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27/02/2018 - 19:42
Volvo Ocean Race 2017-2018, i velisti accolti dalla City of Sails
La notte di Auckland
accesa dalla Volvo
Dopo 7000 miglia variabilissime tra Hong Kong e Auckland, con in mezzo Cina, Equatore, Doldrums, monsoni e bonacce, in un incredibile finale, AkzoNobel conquista Auckland vincendo la sua prima tappa del giro del mondo, e stroncando la resistenza di un sempre più sorprendente Skallywag. Terzo Mapfre che resta leader. Turn The Tide beffata nel finale, da seconda a quinta! GUARDA QUI LA REPLICA DEGLI ARRIVI NELLA NOTTE DI AUCKLAND
Saily come media partner sta portando in giro per l'Italia la regata intorno al mondo in equipaggio: la ex Whitbread, oggi Volvo Ocean Race. E' il ciclo di serate Vela E-vento realizzato in collaborazione con Harken, Spinlock, Volvo e Ropeye. Dopo Palermo, Bari e Roma, tutte con successo di pubblico, le prossime repliche a Trieste (giovedi 1 marzo), Marina di Ravenna (venerdi 2), Torino (martedi 6) e Milano (martedi 13).
Ogni serata ospiti diversi, nelle repliche finali previsti Matteo Plazzi, Stefano Rizzi, Corrado Di Majo, Marina Pagani, Gabriele Olivo, Mauro Pelaschier, e tanti altri. L'interesse per la regata oceanica per eccellenza resta molto alto, con le storie che è riuscita a raccontare in 45 anni di vita e i personaggi che l'hanno animata. Il finale di questa sesta tappa rende ragione alla storia della regata, settemila miglia risolte con un distacco di tre minuti. Vi raccontiamo l'epilogo, nella notte illuminata della capitale mondiale della vela, Auckland, che si prepara all'America's Cup 2021.
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AkzoNobel ha vinto la sesta tappa della Volvo Ocean Race, la prima per il team con bandiera olandese giungendo sul traguardo della celeberrima City of Sails, in un finale incredibile, con le prime due barche distanziate da soli 2 minuti e 14 secondi Team AkzoNobel ha vinto la sesta tappa del giro del mondo a vela in equipaggio, partita il 7 febbraio da Hong Kong.
Lo scafo, con Simeon Tienpont alla guida di un equipaggio internazionale è giunto sul traguardo posizionato nel celeberrimo Waitemata Harbour nel pieno della notte di Auckland, alle 13.17 e 26 secondi (ora italiana) dopo 20 giorni, 9 ore, 17 minuti e 26 secondi di navigazione. Con questa vittoria l’equipaggio di AkzoNobel ottiene 8 punti (7+1 punto bonus per la tappa) e si porta in quarta posizione, a 23 punti.
Una vittoria che ha un sapore ancora più dolce visto che, come si ricorderà, nella terza tappa team AkzoNobel era stato vittima di una grave avaria che ne aveva compromesso il risultato. E' stata una vittoria incredibile, giunta dopo 24 ore di battaglia finale, con l'attraversamento di una zona di alta pressione a nord est della costa neozelandese, che ha dato modo agli inseguitori di rifarsi sotto ai leader. Per team AkzoNobel e Sun Hung Kai Scallywag, il margine consolidato nell'ultima settimana è stato appena sufficiente e i due hanno continuato il loro duello fino a poche centinaia di metri dal traguardo.
"Sono state 7.000 miglia di match race, incredibile." Ha detto un felicissimo Simeon Tienpont appena giunto in banchina. “Non ho mai fatto una regata così in vita mia. Abbiamo sempre navigato a vista. Erano sempre lì, non hanno mai smesso di lottare e noi non abbiamo mai rinuciato a difenderci. Sono così orgoglioso del mio equipaggio. Non hanno mai mollato."
Seconda, meritata posizione per Sun Hung Kai Scallywag. Per l’equipaggio guidato dall’australiano David Witt è il secondo posto sul podio dopo il primo di Hong Kong, ottenuto grazie anche all’ottima condotta nella zona dei Doldrum sulla strategia della navigatrice Libby Greenhalgh. “Il nostro gruppo non molla mai." Ha dichiarato Witt. “Questa volta non siamo riusciti a vincere, abbiamo avuto delle chance di farlo ma AkzoNobel questa volta è stato un po' migliore di noi. Ma dalla prima tappa abbiamo fatto così tanta strada."
Per team AkzoNobel si tratta del primo successo in questa edizione della Volvo Ocean Race e oltre allo skipper Simeon Tienpont a bordo festeggiano il primo successo anche il danese Nicolai Sehested, la francese Cècile Baguette mentre la brasiliana Martine Grael non solo ottiene la vittoria, dopo i successi olimpici, ma diventa anche la prima figlia a farlo dopo suo padre Torben. A bordo ci sono anche due neozelandesi, Brad Farrand e Justin Ferris che hanno raggiunto la loro nazione battendo l’altra famosa coppia di kiwi Blair Tuke su Mapfre e Peter Burling che corre su team Brunel.
Turn the Tide on Plastic, con la triestina Francesca Clapcich, si è difeso con le unghie e con i denti fino alle ultimissime miglia prima di dover cedere un posto sul podio e finire quinto alle spalle degli spagnoli di Mapfre e dei franco/cinesi di Dogfeng Racing Tram che fino a ieri sembravano avere un distacco quasi incolmabile. Sesto è atteso sul traguardo l'altro team con bandiera olandese, Brunel.
Con il risultato di Auckland la classifica generale rimane invariata solo per le prime due posizioni di Mapfre e Dongfeng, mentre Scallywag passa in terza piazza a 26 punti, con AkzoNobel e Vestas 11th Hour Racing in quarta a pari punti con 23.
Tempi e posizioni d'arrivo Leg 6 Hong Kong-Auckland
1 AKZONOBEL tempo impiegato: 20d 09:17:26
2 SKALLIWAG tempo impiegato: 20d 09:19:40
3 MAPFRE tempo impiegatoe: 20d 09:39:38
4 DONGFENG tempo impiegato: 20d 09:42:36
5 TURN THE TIDE ON PLASTIC tempo impiegato: 20d 09:45:08
6 BRUNEL tempo impiegato: 20d 11:14:19
7 VS11 DNS
AUCKLAND, QUELL'ARRIVO STORICO TRA BLAKE E DALTON, VOLATA E SEGRETI - La città di Auckland, conosciuta in tutto il mondo con l’appellativo di City of Sails vista la popolarità della vela fra i suoi abitanti, non è nuova a finali molto serrati fra cui quello che è rimasto nella storia. Nell’edizione 1989-90 due skipper neozelandesi Sir Peter Blake, il cui figlio oggi è imbarcato come onboard reporter, su Steinlager e Grant Dalton su Fisher&Paykel diedero vita a un duello epico non solo per la distanza che separò i due, 6 minuti e 4 secondi, sulla linea ma anche per un temporale con 40 nodi di vento che li colpì a poca distanza dal traguardo.
Nell’ultimo tratto verso Auckland, Grant Dalton spense le luci di navigazione dopo aver doppiato North Cape mentre a bordo di Steinlager 2, Peter Blake si sintonizzò sulla radio locale per capire quali fossero le condizioni meteo locali, una mossa che portò a un cambio di vela che permise alla barca di passare senza problemi attraverso il temporale.
Fisher & Paykel invece aveva ancora issato lo spinnaker, che cadde in acqua, facendo perdere tempo prezioso all’equipaggio e guadagnare un miglio agli avversari. Steinlager 2 colse la vittoria in casa, fra l’entusiasmo del pubblico, per un giro del mondo che avrebbe concluso a punteggio pieno, aggiudicandosi tutte le vittorie di tappa. Ma, il distacco più esiguo della storia degli arrivi ad Auckland è pari a soli 12 secondi. E’ questo lampo quello che divise nell’edizione 1993-94 lo scafo francese, con l’altra leggenda della vela Eric Tabarly come skipper, e Galicia ’93 Pescanova su cui correva l’attuale navigatore di Mapfre Juan Vila.
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