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10/02/2018 - 14:52

Volvo Ocean Race 2017-2018

La partita a scacchi
a colpi di virate

Le difficili scelte per i velisti della Volvo Ocean Race: andare a Nord o a Sud? La gestione dei cambi di vele può essere decisiva. Brunel in testa alla flotta. Le dichiarazioni da bordo di tutte le barche in gara - SU SAILY TV: ALBERTO BOLZAN: "SITUAZIONE COMPLICATA"

 

La flotta della Volvo Ocean Race continua ad “allontanarsi” dalla meta della Nuova Zelanda. Le barche si sono divise in due gruppi, con scelte tattiche differenti, ma tutte si sono spinte molto a nord, mentre il traguardo di Auckland è a sud La ragione dell’opzione nord dipende dalle previsioni meteo, un classico compromesso velico: fare più strada per avere migliori condizioni e velocità. I calcoli dei navigatori è probabile che si basino su una maggiore velocità, che compenserebbe l’ulteriore distanza. A bordo di Mapfre, l’equipaggio ha un atteggiamento positivo riguardo la situazione: “Siete sicuri che stiamo andando ad Auckland? Facciamo rotta nord-est…” Ha detto Louis Sinclair, con senso dell’umorismo.

“Sì è così, è sulla nostra prua. Non possiamo sbagliarci, ci seguono tutti.” Gli ha risposto Pablo Arrarte, indicando le altre barche, vicinissime. “Pablo, sono abbastanza sicuro che la Nuova Zelanda sia in quella direzione, a sud-est.” Ha a sua volta risposto il kiwi Blair Tuke,indicando con la mano. “E’ casa mia, amico, lo so dove sta!” La flotta prima o poi dovrà certamente puntare a sud, oltrepassare le calme equatoriali e agganciare gli alisei che la porteranno verso Auckland. Ma pare che il momento propizio non sia ancora arrivato. Ci sono ancora molte battaglie da fare, prima. Al rilevamento delle posizioni delle ore 14 di sabato, 10 febbraio, il gruppo dei battistrada era racchiuso nel raggio di meno di sette miglia, con gli spagnoli di Mapfre in prima posizione, i franco/cinesi di Dongfeng Race Team in seconda, Team Brunel in terza e Turn the Tide on Plastic in quarta.

“E’ stata una bella lotta fin dall’inizio,” ha detto il navigatore transalpino di Dongfeng Pascal Bidégorry. “Ho l’impressione che non ci siamo fermati un attimo. Un sacco di manovre, anche la notte scorsa, e forse abbiamo fatto qualche cambio di vele in più del necessario. Ma le cose vanno bene. Dovevamo prendere una decisione importante e non abbiamo fatto l’errore di virare troppo presto, dopo aver passato Taiwan. Adesso stiamo passando fuori dalla zona dell’anticiclone che si sta avvicinando, ma ci saremo domani e allora ci penseremo.”

La decisione importante a cui fa riferimento Bidégorry è stat la virata a nord una volta oltre Taiwan. Sia Sun Hung Kai Scallywag che team AkzoNobel hanno optato per questa rotta, ma al momento si trovano un centinaio di miglia alle spalle dei leader, che hanno aspettato a virare e sembra abbiano evitato la zona di vento leggero a est della grande isola. Tuttavia, gli inseguitori nelle ultime ore sono rientrati nel vento da nord, dunque favorevole. Per molta parte della giornata hanno navigato con vento più fresco e il deficit si è ridotto di una ventina di miglia nelle ultime cinque ore. Se questa tendenza continuerà abbastanza a lungo per permettere loro di rientrare sui primi, si vedrà probabilmente domani. Le posizioni, aggiornate ogni sei ore, sono disponibili sulla cartografia elettronica del sito web della regata a questo link.

Dopo il passaggio di Taiwan, la flotta si è divisa in due gruppi, con Scallywag e AkzoNobel che hanno preso una decisa opzione nord, mentre le altre quattro barche sono restate più a sud e continuano a navigare vicinissime Scallywag e AkzoNobel hanno virato immediatamente dopo aver passato la punta meridionale di Taiwan, prendendo una netta opzione nord, ma finora la loro scelta non ha pagato, anche perché nelle ultime ore hanno incontrato vento leggero, a tratti di intensità a una cifra.

“Sembra che ci sia qualcosa che non va.” Ha detto l’olimpionica brasiliana Martine Grael da AkzoNobel. “Andiamo a nord, nord-ovest mentre dovremmo puntare a sud-sud-est!” Mentre il navigatore Jules Salter ha spiegato: “Col senno di poi direi che abbiamo virato troppo presto. Siamo delusi. Abbiamo preso la decisione in fretta, sembrava che fosse la cosa da fare. Scallywag ha virato per primo e il primo report era ok, il secondo non tanto. Gli altri quattro adesso se ne sono andati, siamo rimasti in due.”

A bordo di Scallywag però il morale resta alto e la navigatrice Libby Greenhalgh afferma che la barca portacolori di the Hong Kong sta seguendo una strategia a lungo termine: “Sul lungo termine stiamo cercano di entrare nell’aria da nord. In teoria, dovremmo essere i primi a farlo e allora ci troveremo in una posizione di rientrare sugli altri con un angolo più largo.”

Il gruppo dei quattro che si sono tenuti più a sud è separato oramai da più di 120 miglia di distanza, e sembra al momento in una posizione più solida. Del gruppetto di testa, che naviga a stretto contatto, fanno parteTeam Brunel, Dongfeng, il leader della classifica generale Mapfre, e a poca distanza anche Turn the Tide on Plastic. Al rilevamento delle ore 14 gli olandesi guidati da Bouwe Bekking si trovano a poco più di 4.800 miglia dalla meta di Auckland, e hanno un margine di meno di un miglio su Dongfeng e di poco più di uno su Mapfre, mentre il giovane equipaggio guidato da Dee Caffari segue a 8.1 miglia.

In un blog da bordo Bouwe Bekking, skipper of Team Brunel ha raccontato: ”La scorsa notte abbiamo virato a nord ma poi abbiamo rivirato. Non pensiamo che una rotta tanto a nord possa pagare, ed è più lunga. Abbiamo virato praticamente in simultanea con Mapfre e Dongfeng, ma loro camminavano un po’ di più. Forse dipende dal fatto che noi usiamo ancora i fiocchi vecchi, mentre loro ne hanno di nuovi.”

Il navigatore della barca spagnola, l’esperto Juan Vila ha spiegato che si procede a vista, controllando gli avversari, e anticipando le prossime mosse sulla base delle previsioni meteo. “Abbiamo virato sulle mura a destra e vediamo Dongfeng, Team Brunel e Turn the Tide on Plastic a occhio nudo o sull’AIS (Auromatic Identification Sytem, il sistema di identificazione automatico di cui sono dotate le barche). Il vento ha cominciato a girare da sud-est e attualmente navighiamo al lasco stretto con 20 nodi, con il log che indica 14/15 nodi di velocità. Entreremo in un fronte del nord Pacifico e il vento dovrebbe girare ulteriormente al suo passaggio, prima che si stabilisca la prossima alta.”

Turn the Tide on Plastic, sui cui naviga la triestina Francesca Clapcich, è riuscita a rientrare bene sui primi tre, dopo un inizio un po’ difficile, come ha spiegato la skipper Dee Caffari: “Il ridosso di Taiwan era più esteso di quel che ci aspettassimo e abbiamo dovuto fare molti cambi di vela per tenere il passo, fortunatamente siamo rientrati. Siamo vicini a Mapfre e Dongfeng, stiamo andando bene se siamo con le barche rosse!”

Da parte loro Scallywag e Akzonobel devono sperare che l’aria rinforzi nelle prossime ore, ma per ora il gruppo meridionale ha vento intorno ai 16/18 nodi mentre nella loro zona non supera gli 11 nodi.

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