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24/02/2022 - 18:30

37 America's Cup

ETNZ, resta il dream team

FIRMANO ANCHE BURLING & TUKE, ADESSO LA 37 AMERICA'S CUP PUO' INIZIARE... - Le cose per Emirates Team New Zealand si stanno mettendo a posto. Oggi il defender ha ufficializzato il nucleo del team velico, con la conferma di tutti i big che hanno vinto e difeso la Coppa: Peter Burling, Blair Tuke, Andy Maloney, Nathan Outteridge, Glenn Ashby e Josh Junior! Chi altri li ha sei così a bordo... Pietro Sibello saluta Luna Rossa?

 

Due indizi fanno una prova: le cose per ETNZ, il defender neozelandese dell'America's Cup girano finalmente dal lato giusto, i tasselli prendono posto. Prima di tutto: Grant Dalton ha trovato i soldi, che erano la cosa più contorta, complicata e divisiva per i kiwi. Che sia il Governo (nel qual caso si restebbe a Auckland anche per la prossima edizione) o una località estera, di certo le scelte sono state fatte. LìI due indizi sono: la lettera di Dalton a Valencia per avvisarli che non saranno scelti quale sede dell'evento. E l'annuncio della conferma di tutto il dream team velico con i big confermatissimi.

DREAM TEAM - Il core team velico è composto da 6 velisti chiave guidati dallo skipper Peter Burling a cui si uniscono Blair Tuke, Andy Maloney, Nathan Outteridge, Glenn Ashby e Josh Junior, il cui focus sarà sulle prestazioni e sullo sviluppo della barca, insieme a tutto l'importante processo decisionale strategico durante la 37a America's Cup. ETNZ anticipa anche che l'intero team velico sarà ulteriormente rafforzato in un secondo momento, quando i potenti grinder (o meglio i ciclisti, visto che questo sistema è stato liberalizzato nelle nuove barche AC75) inizieranno l'allenamento a tempo pieno per fornire la potenza per la terza generazione di AC75.

Non era scontata la conferma di Burling & Tuke, argento 49er a Tokyo (Enoshima) 2020 l'anno scorso. L'annuncio dell'ingaggio di Nathan Outteridge aveva fatto pensare a una loro esclusione, e non era chiaro se per scelta dei due campioni o del team. E adesso i dubbi sono fugati. Peter e Blair restano a bordo e cercheranno di difendere ancora l'America's Cup perchè resti, per dirla con Peter Montgomery "The New Zealand Cup".

Gran parte del merito di aver mantenuto i più forti velisti nel team kiwi è del COO dell'Emirates Team New Zealand Kevin Shoebridge: è stato un sostenitore chiave nel mettere insieme una delle formazioni più forti nella storia della squadra. “Chiaramente siamo molto felici di avere questa profondità di talento nel team velico in questo momento. La forza del nucleo del nostro equipaggio è evidente, non ci sono molte cose nella vela che non siano state raggiunte da questo gruppo di ragazzi collettivamente”. ha concluso Shoebridge. Come dargli torto.

“Dopo la fine dell'ultima America's Cup abbiamo avuto una revisione ampia e solida della campagna vincente e di come poter diventare più forti. In definitiva, tutti gli aspetti dell'organizzazione devono migliorare se vogliamo avere di nuovo successo nella prossima AC37 e migliorare collettivamente il nostro sailing team come un corpo unico è un aspetto importante di questo processo".

E GLI SFIDANTI CHE FANNO? - La mossa kiwi ributta la palla nel campo degli sfidanti: chi sarà il primo a fare un annuncio simile, ovvero l'ufficializzazione del sailing team completo, e di qualità tale da potersi avvicinare allo squadrone di Grant Dalton? Per ora tacciono tutti. Ineos Britannia Team, che pure ha parlato più di tutti, dopo qualche innesto nel design team e un paio di giovanotti nell'equipaggio, è tornato silenzioso (chissà se da challenger of record è al corrente della scelta della location, e se ne è felice o contrariato: non hanno fatto mistero di preferire Cork). American Magic ha fatto finora passi strutturali (il più importante quello di tornare con il New York Yacht Club) ma sull'equipaggio (che non è stato propriamente un punto di forza a Auckland 2021) non risultano comunicazioni. Alinghi, ultimo arrivato, ha sparato la sfida ma è chiaramente al lavoro sotterraneamente per creare un sailing team possibilmente con qualcuno che conosca gli AC75, e conferme non ve ne sono.

Infine Luna Rossa, a sua volta silenziosa pur avendo riaperto la base quasi a pieno regime. Si sa che Ruggero Tita (l'oro azzurro di Tokyo 2020) è tornato accolto a braccia aperte da Max Sirena, e da un paio di mesi vive a Cagliari alternando gli allenamenti con la squadra Nacra 17 con lunghe sessioni alla base di Luna Rossa, tra simulatore (con Checco Bruni e Jimmy Spithill) e meeting dei vari settori del team. Quindi al core di ETNZ, Luna Rossa potrebbe rispondere con Bruni-Spithill-Tita. E' un ottimo punto di partenza. Parallelamente, si intensificano le voci che danno Pietro Sibello in uscita. Direzione Svizzera?

Il comunicato dei kiwi conclude con un'altra primizia importante: "Emirates Team New Zealand è a buon punto nella pianificazione dettagliata del programma di navigazione per la 37a America's Cup, con un focus principale sui mesi di settembre e ottobre, quando i team esistenti potranno iniziare a navigare in linea con le regole del Protocollo della 37a America's Cup."

Cosa significa, in conclusione? Che i neozelandesi hanno le idee chiarissime e tutte le carte nel mazzo. Soldi, team, date, location (solo loro la conoscono già, e ce la comunicheranno entro fine marzo, intanto si prenderanno il tempo utile a mettere a frutto questa sorta di prelazione), tempistiche. E' la perfetta incarnazione del ruolo di detentore/defender, come l'ha fatto New York per 130 anni. A occhio, oggi si puo' dire che sia un po' più difficile per chiunque andare a strappare la Coppa al Royal New Zealand Yacht Squadron.

Sezione ANSA: 
Saily - America's Cup

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