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05/01/2022 - 17:02
Partiti il 4 gennaio 2022
Giro controvento: tentativo sostenibile
LO STORICO TRIMARANO CI RIPROVA, ED E’ ANCHE UNA SFIDA PER L’AMBIENTE – Con l’ex Castorama di Ellen McArthur (2003), oggi Use it Again!, restaurato in economia circolare, gli skipper Romain Pilliard e Alex Pella inseguono il record storico contro i venti dominanti che risale a Joshua Slocum (1895), ultimo detentore Jean-Luc Van Den Heede nel 2004 in 122 giorni e 14 ore - VIDEO
Giusto il tempo di festeggiare il capodanno e sono partiti! Dopo aver letto gli ultimi file meteo, Christian Dumard, router e meteorologo, ha dato il suo via libera all'equipaggio del trimarano Use It Again!, due skipper il francese Romain Pilliard e lo spagnolo Alex Pella. L’obiettivo? Battere il record del giro del mondo a vela in senso contrario ai venti dominanti: si va con prua a Ovest, prima capo Horn, quindi gli oceani del Sud da risalire, poi Leeuwin, Buona Speranza e la risalita atlantica verso la Francia.
E’ l’impresa velica che apre il 2022, nel pieno del ritorno della pandemia del Covid-19. Una impresa che apre il cuore alla speranza anche per i messaggi che veicola: una barca gloriosa (costruita nel 2003 per l’impresa che ha consacrato la giovanissima circumnavigatrice inglese Ellen McArthur, oggi paladina delle lotte ambientaliste), finita abbandonata, restaurata e ricondizionata peer affrontare la navigazione più dura, la circumnavigazione del globo controvento, il tutto usando solo materiali riciclati e con la costante attenzione alla sostenibilità.
IN QUELLA ROTTA C'E' LA NOSTRA STORIA - Poi c’è il fascino di un record su una rotta che appartiene ai libri di storia della navigazione. Il primo a compiere il periplo del pianeta a vela fu l’antesignano dei navigatori solitari, Joshua Slocum con il suo Spray nel 1895 (pensate!) impiegando tre anni e due mesi. Poi sulla rotta contraria si sono cimentati altri giganti: Chay Blith nel 1970 con il British Steel, Mike Golding nel 1994, Philippe Monnet nel 2000, e infine il mitico VDH, Jean-Luc Van Den Heede nel 2004 col monoscafo Adrien in 122 giorni e 14 ore. Tutti solitari e monoscafi. Romain e Alex sono i primi a tentare il giro in coppia e con un multiscafo.
VIDEO PARTENZA
DAY 2 BISCAGLIA
Le spiegazioni del router Christian Dumard: “Romain e Alex partono con un flusso sostenuto da Nord-Nord-Ovest. Il vento diminuirà rapidamente durante la notte con l'avvicinarsi di una dorsale. La fine della notte sarà piuttosto leggera con un vento che tenderà a sud. Bisognerà poi traversare verso ovest per tagliare questa zona morbida e trovare un buon flusso nord-ovest che li accompagnerà lungo le coste spagnole e portoghesi. La finestra di partenza non è velocissima. Non batteranno il record all'Equatore, ma ci permette di partire in condizioni gestibili e trovare presto un aliseo relativamente ben consolidato. Questa è la prima volta dall'inizio dello stand-by che abbiamo una finestra che permette di partire senza avere venti molto forti bolina con mare molto mosso durante i primi giorni. Non sapendo cosa riserva il futuro, è meglio sfruttare questa finestra anche se possiamo sempre sperare in meglio."
Il Trimarano Use it Again! si è lanciato sulle 21.600 miglia del percorso tagliando la linea di partenza tra il faro di Pen Men sull'isola di Groix e il faro di Kerroc'h a Lorient da dove il pubblico ha salutato l'inizio di questo giro del mondo.
UNA BARCA LEGGENDARIA – E’ una seconda vita per questa barca leggendaria. Questo trimarano ha partecipato nella categoria “Ultime” all’ultima Route du Rhum, insieme ai 5 trimarani più veloci al mondo, quelli di Thomas Coville (Sodebo), Francis Joyon (Idec), François Gabart (Macif), Armel Le Cléach (Banque Populaire) e Sébastien Josse (Banque Edmond de Rotschild).
E’ però il più vecchio, quasi 20 anni, ristrutturato con attenzione per la scelta dei materiali, la trasformazione o il riciclo di attrezzature obsolete. L'obiettivo era riutilizzare quante più parti esistenti possibile, trovare altre parti di seconda mano da convertire per adattarle a questa barca e trovare soluzioni per riciclare quelle che non potevano più essere utilizzate.
Si è lavorato persino per riutilizzare le vele recuperate da un MOD70 in un team di professionisti, adattate al trimarano, oltre ad alcuni accessori come winch, bozzelli e attrezzature di coperta. Pannelli solari ricondizionati sono stati ottenuti da ritagli di tessuto utilizzati per realizzare airbag per auto. I cavi che tengono l'albero sono fatti di PBO, grazie a una industria nei Paesi Bassi che ricicla questa fibra per realizzare guanti resistenti a temperature molto elevate.
La manutenzione e l'ottimizzazione del trimarano hanno spinto costantemente a trovare soluzioni innovative per rendere questo progetto col minor impatto possibile sul pianeta. L'energia necessaria a bordo per il funzionamento degli strumenti di navigazione (pilota automatico, informazioni sul vento, velocità, cartografia) è prodotta interamente dal mix energetico di energia eolica, idrogeneratore, pannelli solari. Anche questo materiale non è nuovo, proviene da parti ricondizionate dai fornitori.
INFO E TRACKING www.useitagain.earth/
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