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19/11/2018 - 20:11
Route du Rhum: la classe più piccola e più numerosa inizia una lunga serie di arrivi
E su Guadalupe
piombano i Class 40
Point-a-Pitre si prepara alla piccola e festosa invasione dei Class 40. La classe più numerosa al via della Route du Rhum del quarantennale, con ben 53 solitari, dei quali 38 rimasti in gara dopo la seria selezione delle tempeste iniziali. Volata a cinque per il podio (GUARDA IL VIDEO DEI PRIMI). Andrea Fantini (Enel Green Power) rimonta (è 33°) e attacca verso Ovest
Dopo la volata fantascientifica tra Francis Joyon e Francois Gabart, che ha fatto girare la testa al mondo. Dopo l'incredibile finale di Alex Thomson, dominatore finito a scogli e penalizzato di 24 ore, battuto dall'astro nascente Paul Melihat e da Yann Elies con la barca di Giancarlo Pedote. Dopo gli altri trimarani, gli altri incidenti, il naufragio del trimarano Arkema, lo scontro di una barca con un cargo (che poi ha salvato la velista), dopotutto... Guadalupa adesso si prepara alla vera invasione!
Arriveranno ininterrottamente per giorni e notte, i 38 solitari rimasti in gara della super flotta record di 53 partenti nella Class 40, la più piccola e in pieno boom, tra loro troverete i nomi dei Joyon di domani, potete starne certi. Barche nate per costare poco (niente kanting keel, niente foil) e mandare sicuri in oceano navigatori di ogni età. Filosofia che ha trovato mercato ed è partita: oggi tra progetti avveniristici, costruzioni sofisticate e skipper preparatissimi, i migliori Class 40 superano in regata un terzo degli IMOCA 60 in arrivo a Guadalupe, e con essi molti trimarani della classe Multi Rhum o altri monoscafi più grandi della classe Mono Rhum. Insomma non è la classe del futuro, ma del presente.
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I PRIMI CINQUE IN ARRIVO - Preceduti di poco dall'arrivo di Pierre Antoine sul trimarano Olmix, che vincerà nella categoria Multi Rhum (ha mantenuto il vantaggio nonostante si sia fermato a recuperare Lalou Rucayrol da Arkema rovesciato, poi risbarcato sul rimorchiatore del team), ecco chi sono i grandi protagonisti della Rhum 2018 nella Class 40. GUARDA IL VIDEO SOTTO NELLA PAGINA
Primo dall'inizio alla fine, Yoann Richomme su Veedol-AIC, è un'altra grande scoperta di questa RDR. Dietro di lui l'inglese Phil Sharp (Imerys Clean Energy), staccato di 150 miglia, poi Aymeric Chappellier (Aina Enfance & Avenir), che insegue ad altre 20 miglia di distacco. Quarto posto per Arthus Le Vaillant (Leyton), distanziato di altre 130 miglia circa. E al quinto posto di questo gruppetto, definibile in fuga, l'inossidabile Kito de Pavant (Made in Midi), che insidia proprio Le Vaillant a una decina di miglia e ha esperienza da vendere per una immaginabile volata nel giro finale intorno all'isola.
Non molto lontani anche il sesto, Luke Berry (Lamotte-Module Creation), vicino a Kito come un'ombra, e il settimo Antoine Carpentier (Custopol), altre ottanta miglia più indietro. Per trovare gli altri tre che completano la top ten dei Class 40, si deve andare verso Est per un centinaio di miglia: ottavo Jack Trigger, il pupillo di Alex Thomson con Concise 8, la barca con le fiancate di poppa rialzate e il bordo libero basso (il perchè è spiegato nel nostro focus su Saily TV); nono Oliver Cardin (Region Normandie - Lmax Exchange), altre 150 miglia, e decimo Jean-Baptiste Daramy (Chocolats Paries - Coriolis Composites). Così avete capito che le barche francesi ormai hanno non uno ma ben due sponsor e quindi doppio nome...
Dall'11° in poi c'è una frattura di oltre duecento miglia, anche se fino al 22° posto (Rodolphe Sepho, skipper di colore 32enne con un Pogo 40 chiamato Reve de Large, sogno del largo) sono raccolti (si fa per dire) in circa 600 miglia. Poi la flotta inizia a essere più dispersa, si va sulle duemila miglia all'arrivo, e in coda ci sono almeno una decina dei navigatori che hanno scelto di fermarsi nei giorni delle burrasche e ripartire circa sette giorni dopo. Sarà interessante fare un confronto sulle medie alla fine della regata.
ALBERTO FANTINI ED ENEL GREEN POWER ALL'ATTACCO - Tra questi anche Andrea Fantini e il glorioso Magalè che porta le importanti insegne di Enel Green Power, azienda italiana con tanto da dire nel settore delle fonti di energia rinnovabili e mercati da conquistare nel mondo. La scelta di Andrea è stata frutto di varie considerazioni: la sua prima traversata atlantica in solitario in regata, la necessità primaria di arrivare senza vincoli di classifica, la priorità di preservare barca e attrezzature. Un mix che ha suggerito una regata saggia e senza eccessivi rischi, per quanto puo' esserlo attraversare un oceano da soli su una barca di 12 metri.
Le ultime mosse di Andrea Fantini sono all'attacco: ha recuperato cinque barche, dal 38° al 33° posto, e nella giornata di lunedi ha fatto una scelta tattica legata all'evoluzione meteo: navigando ancora verso sud avrebbe trovato un'area di venti più leggeri, ha deciso di puntare a ovest-nord-ovest, per cercare invece l'arrivo di una maggiore pressione da Nord-Est nella quale poggiare e avere spinta per ingaggiare un gruppetto di altre cinque o sei barche che lo precedono. Vedremo i risultati di questa strategia, così come aspettiamo che da bordo di Enel Green Power arrivi qualche contributo audio, foto o video che ci racconti la Rhum di Andrea Fantini. Forza così.
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