da venti con intensità comprese tra i 20 e i 30 nodi./em"br /
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