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05/09/2010 - 19:49

FINN GOLD CUP 2010 A SAN FRANCISCO

Ed Wright iridato
Ma gli inglesi come fanno?

Ed Wright campione del mondo del singolo olimpico Finn a San Francisco. Quattro GBR nella Medal Race. E in "panchina" scalpita un certo Ben Ainslie. Invidiare o imitare? Italiani, che fatica.

La Finn Gold Cup va all'inglese Ed Wright, il Mondiale e più generalmente l'intera Finn Class, il singolo olimpico "pesante" parla britannico, con addirittura 4 atleti nella top ten che ha corso la Medal Race, e - come dimenticarlo? - in assenza di un certo Ben Ainslie! Questa è la sintesi del Mondiale Finn concluso a San Francisco. Un campionato molto sentito dalla classe, che sta predisponendo i piani di attacco per portare all'ISAF e alla comunità velica la propria ricandidatura per i Giochi di Rio 2016. Vento a volontà, Golden Gate sullo sfondo, chiacchiere di Coppa America (qui ha sede il Golden Gate YC detentore del trofeo con BMW Oracle Racing) e presenze illustri, hanno arricchito la Finn Gold Cup 2010.

Alla fine però Ed ha messo tutti in riga. Il suo titolo è pesante perché maturato con vantaggi siderali anche prima della Medal Race, che però - a scanso di equivoci - lui ha vinto lo stesso. Rafa Trujillo, lo spagnolo medaglia d'argento olimpica, resta in scia al secondo posto, mentre il bronzo iridato va a un altro britannico rampante della nidiata di finnisti cresciuti a pane e Ben Ainslie, Gilles Scott. "Solo" quarto in casa l'americano Zach Riley, altra medaglia olimpica. E scorrendo la classifica trovate i più in forma della stagione, gli emergenti sloveni e croati, il francese Le Breton, un paio di altri inglesoni, prima di scendere oltre il decimo. Qui sono tanti i nomi eccellenti in buona compagnia nelle "retrovie" a conferma che il Finn è dannatamente competitivo. Misura, Birgmark, Hogh-Christensen, persino Zbogar che da laserista è salito sul podio olimpico, tutti ad arrancare (si fa per dire).

Una truppa che tutto sommato rivaluta anche gli sforzi dei tre finnisti azzurri al Mondiale. In particolare di Michele Paoletti, migliore italiano con un 16° posto finale per niente da buttare, specie considerando che la sua campagna olimpica è partita meno di un anno fa. Giorgio Poggi, che le Olimpiadi le ha già fatte (a Qingdao sfiorò la Medal Race) è poco più sotto, al 21° posto. E il giovane Filippo Baldassari, penalizzato più di altri dal ventone di Alcatraz, al 44°.

Ora i Finn volano altrove. E la classe si prepara ad affilare gli artigli per la battaglia sulla scelta delle classi olimpiche per Rio de Janeiro 2016. Ne vedremo delle belle. Ma quanto invidiamo gli inglesi?


Classifica completa - http://yachtscoring.com/event_documents/342/2010%20Finn%20Gold%20Cup%20R...

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