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04/09/2019 - 16:49
36 America's Cup: arrivano i primi giorni caldi
Il primo AC75 è kiwi: Auckland, varo venerdi
GUARDA VIDEO - Il defender alla fine "brucia" il challenger of record: Emirates Team New Zealand ha inviato circa 870 inviti per venerdi 6 settembre alla festa del varo del suo primo AC75, il rivoluzionario monoscafo per la 36 America's Cup. Oltre agli invitati, i kiwi si aspettano anche tanti occhi indiscreti... Il capo design Dan Bernasconi spiega cosa possiamo attenderci da questa prima serie di vari, e quali aspetti sarà importante guardare
di Fabio Colivicchi
Arrivano i primi AC75, una generazione di barche talmente innovative e rivoluzionarie da aver avuto da un lato una gestazione difficile e di aver generato dall'altro un interesse spasmodico. Ci siamo davvero, dopo gli annunci e i rinvii del varo a Cagliari di Luna Rossa (annullati 25 agosto e 9 settembre, si parla adesso di fine mese), la prima barca che vedremo toccare l'acqua è kiwi. Inglesi e newyorchesi non hanno fatto annunci, ma anche per loro l'unveiling sembra imminente.
Venerdi 6 Auckland vedrà il varo del primo AC75 di Emirates Team New Zealand. I media locali ironizzano sul fatto che il team ha fatto partire 869 inviti, ma le presenze più inquietanti, benchè nascoste, saranno le "spie" degli altri team. Grant Dalton in persona, peraltro già intimo di Max Sirena, ha detto di aver sentito che Luna Rossa "seguirà con grande attenzione" il varo della barca kiwi, per fare un primo confronto con la prima barca italiana che vedremo a fine mese. "Siamo interessati a ciò che stanno facendo tutti gli altri, come loro lo sono nei nostri confronti: noi siamo solo i primi ad avere gli obiettivi su di noi, ma presto anche gli altri avranno i nostri su essi. Fa parte del gioco", ha concluso Dalton.
Le prime file del varo sono tutte esaurite: telecamere, fotocamere e telefonini sono pronti a immortalare la prima barca della nuova Coppa America e le immagini faranno presto il giro del mondo. Le variabili sono tante: secondo gli esperti ci sono abbastanza spazi nelle regole di classe per vedere differenze significative nel design di scafi e attrezzatura di coperta, dove si muoveranno 11 persone di equipaggio.
Su quest'ultima cosa l'interesse sulla barca neozelandese è forte: gli all-blacks sono gli inventori dei ciclisti all'ultima edizione, e non sono nuovi a trovate originali. Molti occhi saranno quindi venerdi sul pozzetto della loro prima barca.
COSA NON SI VEDRA' VENERDI - Non saranno svelati segreti riguardanti timoni e foil (la chiglia e il bulbo non ci sono più...), che saranno installati successivamente, forse saranno visibili solo le braccia laterali con dei foil "generici". E non si vedrà neanche l'albero (alto 26,5 metri) con il suo profilo alare destinato ad accogliere la randa a doppia pellicola: pare infatti che su Auckland venerdi 6 settembre ci sia vento forte che sconsiglia di montare l'attrezzatura. O anche questo è un depistaggio?
Dan Bernasconi, il capo design di ETNZ, si aspetta che i prossimi vari riportino grande interesse intorno alla Coppa: "L'adozione dei monoscafi e la scelta dei foil mobili è un ritorno a dimensioni da grandi barche (23 metri, ndr) e l'effetto sarà di meraviglia e importanza. Nello stesso tempo, credo che le prime impressioni che si avranno guardando i vari scafi possano essere ingannevoli, rispetto alle scelte e alle prestazioni. Le vere novità infatti saranno nelle appendici, che non saranno immediatamente visibili."
"A un primo sguardo - continua Bernasconi - un monoscafo AC75 in acqua puo' sembrare una barca 'normale'... Le novità cominceranno quando navigheranno e si solleveranno, quando vedremo veleggiare gli AC75 credo avremo la vera sensazione di cosa queste barche rappresentano, l'effetto sarà drammatico e le prestazioni spettacolari."
QUANTO CONTA LO SCAFO? - Bernasconi prosegue le sue osservazioni: "Lo scafo è qualcosa sul quale i progettisti di Coppa America tornano finalmente a occuparsi dopo molto tempo, dopo i catamarani AC50 (uguali) e persino dopo gli AC72, molto simili. Le regole AC75 lasciano parecchia libertà per il disegno dello scafo e credo vedremo novità, tendenze e differenze. Una delle novità, visto che questi scafi sono destinati a navigare più spesso fuori dall'acqua che immersi, sarà l'attenzione alla aerodinamicità delle forme."
Sull'intensa attività di spionaggio tra team, Bernasconi conclude: "Ogni team è curioso di sapere in quale direzione stanno lavorando gli altri, è naturale che si tenti di scoprirlo. In ogni squadra del resto ci sono persone preparate e in gamba, studiosi e ricerca: nessuno puo' dire con certezza di aver imboccato la strada giusta. Sarà interessante."
LE PRIME BARCHE DURERANNO UN ANNO - Il Protocollo della XXXVI AC consente di costruire due barche. I quattro team maggiori (ETNZ, Luna Rossa, Ineos UK e American Magic) hanno in programma già barca 2. Solo Stars + Stripes farà un solo scafo. Quindi le barche 1 che stiamo per vedere nelle prossime settimane, non saranno quasi certamente le protagoniste della prossima America's Cup del 2021. Passeranno gran parte dell'anno nel 2020 nei container che le porteranno alle AC World Series, con inizio il 25 aprile a Cagliari, le regate di avvicinamento che serviranno a familiarizzare con la "mostruosa" innovatività idrodinamica e fisica di queste "barche a vela".
I team in realtà sono già concentrati a capire come evolveranno gli AC75 di seconda generazione, che disputeranno la Prada Cup e poi la Coppa America. Lo sguardo attendo alle scelte di design e rig dei primi scafi, sarà decisivo per influenzare i trend dei vari team per le seconde barche, che in questo modo potrebbero finire per somigliarsi molto. Ma è tutto ipotetico. Prima si dovrà vedere una cosa non esattamente secondaria: quanto e come staranno in piedi, navigheranno, saranno affidabili e sicure le nuove vele del millennio...
UN VIDEO DI INEOS TEAM UK SUI NUOVI AC75
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