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11/11/2013 - 14:09
Transat Jacques Vabre
Transat Jacques Vabre
Gaetano e Sam,
miracolo su Bet 1128
miracolo su Bet 1128
!--paging_filter--strongSi rompe lo strallo, l’albero esce dal piede… Ma non cade in acqua. I due navigatori riescono a rimetterlo al suo posto. Ora il Class40 si dirige a La Coruna, con i sistemi elettrici fuori uso, per riparare e ripartire. Cronaca di 24 ore di avarie, scuffie, ritiri, scali tecnici. Atlantico cattivo, velisti tosti - PRIMO VIDEO DA BORDO/strong!--break--br /
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strongPRIMO VIDEO: GAETANO SPIEGA LA ROTTURA E MOSTRA ORGOGLIOSO L'ALBERO!/strongbr /
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strongLE ULTIME: IN ARRIVO A LA CORUNA/strongbr /
Gaetano e Sam in arrivo a La Coruña, all’estremità nord-ovest della Spagna. Pronta la squadra di soccorso. Il Class40 Bet1128 effettuerà un pit-stop di poche ore, pronto a ripartire.br /
Navigando al largo del Golfo di Biscaglia nel gruppo di testa dei Class40 in gara, in condizioni di mare formato e vento teso, nel cuore della notte Bet1128 disalbera a causa di un’avaria. Fortunatamente l’albero, di ben 18 metri di altezza, rimane illeso, così come le vele, recuperate a fatica dai flutti. Gaetano e Sam, con l’aiuto di due drizze, nonostante le difficili condizioni atmosferiche, riescono a rialzare l’albero e a riprendere il percorso, con lo stupore di un concorrente inglese che si trova nei pressi. Riguadagnano subito velocità, ma l’acqua entrata nello scafo durante l’emergenza ha danneggiato il computer di bordo, essenziale per la navigazione oceanica. Danneggiati anche una serie di altri componenti.br /
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strongIn arrivo anche un ingegnere elettronico per la strumentazione di bordo/strongbr /
Il team di terra comunica con Gaetano e Sam via satellite. Immediatamente parte la macchina organizzativa per far convergere sull’aeroporto di La Coruña i particolari e gli tecnici necessari ad effettuare le riparazioni, fra cui un ingegnere specialista in elettronica di bordo.br /
Così in poche ore Bet1128 sarà pronta a riguadagnare il largo per raggiungere la flotta dei Class40. Restano oltre 5.000 miglia e una regata tutta da giocare.br /
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strongQUANTE NE SUCCEDONO.../strongbr /
Una notte di news frenetiche, alcune per fortuna smentite, altre ahimè vere. Notte di ritiri, di scuffie, di avarie più o meno gravi. Di pit-stop tecnici per chi se li può permettere. E’ la Transat Jacques Vabre 2013, un autunno in cui l’Atlantico evidentemente non ne vuole sapere di farsi attraversare così, senza dire la sua. Ecco la cronaca degli ultimi avvenimenti e dell’andamento della regata, a cominciare da quanto è accaduto a Bet 1128 di strongGaetano Mura/strong e strongSam Manuard/strong. In questo caso si è sparsa una notizia rivelatasi “fasulla”, su un presunto “disalberamento” di Bet 1128. Ecco invece cosa è accaduto. E adesso facciamo il tifo per il navigatore di Cala Gonone…br /
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strongIL GIALLO DEL DISALBERAMENTO CHE NON C’E’/strongbr /
Stamattina sulla pagina FB di Gaetano Mura è comparso questo post:em “Questa notte Bet1128 ha disalberato, Gaetano e Sam stanno bene. Sono riusciti a fare un miracolo, ora provano a riparare il danno in un porto vicino.”/embr /
Alcuni, un po’ frettolosamente, diffondono la notizia sempre sul pavimento viscido di questo social network, ma poi raggiunto al satellitare dal suo team Gaetano racconta l’accaduto. Ecco la spiegazione qualche ora dopo, con un po’ di dettagli in più. Tanto per cominciare l’albero di Bet1128 è al suo posto!br /
Alle 2,13 di stanotte, Bet 1128, portato da Gaetano Mura e Sam Manuard, ha rotto l’avvolgitore del fiocco solent. L’albero ha basculato all’indietro, è uscito dal piede d’albero, ma non è caduto in acqua. Gaetano e Sam hanno rimesso l’albero al suo posto e sono ripartiti. La barca ha imbarcato parecchia acqua, e il sistema di navigaziobe è fuori uso. Adesso fanno rotta (con i sistemi dei vecchi marinai…) verso La Coruna per riparare l’attacco dello strallo e i lievi danni prodotti dai cavi all’interno dell’albero. A bordo tutti bene e morale alto. Al momento dell’incidente, vicinissimo a Bet 1128 navigavail Class 40 Caterham Challenge, con a bordo gli inglesi Mike Gascoyne e Brian Thompson.br /
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strongIL RACCONTO DI GAETANO MURA SULL'ACCADUTO/strongbr /
Questa notte, le condizioni dure, anche se non estreme, Bet1128 ha disalberato, una circostanza che normalmente significa la fine della corsa, l’impossibilità fisica di andare avanti. Ma non è finita così: Gaetano e Sam, che era appena sceso sotto coperta per il suo turno di riposo, sono riusciti a recuperare le vele finite in acqua, hanno assicurato l’albero e, grazie a una serie di riparazioni di fortuna, sono riusciti ha rialzare l’albero in carbonio alto 18, praticamente come una palazzina di 5 piani.br /
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em“Sam dormiva io ero di guardia avevo appena terminato giro di ispezione in coperta, stavo in pozzetto, al riparo perché c’era molto mare, e raffiche di vento fra i 25 e i 30 nodI. Improvvisamente ho sentito uno schianto, come un’esplosione e mi sono reso conto che l’albero era crollato in coperta, le vele finite in mare. Una situazione drammatica, non solo perché significa la fine di una regata, ma rappresenta una condizione di serio pericolo. Immediatamente ho chiamato Sam, il suo unico commento è stato “No!”, come dire “Non ci sto”. Siamo stati super reattivi, per fortuna un cavo ha trattenuto l’albero, evitando che andasse completamente in mare. Con l’aiuto di due drizze e l’abbiamo tirato subito su. Abbiamo fatto una fatica enorme ma siamo riusciti a tirare fuori le vele dall’acqua e a issarle a bordo. Col fiocco è stato difficile, essendosi danneggiato il rullafiocco. Abbiamo acqua che ha mandato in avaria l’elettronica di bordo, così ora non abbiamo sistema di navigazione. Ci è sfilato accanto un altro Class40 che era dietro di noi, il Caterham Challenge “Silvi Belle 2” con a bordo lo skipper inglese Brian Thompson, che ci ha visti senz’albero, per poi rivederci, incredulo, navigare a piena velocità con tutte le vele su. Non credevano ai loro occhi!. Stiamo puntando su La Coruna, in Spagna, all’estremità opposta del Golfo di Biscaglia. Qui faremo le riparazioni necessarie e ripartiremo nel minor tempo possibile. Vogliamo vincere e possiamo ancora farcela!”./embr /
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Intanto Gaetano e Sam si tirano su il morale con del porridge bollente, stanno praticamente navigando “a vista” contano di raggiungere La Coruna nella giornata di domani per poi proseguire la regata il più presto possibile.br /
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strongMACIF (IMOCA 60) SCALO TECNICO A PENICHE IN PORTOGALLO, E RIPARTE/strongbr /
A largo di Capo Finisterre, François Gabart e Michel Desjoyeaux hanno constatato un danno al timone di sinistra. Hanno deciso per uno scalo tecnino nel porto di Peniche, a nord di Cascais, in Portogallo, durante il quale procedere a sostituire il timone danneggiato, grazie all’intervento di una equipe tecnica. Lo scalo è durato 4 ore, è stata riparata la pelle del timone rovinata, e i due formidabili skipper francesi sono già ripartiti in regata verso il Brasile!br /
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strongMARIE-GALANTE (CLASS40), FESSURA SUL BOMA, DIROTTA SU LORIENT/strongbr /
Alle 18,30 ora francese Dominique Rivard e Wilfrid Clerton hanno avvisato la direzione della regata che si dirigono su Lorient, per verificvare e riparare un danno al boma del loro Class40 Marie-Galante. “Il caricabasso ha danneggiato il boma, c0è una fessura di 5 centimetri e un inizio di delaminazione. Dobbiamo fermarci e poi vedremo”, ha spiegatoDominique Rivard.br /
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strongCHEMINEES POUJOULAT: VIRUS A BORDO!/strongbr /
Bernard Stamm, in coppia con Philippe Legros, sull’IMOCA 60 Cheminée Poujolat, racconta: “Poco dopo Capo Finisterre le condizioni meteo sono rapidamente migliorate, dal vento forte in faccia siamo passati a un vento più leggero e portante. Meno male. Purtroppo però non si decide a lasciarmi un virus intestinale, una gastro-enterite che ho preso alla partenza. Non dormo bene e ma sto riprendendo a mangiare poco a poco… Si riparte! Abbiamo perso un po’ di strada per questo mal di terra. La barca si comporta bene e noi stiamo ricaricando le nostre batterie!”br /
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strongLA SCUFFIA DEL TRIMARANO ARKEMA-REGION AQUITAINE (MULTI 50)/strongbr /
Alle 23 circa la Direction de course della Transat Jacques Vabre ha ricevuto una chiamata da Yann Eliès (co-skipper di FenêtréA Cardinal situato a mezzo miglio) che informava che il trimarano Arkema – Région Aquitaine aveva scuffiato. Al momento della scuffia c’erano una ventina di nodi. Poco dopo Mayeul Riffet con il satellitare Iridium di soccorso ha a sua volta contattato la direzione per avvisare a bordo del trimarano rovesciato i due skipper Lalou Roucayrol e Mayeul Riffet sono sani e salvi. La barca è situata a 210 miglia a Ovest di Cascais. I due velisti hanno indossato le mute di sopravvivenza e sono all’interno del trimarano. Per il momento non hanno preso la decisione di abbandonare la barca, hanno in funzione il segnalatore Argos per permettere di seguire la loto traiettoria. Le condizioni meteo sulla zona permettono per il momento di organizzare un rimorchio.br /
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Le circostanze della scuffiabr /
Yann Eliès a bordo del Multi-50 FenétréA Cardinal, racconta le condizioni al momento della scuffia di Arkema. “Domenica sera bordeggiavamo vicino ad Arkema con vento a 17-20 nodi. Situazione tranquilla ma sempre vigilata. Io ero all’interno e EWrwan alla barra. In un istante non ha più visto la luce di Arkema. Abbiamo chiamato per radio, per avvisare che avevano scuffiato, e siamo passati a meno di mezzo miglio da loro. Abbiamo chiesto se volevano che ci fermassimo, se avessero bisogno di qualcosa, ci hanno detto di no.”br /
Che dire? 20 nodi e mare formato, sono condizioni quasi “normali” tanto più dovrebbero esserlo per uno yacht oceanico… Eppure, a tutta vela, con gennaker, per correre verso l’Equatore distante 2000 miglia, queste condizioni diventano “limite” e quindi rischiose.br /
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strongLA TRANSAT JACQUES VABRE, INTANTO, CONTINUA IMPETUOSA…/strongbr /
Va avanti la regata, ci sono altre 35 barche che corrono sull’oceano verso sud. I due MOD 70 sono vicini tra loro con Edmund de Rotschild (Seb Josse e Charles Chaudelier) che precede di poco Oman Air Musandam (Damian Foxall e Sidney Gavignet).br /
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I Multi 50 rimasti in gara vedono in testa Actual (Kito de Pavant e Yves Le Blevec), davanti a FenétréA Cardinal. Al terzo posto, dopo la scuffia di Arkema, dovrebbero passare Gilles Lamiré e strongAndrea Mura/strong su Rennes Metropole-St. Malo Agglomeration.br /
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Negli IMOCA 60 è al comando Safran (Marc Guillemot e Pascal Bidegorry), davanti a Maitre Coq (Jeremie Beyou e Cristopher Pratt). Terzo PRB (Vincent Riou e Jean Le Cam). strongAlessandro Di Benedetto /stronge strongAlberto Monaco/strong su Team Plastique sono ottavi e felici.br /
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Neri Class 40 infine, fuga per GDF Suez (Seb Rogues e Fabuien Delhaye). Inseguono Mare (Jorg Riechers e Pierre Brasseurs) e ERDF (Damien Seguin e Yohan Richomme). Detto di Bet 1128, strongGaetano Mura/strong e Sam Manuard al momento del disalberamento rischiato ed evitato per miracolo e abilità marinara, erano al 10° posto sulla scia del gruppo di testa. Ora si vedrà quanto durerà la sosta e con quali prospettive ripartiranno. L’altra barca italiana Fantastica con il grande strongPietro D’Alì/strong e strongStefano Raspadori/strong è in 19ma posizione.br /
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