Economia del mare, tempi difficili
La verità, vi prego, sul Charter
NOLEGGIO, UN SETTORE CHIEDE CHIAREZZA - Comunicati e visioni contrastanti tra associazioni di categoria e aree regionali. Ottimismo, contestazioni, incertezza sulle regole e le restrizioni. Come puo' ripartire (o naufragare) un settore strategico del turismo nautico in Italia
Negli ultimi giorni è scoppiato il disagio del charter e del noleggio di barche da diporto. Nel cercare di ripartire dopo il lockdown, le aziende cercano una comune visione sul presente e sul futuro, mentre le associazioni di categoria stentano a dare le giuste linee guida, anche in relazione alle normative del Governo e delle autorità. Forse c'è bisogno - anche qui - di unità e di chiarezza. Facciamo il punto con quanto è emerso finora.
Alcuni giorni fa è intervenuta Assonautica che ha sentito l'esigenza di spiegare in un comunicato, che forse voleva essere di aiuto, come le regole poste dal governo al settore fossero favorevoli. Ma le risposte non si sono fatte attendere... Ecco il testo.
ASSONAUTICA - “Le linee guida del MIT Fase 2 sono quelle che avevamo chiesto al Governo. Adesso il settore ha bisogno di promozione, rinegoziazione dei leasing e azioni di aggregazione agevolata dalle istituzioni”. Così commenta il Vice Presidente di Assonautica Italiana Marino Masiero dopo che le imprese del charter sono entrate in allarme a causa di illazioni apparse domenica sera sui media e sui social. Notizie che non hanno nessun fondamento.
Assonautica Italiana si è quindi subito attivata presso il Ministero dei Trasporti, la Presidenza del Consiglio ed altre fonti accreditate di assoluto primo livello per accertare che la supposta misura di dimezzamento del numero delle persone a bordo delle barche da charter fosse quello che in effetti le stesse Linee Guida del MIT Fase 2 hanno smentito, e cioè un falso allarme.
“Ci troviamo nella condizione - continua Masiero – ancora una volta e fortunatamente, di dover smentire chi si è assunto l’onere di portare scompiglio tra le fila degli armatori del charter, già ampiamente preoccupati per l’assenza totale di prenotazioni, e che domenica sera si sono trovati di fronte ad affermazioni quantomeno censurabili. Comprendiamo che la pressione è tanta, ma non è più tollerabile, in un momento così difficile, che al posto di cercare di spegnere l’incendio si butti benzina sul fuoco”.
Il Presidente di Assonautica Italiana Alfredo Malcarne ringrazia il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e il Capo Dipartimento Trasporti e Navigazione del MIT per l’altissimo livello di competenza delle Linee Guida Covid19 Fase2 sul Charter Nautico e sul Traporto Passeggeri. “Un lavoro di estrema sintesi – commenta Malcarne – che garantisce impresa, ospiti e trasportati, attraverso un indirizzo di responsabilizzazione degli operatori di impostazione anglosassone. Una novità in controtendenza non da poco, in un paese che pensa troppo spesso in piccolo e che nel piccolo interesse perde sempre il confronto internazionale. Ringrazio il MIT, la Ministra Paola De Micheli e la cabina di regia delle Linee Guida, totalmente pubblica, per avere agevolato chi lavora nel settore a riprendere la via del mare.”
Adesso serve attendere il 3 giugno per l’apertura delle acque costiere regionali e l’arrivo dei clienti. “A breve discuteremo con il Governo – conclude Malcarne – e con la Commissione Ministeriale le problematiche del charter che ci sono state palesate attraverso lo sportello legale di Assonautica Italiana da centinaia di operatori. Stiamo quindi componendo un dossier da portare al tavolo di lavoro.”
LA RISPOSTA DI UN FOLTO GRUPPO DI AZIENDE DI CHARTER - Una reazione dura e firmata da molte società di noleggio. Inizia così: "Gli operatori del settore non possono che essere in disaccordo con quanto affermato, probabilmente a causa di una scarsa conoscenza delle modalità di lavoro delle nostre aziende e delle problematiche del noleggio e della locazione."
Chi ha avuto modo di essere informato direttamente dell’andamento della gestione delle linee guida ministeriali, e non per sentito dire, è a conoscenza che la bozza prevedeva un limite di una persona imbarcabile per ogni 1,5 metri di lunghezza. Limite poi abbassato, non certo per opera di chi evidentemente lo ignorava, a 1 solo metro. E' uno solo uno dei limiti all’attività, che come si vede esistono, anche se questo è per la gran parte gestibile.
IL LIMITE DEGLI OSPITI PER CABINA - Un secondo e più pesante limite riguarda l’impossibilità di ospitare due persone non conviventi nella stessa cabina. Come ad esempio sono un padre divorziato e i figli che vivono con la mamma, oppure due giovani fidanzati o una coppia di amiche/i. Anche questo è apparentemente ignorato dal dott. Masiero.
A questo proposito, è appena il caso di ricordare che proprio Assonautica, con una lettera pubblica indirizzata al governo, aveva chiesto di equiparare la barca alla casa. E’ difficile non constatare l’affinità fra le due cose. Peraltro trattandosi di decisioni già assunte ed evidentemente frutto del lavoro delle scorse settimane, è quanto mai paradossale che nello stesso comunicato il Presidente di Assonautica annunci che "stiamo quindi componendo un dossier da portare al tavolo di lavoro”.
La risposta si chiude così: "Riteniamo che il nostro settore meriti molta più attenzione, soprattutto da parte di chi non lo conosce a fondo e non lo rappresenta e che gli operatori vadano informati in maniera puntuale. Dire che non esistono particolari restrizioni equivale ad esporre - solo loro, non chi si limita a scrivere comunicati stampa - a rischi e sanzioni." E sotto c'è la "firma" di ben 108 società. Un numero che non ammette indecisioni...
E DALLA SARDEGNA, INTANTO, FANNO I CONTI DEL DISASTRO... - Da ultimo arriva nel weekend la presa di posizione del charter della Sardegna, regione che per motivi geografici ha un ruolo fondamentale nel settore. "Alla luce delle proposte e pubblicazioni diffuse da alcuni giorni circa le regole e relativi vincoli che sono parte integrante del “ protocollo sanitario” che verrebbe imposto a tutti coloro che si apprestano, o intendano , scegliere la Sardegna quale meta delle loro vacanze, siamo a contestarne vibratamente il contenuto, la diffusione martellante del metodo e della sostanza del Protocollo così come pensato e, ancora, una asfissiante quanto dannosa divulgazione e promozione tramite i media." Così inizia il comunicato firmato "Le imprese della nautica e del turismo Sardegna". Che continua, duro e deciso, soprattutto facendo per la prima volta i "numeri" del disastro economico del noleggio a causa della crisi sanitaria.
"A riprova dello sconcerto e sconforto che ha investito la totalità delle società che operano nel comparto della nautica e del charter isolano (circa 400 aziende di noleggio e locazione di imbarcazioni per un totale di circa 1.600 unità), stiamo assistendo impotenti a un impressionante e irreversibile tracollo e cancellazione delle conferme che a fatica eravamo riusciti a trattenere ad Aprile e Maggio per i mesi di Giugno e Luglio.
I CLIENTI SCELGONO ALTRE METE DOVE LE REGOLE SONO PIU' CHIARE - "In soli tre giorni, dalla riapertura frenetica delle prenotazioni e conferme delle rispettive piattaforme/Windows Booking/MMK/NAUSYS/SEDNA ecc., si sono dissolte il 15 % delle locazioni e noleggi, e nei prossimi giorni non potrà che peggiorare in quanto verrà aggredito il mese di Agosto. Le ragioni della fuga di massa sono semplici e condivise da tutti: tour operator, broker e agenzie specializzate del settore, in un momento di grande sofferenza del mercato, stanno dirottando il turismo verso mete in cui le linee guida per l'accoglienza sono semplici e chiare (Slovenia, Croazia, Grecia e Turchia), al contrario di quelle che abbiamo, per il momento, in Sardegna.
"Restiamo allibiti per la convinzione che si possa salvare la stagione con la parziale presenza del mercato nazionale o regionale! Da una analisi approfondita e ben nota alla regia della Giunta Regionale, le presenze Italiane per vacanze sul residenziale e seconde case subirà il contraccolpo del 45%, quello alberghiero 70 % nonostante la facilitazione del trasporto marittimo, mentre tutto il volume del turismo internazionale costretto a utilizzare il vettore aereo rischia di collassare insieme alle stesse compagnie che collegano la nostra isola."
IL FANTOMATICO PASSAPORTO SANITARIO - Dall'isola continuano: "Il presidente Solinas è consapevole che il "Fantomatico Passaporto Sanitario" non ha alcuna possibilità di essere realizzato, e resta un mistero sulle ragioni che lo inducono a spingere verso il baratro l'economia della sua isola, cosi come deve ancora spiegare come mai, solo un mese fa, era intenzionato alla totale riapertura senza condizioni quando, allo stesso modo, era ben conscio che non avrebbe potuto farlo rimediando così una figuraccia mediatica e istituzionale. Questo è un grido di allarme che non può restare inascoltato perché ci troveremo inesorabilmente costretti alla chiusura sia temporanea che definitiva delle nostre attività, al licenziamento forzoso di alcune migliaia di dipendenti qualificati, formati e inquadrati a tempo indeterminato, oltre all'assoluta impossibilità a non assumere stagionalmente altrettanti giovani.
"Siamo tutti perfettamente consapevoli della grande attenzione che merita la difesa della salute del suo popolo sardo e del mantenimento del primato registrato sul contenimento del virus. Così come dobbiamo orgogliosamente dare atto ai sardi di avere diligentemente gestito questa drammatica situazione. Il comandante di una barca che meriti rispetto non può permettersi di spaccare in due il suo equipaggio!"
IL SUPPORTO DI CONFINDUSTRIA NAUTICA - "L'invito alla reazione e presa di posizione, che ha anche il pieno supporto di Confindustria Nautica, è egualmente rivolto ai consiglieri di maggioranza chiamati a difendere e rappresentare la dignità della loro gente e virare verso una coraggiosa revisione, diffondere tempestivamente e senza indugio certezze dei tempi e della semplificazione di un protocollo definitivo, in quanto non c'è più tempo; lo chiedono le imprese, i professionisti del mercato mondiale del turismo, i clienti, i lavoratori sardi e le loro famiglie."
Per salvare il charter e rilanciare il turismo sul mare, uno dei tesori d'Italia, serve davvero uno scatto di lungimiranza e coraggio. Ne saranno capaci le istituzioni?
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