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14/01/2018 - 16:12

Regata intorno al mondo, passaggio delicato

La Volvo Ocean Race
sui mari di Micronesia

La flotta della Volvo Ocean Race è finalmente riuscita a togliersi dalle insidie delle calme equatoriali, naviga nell’emisfero nord con la spinta degli alisei verso Hong Kong. Le barche si ricompattano e si va verso un altro arrivo in volata. I primi attesi il 19 gennaio - IL RACCONTO DELLA DISAVVENTURA DI ALEX GOUGH, CADUTO IN MARE E RECUPERATO SU SKALLYWAG: "SONO UNO STUPIDO, NON ERO LEGATO" - VIDEO SU SAILY TV

 

ULTIM'ORA, LA DISAVVENTURA (A LIETO FINE) DI ALEX GIUGH (SKALLIWAG) - Sun Hung Kai/Scallywag mantiene la leadership della Leg 4 della Volvo Ocean Race, malgrado un incidente che ha visto cadere furibondo il giovane velista australiano Alex Gough, trascinato via da un’onda durante un cambio di vele con 15/20 nodi di vento, ma che è stato prontamente recuperato dai compagni. Il team si è subito messo in modalità di sicurezza, ammainando la vela di prua e avvicinandosi a Gough che illeso ha potuto risalire a bordo dopo circa sette minuti. Scallywag ha dunque ripreso la regata..

“Era sul bompresso, io ero al timone, è arrivata un’onda e lo ha sbalzato via come se fosse su un cavallo.” Ha spiegato lo skipper David Witt. “La cosa importante è che lo abbiamo recuperato e sta bene. Però è un incidente che mostra bene quanto sia difficile vedere un uomo a mare. Persino di giorno, con il sole e con 18 nodi di vento… Di certo di notte a 20 nodi sarebbe stato molto peggio.” Gough non indossava salvagente e non era legato. Witt ha detto che avrebbe dovuto prestare più attenzione o quantomeno dire al timoniere cosa stesse facendo, prima di andare sul bompresso.

"SONO STATO UNO STUPIDO" - “Sono stato abbastanza stupido, ma fortunatamente i ragazzi se ne sono accorti. E hanno reagito in fretta. Sto bene, è stato abbastanza spaventoso però.” Ha detto Gough. “Ora siamo di nuovo in regata.” La manovra è costata qualche miglio al team, che fortunatamente aveva un buon vantaggio e che continua a guidare la flotta nella veloce navigazione verso Hong Kong, che ora dista poco più di 2.200 miglia dalla prua del battistrada.

IL VIDEO CON LE SPETTACOLARI FASI DEL RECUPERO DELL'UOMO IN MARE SU SKALLYWAG, CLICCA QUI PER SAILY TV

Secondo gli ultimi rilevamenti Dongfeng Race Team e team AkzoNobel continuano sulla rotta nord, più a nord rispetto ai loro avversari quantomeno, ma ora non hanno condizioni meteo molto diverse, con una ventina di nodi di aria e velocità altrettanto buone. Quarti sono i danesi/americani di Vestas 11th Hour Racing, mentre i leader della classifica generale, gli spagnoli di MAPFRE, sono riusciti a recuperare e hanno messo fra sé Turn the Tide on Plastic e Team Brunel una trentina di miglia ma sono sempre circa 150 miglia alle spalle di Scallywag. L’equipaggio guidato da Xabi Fernandez dovrà quindi cercare una soluzione per riportarsi vicino ai leader mentre la flotta è costretta alla massima attenzione per cercare di evitare i numerosissimi atolli e barriere coralline presenti in questa area della Micronesia.

OLTRE L'EQUATORE - Tutte e sette le barche hanno ormai attraversato la linea dell’Equatore. Una volta che saranno entrati nel vento costante dell'aliseo da est, potranno godere di un aria intorno ai 20 nodi e navigare verso la meta, in netto contrasto con le condizioni di bonaccia delle calme equatoriali vissute negli ultimi cinque giorni. Finirà anche la necessità di fare manovre continue per evitare le nuvole temporalesche tipiche dei Doldrum e si potranno tracciare rotte più dirette e veloci.

Tuttavia i team dovranno continuare a prestare la massima attenzione ai temporali e ai colpi di vento che potrebbero ancora modificare la graduatoria parziale. “Ci sono state condizioni davvero difficili.” Ha spiegato l’olandese Carolijn Brouwer, da bordo di Dongfeng. “Il vento è passato da 4 a 11 nodi e abbiamo dovuto portare tutto il peso a poppa. Non appena finito, il vento è calato di nuovo e via con un nuovo spostamento. E’ una specie di balletto faticoso.” 

“L’ultimo report non era tanto buono per noi, ultimi, ma visto dove siamo e come ci aspettiamo che evolva la meteo, non è proprio così male. Abbiamo cercato di salire più a nord possibile. La prima barca a entrare nel nord-est guadagnerà molto, è questo il nostro obiettivo. Siamo contenti di essere la barca più a est.” Chi sta lottando per rifarsi sotto e per ottenere un posto sul podio a casa propria è Team Sun Hung Kai/Scallywag che invece ha optato per una posizione totalmente all’opposto, circa 50 miglia a ovest della flotta, per cercare di fare meno strada possibile nell’ampia curva verso sinistra e Hong Kong.

Lo skipper di Scallywag Dave Witt ha ammesso onestamente che il suo team desidera arrivare a casa davanti agli avversari, dopo essere stato nelle retrovie per la maggior parte della tappa e che lui e la navigatrice Libby Greenhalgh oggi hanno scelto di fare la loro mossa. Essendo la barca più a ovest, e dunque più vicina in linea teorica all’arrivo, Scallywag è balzata in testa alla classifica e fa registrare anche un’ottima velocità. Le previsioni dicono che potrebbero ritrovarsi a stretto contatto con le altre barche, una volta che la flotta si ricompatterà per far rotta sul traguardo.

ALTRI BATTESIMI DELL'EQUATORE - Il passaggio nell’emisfero nord ha anche portato con sé il ritorno di Re Nettuno, che ha dato il benvenuto alle matricole dell’Equatore. Nella seconda tappa, da Lisbona a città del Capo, sono stati 21 i velisti e sei gli onboard reporter che hanno fatto il loro ingresso a corte. Questa volta i novellini sono stati Sam Newton su Team Brunel, Hannah Diamond di Vestas 11th Hour Racing, Bleddyn Mon e Bernardo Freitas di Turn the Tide on Plastic e Trystan Seal di Scallywag. Kyle Langford nel ruolo di Nettuno ha coperto il malcapitato Newton di avanzi di cibo e gli ha regalato una nuova acconciatura. Ma, con poco meno di 3.000 miglia ancora da percorrere, ci sarà tempo per far ricrescere almeno un po’ i capelli prima di arrivare a Hong Kong dove, secondo le ultime proiezioni, i primi potrebbero giungere intorno al 19 gennaio.

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