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01/12/2021 - 15:22
37 America's Cup, la notizia rimbalza da Auckland
Il ritorno di Alinghi, in Coppa 11 anni dopo
PUNTUALE COME UN OROLOGIO SVIZZERO – Il 1° dicembre, giorno di apertura del periodo per presentare le sfide, è arrivata al Royal New Zealand Yacht Squadron la lettera di Alinghi, con il primo bonifico di 1,47 milioni di dollari come previsto dal Protocollo. Secondo le voci dalla Nuova Zelanda, anche un altro sfidante (che resta segreto) avrebbe pagato la tassa di iscrizione. Il team di Ernesto Bertarelli è ora in lista per l’assegnazione dei primi AC40 e della base nella sede della Coppa
La prima sfida, dopo quella del COR Ineos Britannia, è di un team ex vincitore della Coppa America. Tic-toc, tic-toc… Sono passati undici anni dalla (bruciante) sconfitta nelle acque di Valencia, quando l’immenso catamarano di Alinghi fu battuto dal trimarano con vela alare di Oracle. Era il 2010: Ernesto Bertarelli perse la Coppa America che aveva vinto nel 2003 a Auckland e difeso con successo a Valencia nel 2007. Poi le diatribe legali, la Coppa finita alla Corte Suprema di New York e la sfida a due con il multiscafo di Larry Ellison, che vincendo si portò la Coppa a San Francisco e poi a Bermuda, insieme a un ex proprio di Alinghi: Russell Coutts.
I cerchi della storia dell’America’s Cup che tornano, adesso si specchiano nel logo di Alinghi e ci ripropongono il nome di questo team, la personalità del suo patron Ernesto Bertarelli, l’idea di una squadra che sarà certamente ricchissima (l’italo svizzero è tra gli uomini più liquidi del pianeta) e come sempre aperta a sorprese e innovazione.
Nel 2003 come noto la sfida svizzera (accettata in extremis dai kiwi perché il circolo sfidante, la Societé Nautique de Geneve, sul lago di Ginevra, non rispondeva alla regola del Deed of Gift che prevede una sede sul mare) sorprese tutti perché arruolò in un solo colpo quasi l’intero equipaggio neozelandese che aveva vinto nel 2000 battendo Luna Rossa in finale 5-0. Fu un clamoroso cambio di casacca in massa, che provocò anche polemiche in Nuova Zelanda, ma la mossa fu vincente: barca ed equipaggio di Alinghi si rivelarono superiori e imbattibili. Coppa strappata ai kiwi da altri kiwi. E quindi edizione successiva a Valencia, col record di sfidanti. Altre ere geologiche della vela.
ACQUISTATO GIA’ UN VECCHIO AC75? - Alinghi, stando ad altre voci dovrebbe avere come main sponsor Red Bull (nel caso si riproporrebbe il duello in Formula Uno con Mercedes, salita a bordo di Ineos Britannia), una quarantina di persone sono già al lavoro, e a giorni dovrebbe avere a disposizione uno degli AC75 dell’ultima Coppa America, non è chiaro se di prima o seconda generazione. Non è ancora noto il club sfidante ma non è escluso si tratti ancora della SNG.
ALTRI SFIDANTI? - Anche American Magic ha segnalato la sua intenzione di essere sulla linea di partenza, ma non ha confermato ancora uno yacht club da rappresentare e sta anche aspettando l'annuncio della sede prima di fare il passo ufficiale. Da Luna Rossa, definito con un termine non brillantissimo “sfidante perenne”, continua il momento di silenzio e riflessione, si preferisce presentare libri fotografici sull’ultima Coppa, per il futuro si vedrà.
DEFENDER IN ALTO MARE – La sfida di Alinghi arriva mentre i membri chiave dell'afterguard del Team NZ sono senza contratto. Peter Burling e Blair Tuke sono fuori dalle logiche del team dall'ultima regata di Coppa terminata a marzo, e fonti riferiscono che sarebbero molto indecisi se firmare nuovamente con il defender o saltare il prossimo ciclo di Coppa. Intanto Grant Dalton si è assicurato Nathan Outteridge.
LE ALTRE RATE DA PAGARE - I team che intendono partecipare al percorso della prossima AC37 dovranno pagare una seconda rata di 1,83 milioni USD entro il 21 settembre del prossimo anno, poi un contributo per il sito Web di 150.000 USD, un contributo dell'America's Cup Properties International (ACPI) di altri 25.000 USD, un prestito obbligazionario di 1,47 milioni USD, tre quote di iscrizione alle regate preliminari di 293.000 USD, oltre all’acquisto obbligatorio di almeno uno scafo della classe AC40 (training, Youth e Woman) a un costo intorno ai 2 milioni USD e dotarsi di due motoscafi di supporto alimentati a idrogeno al costo di altri 2 milioni ciascuno. Ci sono anche una serie di costi condivisi come i costi meteorologici e di ricognizione che devono ancora essere determinati.
Solo pochi possono permettersi di giocare a questo giochino. Tra questi Ernesto Bertarelli. Bentornato.
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