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04/11/2015 - 18:48
Mini Transat Day 4: ecco perchè sarà una tappa di emozioni
Mini Transat Day 4: ecco perchè sarà una tappa di emozioni
E il quarto giorno
Stramberai a Ovest
Stramberai a Ovest
Dopo 72 ore di discesa forsennata a Sud, quasi tutta la flotta ha strambato e guadagna strada verso Ovest, verso il cuore dell’oceano Atlantico, verso l’arrivo in Guadalupe (ancora a 2100 miglia…). Incredibile bagarre tra i migliori, quasi a vista in poche miglia. Con loro uno straordinario Michele Zambelli (4°). Alberto Bona 12°. Serie: Andrea Fornaro 17°, Roland Ventura 20°, Federico Cuciuc 32°. L’Aliseo è medio ma reggerà
di Fabio Colivicchi
Frederik Denis e il suo Nautipark 800 sono il primo tentativo di fuga in questa seconda tappa della Mini Transat. Strambata con tempismo perfetto, ma soprattutto quel quarto di nodo in più che lo tiene davanti a tutti, con 28 miglia sul secondo. E chi è il secondo? L’incredibile, immortale 667, stavolta col nome Microvitae e con lo skipper Ludovic Mechin. E’ il Mini che ha già vinto due volte la regata (compresa quella di due anni fa, con sorpasso finale ai danni del nostro Giancarlo Pedote). Poi dice che certe barche hanno una forza dentro. Eccone la prova.
Dietro si arrabbattano, e comunque il gruppo di testa è veramente vicinissimo, e c’è da prevedere anche possa durare così fino all’arrivo, in stile Volvo, o anche ultimo Vendée, con arrivi anche in volata dopo migliaia di miglia.
MICHELE RUGGISCE
Il nostro grande Michele Zambelli col suo rossissimo Illumia 788 sta lottando con i primissimi, è stato terzo, poi quarto, poi anche dodicesimo, alle 17 di oggi mercoledi 4 novembre è sesto, ma a solo una trentina di miglia dal leader assoluto, e in un fazzoletto con una nuvola di altri Mini: l’atteso Luke Berry con 753 Association Reves, Daramy con 814 Chocolats Paries Coriolis Composites (va bene che i francesi trovano tanti sponsor, ma un nome più breve per la barchetta non guasterebbe J), la sorporesa Axel Trehin con 716 Aleph Racing, clement Bouyssou con 802 Le Bon Agent Bougeons Immobilier (proseguendo il discorso, perché non è possibile immaginare un Mini italiano sponsorizzato Tecnocasa?), e così via. Michele è lassù, con la sua grinta e la maglia del Bologna, magari non sa che è arrivato un nuovo allenatore e che ha vinto 3-0 l’ultima partita, ma lui la sua battaglia la sta facendo. E se prende il ritmo sarà una spina nel fianco di tutti.
Simon Koster con l’888 Eight Cubed e i semi-foil è leggermente staccato ma è una illusione ottica, solo perché ha strambato più a Sud di tutti, quindi occhio e aspettiamoci un suo ritorno arrembante.
Sempre in proto l’altro italiano Alberto Bona sta tenendo comunque un buon ritmo, è appena dietro alla flottiglia dei battistrada. Anche Alberto e Onlinesim 756 sembrano dopo quattro giorni aver preso una parvenza di ritmo regata, e adesso che anche lui è nel flusso occidentale spinto dall’Aliseo può anche migliorare.
SERIE
Qui è match race, e che spettacolo! Se Ian Lipinski dopo la vittoria larga nella prima tappa pensava a una passeggiata, si deve ricredere: almeno uno gli darà fastidio fino alla fine: Julien Pulve con 880 Novintiss. E a questo punto la battaglia tra gli scafi di serie prende una piega decisa in favore dell’Offcet 650, visto che entrambi i citati in fuga (il terzo è già staccato quasi 80 miglia) navigano sulla barca realizzata da Prepa Nautic su progetto di Etienne Bertrand e costruita da Hervé.
Tanguy Le Turquais su Terreal 835 (un Argo, come quello di Andrea Fornaro e di Nacho Postigo) è terzo, seguito dall’olandese Simons con 758 Teamsolo (un sempreverde D2 di Rolland), dal portoghese Fontes con un Pogo 2 (745 Vela Solidaria), da 755 (un Nacira), 737 (Dingo 2), 514 (altro Pogo 2), 879 (altro Offcet), e al 10° 830 (altro Nacira). Per trovare finalmente uno dei tanto attesi Pogo 3 c’è all’11° posto Charly Fernbach con 869 Le Faufliffon Henaff (che per la verità è tra i più meridionali della flotta), seguito al 12° da Taillard con 868 Alternative Sailing Kerhis (che invece ha strambato molto a Nord prima di tutti e, molto teoricamente, potrebbe avere meno vento in prospettiva nei prossimi 3-4 giorni).
Andrea Fornaro con Sideral 857 è 17° è ha fatto la stessa scelta, strambata molto più alta del grosso della flotta. Chissà se pagherà, e chissà se Andrea troverà, adesso che fa prua a Occidente e si immette nel flusso dell’aliseo, quelle sensazioni di gioia e felicità che lo fanno regatare bene, come si è visto nella fase finale della prima tappa.
Gli altri italiani: Roland Ventura è 20°, Federico Cuciuc 32° con Zero & T 556, lui davvero è il più a Nord dell’intera flotta dei Serie, o la va o la spacca. Intanto ne ha mesi dietro 12, tra i quali il coraggioso Nacho Postigo, che dopo la doppia sfortuna cerca almeno di finire la tappa in gloria, e che costeggia l’Africa stretto stretto guadagnandosi più meridione possibile prima di strambare anche lui. Verso l’oceano aperto.
LA CARTOGRAFIA CON LE POSIZIONI AGGIORNATE
SU SAILY TV TANTI VIDEO PER LO SPECIALE MINI TRANSAT
UNA BELLISSIMA GALLERY FOTOGRAFICA DA NON PERDERE!
di Fabio Colivicchi
Frederik Denis e il suo Nautipark 800 sono il primo tentativo di fuga in questa seconda tappa della Mini Transat. Strambata con tempismo perfetto, ma soprattutto quel quarto di nodo in più che lo tiene davanti a tutti, con 28 miglia sul secondo. E chi è il secondo? L’incredibile, immortale 667, stavolta col nome Microvitae e con lo skipper Ludovic Mechin. E’ il Mini che ha già vinto due volte la regata (compresa quella di due anni fa, con sorpasso finale ai danni del nostro Giancarlo Pedote). Poi dice che certe barche hanno una forza dentro. Eccone la prova.
Dietro si arrabbattano, e comunque il gruppo di testa è veramente vicinissimo, e c’è da prevedere anche possa durare così fino all’arrivo, in stile Volvo, o anche ultimo Vendée, con arrivi anche in volata dopo migliaia di miglia.
MICHELE RUGGISCE
Il nostro grande Michele Zambelli col suo rossissimo Illumia 788 sta lottando con i primissimi, è stato terzo, poi quarto, poi anche dodicesimo, alle 17 di oggi mercoledi 4 novembre è sesto, ma a solo una trentina di miglia dal leader assoluto, e in un fazzoletto con una nuvola di altri Mini: l’atteso Luke Berry con 753 Association Reves, Daramy con 814 Chocolats Paries Coriolis Composites (va bene che i francesi trovano tanti sponsor, ma un nome più breve per la barchetta non guasterebbe J), la sorporesa Axel Trehin con 716 Aleph Racing, clement Bouyssou con 802 Le Bon Agent Bougeons Immobilier (proseguendo il discorso, perché non è possibile immaginare un Mini italiano sponsorizzato Tecnocasa?), e così via. Michele è lassù, con la sua grinta e la maglia del Bologna, magari non sa che è arrivato un nuovo allenatore e che ha vinto 3-0 l’ultima partita, ma lui la sua battaglia la sta facendo. E se prende il ritmo sarà una spina nel fianco di tutti.
Simon Koster con l’888 Eight Cubed e i semi-foil è leggermente staccato ma è una illusione ottica, solo perché ha strambato più a Sud di tutti, quindi occhio e aspettiamoci un suo ritorno arrembante.
Sempre in proto l’altro italiano Alberto Bona sta tenendo comunque un buon ritmo, è appena dietro alla flottiglia dei battistrada. Anche Alberto e Onlinesim 756 sembrano dopo quattro giorni aver preso una parvenza di ritmo regata, e adesso che anche lui è nel flusso occidentale spinto dall’Aliseo può anche migliorare.
SERIE
Qui è match race, e che spettacolo! Se Ian Lipinski dopo la vittoria larga nella prima tappa pensava a una passeggiata, si deve ricredere: almeno uno gli darà fastidio fino alla fine: Julien Pulve con 880 Novintiss. E a questo punto la battaglia tra gli scafi di serie prende una piega decisa in favore dell’Offcet 650, visto che entrambi i citati in fuga (il terzo è già staccato quasi 80 miglia) navigano sulla barca realizzata da Prepa Nautic su progetto di Etienne Bertrand e costruita da Hervé.
Tanguy Le Turquais su Terreal 835 (un Argo, come quello di Andrea Fornaro e di Nacho Postigo) è terzo, seguito dall’olandese Simons con 758 Teamsolo (un sempreverde D2 di Rolland), dal portoghese Fontes con un Pogo 2 (745 Vela Solidaria), da 755 (un Nacira), 737 (Dingo 2), 514 (altro Pogo 2), 879 (altro Offcet), e al 10° 830 (altro Nacira). Per trovare finalmente uno dei tanto attesi Pogo 3 c’è all’11° posto Charly Fernbach con 869 Le Faufliffon Henaff (che per la verità è tra i più meridionali della flotta), seguito al 12° da Taillard con 868 Alternative Sailing Kerhis (che invece ha strambato molto a Nord prima di tutti e, molto teoricamente, potrebbe avere meno vento in prospettiva nei prossimi 3-4 giorni).
Andrea Fornaro con Sideral 857 è 17° è ha fatto la stessa scelta, strambata molto più alta del grosso della flotta. Chissà se pagherà, e chissà se Andrea troverà, adesso che fa prua a Occidente e si immette nel flusso dell’aliseo, quelle sensazioni di gioia e felicità che lo fanno regatare bene, come si è visto nella fase finale della prima tappa.
Gli altri italiani: Roland Ventura è 20°, Federico Cuciuc 32° con Zero & T 556, lui davvero è il più a Nord dell’intera flotta dei Serie, o la va o la spacca. Intanto ne ha mesi dietro 12, tra i quali il coraggioso Nacho Postigo, che dopo la doppia sfortuna cerca almeno di finire la tappa in gloria, e che costeggia l’Africa stretto stretto guadagnandosi più meridione possibile prima di strambare anche lui. Verso l’oceano aperto.
LA CARTOGRAFIA CON LE POSIZIONI AGGIORNATE
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UNA BELLISSIMA GALLERY FOTOGRAFICA DA NON PERDERE!
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