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17/06/2018 - 15:36

Alfio Cup

Festa a Mandello
ricordando Peraboni

A Mandello del Lario tradizionale e appassionato appuntamento con la regata intitolata all'indimenticato velista azzurro Alfio Peraboni, vincitore di due medaglie olimpiche in Star. Al via 30 barche

 

Oltre 30 imbarcazioni, di cui 13 Dinghy, hanno navigato in ricordo di un grande sportivo, scomparso 8 anni fa, ma sempre vivo nei ricordi e nei racconti dei tanti amici che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Per il 7° anno la moglie Giulia e la figlia Clio, affiancate quest’anno anche dal piccolo Amerigo, hanno battezzato l’Alfio Cup 2018: sabato e domenica in acqua i dinghy e i Platu, domenica crociera per la classe libera.

Il Trofeo Vento di Velasco Vitali (che viene assegnato al vincitore della classe più numerosa) è andato a Vito Moschioni, che dopo 4 prove si è imposto su Pierluigi Puthod. Terzo posto per Marco Dubbini, pari punti con il quarto, Andrea De Santis: sfortunato l’atleta di casa, che nella quarta e ultima prova ha mancato il secondo posto per un buco di vento. Primo tra le barche in legno Michele Belingheri su Principe. Sabato sera una spettacolare cena in giardino per oltre 120 persone a base di risotto e stinco, e taglio della torta finale.

Di seguito i vincitori delle singole categorie: Platu: Claudio Fasoli; Deriva fino a 4 mt: Roberto Valpolini; Crociera oltre 9 mt: Artusi D; Star: Magni R.; Crociera entro 9 mt.: Longhi Fiorenzo; Monotipo sotto i 7 mt: Lo Bianco F.

Un grandissimo ringraziamento a tutti i volontari e ai ragazzi e genitori della squadra agonistica per il prezioso supporto, a Marco Colombo della classe Dinghy per il supporto in questa prima esperienza con la classe e al main sponsor della regata Giulio Azzoni della Ditta Forniture Industriali Luigi Azzoni.

UNA VITA DA GRANDE ATLETA: LA BIOGRAFIA DI ALFIO PERABONI
Alfio Peraboni è nato a Monza l'8 maggio 1954. In seguito si era trasferito con la famiglia a Mandello, dove si dedicò all'atletica partecipando a varie competizioni agonistiche e distinguendosi per disciplina e resistenza fisica. Decise poi di avvicinarsi al basket e approdò alla corte dell'Elettromeccanica Lecco del presidente Giuseppe Puglisi. In quella squadra fece subito faville, mostrando di avere la tempra.

Nel 1972 fu ceduto, con un'operazione per quegli anni clamorosa, alla “Pallacanestro All'Onestà”, la seconda squadra di Milano, che lo portò a debuttare in serie A. In seguito, una serie di situazioni negative gli fecero però prendere la decisione di lasciare il basket.

A Mandello qualche tempo dopo avvenne l'incontro con quella che sarebbe diventata la grande passione della sua vita, la vela. Grazie all'ingegner Giulio Cesare Carcano, progettista alla Moto Guzzi, e al costruttore di barche Danilo Folli, Alfio salì per la prima volta su una barca della classe Star come prodiere del piemontese Giorgio “Dodo” Gorla, un ex finnista farmacista di professione.

Nacque così, quasi per caso, uno tra i migliori equipaggi di tutti i tempi. I due, coniugando precisione e potenza, cominciarono a vincere tutto, a collezionare medaglie e onori.

Alle Olimpiadi di Mosca del 1980 vinsero il bronzo e quattro anni dopo, ai Giochi di Los Angeles ecco un altro prestigiosissimo terzo posto. Gorla e Peraboni riportarono così in vita le imprese epiche (e mai più ripetute) di Straulino e Rode, che avevano vinto il titolo mondiale nella classe Star nel 1956.

Nel 1984 a Villamoura, in Portogallo, “Dodo” e Alfio salirono sul gradino più alto del podio ai campionati mondiali e in seguito si aggiudicarono tre campionati europei. Nel loro palmarès figurano altresì cinque titoli italiani. Poi, il 12 gennaio 2011, il dramma: Peraboni muore a soli 56 anni in seguito a emorragia cerebrale.

3° Olimpiadi di Mosca 1980 medaglia di bronzo
3° Olimpiadi Los Angeles 1984 medaglia di bronzo
5° Olimpiadi Seul
1° Campionato del mondo 1984 (Villamoura 1984)
1° Campionato europeo 1985 (Copenhagen)
1° Campionato europeo 1987 (Torbole)
1° Campionato europeo 1993 (Anzio)
1° Campionato italiano 1981 (Napoli); 1983 (Punta Ala); 1986 (Dervio); 1988 (Napoli)

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