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19/03/2012 - 10:58
Avarie e sopravvivenza...
Avarie e sopravvivenza...
I 6 della Volvo nella
tempesta diabolica
tempesta diabolica
!--paging_filter--strongPartiti da Auckland per la tappa regina del giro del mondo.nbsp; Subito tempo duro e 48 ore di tempesta. Ian Walker la definisce "diabolica". E infatti poco dopo Abu Dhabi abbandona e torna a Auckland per riparare una paratia danneggiata (conta di ripartire in 24 ore). Camper in testa, tutti in "modalità sopravvivenza": onde di cinque metri e vento in prua oltre i 40 nodi. Ma il peggio deve ancora venire.../strong!--break--br /
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La quinta tappa della Volvo Ocean Race 2011-12 ha lasciato Auckland tra il pubblico in festa. Il Race Village del Viaduct Harbour è rimasto aperto solo 11 giorni ma ha accolto un numero straordinario di persone, oltre 250.000.br /
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E' stato Team Sanya a condurre la flotta fuori dal golfo di Hauraki e verso le oltre 6.700 miglia della quinta tappa da Aukland a Itajaì. Lo skipper Mike Sanderson ha trovato una partenza pressoché perfetta e ha saputo giocare con le correnti e il vento locale, regalando al suo teamnbsp; la leadership nella regata costiera che ha aperto la frazione che segna la metà del giro del mondo a vela. Alle spalle di Sanya, Abu Dhabi Ocean Racing, Puma e quindi Team Telefónica, Camper with Emirates Team Zealand e Groupama 4.br /
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E tuttavia, malgrado la soddisfazione di lasciare Auckland in prima posizione sia Sanderson che tutti gli altri skipper sono già concentrati su quello che li aspetta nelle prossime ore, con previsioni che parlano di condizioni impegnative, per non dire molto dure, che costringeranno la flotta a navigare di bolina con mare formato. Secondo il meteorologo della regata Gonzalo Infante, infatti, un sistema di bassa pressione posizionato a nord est di Auckland si sta intensificando nel suo spostamento verso le acque più fredde dell'oceano pacifico meridionale. "Sta creando molto calore e nell'interazione con l'aria fredda che si trova oltre la Nuova Zelanda potrebbe creare venti molto intensi, da 30 fino a 50 o 60 nodi." Ha spiegato Infante. Un sistema che offre due opzioni ai team. "Normalmente la rotta ottimale sarebbe passare la baia di Plenty fino all'East Cape (il punto più meridionale della Nuova Zelanda) e andare a sud per agganciare i venti da ovest. Però, poiché questa depressione si sviluppa a sud e ad est, il cammino potrebbe essere bloccato da venti forti. Si crea quindi una seconda opzione: navigare verso nord per avere un angolo migliore."br /
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Lo skipper di Puma Ken Read ha detto che la priorità numero uno sarà quella di salvaguardare barca ed equipaggio, viste le condizioni di tempesta dei primi giorni di regata. "Saranno condizioni dure per le barche e per gli uomini e penso che prevarranno i più saggi."br /
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strongABU DHABI ABBANDONA E TORNA INDIETRO/strongbr /
Non tardano a materializzarsi i timori dei velisti. E a farne le spese è Abu Dhabi Ocean Racing ha sospeso la navigazione e sta tornando ad Auckland a causa di un problema a una paratia (parte strutturale dello scafo) accusato poco dopo la partenza della quinta tappa. "Abu Dhabi conferma di aver sospeso la navigazione e sta tornando ad Auckland per un problema alla paratia" il messaggio ufficiale ricevuto dal team. Nessuno a bordo è ferito, tutto l'equipaggio è sano e salvo. Abu Dhabi è attualmente quinto nella classifica generale ed era stato costretto al ritiro nella prima tappa a causa di un disalberamento. La tappa da Auckland, in Nuova Zelanda a Itajaì in Brasile, era partita alle due della scorsa notte (ora italiana).br /
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strongE DOPO LA BURRASCA, I QUARANTA RUGGENTI.../strongbr /
Dopo i primi giorni di burrasca, i velisti si troveranno faccia a faccia con i famosi quaranta ruggenti e cinquanta urlanti dei mari del sud, dove il vento soffia costantemente oltre i 40 nodi e le condizioni del mare sono durissime. I sei Volvo Open 70 doppieranno il mitico Capo Horn, dove si uniscono il Pacifico e l'Atlantico. Per evitare il rischio di incontrare iceberg, gli organizzatori hanno stabilito una zona di esclusione.br /
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Malgrado tre vittorie di tappa e due nelle In-port race, i leader della graduatoria gli spagnoli di Team Telefónica guidati da Iker Martínez hanno un margine di soli 15 punti, e solo 40 punti separano le prime quattro barche. Considerando che una vittoria assegna 30 punti, a metà delle 39.000 miglia totali della regata, i giochi sono ancora quanto mai aperti. "La porta della vittoria è sempre aperta per tutti i team" secondo Martínez. "Gli equipaggi sono molto forti e il livello è tale che ci saranno di sicuro altre barche che vinceranno delle tappe."br /
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Terzi sul tabellone, gli ispano/neozelandesi di Camper hanno lasciato Auckland freschi della vittoria, e della spinta al morale, nella In-port race di sabato e con 18 punti di distacco dai leader, lo skipper Chris Nicholson pensa che il suo team sia ancora saldamente in gara. "E' ancora tutta da giocare. Secondo me i risultati del podio sono ancora aperti, tanto quanto lo erano alla partenza da Alicante."br /
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"Seguo la regata dal 1981 e non mi è mai successo di non avere un'idea chiara di quello che potrebbe succedere come questa volta." Ha dichiarato Mike Sanderson di Team Sanya, attualmente sesto. Dopo il secondo posto nella quarta tappa e nella In-port race, anche Puma sta vivendo un buon momento e lo skipper Ken Read, che aveva portato il suo team al terzo posto nella tappa dei mari del sud nell'edizione 2008/09 della Volvo Ocean Race ritiene che la sicurezza sia il fattore principale di successo. "Francamente al momento non penso a chi vincerà o perderà. E' facile parlare ma la verità è che questi sono posti davvero inospitali e bisognerà affrontarli con intelligenza."br /
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strongLE PRIME 12 ORE DELLA TAPPA/strongbr /
Gli ispano/neozelandesi di Camper with Emirates Team New Zealand hanno preso la testa della flotta e guidano la battaglia dei sei team contro le brutali condizioni del primo giorno della quinta tappa della Volvo Ocean Race, che ha già fatto la prima vittima con Abu Dhabi costretto a ritornare ad Auckland per effettuare la riparazione a una paratia danneggiata nelle primissime fasi della navigazione. Le condizioni dure causate da una tempesta tropicale nei pressi dell'isola settentrionale della Nuova Zelanda non concedono tregua agli equipaggi che faticano a trovare il ritmo della regata dopo un breve stopover ad Auckland, e le previsioni dicono che la meteo dovrebbe ulteriormente deteriorarsi nelle prossime 24 ore.br /
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Il navigatore di Camper Will Oxley ha raccontato che il barometro di bordo segna una caduta costante della pressione e che lo stato del mare sta peggiorando mentre i velisti si preparano a ore faticose e impegnative. "Sarà una nottata dura, ormai sembra che sia normale cominciare ogni tappa con condizioni orribili. Speriamo di continuare con la tendenza di partire bene, ma questa volta sarebbe bene continuare per l'intera tappa." Oxley ha spiegato che Camper ha preso la testa nel tratto di navigazione nei pressi della Rakino Island, sfruttando a suo favore la corrente locale di marea. Al rilevamento delle 14 la barca rossa aveva un vantaggio esiguo di 0,3 miglia sunbsp; Puma.br /
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In terza posizione i leader della classifica generale, Team Telefónica l'unico scafo a tenere una rotta est con mure a sinistra, mentre i vincitori dell'ultima tappa, i francesi di Groupama 4 sono quarti e Team Sanya quinto, ma a sole tre miglia da Camper. Iker Martínez, skipper di Team Telefónica ha spiegato che:_"Siamo ormai in mar aperto e ora comincia davvero la regata, siamo molto vicini. Davanti a noi abbiamo una nottata complicata, è possibile che ci siano altre rotture, perché le condizioni sono molto, molto dure. Bisogna aver pazienza, e procedere con cautela."br /
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strongABU DHABI: PREVISTA LA RIPARTENZA IN 30 ORE/strongbr /
Intanto Abu Dhabi ha fatto ritorno al Viaduct Harbour di Auckland, sulle facce dell'equipaggio un'evidente disappunto. Il team è stato costretto a sospendere la navigazione alle 7.30 del mattino (ora italiana) dopo appena cinque ore e mezza dalla partenza, quando a causa di una forte caduta nel cavo di un'onda una delle paratie prodiere dello scafo si è staccata. Lo skipper Ian Walker ha descritto la situazione come "non disastrosa" e ha spiegato che se l'incidente fosse accaduto più avanti il team non si sarebbe ritirato. Tuttavia, vista la vicinanza al porto di Auckland, Walker ha ritenuto che fosse ragionevole tornare per effettuare le riparazioni perché quella particolare paratia è fondamentale per poter usare il J4, una vela importante e necessaria per la tappa, essendo utilizzata per circa l'80% della navigazione. "Ne abbiamo discusso e abbiamo deciso che essendo a sole 40 miglia da Auckland era meglio tornare e riparare, probabilmente in modo più veloce ed efficace, e poi tornare in regata e cercare di recuperare." Il direttore del teamnbsp; Jamie Boag ha detto che il danno era piuttosto netto e che le riparazioni potrebbero prendere circa 24 ore. "I ragazzi sono tornati e stanno bene, e il problema è risolvibile. Erano così vicini ad Auckland, dove ci sono mezzi e uomini, e credo che abbiano preso la decisione corretta. Cercheremo di farli ripartire il prima possibile, penso ci vorranno dalle 24 alle 30 ore."br /
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A parziale conforto di Abu Dhabi, gli avversari stanno continuando a navigare in un grande e profondo sistema depressionario, che comporta condizioni di navigazione al limite, con venti intorno ai 40 nodi e più. Secondo il meteorologo della regata Gonzalo Infante è probabile che i cinque team continuino a tenere una rotta nord alla ricerca della migliore "via di fuga" dalla parte peggiore della tempesta, più al largo e distanti dalla piattaforma continentale, con venti da nord che si trovano nella parte orientale della bassa pressione. L'altra opzione possibile, ma molto pericolosa, sarebbe di puntare a est-sud est dove lo scenario è ancora peggiore.br /
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Per quel che riguarda for Abu Dhabi, è probabile che il team emiratino debba affrontare condizioni dure anche per la ripartenza. "Non sarà semplice, avranno un vento da sud est con raffiche da 35/40 nodi con onde molto ripide." Ha detto Infante.br /
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Al rilevamento delle ore 14, quando mancano ai leader oltre 6.634 miglia e la flotta naviga con velocità intorno ai 12/13 nodi la prima posizione è occupata da Camper, praticamente appaiato a Puma che dista solo 0.3 miglia, segue in terza posizione Team Telefónica a poco più di un miglio, Groupama a 2,3 e sanya a 3 miglia.br /
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La quinta tappa è la più lunga della Volvo Ocean Race con le sue 6.700 miglia attraverso gli oceani del sud, oltre Capo Horn e fino a Itajaí, in Brasile dove si prevede che la flotta possa arrivare la prima settimana di aprile. L'andamento della tappa si può seguire con le notizie e la cartografia elettronica aggiornata ogni tre ore sul sito a href="http://www.volvooceanrace.com" title="www.volvooceanrace.com"www.volvooceanrace.com/abr /
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strongPosizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 19 marzo 2012/strongbr /
1. CAMPER with Emirates Team New Zealand, a 6.634,9 miglia da Itajaíbr /
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +0,3br /
3. Team Telefónica, +1,1br /
4nbsp; Groupama sailing team, +2,3br /
5. Team Sanya, +3,0br /
6. Abu Dhabi Ocean Racing (regata sospesa)br /
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strongClassifica generale Volvo Ocean Race 2011-12/strongbr /
1. Team Telefónica, 122 puntibr /
2. Groupama sailing team, 107br /
3. CAMPER with Emirates Team New Zealand, 104br /
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 83br /
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 55br /
6. Team Sanya, 25br /
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